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Gli scontri del 15 ottobre, i Cobas e le violenze dei non-violenti


Sono felice.
Perché oggi la mia città era bella.

Foto di Valentina Perniciaro

Perché oggi migliaia di persone hanno resistito con una bella determinazione e tanta rabbia alle cariche della polizia,
ai folli caroselli dei blindati e dei tir con gli idranti che sfrecciavano tentando di calpestare la gente.
Resistenza e determinazione in almeno cinquemila persone, che hanno retto per più di tre ore contro un imponente esercito di melma di Stato.
Da Roma, dalla Val di Susa, da Pianura, da un po’ tutta Italia, erano centinaia e centinaia le persone che non scappavano davanti alle loro cariche, anzi, controcaricavano con gioia e forza.
Altro che black bloc, non siamo ridicoli!

Sono anche disperata.
Perché dal camion dell’organizzazione che m’ha cresciuto ho sentito cose che non avrei mai voluto sentire, perchè quello che è uscito dalle trombe del camion dei Cobas m’ha sconcertato.
Perchè compagni che conosco da 25 anni praticamente, hanno urlato a qualche centinaia di fanciulli (alcuni veramente giovanissimi) colpevoli di avere caschi e felpe addosso che “non siete parte del corteo, non siete parte di noi, siete delle guardie infiltrare, Vigliacchi, Vergogna”.
E ancora, sempre dal camion dei Cobas “chiediamo che un responsabile di piazza della Polizia ci dica se possiamo proseguire il corteo”.
AIUTO!
Neanche il servizio d’ordine di Lama sarebbe arrivato a tanto.
Se non avessi provato una fitta al cuore, un dolore, una di quelle sensazioni di mancamento per un tradimento, non avrei voluto vedere assaltare  le caserme, o il tribunale militare del ministero della difesa (ce ne sarà rimasto un pezzettino?) ma il loro camion.

Oggi ho subito molta violenza da parte dello Stato, ne ho respirata tantissima
Ne ho subita tantissima da parte dei cosiddetti “nonviolenti” che aggredivano fisicamente o verbalmente chiunque provava a fermare le cariche della polizia ( quindi non parlo di bancomat, di agenzie interinali … ma di polizia, di cariche, di idranti, caroselli e lacrimogeni CS che sono un’arma vietata dalle convenzioni internazionali).
Questi cazzo di “nonviolenti” che invocano la polizia sui nostri corpi, questi stronzi che urlano fascisti solo perché non si corre via ma metro per metro si prova a conquistare la piazza anche per permettere ai loro culi comodi di non morire in una tonnara.
Sono NON VIOLENTI con lo STATO, ma infinitamente violenti (verbalmente e fisicamente) con il resto dei manifestanti…e parlo proprio di coloro che erano a mani alzate a piazza san Giovanni,  malgrado i cartelli con scritto “La piazza è libera”, chiedevano alla polizia di massacrarci.

Meglio che mi fermo, perché da dire ne avrei per pagine e pagine…
ma mi metto a scaricare quelle trecento foto scattate e anche a togliermi dalla pelle i loro maledetti CS…
vorrei solo chiedervi di non credere alle stronzate, vorrei chiedervi l’umiltà di comprendere che più di 10.000 persone oggi hanno caricato e controcaricato la polizia, la finanza e i carabinieri… e lo hanno fatto compatti, spalla a spalla, metro per metro.
Come si fa tra compagni, non tra guardie o aspiranti tali.

UNA VALUTAZIONE DAL SITO NOTAV
E UNA DA INFOAUT
Intervista sul Fatto Quotidiano ad un redattore di Infoaut

  1. 15 ottobre 2011 alle 21:24

    e poi non ci scordiamo di Sinistra e Libertà eh…che acciuffavano di peso i ragazzi con i caschi per consegnarli alle guardie.
    MAMMA MIA SE LI INCONTRO!

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  2. ginodicostanzo
    15 ottobre 2011 alle 22:34

    sono appena tornato a casa giusto in tempo per vedere il servizio del tg3 che naturalmente ha propinato solo scene in cui i ragazzi contrattaccavano la polizia o incendiavano o danneggiavano ecc. ecc.
    Io ero nel secondo troncone del corteo e non ci hanno fatto arrivare a piazza S. Giovanni. Il nostro troncone era comunque composto da decine di migliaia di persone, ma tutto è finito al circo massimo. Praticamente quando i primi scontri avvenivano noi eravamo ancora bloccati a piazza della Repubblica intruppati in attesa di partire, e arrivavano queste voci di scontri 4 km più avanti… non ho visto nulla… ma ho immaginato ciò che poi ho letto nel tuo post… Se questi rubano la vita di decine di milioni di persone solo nel nostro paese è anche normale che qualcuno si incazzi… e vorrei vedere… sul pulman del ritorno ho ascoltato alcune testimonianze di manifestanti su radio onda rossa, che confermavano la brutalità della polizia anche contro persone inermi, anziane, famiglie con figli, che avevano già raggiunto piazza S. Giovanni verso la testa del corteo… Il servizio in tv è altamente manipolatorio, ma tu confermi che anche dal corteo alcuni non ci hanno capito molto…aspetto le tue prossime testimonianze

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  3. 15 ottobre 2011 alle 22:46

    Carissima Valentina, mi sento male io per te a continuare a leggere tutto quello che hai vissuto in questo pomeriggio…
    Mi raccomando: riprenditi!

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  4. 15 ottobre 2011 alle 23:51

    Sai che faccio? Condivido!

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  5. 16 ottobre 2011 alle 00:49

    sono stanca di stronzate del tipo povera PS e poveri caramba,bene cosi ragazzi basta farsi massacrare a babbo ora e x sempre A.C.A.B.!!!

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  6. Cesare52
    16 ottobre 2011 alle 01:45

    E’ esattamente il mio pensiero. Meglio non si poteva dire

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  7. 16 ottobre 2011 alle 06:09

    Complimenti! Meglio non potevate fare. Qualche vetrina rotta, qualche auto e qualche cassonetto bruciati, qualche ferito, 200.000 persone a cui avete scippato la manifestazione e adesso tutti a parlare degli scontri … dei motivi della manifestazione chi se ne ricorda??

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  8. giovanna Moro
    16 ottobre 2011 alle 09:05

    Purtroppo non vivo più a Roma, ma era come se lo fossi, che i tg fossero la voce del regime ormai è assodato, sicuramente c’erano infiltrati della polizia e fascisti , come è successo a Genova, ma quando sfasciavano le vetrine delle banche e davano fuoco al ministero mi ha fatto sentire bene, da tempo pensavo che in Italia non ci fosse opposizione che la maggior parte degli studenti fosse un inutile branco di zombi , mi chiedevo quando sarebbe esplosa la rabbia, che cosa ci voleva per svegliarsi, di motivi ce ne sono quanto ne vogliamo per protestare. Quando si tratta delle rivolte dei greci tutti i notiziari mostrano comprensione, ma se succedeno qui dove stiamo tanto bene allora la musica cambia

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  9. Nayan
    16 ottobre 2011 alle 09:07

    Ero lì anche io che correvo insieme agli altri e cercavo di dare il mio aiuto come meglio potevo all’inizio non nego ch’ero spaventata dalla folla che scappava verso la mia direzione ma poi è stato un attimo ho raggiunto i compagni che combattevano e quando abbiamo iniziato ripiegare all’interno della piazza (prendendoci una pausa dai lacrimogeni) la scena dei cobas che che urlavano contro di noi che ci bloccavano e ci respingevano verso la polizia urlandoci che eravamo noi i fascisti..in quel momento solo tanta tristezza di fronte a chi non voleva comprendere quello che stava davvero accadendo…stavamo (come continueremo a fare) lottando…lottando anche per loro…

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  10. 16 ottobre 2011 alle 09:32

    Concordo pienamente su tutto. Dico soltanto che te ne sei accorta tardi. A Genova cobas e compagni dicevano le stesse cose.

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  11. 16 ottobre 2011 alle 10:00

    Grazie Valentina.
    Grazie per quello che hai scritto. Roma era bella si. Ha accolto tutti con un sole meraviglioso come fa da 2 millenni. Ma tutto il resto lo sappiamo. Grazie per la tua tesimonianza. Condivido pienamente quello che hai riportato. Io c’ero. Io ho visto. E’ vero subire violenza dallo stato da una parte e dai non violenti dall’altra è stato sconcertante. Solidarietà.

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  12. 16 ottobre 2011 alle 11:49

    Gli obbiettivi sono stati,oltre alle automobili,banche,agenzie interinali,un benzinaio IP,telecamere di sicurezza oscurate o distrutte,il ministero della difesa,il ministero della finanza,un supermercato.I Cobas, non riuscendo a riconoscere il nemico, che in questo caso era il proprio figlio o nipote,se la prendevano con chiunque avesse un casco o un qualsiasi oggetto in mano,non era necessario fossero travisati.Insomma, volevano obbligare i giovani che si attrezzavano almeno a difendersi di farsi massacrare.Chi chiede riforme, ha capito benissimo che questa economia globale è da rovesciare,ma si oppone a questo perché, con un vero cambiamento, potremmo tutti fare a meno di loro e di tutti i burocrati.Non si può riformare nulla.I più giovani lo hanno capito perché a differenza di chi non è più giovane, e non vede un futuro per se e per i propri figli,loro non hanno PRESENTE e quindi se ne riappropriano con ogni mezzo necessario.Vandali? Io direi che sono come i Martinitt che cercano di far capire che l’epoca dello sfruttamento della terra e, dell’uomo sull’uomo sta finendo e sta a noi farla cadere,mentre chi ha contribuito passivamente ed attivamente a creare la fogna in cui viviamo si preoccupa più della loro sopravvivenza e si dispera per non essere riuscita a mettere il cappello alla manifestazione. Patetici

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  13. Alice
    16 ottobre 2011 alle 11:51

