UN ANNO DAL GENOCIDIO DI GAZA!
Un giorno da ricordare, malgrado sarebbe bello potersene dimenticare.
Un anno fa il cielo di Gaza, il cielo, il mare, la terra della Striscia di Gaza si coprirono di un’ombra di morte che non li abbandonò per poco più di un mese. Più di 1400 persone se ne andarono dietro a quell’ombra e fare il conto di quanti bambini sotto i 9 anni ci sono tra quei numeri, fa paura, orrore, dovrebbe far indignare, urlare e combattere.
13 morti, tredici, 13, tredici morti tra gli israeliani!
E invece parlando in giro, guardandosi intorno, si capisce come il ricordo di Gaza sia vago, malgrado 365 giorni non siano così tanti.
Se si sfoglia La Repubblica di oggi è palese quello che l’Italia ricorda: nulla.
Non una riga, non un titolo, niente che ricordi un attacco terroristico legalizzato e prolungato per 34 giorni su una cittadinanza inerme, completamente assediata, privata di qualunque possibilità di vita normale, di riscatto, di lavoro o studio, di una normale costruzione di relazioni personali.
Neanche tutta la sinistra ha il buon gusto di ricordare. Lo fa “il Manifesto”, lo fa “Liberazione”, ma già “Gli Altri” , divenuto da poco settimanale, non ha avuto il buon gusto di sprecare una sola battuta d’inchiostro a riguardo. Malgrado le migliaia sprecate per cose poco leggibili. Buono a sapersi.
Nessun popolo al mondo vive la situazione di Gaza: nessuno vive con la densità di popolazione presente in quei vicoli sudici. Nessuno è costretto a nascere, crescere, fare figli e vederli morire in una stessa stanza da dividere minimo in 10. Stanza dove non esiste un giorno di intimità, dove non esiste niente di quello che rende una vita “normale”; stanza che poi viene meticolosamente, ripetutamente, abbattuta, bombardata, rasa al suolo.
Una striscia di terra stuprata, un terra di profughi che lì sono stati deportati, trasformati in detenuti a cielo aperto, in essere viventi privati di qualunque libertà, per poi condurre decenni di vita da animali in gabbia, da detenuti senza reato, da bambini dagli occhi profondi che non guarderanno mai più lontano di pochi metri.
Non riesco nemmeno a scriverne lucidamente: nel ricordare quell’operazione si dovrebbero dare dei dati, parlare degli armamenti usati, parlare degli studi fatti poi sui corpi e sul suolo che ci provano la pericolosità costante di chi vive su un territorio ormai completamente contaminato da sostanze chimiche e tossiche, cancerogene e pericolose.
Si dovrebbe parlare degli effetti che fanno i bombardamenti sui bambini, che vuol dire crescere con continue incursioni, in stanze sovraffollate con il cielo carico di cacciabombardieri. Si dovrebbe parlare di quanti aborti spontanei ci sono negli ultimi mesi di gravidanza durante le incursioni, si dovrebbe parlare dei rifugi ONU rasi al suolo poco dopo che avevano comunicato alle forze israeliane di aver accolto manciate di profughi.
Si dovrebbe parlare delle bombe DIME e di come tranciano le vene per lasciarti morire come un carboncino monco, di come il fosforo mangia gli organi interni e lascia i tuoi vestiti intatti.
E ancora, i media internazionali obbligati a rimanere fuori, gli attivisti rimasti dentro infilati in liste nere di gente da far fuori il più velocemente possibile; e poi, quanti bambini trovati morti con un solo colpo di fucile al cuore? Quanti neonati sono stati fotografati trapassati da parte a parte da un solo colpo, preciso, al cuore o in testa?
Le avete viste quelle foto? E come avete fatto a dimenticarle?