    Invoco da sempre e ogni volta, contro la vecchia “tattica kossuttiana” (http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406) ancora una volta, come ieri, trionfante e capace di “spiazzare la piazza”, la necessità che sia e debba essere la piazza, ogniqualvolta diventi o voglia essere soggetto protagonista (pur coi limiti che essa “necessariamente” ha – caro interlocutore – proprio in quanto piazza e non avanguardia politica organizzata dotata di coscienza rivoluzionaria…) a CIRCONDARE e ISOLARE, TUTTI INSIEME (e in barba alle forze dell’ordine), qualsivoglia soggetto (minoritario o maggioritario che possa essere) che avanzi anacronistiche tattiche pseudo-rivoluzionarie, inutili quanto controproducenti in assoluto: rompere vetrine, distruggere ogni cosa, incendiare auto parcheggiate per strada e quant’altro. E questo, caro interlocutore, continua ad essere avvenuto ieri, e non è certo possibile negarlo.
    Non so se ad operarlo siano stati i “compagni” denunciati o additati alle forze dell’ordine di cui tu parli: mi permetto di dubitarne, e di propendere per appendici (se più o meno prezzolate o più o meno fanatiche, poco mi importa davvero) della tattica “real politik” di cui sopra.
    Intanto, quindi, distinguerei tra presunti black block e presunte frange politiche (tanto meno definibili come “composte da compagni”). Quanto ai black block resta veramente poco da aggiungere: ne conosciamo l’agire per conto di chi, ne conosciamo le tattiche, ne conosciamo l’esistenza.
    Quanto ai secondi, invece, occorre mettere bene “i puntini sulle i”, mio caro interlocutore.
    Perché l’essere o il considerarsi “compagni” non giustifica affatto iniziative che non derivino – piaccia o no – da DECISIONI COLLETTIVE di quella piazza e di quella manifestazione, che certo di rivoluzione non avevano e non hanno ancora neppure il profumo. Quei sedicenti “compagni” che ritengono il contrario, azzardano iniziative “di forza” che A TORTO – a mio avviso – ritengono adatte ad una situazione che ritengono “oggettivamente in odor di rivoluzione”. Errore madornale! Errore tattico e strategico, oggettivamente – vuoi o non vuoi – destinato a collaborare di fatto con quella spregiudicata tattica di cui sopra. Errore derivante proprio da quel voler forzare la situazione reale, sperando di poterla piegare – con inutili gesti – ad obiettivi che quella piazza non comprende. Errore derivante, insomma, dal voler ad ogni costo sentire profumo di rivoluzione dove ancora c’è solo cieca protesta e indignazione.
    Inutile dunque, biasimare poi l’atteggiamento delatorio ovviamente intollerabile: più che biasimarlo occorrerebbe comprenderne le possibili origini: in qualche caso semplice paura (e non a torto…); in qualche altro ingenuo voler “difendere le ragioni pure” di questa o quella manifestazione (e come biasimare…); in qualche altro caso, infine, frutto della pericolosa e persistente confusione circa il ruolo dei soggetti cui siamo stati “abituati” (ahimè…) a rivolgerci non appena ci troviamo “in pericolo”: le forze dell’ordine, per l’appunto. Tutto deriva, insomma, dall’incapacità – persistente o strisciante persino sul “camion dell’organizzazione che ti ha cresciuto (il camion dei Cobas)” – di comprendere le reali motivazioni e interessi dell’agire dei vari soggetti in campo (sbirri e sedicenti “avanguardie” inclusi).
    Purtroppo quella stessa incomprensione – e ciò è molto più grave della stessa delazione in sè – sta alla base proprio di quell’azione autonoma impazzita, inutile e controproducente attuata da quel ristretto gruppo di sedicenti “compagni”. Quel ristretto gruppo finisce, insomma, per esporre il fianco a qualsivoglia operazione di annientamento della protesta e del suo montare. E ne è – consapevolmente o meno poco importa – il responsabile.
    Poche lacrime di coccodrillo, dunque. Piuttosto rimboccarsi le maniche a partire dalla comprensione (anche e soprattutto alla luce del passato più o meno recente) di quanto è accaduto, accade e accadrà nei prossimi mesi.
    A quel piccolo gruppo di “compagni” rivolgo una domanda: a quali interessi si rivolge la vostra autonoma azione decisa nei vostri autonomi salotti?
    Si vuol continuare così a lungo? Si vuol persistere nell’annusare area di rivoluzione dove non esiste ancora?
    Si vuol persistere nell’errore storico madornale di pensare che un piccolo (e sprovveduto quanto ridicolo, lasciami dire) gruppo organizzato di sedicente “avanguardia politica” possa intraprendere iniziative di lotta “più avanzate” SOSTITUENDOSI alla immaturità (oggettiva) delle masse per ora (peraltro) solo in agitazione (fase dell’indignazione, come la si chiama)?
    Se fossero dotati di reale “coscienza rivoluzionaria”, quei piccoli gruppi avrebbero intanto il dovere di comprendere quel livello di immaturità così da misurarvisi costantemente nell’unico obiettivo di far crescere quella coscienza, non di sostituirvisi. La vera “rivoluzione sociale” non ha alcun bisogno di stupidi e ingenui eroi nascosti sotto caschi e bandane!
    A coloro che continuano ad esserne convinti consiglio vivamente un rapido ma approfondito “ripasso” della storia e delle vicende degli anni Settanta, nella speranza che la loro meditazione li riporti tra le file del vero corso rivoluzionario che è possibile imprimere ai futuri e dissestati movimenti di lotta sociale a venire!
    Ad evitare ogni spiacevole “malinteso” (sai com’è…), ecco quanto ho scritto stamani sulla mia pagina FB:
    A proposito degli “infiltrati” violenti…E’ “normale” ragazzi, è sempre successo e sempre succederà, è un “vecchio gioco”, vecchio quanto il potere quando si trova in difficoltà. E’ il regime che prova a difendersi in tutti i modi (questo …incluso…) dal montare della “coscienza”. Non dobbiamo aver paura, la storia ci ha insegnato, la storia ci insegna, non… dobbiamo rimanere spiazzati. La coscienza deve diventare la nostra arma principale: è essa che li spaventa di più, è essa che può indicarci la direzione giusta, quella globale, quella non più rivolta a nemici parziali o sbagliati, l’unica coscienza possibile, necessaria ed efficace. Occorre non cedere, non intimorirsi, non mischiarsi, ma non dividersi, RESTARE UNITI E UNITI, cioè TUTTI INSIEME, CIRCONDARE E ISOLARE “NOI” questi prezzolati o fanatici (conta poco che siano l’uno o l’altro), SENZA ATTENDERE CHE LO STATO “faccia finta di farlo” buttando noi (il vero pericolo montante) in quella mischia per farci fuori, per annientarci. Non dimentichiamo mai in nome di quale “interesse” ciascuno di noi – purtroppo – agisce: il nostro interesse è quello collettivo, il loro può solo essere il proprio personale o quello di chi li assolda o anche solo li mantiene a stipendio per vivere!
    Ragazzi, non importa se sia “reclutati prezzolati”, sciocchi fanatici, fascisti o sedicenti anarchici: NON DEVONO PRENDERE LA PIAZZA, Ed E’ LA PIAZZA (NON la polizia) a doverli accerchiare, respingere, isolare, separare, rendere inefficac…i. E’ vero, la tattica appare evidentemente SQUADRISTA, ma ciò che conta è che qualsiasi “colore” essa possa avere, che qualsiasi inutile fanatismo possa contenere, che a qualsiasi “libro-paga” possa rispondere, questi elementi siano RICONOSCIUTI DALLA PIAZZA come OGGETTIVAMENTE E SOGGETTIVAMENTE CONTRARI ALL’INTERESSE DELLA PROTESTA e della COSCIENZA montante nelle piazze!

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  14. Chip
    16 ottobre 2011 alle 12:01

    Ne vogliamo veramente parlare? Ok, per me le cose stanno così:

    Per me non c’è nessun problema, se a qualcuno j’aregge la pompa di andare a spaccare vetrine, bancomat, agenzie interinali, auto (solo se di lusso estremo, sennò sei na merda), e quant’altro possa rappresentare simbolicamente o materialmente certe forme di dominio.
    Non c’è nessun problema se vuoi fare gli scontri con le guardie, io forse faccio pure il tifo per te.

    Io però voglio manifestare in un altro modo, almeno per ora, e così AVREBBERO VOLUTO manifestare la STRAGRANDE maggioranza delle persone.

    Ora, nel momento in cui tu vieni a fare la tua pratica di lotta all’interno del mio corteo (non è una questione di proprietà, è questione di intenzioni della maggior parte dei partecipanti e di propositi iniziali), tu stai esercitando in primis violenza verso di me.
    Mi COSTRINGI a fronteggiare le cariche, a respirare i lacrimogeni, a correre, scappare, preoccuparmi delle persone più o meno deboli che ho portato con me. Inoltre le signore, i bambini, gli anziani, accorsi in numero non indifferente, rischianio di trovarsi in grossa difficoltà.

    Insomma, il concetto è che se c’avete le palle le vostre pratiche di lotta potete farle in circostanze diverse dalla concomitanza del nostro corteo, senza USARCI COME SCUDI UMANI.
    In questo modo passate dall’avere la mia simpatia (conosco anche personalmente alcuni di voi) allo starmi profondamente sui coglioni. Credo lo stesso valga per molte persone mentalmente aperte.

    Riprendetevi il presente, se proprio pensate di esserne in grado, ma fatelo usando la testa e il cuore, pd.

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  15. 16 ottobre 2011 alle 12:33

    condivido..al corteo c’ero anche io …ed ho notato facce giovanissime , penso che la “non violenza ” …per chì la strilla a gran voce dovrebbe essere una filosofia di vita …i non violenti che sbavavano rabbbbiosi contro qualsiasi giovane coperto che gli passasse a tiro…quella era una vera scena raccapricciante.