Come fate ad essere complici di un simile genocidio, come fate a comprare i prodotti israeliani, come fate a spalmare sulla vostra pelle creme di bellezza israeliane sapendo che la pelle dei bambini di Gaza quando non è lacerata da ferite mortali è incisa da malattie e malformazioni? Come cazzo fate a non sentire il bisogno di fare qualcosa, anche se questo qualcosa fosse solo RICORDARE?
Come fa un settimanale “di sinistra”(oggi ce l’ho con il giornale di Sansonetti come mai prima d’ora) a non pubblicare nemmeno una foto che riporti il pensiero a quei giorni così vicini? Come si fa a rimuovere così?
Come si fa a star fermi? Come si può ancora sopportare?
“Fratello, io credo nel mio popolo errante, carico di catene.
Ho preso le armi perchè un giorno I nostri figli prendano la falce.
Il sangue delle mie ferrite irriga le nostre valli;
Esso ha dei diritti su di te, è il debito che non può più aspettare” – Jalal al-din –
Categoria del blog: OPERAZIONE PIOMBO FUSO
Ospiti
- 3.389.216 visitatori
ADOTTA IL LOGO CONTRO L’ERGASTOLO
Pagine
SI PARLA DI…
- ANNI '70 / MEMORIA (330)
- Lotta Armata (215)
- Estradizioni (31)
- Per i compagni uccisi… (84)
- Torture in Italia (45)
- Lotta Armata (215)
- articoli (105)
- ATTUALITA' (660)
- Lavoro e assassinii (125)
- Sul corpo delle donne (130)
- CARCERE (488)
- C.I.E. (112)
- Ergastolo (25)
- Morire in carcere (53)
- letteratura/citazioni (165)
- MIDDLE-EAST (463)
- Migranti e Mar Mediterraneo (215)
- Personale (728)
- BLOG (398)
- Fotografia (298)
- i "reportage" di Baruda (78)
- Pillole neurologiche (21)
- Ricette (8)
- RIVOLTE e RIVOLUZIONI (1.115)
- ACAB (75)
- antifà (81)
- Atene (119)
- Bahrain (19)
- Delta del Niger (4)
- Egitto Libero (92)
- francia (56)
- L'Italia e il movimento (465)
- NoTav (69)
- manifestazione (290)
- Primavere arabe (63)
- resistenza (93)
- Tunisia (11)
- Scuola (2)
- tortura (68)
- Uncategorized (85)
Quello che vi piace di più
- Chi sono!
- Jean-Paul Sartre e la guerra d'Algeria..."L'Algérie n'est pas la France"
- Ognuno ride a modo suo, in libreria dal 17 maggio
- una vecchia intervista a Franca Salerno
- "Avessi studiato": Fortini, rivoltelle pianti e libertà
- La BBC intervista la torturatrice di Abu Ghraib
- Cercavano Dozier nella vagina di una brigatista
- Antonio Salerno Piccinino... cinque anni fa
- Basta: Triaca,torturato da "De Tormentis", richiede la revisione del processo. Ora non possono più far finta di niente
- Ciao Franca, cuore nostro
EMISFERO TWITTER!