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  16. ginodicostanzo
    16 ottobre 2011 alle 12:51

    A cosa serve la messinscena di un numerosissimo corteo – il troncone di retroguardia nel quale mi trovavo – che sfila pacifico per le strade con qualche coretto ogni tanto, che si lascia imporre un altro percorso diverso da quello concordato, che si lascia spegnere ridicolmente al circo massimo… pensate davvero – voi che definite sempre controproducente la violenza (che in moltissimi casi ieri non era gratuita) – che un simile corteo possa avere una qualsivoglia efficacia, anche minima sul potere contro cui si manifesta? Se la violenza antagonista contro i simboli del potere non serve, il teatrino istituzionale del “numeroso e pacifico corteo,” a cosa serve? qual’è invece, la vostra strategia?

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  17. ginodicostanzo
    16 ottobre 2011 alle 12:53

    …e nessuno dice che siamo in atmosfera veramente rivoluzionaria o insurrezionale, eh! ma voi, non violenti (in realtà violentissimi) che programmi avete?

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  18. mirco
    16 ottobre 2011 alle 12:57

    e’ anche il mio pensiero,cobas,prc etc peggio del pci,il nemico e’ il padrone e il suo stato non i giovani di 15 anni che lottano

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  19. pa'
    16 ottobre 2011 alle 13:12

    condivido in pieno i commenti 13 e 14.
    Scontrarsi con le forze dell’ordine equivale a guardare il dito che indica la luna.

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  20. Davidegeo
    16 ottobre 2011 alle 13:22

    Sono uno di quei cazzo di “non violenti”. Voglio solo commentare una cosa: il mio comodo culo si sarebbe poggiato su questa piazza se qualcuno non avesse fatto entrare la polizia al suo interno. Avete un minimo di lucidità? Io ho affrontato plotoni con le sole mani alzate, mentre tu lanciavi pietre da metri e metri di distanza…chi è il codardo ora. Io non ho sbavato rabbia dietro a nessun violento, ho solo chiesto che cessasse l’insensata violenza da ambo le parti..e se questo è poco…

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  21. ale
    16 ottobre 2011 alle 13:28

    Io direi che siete una banda di rincoglioniti. Anche i parigini nel 1789 erano più intelligenti di voi colpendo la Bastiglia, non i piccoli commercianti. Siete parte della rovina di questo paese insieme ai politicanti. Siete persone che vivono di ideologie, non del loro cervello.

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  22. 16 ottobre 2011 alle 13:33

    qui nessuno sta parlando di quello, ma degli assalti alle caserme, e delle ore di controcariche alla polizia e ai loro blindati che sfrecciavano, fatti da migliaia di persone
    non agli assalti ai bancomat o ad altro, fatti da piccolissimi gruppi di persone

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  23. Chip
    16 ottobre 2011 alle 14:10

    si ma sti piccolissimi gruppi di persone andavano fermati. e dubito che non fossero parte integrante del più vasto gruppo che ha poi fronteggiato le guardie – chissà, magari senza gli episodi precedenti non ve ne sarebbe neanche stato bisogno .

    Ve state a nasconne dietro un dito, c’è gente che ha pure tirato i bomboni in mezzo al corteo, un signore di 50 anni ha perso 3 dita. E voi vi sentite aggrediti dai non violenti? Ma tirate fori le palle e le vostre azioni fatele SENZA SCUDI UMANI, zozzi!.

    Ho visto bambini in carrozzina piangere tra i lacrimogeni con i genitori che gli infilavano stracci bagnati in bocca, signore di sessant’anni impanicate e in lacrime…Gente scesa in piazza e che chissà se ci tornerà…Il tutto perchè voi ve volete ripià er presente? MA PRIMA RIPIATEVE VOI, e le vostre azioni fatele senza coinvolgere “civili” inermi e NON CONSENZIENTI.
    Altrimenti non è politica, non è rivoluzione, non è riappropriazione nè distruzione di simboli, ma diventa un semplice sfoggio di idiozia.

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  24. Luiss
    16 ottobre 2011 alle 14:46

    Ma ormai siamo al paradosso. Cioè, il peggio di ieri sono stati sicuramente i cosiddetti “tutori dell’ordine”, ma il meglio chi è? Dei coglioni che giocano alla guerriglia sulla pelle degli altri? Stiamo addossando forse delle colpe a chi non voleva questi “fanciulli e giovanissimi” contestatori pseudo-rivoluzionari che hanno vanificato l’impegno di migliaia di persone e della loro, nostra voglia di gridare la propria indignazione verso questo mondo schifoso? Stiamo mettendo sul piedistallo dei “”fanciulli o giovanissimi (per usare ancora le tue parole) perché hanno resistito alle cariche di un esercito imponente?
    Ma quale esercito imponente, non diciamo assurdità… Ma se li hanno lasciati fare (copione visto dieci anni fa a Genova…), hanno lasciato deliberatamente che spaccassero a destra e a manca perché fa tanto comodo al governo mostrare ancora una volta che l’opposizione (di chiunque, non quella al Parlamento) a Berlusconi, al suo schieramento e alle loro idee è composta solo da persone pericolose e sovversive…
    E oggi guardando i titoli dei giornali e facendo un rapido zapping si può dire abbiano raggiunto il risultato voluto.
    Una banda di idioti che interviene solo nelle manifestazioni degli altri, coperti dal gruppo perché singolarmente sono dei nessuno senza idee; fanciulli? Forse, sicuramente imbecilli senza le palle per farsi le proprie distruttive manifestazioni, sicuramente finti-contestatori, e pance piene grazie a papino e mammina, e magari ultras rimbambiti dalla vera bibbia italiana: il calcio.
    A chiudere il tutto, un ringraziamento a chi ha permesso fosse raggiunto l’obiettivo di non arrivare a Piazza San Giovanni né comiziare né fare una dimostrazione pacifica mostrando chi sono i veri colpevoli. Grazie a questi pseudo-assaltatori della Bastiglia che “attaccano” il ministero noi “culi comodi”, noi “cazzo di non-violenti” abbiamo scampato la tonnara. E abbiamo dimostrato al resto del mondo che ha manifestato senza problemi quanto, ancora una volta, siamo ridicoli…

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  25. Alfredo Ferrante
    16 ottobre 2011 alle 15:33

    Caro Baruda,
    io c’ero e di fanciulli non ne ho visti. Ho visto solo violenti mascherati.
    Non sto a convincere te o chi mi ha preceduto nei commenti: è evidente che la pensiamo agli antipodi. Devo però contestarti il merito e persino lo svolgimento dei fatti.
    Sono pronto a fare di tutto perché chiunque possa dire la sua, ma mai – e dico mai – prenderei in mano un bastone né mi maschererei. Tutta qui, credo, la nostra distanza.
    Alfredo Ferrante
    http://www.tantopremesso.it

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  26. 16 ottobre 2011 alle 15:33

    che massa di idiozie leggo…ieri chi ha realizzato gli scontri ha avuto il solo merito di spostare completamente l’attenzione dai motivi della manifestazione alle gesta “eroiche” di chi resiste alle cariche e ragiona ne più ne meno come un boro da stadio.
    ieri non era necessario, non era richiesto, non c’erano zone rosse da invadere, c’era da alzare la voce come cittadini, farla sentire ai media e soprattutto gli altri cittadini che le richieste di chi si indigna erano SENSATE, REALI…

    ma vi siete chiesti perchè a plaça Catalunya si sono presi fior di mazzate senza reagire?? e come mai il giorno dopo scendeva in piazza molta più gente del giorno prima??

    io c’ero! vi siete chiesti se sono una massa di ingenui quelli che a New York protestavano senza violenze? quale messaggio vi sembra più forte? non è bastata Genova? quanti martiri INUTILI dobbiamo piangere?

    qual’è il vero intento di chi combina sti macelli? qual’è il risultato POLITICO di tanta idiozia? dar da parlare a Cicchitto e La Russa e allontanare dalla piazza chi per venire a manifestare salta il lavoro, la scuola, porta i propri figli e nipoti per strada?
    ma soprattutto avete capito che siete stati pilotati?

    andate a fare in culo, avete rovinato tutto!

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  27. arturo
    16 ottobre 2011 alle 15:39

    a) se uno non brucia le panda non vuol dire che è un non violento, quindi ci sta anche che vi pigliate due schiaffi
    b) avete fatto tutto questo solo per cappellare la manifestazione, è la stessa tattica di rifondazione coi movimenti dei primi 2000, solo che loro lo facevano con la politica, voi con le bombe carta

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  28. mir
    16 ottobre 2011 alle 15:41

    grazie chip, finalmente qualcuno che dice qualcosa d’intelligente in questo delirio. ragazzi…babbo natale non esiste e gli anni 70 sono passati da un pezzo. se poi per continuare a sentirvi adolescenti e vivi dovete fare come a quattordic’anni quando occupavate il liceo…peccato che gli anni che passano vi abbiano dato più modi di far del male e meno saggezza. guardatevi intorno, e abbiate rispetto per le idee altrui e i modi che altri hanno per manifestarle. e se non le condividete, state a casa. ma non usate vecchi e bambini per giocare a guardia e ladri. crescete cazzo, non vedete che c’è bisogno anche di voi???

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  29. paskal007r
    16 ottobre 2011 alle 16:01

    Più che altro vorrei capire che sperate di concludere assaltando una caserma o spaccando un bancomat.
    Risolvete solo che i privati verranno risarciti e si faranno strutture più belle di prima e il pubblico spreca soldi (nostri) per riparare ai vostri danni. E dieci giorni dopo stiamo esattamente come prima.

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  30. 16 ottobre 2011 alle 16:12

    Ciao, è la prima volta che leggo questo blog, anzi, questo fin’ora è l’unico post che ho letto di questo blog. Lavoro a Roma ma non ci vivo e ieri avrei voluto esserci ma non ho potuto. Voglio solo dire che se ci fossi stata avrei biasimato gli spaccavertine e gli incendiari e avrei apprezzato quegli appelli che a te hanno dato fastidio. Non perché io non sia incazzata o indignata, ma perché noi abbiamo ragione e la ragione bisogna tenersela stretta e non svenderla per un metro di piazza. Bisogna tenersi la ragione e la gente, anche quella che oggi parla solo dei teppisti e ci punta il dito contro A TUTTI invece di dire che però avevamo ragione. A volte bisogna ingoiare l’orgoglio, non rispondere alle provocazioni e focalizzarsi sull’obiettivo che oggi, in Italia, possiamo raggiungere solo con la non violenza e una grande consapevolezza di noi stessi e dei nostri diritti sacrosanti. Questi sono furbi e potenti e noi non siamo MAI stati deboli quanto oggi… cerchiamo di non farci male, in tutti i sensi.

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  31. Asterix
    16 ottobre 2011 alle 16:28

    Solo 6 brevi note:

    1) Si sapeva che la manifestazione non sarebbe stata una semplice passeggiata come speravano, a scopo di strumentalizzazione POLITICA, diversi DRAGHI e tutta la BCE.
    Da giorni si respirava un’aria abbastanza simile a quella che precedette il NO al G8 di Genova del 2001. In tali circostanze non si portano i bambini nei luoghi in cui ci possono essere degli scontri e non si va nemmeno a cercare di prendere in mano oggetti che possono esplodere da un momento all’altro e farti male proprio se ce le hai in mano!
    2) Dalla telecronaca fatta dal sito del Corriere si capiva benissimo che alla manifestazione di ieri ci sono state azioni isolate di violenza (a via Cavour ad esempio) fatte da poche persone e scene di resistenza di massa, con migliaia e migliaia di giovanissimi, a Piazza San Giovanni che sono durate diverse ore (facendo pensare un po’ a Valle Giulia del ’68: questo lo dico ai sessantottini che oggi si mascherano da “non violenti”).
    3) desidero precisare che sono non violento ma essere non violenti – come ha più volte spiegato GANDHI – non significa che si debba “fermare i violenti”.
    I veri non violenti non sono dei poliziotti e se vengono caricati dalla polizia hanno il diritto di difendersi, esattamente come è successo ieri a piazza San Giovanni a molte migliaia di persone che hanno preso spontaneamente i sanpietrini dal selciato per dire NO alla violenza dello Stato.
    4) la vera responsabilità delle violenze di ieri è della casta politica e delle sue forze del disordine (chiamate arbitrariamente dell'”ordine”) che si ribelleranno solo se colpite dagli effetti della crisi. A proposito, in Italia abbiamo il maggior numero di “tutori dell’ordine” d’Europa, per lo più imboscati in uffici dove non fanno niente, e allora …propongo di DIMEZZARE le spese collettive per il loro mantenimento e anche quelle MILITARI!
    5) Oggi, in un editoriale del Manifesto, Valentino Parlato (che nessuno può accusare di essere complice dei “violenti”) ha usato parole intellettualmente oneste nelle frasi che seguono: “A Roma ci sono stati anche scontri con la polizia e manifestazioni di violenza. Meglio se non ci fossero state, ma nell’attuale contesto, con gli indici di disoccupazione giovanile ai vertici storici, era inevitabile che ci fossero. Aggiungerei: è bene, istruttivo che ci siano stati. Sono segni dell’urgenza di uscire da un presente che è la continuazione di un passato non ripetibile.”
    6) Se per Valentino Parlano “era inevitabile che ci fossero” scontri con la polizia e manifestazioni di violenze vuol dire che ieri solo degli idioti potevano pensare il contrario.

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  32. Asterix
    16 ottobre 2011 alle 16:44

    Poco fa ho riportano le uniche frasi intelligenti e oneste di Valentino Parlato presenti nel suo editoriale per il Manifesto di oggi. Adesso, qui, metto il mio commento a tale scritto e poi riporto quest’ultimo affinché nel blog si capisca meglio cosa intendo dire…sulla drammatica situazione che stiamo vivendo.

    Mi pare a dir poco idiotesca – anche da un punto di vista machiavellico – l’ipotesi di Valentino Parlato secondo cui, dopo le dichiarazioni di Draghi favorevoli alla comprensione del malessere degli indignados, “forse siamo all’inizio di una nuova epoca”.
    Draghi aveva cercato di strumentalizzare in modo preventivo la manifestazione di ieri per colmare un vuoto politico e così spianare la strada ai suoi amici super-filo-atlantici e neoliberisti come Montezemolo, Della Valle eccetera.
    Gli eventi di ieri, a differenza di quanto emerge dalla chiave interpretativa di Parlato, non hanno costituito una “lettera alla BCE” ma un primo e sia pur caotico momento di riflessione sociale per opporsi ad un sistema economico e politico ormai logoro e incapace di difendere i diritti ai salari e alle pensioni.
    La situazione attuale va comunque inquadrata in tempi storici molto meno congiunturali e senza paragonarla stupidamente alla crisi del 1929 (risolta in realtà non con il New deal statunitensecaro Sa o con l’IRI fascista ma con la seconda guerra mondiale) poiché è figlia della rottura del sistema monetario a cambi fissi (avvenuta il 15 agosto 1971), dell’atlantizzazione dei “partiti comunisti” dell’Europa occidentale (avvenuta negli anni ’70), dello sviluppo dell’informatica e della bioingegneria, della fine del blocco dell’est a capitalismo di Stato (avvenuta fra il 1989 e il 1991), di tre decenni di neoliberismo e “finanziarizzazione”, della crisi dell’egemonia Usa e della tendenza alla formazione di un mondo multipolare che, in seguito, potrebbe dishiudere una fase storica policentrica e quindi conflittuale fra le grandi potenze in lotta per la supremazia.
    In altre parole, la situazione odierna sul piano economico e politico internazionale presenta alcuni aspetti simili ai decenni che precedette la prima guerra mondiale (e non agli anni Trenta come dicono tutti gli intellettualoidi neokeynesiani che mentono sapendo di mentire!) ed altri aspetti che fanno pensare al caos che accompagnò la prima rivoluzione industriale.
    Sul piano nazionale è invece in parte simile a quella degli ultimi anni ’70 nella misura in cui è priva di vera opposizione parlamentare.
    In sintesi, non trovo condivisibile nessuna tesi stragegica di Valentino Parlato.
    Ciao!

    (qui sotto riporto l’editoriale di oggi del Manifesto)

    Valentino Parlato
    Una nuova epoca
    Quella di ieri a Roma è stata una manifestazione storica, il segno di un possibile cambiamento d’epoca. Una manifestazione enorme, rappresentativa di tutto il paese (camminando nel corteo e in piazza si sentivano gli accenti di tutte le regioni italiane). E ancora, una manifestazione che si realizzava in contemporanea con tante altre nel mondo, in Europa e anche negli Usa, tutte concentrate sul cambiamento del modello di sviluppo, a sancire la crisi del liberalcapitalismo. Per dire che così non si può andare avanti, che la politica di oggi è arrivata a un punto morto e che ci vuole un’inversione di rotta, anche dei partiti politici, oggi ridotti alla sopravvivenza di sé stessi.
    A Roma ci sono stati anche scontri con la polizia e manifestazioni di violenza. Meglio se non ci fossero state, ma nell’attuale contesto, con gli indici di disoccupazione giovanile ai vertici storici, era inevitabile che ci fossero. Aggiungerei: è bene, istruttivo che ci siano stati. Sono segni dell’urgenza di uscire da un presente che è la continuazione di un passato non ripetibile.
    La manifestazione e le pressioni che essa esprime chiedono un rinnovamento della politica. È una sfida positiva agli attuali partiti di sinistra a uscire dal passato e prendere atto di quel che nel mondo è cambiato. La crisi attuale – più pesante, dicono in molti, di quella del 1929 – non può essere superata con i soliti strumenti. Negli Usa fu affrontata con il New Deal e in Italia e Germania, dove lo sbocco fu a destra, non con le privatizzazioni, ma con le nazionalizzazioni di banche e industrie. Ci ricordiamo dell’Iri, fondamentale nell’economia anche dopo la caduta del fascismo?
    Quello che è accaduto ieri deve aprirci gli occhi e la mente. Non si può continuare a fare politica con le vecchie ricette. Ci dovranno essere cambiamenti anche nelle lotte sul lavoro e nel sindacato, e nella politica economica. Per concludere, vorrei ricordare che dopo il discorso di Sarteano anche un banchiere come Mario Draghi ha detto di capire le ragioni degli indignati. Forse siamo all’inizio di una nuova epoca.

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  33. vento
    16 ottobre 2011 alle 17:28

    Si vive sulla propria terra, riconquistarla per vivere,
    Spazio dopo spazio, metro dopo metro piazza per piazza.
    Il fronteggiarsi tra manifestanti e forze dell’ordine gli scontri,
    rappresentano la necessita’ di riconquistare cio’ che ci e’
    stato tolto.