- @AnnigioGiovanni @GretaSalve @ErBibbitaro Me pare er minimo!! 1 day ago
- @ErBibbitaro Avoja se è normale. Sempre fatto e sempre offerta ospitalità. La sella a Roma è come la fontanella, è de tutti 2 days ago
- Un turbine di felicità ! twitter.com/tetrabondi/sta… 2 days ago
- @Illegal_Fuxia Si dorme finalmente 2 days ago
- RT @Anpasnazionale: Domani sarà con noi @baruda che ci racconterà il concetto di reciprocità attraverso l'esperienza di #Fondazione Tetrabo… 4 days ago
- Mancano solo 5 giorni all’uscita in libreria e finalmente ti posso sfogliare: benvenuto “ognuno ride a modo suo”, c… twitter.com/i/web/status/1… 4 days ago
- @centochilometri All’amore fatto di polvere smarrita tra i capitelli. Ciao amico mio!❤️ 1 week ago
- Mare, tramonti, telline e breccole. https://t.co/Ta0UsNaKL9 2 weeks ago
- @chiaralessi @susanna769 @tetrabondi @zerocalcare @RizzoliLibri Eh, purtroppo bisogna aspettare! In libreria si può… twitter.com/i/web/status/1… 2 weeks ago
- @mei_vale @tetrabondi @zerocalcare @RizzoliLibri Siamo su tutti gli store online e ovviamente ordinabili in tutte l… twitter.com/i/web/status/1… 2 weeks ago
- Sono quella che le parole le trova sempre e invece adesso è solo tachicardia, emozione e tanto altro! Vi presento i… twitter.com/i/web/status/1… 2 weeks ago
- È proprio vero che ognuno ride a modo suo, e a modo suo attraversa le strade colorandole di infinite sfumature. Gr… twitter.com/i/web/status/1… 3 weeks ago
- Che pezza. #hangover #martedì 1 month ago
- @gonnaincorriera @tetrabondi Ma che ne sa il mondo di quanto so’ eterni gli amori che nascono intorno alle polpette fritte 1 month ago
- @titofaraci @centochilometri Grazie ! 1 month ago
- @ValeriaParrell2 @centochilometri ❤️❤️ 1 month ago
- Senza mai uno sconto, senza mai una tregua: oggi festeggio i miei 40 anni che sanno comunque di primavera e bellezz… twitter.com/i/web/status/1… 1 month ago
- @Stefanialove_of @tetrabondi Benvenuta ! 1 month ago
- @minomazz Ero quasi minorenne 🤣🤣 1 month ago
- @nico_alessi @centochilometri Nicoletta, ❤️ 1 month ago
ultimi articoli
- Ognuno ride a modo suo, in libreria dal 17 maggio
- Quando il pornoattivismo incontrò il sorriso di Salvatore Ricciardi
- Da Minneapolis a San Ferdinando: Stato e padroni
- 40 anni fa, il 20 maggio 1980, arrestavano Salvatore Ricciardi
- L’esplosione di Porto Marghera non è un incidente!
- L’arresto di Nicola D’amore: operaio Fiat, brigatista.
- Le file all’alba per andare a lavoro: sfruttamento ai tempi del Covid
- Giorgiana Masi e quel 12 maggio
- Baruda.net bloccato su Fb: mi aiutate a capire perchè?
- Ben 350.000€ l’anno a vita: il salario del capo del Dap.
- Egitto: noto youtuber filma il suo arresto. Lo rivedremo mai?
- L’Egitto delle morti in carcere e delle continue sparizioni
- Ucciso nel carcere di Tora l’artista Shadi Habash, regista del video Balaha
- Il 1°Maggio al Forte Prenestino, nel 2020
- RENDERE L’INDISCIPLINA UN VETTORE DI LEGAME SOCIALE, una storia degli anni ’70
Archivi
Commenti recenti
è morto il compagno… su Quando sento parlare di Carlo… | |
è morto il compagno… su L’arresto di Nicola D… | |
Katia su Ciao Franca, cuore nostro | |
Paula su una vecchia intervista a Franc… | |
antonio su L’arresto di Nicola D… | |
Matio su Peppino Impastato, mamma Felic… | |
Carlo Manni su L’arresto di Nicola D… | |
michele lomuscio su Ad Antonio Lo Muscio | |
![]() | Mirafiori e l’… su VOGLIAMO TUTTO (2) |
![]() | Mirafiori e l’… su VOGLIAMO TUTTO! (1) |
Hai ragione, in questo silenzio pieno di “amore” festivo è DOVEROSO almeno ricordare, boicottare, e rovinare a molti (spero) un po’ lo stomaco pieno guardando le foto almeno dei bambini, quei bambini nostri.
"Mi piace""Mi piace"