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  34. andrea - Palermo
    16 ottobre 2011 alle 18:47

    Questo mio commento non è per niente una analisi dei fatti successi ieri, nè di disaccordo sul tuo articolo, ma di forte e dura contestazione dell’attacco che fai ai Cobas:
    Premesso che non sono stato a Roma, dopo un pomeriggio a seguire la diretta su Radio Onda Rossa e le immagini su rainews (senza ascoltare i commenti faziosi di quel porco di corradino mineo) ho letto stanotte il tuo articolo: a caldo, colpito da quello che è successo, ho addirittura condiviso su fb e inviato via mail il tuo link, sopraffatto dall’amarezza e dallo sdegno di leggere come si erano comportati i Cobas, in cui milito dalla loro fondazione e dove ho Compagni/Amici con cui condivido le strade di conflitto sindacale, politico e sociale da oltre quarant’anni (leggermente diverso da te che li conosci da 25 anni…beh, dato che di anni ne hai 29 già questa tua affermazione puzza come una sonora minkiata!!). Oggi ho trascorso una giornata a parlare con decine di Compagni presenti ieri sera a S.Giovanni, dove appunto i Cobas sono giunti, ebbene su quelle frasi uscite dalle “trombe dei Cobas” non ti sei inventata niente, MA SICURAMENTE (credendo nella tua buonafede) “l’euforia” dovuta al gas dei CS ti ha fatto fare una grandissima confusione TEMPO-SPAZIO su quando sono state dette e ridette (via Cavour, almeno un’ora prima). Per ultimo, sul “Neanche il servizio d’ordine di Lama sarebbe arrivato a tanto” Penso che dopo aver sputato questa sentanza da rivoluzionaria de’ noatri dovresti sciacquarti la bocca con la candegina e poi ingoiarla per poter poi riparlare con quei Compagni dell’organizzazione che t’ha cresciuto che c’erano ieri e c’erano pure quel 17 febbraio del ’77 quando Lama e il suo servizio d’ordine furono travolti alla Sapienza.

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  35. 16 ottobre 2011 alle 19:25

    Caro Andrea a te rispondo,
    visto il tono di merda che usi, visto pure che sai quanti anni ho e a quanto pare chi e come m’ha cresciuto.
    tu sai tutto, si capisce chiaro e tondo da come scrivi, sai tutto perché ti è stato riferito però non c’eri…ascoltavi i microfoni della radio in cui parlo da anni,
    eppure hai capito tutto e il contrario di tutto.
    Ma che non vi si può toccare? allora se vuoi l’elenco dei punti in cui il camion ha parlato in certi modi te li dico tutti…perché è avvenuto al colosseo e poi dopo, all’incrocio in via labicana dove hanno concordato con la polizia l’uscita di piazza.

    Io ero drogata di CS è vero, tu a casa forse di vin santo, che è sicuramente più buono e l’avrei preferito.
    Ma hai un tono di merda, da censore che crede di saper tutto perché fa parte di quell’organizzazione da anni: e quindi?
    hai mai votato il tuo rappresentante nazionale? c’è mai stato un congresso in cui s’è potuto votare un segretario nazionale o subite una strana dittatura ventennale non si sa bene uscita da dove e perchè.
    Diciamo che cosa faceva Bernocchi nel ’77 lo sappiamo in tanti, sai la memoria appartiene anche ai nati dopo.
    Ma per favore, io sono la rivoluzionaria de noantri, non c’è problema, ma tu almeno parla di cose che hai visto…

    ho visto persone urlare in faccia “fascisti vigliacchi” ai loro stessi figli…
    proprio quelli da loro partoriti eh, nel senso usciti dalle loro vagine.
    Quindi per favore, ora non mettiamoci a fare dietrologie di merda e non usare quel tono..
    pensa che chi doveva esser in piazza per chiedere la liberazione di Bobo era ad urlare ed implorare l’arresto dei loro figli.

    Ci fossi stato, avresti pianto, o ti saresti schierato con gente che ho sempre rispettato, ma chenon riconosce neanche chi ha partorito, quindi forse dovrebbe andare in pensione.

    E VOTARE UN RAPPRESENTANTE, votarlo, non subirlo da vent’anni

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  36. dachepartestai?
    16 ottobre 2011 alle 19:48

    Ognuno indossi la sua divisa,
    ognuno si schiera al suo posto,
    abbaiamoci contro,
    il vecchio adagio che ritorna alla ribalta:
    DIVIDI ET IMPERA,
    alle volte non servono neanche agenti provocatori,
    ora grazie ad internet ci riusciamo anche da soli.

    Fa più male leggere quello che viene scritto oggi
    che essere in piazza S.Giovanni ieri!

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  37. Polemical Rater
    16 ottobre 2011 alle 21:09

    Cioè, fatemi capire, adesso dovrebbero anche passare da eroi?!
    Le cariche della polizia sono partite per colpa di quei “fanciulli”, della loro violenza gratuita, della loro vigliaccheria di agire a volto coperto, armati di spranghe, cinghie e molotov (non solo di innocenti caschi) in mezzo ad una folla di manifestanti che non avevano e che non avranno mai nulla a che fare con loro, in mezzo a gente che ha subìto sulla loro pelle le conseguenze fisiche e mediatiche (ma le immagini parlano chiaro) delle loro “conquiste”! Ma perchè non organizzare una manifestazione autonoma e vedere cosa se ne riesce a cavare, invece di confondersi continuamente con gli altri e allo stesso tempo reclamare la propria indipendenza e diversità????Di cosa si ha paura?Sicuramente di qualcosa si ha paura, altrimenti non si spiegherebbe il perchè i nostri “fanciulli” (e meno fanciulli) escano di casa bardati di passamontagna e maschere antigas e non vogliano che li si riprenda (o la mazzata te la becchi anche tu prima che al poliziotto).
    Mi pare di ricordare che ieri si parlava fondamentalmente di DEMOCRAZIA. A me pare che questo modo d’agire sia tutto meno che democratico o soprattutto inutile, se non addirittura antagonista alle intenzioni di cambiamento (ameno che non stessimo parlando di chimica)

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  38. 16 ottobre 2011 alle 21:34

    La violenza genera altra violenza, e non è cosi che si aggiustano le cose.
    Per me chi usa la violenza è solo gente che non sa parlare.

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  39. 16 ottobre 2011 alle 21:43

    compliementi per l analisi,
    che riporta un pò di ordine del linguaggio e tanta passione e voglia di vivere,
    contro l eutanasia di chi usa un linguaggio nuovo ma inutile, dato che il sinistrese
    non vuole confusione di parole e delazioni.
    ciao lele

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  40. 16 ottobre 2011 alle 23:47

    Vorrei dire anche la mia dato che se ne stanno dicendo tante. Mi dispiace per la statua della Madonna, che non c’entrava niente toccare luoghi sacri, e per le auto di privati cittadini che in molti casi avevano un unico mezzo per andare al lavoro. Tutte cose che con la lotta allo Stato non c’entrano niente. Ma mi fa rabbia vedere la televisione, i giornali e in molto casi anche il web parlare di black block, etichetta sotto la quale si ascrive ogni violento vestito in un certo modo. Ma potevano essere chiunque magari mandati apposta per creare disordini da chi li ha condannati per farsi bello agli occhi dello stato. Tutto è possibile. E mi fa rabbia sentir parlare degli applausi alle forze dell’ordine tacendo la loro parte di violenza ( ma si sa la polizia ha sempre ragione) e che la manifestazione è stata
    violenta solo in Italia. Stanno facendo sembrare l’Italia come il paese dei delinquenti mentre il resto del mondo sarebbe pacifico. Questa cosa non mi piace per niente.
    Si dica di me quel che si vuole.

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  41. AcomeUmano
    16 ottobre 2011 alle 23:47

    Ho davanti a me il bossolo di un lacrimogeno. L’ho raccolto ieri notte a Piazza San Giovanni (se poteva ancora chiamarsi così). “Aritifizio da 40 MM mod. Folarm scomponibile per lanciatore a caricamento lacrimogeno al CS”.
    Sono i pezzi di un vetro infranto che urge rimettere in ordine, per capire cosa si è rotto, in verità, ieri pomeriggio.

    La prima sensazione che mi resta è quella dell’immensa violenza che ho subito. Un sapore in bocca simile a quello che sentii tanti anni fa, mentre vedevo in televisione la diretta dei massacri del G8 e la morte fisica di quello che fu chiamato, a ragione, “il Movimento dei movimenti”.

    Però capisco rapidamente che il parallelismo è sbagliato, fuorviante. Genova non è Roma, il 2001 non è il 2011. L’occasione, stavolta, è davvero storica. Le alternative sono, in fin dei conti, nulle. La terra ha dei limiti e noi li stiamo rapidamente raggiungendo. Il neoliberismo che accusavamo allora si è infine dispiegato in tutte le sue contraddizioni e il sistema è giunto al collasso. Il 2001 non è il 2011 e non bisogna davvero farci fregare. Al 2011 non segue il 2002.

    Abbiamo passato anni a costruire un immaginario e una serie di prassi alternative a questo modello di capitalismo cannibale. Eravamo alla Perugia-Assisi nel 2002, smanettavamo con i sistemi operativi open source qualche anno dopo. Abbiamo visto come funzionano i Gruppi di Acquisto Solidale. Sappiamo tutti che il futuro è coltivare biologico a chilometro zero, fare la raccolta differenziata e, se possibile, il compostaggio. Abbiamo vinto i referendum. Eravamo a Roma nel 2003 per protestare contro la guerra criminale degli americani: tre milioni di persone, in quel giorno di Marzo, la più grande manifestazione della Storia. Siamo stati girotondini (non tutti, magari, ma alcuni sì), ci siamo incatenati ai cancelli dei licei contro la riforma Moratti, abbiamo osservato i minuti di silenzio per Falcone e Borsellino, comprato il vino prodotto da Libera, nelle terre confiscate alla mafia. Abbiamo accolto con favore le nuove tecnologie che promettono rete, bilateralità, democrazia diretta e libertà dal petrolio. Qualcuno si è perso appresso alle varie “onde” universitarie, ma non è stato poi così grave. Altri hanno seguito un po’ Beppe Grillo (e vabbè…), altri si sono visti Zeitgeist (uno, due e tre). Abbiamo letto Latouche, e chi non lo ha letto lo leggerà o leggerà di chi lo ha letto. Stiamo iniziando a parlare di decrescita, stiamo imparando a guardare con diffidenza al PIL (“la ricchezza misurata in consumo”, diceva Jovanotti 10 anni fa), sappiamo tutti che i veri criminali non sono certo nei campi nomadi, o tra i migranti, ma siedono nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa e delle fottute banche (che sono poi la stessa cosa). Chi ha potuto ha girato l’Europa, i più fortunati sono andati al di là dell’Oceano, in Brasile, in Messico, in Argentina, negli Stati Uniti del cazzo. Guardiamo alla Terra e alla Montagna con rispetto. Muoviamo verso un’identità che non è più ideologica, ma che punta dritta all’Uomo e al paesaggio che abitiamo. Odiamo i palazzinari schifosi, sappiamo che la gerarchia ecclesiastica è pericolosa almeno quanto i vermi che usurpano il Parlamento, sedendoci illeggittimamente.
    Dieci lunghi anni. Il 2001 non è il 2011.

    Poi ieri, improvvisamente, un crollo, una voragine immensa sotto i piedi.
    Qualcosa non ha funzionato e la corda si è rotta. Non sono riuscito a capire, davvero, chi fossero quei tipi vesiti di nero. Forse gente incazzata oltre il limite, forse infiltrati, forse fascisti di Casapound in una delle loro innumerevoli vesti, forse i leggendari “anarco-insurrezionalisti”, forse agenti dei servizi, forse pezzi di tifoseria che non hanno trovato la strada per lo stadio. Non lo so.
    Ne ho visti parecchi da vicino. Alcuni erano ragazzini. Altri no, altri erano grandi.

    In tre ore si sono presi tutto, senza chiedere niente a nessuno. “Padroni de gnente, schiavi de nessuno”. In tre ore si sono presi il lavoro paziente di anni, lo studio di decine di libri, di giorni di filmati e documentari, di scaffali di cd.
    Chi, ieri, ha devastato la Piazza che doveva accogliere il dibattito alla fine del corteo e che, con molta probabilità, sarebbe diventata la nostra Piazza Tahrir, è un verme, non è neanche “gente”. È merda.

    Il problema è politico, prima ancora che umano. Una società come la nostra è strutturata per trasformare le persone, gli Umani, in consumatori-schiavi. Negli anni questa costante e paziente macchina repressiva ha spinto una larga parte della nostra generazione a muovere verso il più bieco cinismo. I cinici riempono i locali sedicenti alternativi o fanno la coda per partecipare ai “talent”. Gente spenta che si compiace di aver compreso l’inutilità della vita, la necessità della morte, l’ovvietà della subordinazione. Gente che ha dichiarato la resa. Ce ne sono tanti.

    Ieri è andato in scena, a mio avviso, il passaggio successivo rispetto a questo cinismo che permea la cultura pre-apocalittica in cui viviamo: è il nichilismo. Viene dal latino “nihil”, ossia “nulla”. Non crede in nulla, non vede una finalità nell’azione umana, non riconosce l’altro, vive del più rigido individualismo, nasce e muore in funzione dell’azione distruttrice fine a se stessa, in quanto prova di esistenza. Una sorta di dubbio iperbolico cartesiano (dubito di tutto, finché non posso dubitare del fatto che sto dubitando), evocato a suon di sampietrini, ossia: niente ha davvero senso, ma lo acquista nel momento in cui lo posso distruggere; “oggi abbiamo vissuto”, hanno scritto ieri su un muro di Roma. E ieri no? E domani neanche? Appunto.

    Questa gente è merda. Peggio delle banche.
    Se non ce la leviamo rapidamente dalle palle moriremo assieme a loro, schiacciati dalla macelleria sociale o dai blindati dello Stato o dalla Terza Guerra Mondiale che è ovviamente dietro l’angolo: non si può crescere all’infinito senza entrare in guerra col vicino di casa. Quella sì che si porterà via tutti, nel nulla. Saranno contenti, allora, gli stronzi che “ieri hanno vissuto”.

    E allora “rise up!”, ma davvero. Con la testa – scoperta – e col corpo e col cuore. Cazzo, questa volta non possiamo farci fregare. La posta in gioco è il futuro stesso. Non c’è una seconda puntata, ce la dobbiamo costruire.
    E chi pensa che niente conti, che siamo tutti “nati per subire”, che si vive solo distruggendo un blindato dei Carabinieri, faccia allora la cosa più logica e conseguente: si levi dalle palle, si suicidi, si butti al fiume, contribuisca al suo progetto incarnandolo davvero.
    Perché noi abbiamo un mondo da costruire, adesso.

    Perché il 2001 non è il 2011.
    Allora il “mondo diverso” era possibile, oggi è irrinunciabile.

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  42. ginodicostanzo
    17 ottobre 2011 alle 00:06

    Non c’è alcuna proporzione tra la violenza delle molteplici forme del potere e la violenta reazione popolare: la seconda è sempre infinitamente minore… tranne che negli esempi storici di rivoluzioni compiute. Con il potere capitalista non si parla, la violenza in questi casi non è carenza di linguaggio. Essa è espressione di coercizione dall’alto o di autodifesa dal basso. Quest’ultima può includere qualche pratica errata, ma la rabbia e la disperazione causano temporanee perdite di lucidità. La resistenza è un valore, sempre, da contrapporre all’innocuo dissenso di chi si fa irregimentare in percorsi e modalità di lotta preconfezionate dalle istituzioni e da organizzazioni benpensanti a quelle affiliate….

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  43. INCAZZATISSIMO
    17 ottobre 2011 alle 01:32

    Complimenti. Filtrate i commenti a vostro piacimento. Il mio non è stato accetto.

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  44. AcomeUmano
    17 ottobre 2011 alle 07:17

    ginodicostanzo :
    La resistenza è un valore, sempre, da contrapporre all’innocuo dissenso di chi si fa irregimentare in percorsi e modalità di lotta preconfezionate dalle istituzioni e da organizzazioni benpensanti a quelle affiliate….

    Non c’è nulla di preconfezionato in quello che probabilmente sarebbe successo se avessimo avuto modo di dare vita ad un’altra Piazza San Giovanni.
    Aho: non so’ un boyscout o un buonista del cazzo.
    Dico solo una cosa: gli fai molto più male attivando pratiche alternative, popolari, intelligenti e realmente incisive (realmente violente). I sassi e le spranghe a volto coperto, quello sì, cazzo, è preconfezionato.

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  45. 17 ottobre 2011 alle 08:03

    Non accetto gli insulti, nè le richieste di arresto con nomi e cognomi … Quindi quando impari a discutere come gli altri ti accetto. Ciaaaaaaao

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  46. AcomeUmano
    17 ottobre 2011 alle 08:07

    insomma, e chiudo
    io sto con questa manifestante della Val Susa.
    Sto video lo abbiamo visto tutti, ma rivediamocelo, va’

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  47. rebeldia
    17 ottobre 2011 alle 08:17

    Ciao Valentina , sono qui a scrivere per condividere il tuo sfogo contro un sindacato che sabato ha praticato un comportamento poco felice.Ho fatto parte dalle 12.00 del servizio d’ordine dei Cobas, ma impreparazione, scarsa chiarezza ha fatto si che alla fine a piazza S.Giovanni abbiamo tenuto un atteggiamento infame, da cani da guardia, come si diceva al PCI e alla CGIL. Mettersi serrati a bloccare i ragazzi riot, ( finiamola con questa cazzata dei black block), mi ha provocato nausea e disgusto, quasi come le dichiarazioni dei responsabili del movimento 15 ottobre, disposti a pulire la piazza , a loro dire sporcata dai manifestanti.Se ancora qualcuno crede che la passeggiata sotto il sole, sentendo musica raggae possa disturbare i potenti della terra e non solo Berlusconi, forse ha perso qualche passaggio della storia degli ultimi 10 anni.Non esiste piu’ spazio ne dialogo, quando si accordano per firmare una porcata come quella del 28 giugno, che di fatto taglia spazi e visibilita’ ai sindacati di base, quando tutto l’arco politico Vendola compreso accetta le rigide regole della BCE, distruggendo di fatto il servizio pubblico, scuole sanita e welfare,sentir parlare di comizio e palchi fa’ capire tutta l’impotenza che di fatto esprime l’attuale panorama della sinistra.Parlare con enfasi delle rivolte in Egitto e dimenticare i 300 e passa morti vuol dire essere solo dei fottuti ipocriti, qualcuno piu’ famoso di me disse che la ”rivoluzione non è un pranzo di gala”, ed allora sara’ il caso che qualcuno inizi a riflettere da che parte stare.Sono consapevole che non basta un pomeriggio di fuoco per sovvertire il sistema capitalista e le sue regole brutali, ma il tempo delle chiacchiere e dei proclami è finito, da genova sono passati 10 anni e la nostra situazione sociale è davvero peggiorata, e pensare che il problema siano migliaia di ragazzi frutto di questo sistema immondo mi sembra solo espressione di ipocrita vigliaccheria.Vivere in quartieri dormitorio, dove l’unica aggregazione è un centro commerciale porta a ribellarsi, come visto a Londra, ma almeno questi ragazzi non hanno rubato ne TV al plasma ne IPOD di quel fottuto martire che da poco ci ha lasciato.Quanto al mio sindacato, da oggi inizierò a sostenerlo con minor entusiasmo , sperare di partecipare alla campagna elettorale imminente( beata illusione) non puo’ essere la nostra linea politica, ammesso che ancora ne abbiamo una.Un saluto a pugno chiuso ciao Valentina.

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  48. 17 ottobre 2011 alle 08:22

    Grazie a te! Il tuo commento è preziosissimo!

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  49. giovanna Moro
    17 ottobre 2011 alle 08:33

    la polizia non ha bisogno di provocazioni per caricare, quante manifestazioni pacifiche sono state caricate, non si contano , basta che un corteo devi dal percorso stabilito per sentirsi arrivare addoso lacrimogeni (tossici) e manganelli. I poliziotti in assetto di guerra non possono essere pacifici, devo ricordarvi tutti i compagni morti ammazzati? adesso temo rastrellamenti e perquisizioni nelle sedi dei centri sociali e dei gruppi anarchici. Mi piacerebbe che ci fosse una discussione seria e approfondita, un confronto su quello che è accaduto e che accadrà ancora non insulti gratuiti scariche di accuse tra chi è d’accordo con la guerriglia e chei non lo è

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  50. INCAZZATISSIMO
    17 ottobre 2011 alle 08:37

    Grazie a te! Il tuo commento è preziosissimo! Ahahah: è preziosissimo quando vi fanno comodo. Ma le critiche, no, eh? Avevo scritto anche fascisti, l’ avete cancellato? Cos’è? Vi brucia qualcosa? Se vi riferivate a me, baruda, questo articolo è un insulto. Ma voi vi leggete? Chi ha mai fatto richieste di arresto? Di quali nomi e cognomi parli? Vedi che diffamate continuamente, senza diritto di replica? Legge bavaglio docet. Fatta a doc per voi. Borghesucci

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  51. 17 ottobre 2011 alle 08:51

    .Legge bavaglio, borghesucci…come sei sulla cattiva strada, povero te.
    fascista dillo mentre cachi stamattina nel tuo cesso.

    Comunque il mio blog non è la “tua” piazza… ma casa mia.
    Entra chi dico io, col tono che dico io, se lo decido io.
    penso anche a casa tua funzioni così

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  52. salvatore
    17 ottobre 2011 alle 09:16

    I commenti da parte mia, che ho 56 anni, potrebbero essere lunghi, ma io non sono nessuno e quindi taccio.
    Comunque Vi devo per forza chiedere una cosa:
    Poi, siccome non ho piu’ l’età per dare il cattivo esempio, vi do un consiglio:
    Per concludere io mi chiedo perchè il vostro spontaneismo non si evolve verso altre forme di lotta ……. altrimenti rimanete li’ piantati per terra come i lampioni……. i vostri padri, ahimè , anche se ne subite a volte il peso del paragone, sono stati, per ora, piu’ bravi di voi, anche se molti sono morti o stanno ancora in galera.

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  53. marghe
    17 ottobre 2011 alle 09:56

    il tribunale militare era casa di un signore. è andata a fuoco del tutto.

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  54. salvatore
    17 ottobre 2011 alle 09:56

    RIMETTO L’INTERVENTO PERCHE’ IL VIRGOLETTATO non l’ha preso

    I commenti da parte mia, che ho 56 anni, potrebbero essere lunghi, ma io non sono nessuno e quindi taccio.
    Comunque Vi devo per forza chiedere una cosa: se avete dei filmati diversi da quelli delle versioni ufficiali metteteli qui in rete
    Poi, siccome non ho piu’ l’età per dare il cattivo esempio, vi do un consiglio: nella vita la rabbia non è sufficiente, ci vuole anche il cervello, altrimenti ci si piscia sui piedi !
    Per concludere io mi chiedo perchè il vostro spontaneismo non si evolve verso altre forme di lotta ……. altrimenti rimanete li’ piantati per terra come i lampioni……. i vostri padri, ahimè , anche se ne subite a volte il peso del paragone, sono stati, per ora, piu’ bravi di voi, anche se molti sono morti o stanno ancora in galera.

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  55. 17 ottobre 2011 alle 10:04

    Io sono uno di quei non violenti che se avesse avuto l’occasione vi avrebbe consegnato di forza alla Polizia. Siete dei mentecatti. I cittadini NON vogliono essere difesi con atti di vandalismo.

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  56. 17 ottobre 2011 alle 10:32

    ma non andate in piazza però, per cambiare il m ondo.
    andate a fare i concorsi per entrare in polizia.

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  57. ginodicostanzo
    17 ottobre 2011 alle 10:39

    AcomeUmano :

    ginodicostanzo :La resistenza è un valore, sempre, da contrapporre all’innocuo dissenso di chi si fa irregimentare in percorsi e modalità di lotta preconfezionate dalle istituzioni e da organizzazioni benpensanti a quelle affiliate….

    Non c’è nulla di preconfezionato in quello che probabilmente sarebbe successo se avessimo avuto modo di dare vita ad un’altra Piazza San Giovanni.Aho: non so’ un boyscout o un buonista del cazzo.Dico solo una cosa: gli fai molto più male attivando pratiche alternative, popolari, intelligenti e realmente incisive (realmente violente). I sassi e le spranghe a volto coperto, quello sì, cazzo, è preconfezionato.

    Sei sicuro non ci fosse nulla di preconfezionato e di innocuo nella sfilata colorata per le vie di Roma?

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  58. ginodicostanzo
    17 ottobre 2011 alle 10:44

    rebeldia :Ciao Valentina , sono qui a scrivere per condividere il tuo sfogo contro un sindacato che sabato ha praticato un comportamento poco felice.Ho fatto parte dalle 12.00 del servizio d’ordine dei Cobas, ma impreparazione, scarsa chiarezza ha fatto si che alla fine a piazza S.Giovanni abbiamo tenuto un atteggiamento infame, da cani da guardia, come si diceva al PCI e alla CGIL. Mettersi serrati a bloccare i ragazzi riot, ( finiamola con questa cazzata dei black block), mi ha provocato nausea e disgusto, quasi come le dichiarazioni dei responsabili del movimento 15 ottobre, disposti a pulire la piazza , a loro dire sporcata dai manifestanti.Se ancora qualcuno crede che la passeggiata sotto il sole, sentendo musica raggae possa disturbare i potenti della terra e non solo Berlusconi, forse ha perso qualche passaggio della storia degli ultimi 10 anni.Non esiste piu’ spazio ne dialogo, quando si accordano per firmare una porcata come quella del 28 giugno, che di fatto taglia spazi e visibilita’ ai sindacati di base, quando tutto l’arco politico Vendola compreso accetta le rigide regole della BCE, distruggendo di fatto il servizio pubblico, scuole sanita e welfare,sentir parlare di comizio e palchi fa’ capire tutta l’impotenza che di fatto esprime l’attuale panorama della sinistra.Parlare con enfasi delle rivolte in Egitto e dimenticare i 300 e passa morti vuol dire essere solo dei fottuti ipocriti, qualcuno piu’ famoso di me disse che la ”rivoluzione non è un pranzo di gala”, ed allora sara’ il caso che qualcuno inizi a riflettere da che parte stare.Sono consapevole che non basta un pomeriggio di fuoco per sovvertire il sistema capitalista e le sue regole brutali, ma il tempo delle chiacchiere e dei proclami è finito, da genova sono passati 10 anni e la nostra situazione sociale è davvero peggiorata, e pensare che il problema siano migliaia di ragazzi frutto di questo sistema immondo mi sembra solo espressione di ipocrita vigliaccheria.Vivere in quartieri dormitorio, dove l’unica aggregazione è un centro commerciale porta a ribellarsi, come visto a Londra, ma almeno questi ragazzi non hanno rubato ne TV al plasma ne IPOD di quel fottuto martire che da poco ci ha lasciato.Quanto al mio sindacato, da oggi inizierò a sostenerlo con minor entusiasmo , sperare di partecipare alla campagna elettorale imminente( beata illusione) non puo’ essere la nostra linea politica, ammesso che ancora ne abbiamo una.Un saluto a pugno chiuso ciao Valentina.

    “Grazie”! grande come una casa, anche da parte mia

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  59. 17 ottobre 2011 alle 10:59

    baruda :
    ma non andate in piazza però, per cambiare il m ondo.
    andate a fare i concorsi per entrare in polizia.

    Signor Baruda, ma perchè continui a scrivere senza mettere la tua faccia?

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  60. 17 ottobre 2011 alle 11:00

    mi pare di essere più che pubblica, la mia faccia è ovunque

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  61. ginodicostanzo
    17 ottobre 2011 alle 11:12

    ahahah! e chi non la conosce… un vulcano!

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  62. INCAZZATISSIMO
    17 ottobre 2011 alle 12:27

    In piazzia ci andiamo. Come si faccia a cambiare il mondo non lo so. Se pacificamente o più irruenti. Si sta provando di tutto. Intanto questi ci continuano a schiacciare come un rullo compressore. E hanno trovato la scusa per effettuare arresti. Non c’è una ricetta che vada bene per tutti. Magari un’utopia. Un sogno. Troppi pareri discortanti. Troppe bandiere e simboli. Dimenticandoci innanzitutto di essere Popolo. TUTTI, MA PROPRIO TUTTI, NESSUNO ESCLUSO, che vogliono mettere sta caxxo di bandierina dapperttutto. Stanchi, sdegnati, affamati. Molti compagni non arrivano, con stipendi da c.i.g., neanche alla prima settimana. Ci stiamo indebitanto. Fra un pò non pago più nulla e mi faccio arrestare. Poi ci sono precari, disoccupati. Siamo tutti alla fame. E NOI ci facciamo ancora la guerra, cercando la strategia migliore? O chi sia il primo della classe? Ma basta. Comunque per la cronaca, i compagni non li consegnerei agli sbirri. Come sto leggendo che stanno facendo nel tam-tam in internet. Sicuro che i veri compagni, non consegnano i compagni. Ma nessuno. Fottesega. Mica siamo dei celerini. Ci pensino loro a fare gli sbirri. Li abbiamo sempre subiti. Sulla nostra pelle. Quindi quello che è successo sabato, non mi dice niente di nuovo. Ma sabato i fascisti c’erano in mezzo ai compagni. Gli infami si mischiano. Così è sempre stato.

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  63. 17 ottobre 2011 alle 12:29

    e invece è successo e sta succedendo, ed è una cosa gravissima.

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  64. AcomeUmano
    17 ottobre 2011 alle 13:39

    Consegnare qualcuno alla galera è deplorevole. Qua non si tratta di fare la caccia all’uomo, sarebbe disastroso: una spaccatura da cui non si uscirebbe più.

    Si tratta di essere popolo. Tutto quanto. Bisogna muoversi per includerlo, per portarlo in condizione di scegliere, di essere sovrano ogni giorno.
    Senza la gente pacifica e senza le pratiche da “coglioni” (i girotondi, i sit in e chissà cos’altro) a quest’ora avevamo iniziato a costruire le merdose centrali nucleari, ci pensate?
    le centrali nucleari in un paese sismico.

    Invece abbiamo vinto il referendum, che anche immagino tutti qui abbiano votato.

    Ma non lo vedete che servono milioni di persone? Che la rabbia è sacrosanta, ma non può essere lasciata là nella piazza, ad esplodere.

    Il problema è politico e non si risolve con la questura o con le spiate. Si risolve innanzitutto parlando al 57% del paese che ha votato e vinto i referendum più importanti della Storia.

    Allora la mia domanda è: gli scontri di S. Giovanni allontanano o avvicinano il Popolo? Convengono o fanno il gioco di chi ci sta schiacciando?
    1000 persone si arrestano. 10 milioni no.
    Per essere 10 milioni servono anche le vecchiette, le famiglie, i ragazzini, i disabili; la gente, che cazzo. la gente!
    Io rispetto e comprendo la rabbia e la disperazione e sto dalla parte di chi soffre, che poi sono anche io. Per questo cerco di capire cosa è successo e cosa serve davvero. Per questo reputo un suicidio politico la scelta della violenza, perché ci rende tutti più soli e più attaccabili.

    Forse sembrerò un coglione a qualche “duro e puro”. Però vi assicuro che duro e puro lo sono anche io. Non si tratta di mettere le bandiere sul movimento, è sbagliato. È sbagliato anche metterci i sampietrini.

    Ripensate ai referendum.
    Il popolo è sovrano. Quando si alza in piedi è magnifico e tremendo. Cosa significa “alzarsi in piedi”? Sicuri sicuri che sia correre alle spranghe?
    Io no, cazzo.

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  65. AcomeUmano
    17 ottobre 2011 alle 13:42

    Sei sicuro non ci fosse nulla di preconfezionato e di innocuo nella sfilata colorata per le vie di Roma?

    Eh, non lo so… bisognava vedere cosa succedeva arrivando a S. Giovanni. Magari finiva che la occupavano a oltranza 20.000 persone… in quel caso no, non ci sarebbe stato nulla di preconfezionato. Sarebbe stata una novità.
    Ma non lo sappiamo, perché è andata diversamente.

    Diciamo che abbiamo tutti abortito. E non spontaneamente.

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  66. emanuele
    17 ottobre 2011 alle 21:12

    Una cosa è scontrarsi , una cosa è il vandalismo fine a se stesso . Mi cascano i cojoni a stare in piazza con gente che brucia utilitarie o sfascia un alimentari , inoltre possono farlo tutti i giorni , senza aspettare di farsi coprire dalle manifestazioni organizzate daglia altri . Certo me cascano i cojoni pure a vedere i pacifisti che incitano le guardie , ma tanto dai pacifisti non mi aspetto molto . mi aspetterei molto di più da chi si dice rivoluzionario . Ragionate

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  67. giovanni
    18 ottobre 2011 alle 08:06

    finalmente qualcuno si è svegliato e ha tirato fuori le palle!non si possono cambiare le cose con le bandierine,la musica,i balli….non si fanno cosi le rivoluzioni!io purtroppo per motivi di lavoro non ho potuto esser a roma sabato,pekkato!!quei compagni,amici cke an fatto il kaoos sono degli eroi,dei miti,tutta la mia stima e il mio rispetto per loro.tante kazzate si sentono in questi giorni nelle televisioni,ma tanto lo sappiamo cke i media son solo merda a servizio della mmerda.W L ANARKIA…..

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  68. titus
    18 ottobre 2011 alle 16:32

    grazie baruda

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  69. Gianmario Gatta
    18 ottobre 2011 alle 16:37

    Poche parole. Ho fatto parte negli anni 70 di quello che tu chiami “servizio d’ordine di Lama”. Ricordo bene Piazza Duomo a Milano quando con altre migliaia di lavoratrici e lavoratori lottavamo per i diritti, per i contratti, per dare il nostro contributo alla speranza di tanti giovani come noi lo eravamo allora. Ricordo bene gli scontri con la Polizia, ricordo bene gli scontri con tanti altri giovani che ci assalivano con spranghe e bastoni per dare l’assalto al palco di Luciano Lama. Per questo, se vuoi, ti dico che i diritti, il futuro, gli ideali, si conquistano con la lotta, con la partecipazione, con la volontà, mai con la violenza e l’intolleranza. Distruggere persone e cose oscura le giustissime richieste di migliaia di ragazzi e ragazze che lottano per il loro futuro. Ora sono sono Sindaco di un paesino, sindaco PD, 58 anni, nonno, sono e sarò sempre con voi ragazzi!

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  70. Mattia
    18 ottobre 2011 alle 17:32

    Ma scusa, di cosa ti lamenti? i lacrimogeni li hanno lanciati perchè VOI li avete attaccati! Invocate comprensione come se foste stati massacrati senza alcuna ragione dalla polizia invece SIETE STATI VOI AD ATTACCARE LA POLIZIA. postreste avere delle ragioni validissime per farlo, ma questo non toglie che li avete attaccati VOI, li avete provocati VOI quindi non fate le vittime, se venite respinti dai poliziotti, dallo stato e dalla gente fatevi un pò i conti..nessuno vi vuole!

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  71. Durruti
    18 ottobre 2011 alle 22:48

    organizzarsi..dal guatemala del 54 a la sierra maestra 57, fino a santa clara e a l’habana 59..o qualcuno crede che ci lasceranno pacificamente liberare il nostro ormai piccolo e angosciato pianeta?! un forte abbraccio baruda

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  72. 1 agosto 2012 alle 11:59

    Davvero bellissimo articolo. condivido subito

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  73. 1 agosto 2012 alle 12:10

    Gianmario Gatta :
    Poche parole. Ho fatto parte negli anni 70 di quello che tu chiami “servizio d’ordine di Lama”. Ricordo bene Piazza Duomo a Milano quando con altre migliaia di lavoratrici e lavoratori lottavamo per i diritti, per i contratti, per dare il nostro contributo alla speranza di tanti giovani come noi lo eravamo allora. Ricordo bene gli scontri con la Polizia, ricordo bene gli scontri con tanti altri giovani che ci assalivano con spranghe e bastoni per dare l’assalto al palco di Luciano Lama. Per questo, se vuoi, ti dico che i diritti, il futuro, gli ideali, si conquistano con la lotta, con la partecipazione, con la volontà, mai con la violenza e l’intolleranza. Distruggere persone e cose oscura le giustissime richieste di migliaia di ragazzi e ragazze che lottano per il loro futuro. Ora sono sono Sindaco di un paesino, sindaco PD, 58 anni, nonno, sono e sarò sempre con voi ragazzi!

    Continua a fare gli interessi dei padroni, come hai sempre fatto e come facevano anche i tuoi padroni travestiti di rosso. Ogni parola è sprecata, ci pensa la realtà a relegarvi nelle fogne dalle quali provenite.
    Forse in pochi si ricordano dei servigi fatti dal tuo miserabile partito al Capitale, ma sicuramente ora TUTTI vedono da che parte state.
    Occhio che non saremo sempre così gentili verso chi incita la polizia ad arrestare e ammazzare i nostri giovani compagni.
    Di servi come te non ne vogliamo, ragazzi.

    E un ultima cosa, rivolto a tutti: quando sentite ancora uno di questi miserabili personaggi sostenere ancora che stavano dalla parte degli operai anche durante gli scontri “del passato”, ricordategli che quelle feccie del loro partito chiamavano i proletari di Torino negli scontri di Piazza Statuti “teppisti”, “delinquenti” e “fascisti”. Lurida feccia stalinista, dura a morire come l’erba cattiva.
    Gatta, ricorderai anche, ma noi ricordiamo da che parte stavi e stai.

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  74. enzodelsato
    25 settembre 2013 alle 16:16

    sono vicino ai 70 anni di età ho memoria dai morti DI REGGIO EMILIA ALLE SRAGI DI STATO AI MORTI SUL LAVORO

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  75. enzo
    8 ottobre 2013 alle 16:25

    il sindaco GIANMARIOGATTA è di memoria corta forse sarà perché il passaggio da uomo manganellatore al sevizio DI LAMA L UOMO dei sacrifici finalizzati in unita con i questori di tutta italia si cordinava contro gli estremisti. chi erano gli estremisti?

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  76. enzo
    8 ottobre 2013 alle 16:36

    enzo :
    il sindaco GIANMARIOGATTA è di memoria corta forse sarà perché il passaggio da uomo manganellatore al sevizio DI LAMA L UOMO dei sacrifici finalizzati in unita con i questori di tutta italia si cordinava contro gli estremisti. chi erano gli estremisti?

    il sindaco ha 58 anni modello larghe intese io ne ho quasi 70 e sarò a l ottobrata romana.

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  77. enzo
    9 ottobre 2013 alle 09:23

    devxyz :
    compliementi per l analisi,
    che riporta un pò di ordine del linguaggio e tanta passione e voglia di vivere,
    contro l eutanasia di chi usa un linguaggio nuovo ma inutile, dato che il sinistrese
    non vuole confusione di parole e delazioni.
    ciao lele

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  1. 17 ottobre 2011 alle 12:34
  2. 17 ottobre 2011 alle 21:29
  3. 18 ottobre 2011 alle 14:10
  4. 18 ottobre 2011 alle 16:46
  5. 18 ottobre 2011 alle 19:44
  6. 3 novembre 2011 alle 23:35
  7. 24 novembre 2011 alle 10:50
  8. 24 febbraio 2012 alle 10:53
  9. 29 febbraio 2012 alle 17:49
  10. 15 ottobre 2012 alle 10:27
  11. 11 dicembre 2012 alle 10:02
  12. 7 gennaio 2013 alle 14:21
  13. 7 Maggio 2013 alle 08:16
  14. 15 giugno 2013 alle 08:25

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