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Delazione e rimozione della propria storia…ancora sul 15 ottobre


Ci vuole un po’ a riaprire questo blog, visto quel che hanno creato le mie poche righe a caldo, sabato sera.
Quindicimila persone l’hanno letto, molte lo hanno commentato, tante mi hanno insultato.
Oggi mi citava anche Repubblica, come una “binladen” di piazza, una che ha avuto il suo primo orgasmo al primo fumo che s’alzava, poveri deficienti.
Sono stata contatta da Rai tre che mi voleva intervistare…eheheh, mi garantivano l’anonimato eh, come fossi latitante,
ma quando hanno capito che non avevano in linea una devastratrice/saccheggiatrice/infiammatrice e tutto quel che sia,
ma una donna incazzata, che ha un blog col suo nome e cognome, un cazzo di profilo Fb, twitter e stronzate varie
non gli interessava più parlare con me!
“ma conosci qualcuno di quelli coi caschi e i bastoni?”  “Arrivederci”.
Il livello è basso ovunque, nel giornalismo quasi non è calcolabile.

Siamo diventati tutti questurini,
delatori, invocatori di carcere, di pestaggi, di separazione tra bello e brutto, buono e cattivo.
Ho visto persone impacchettare minorenni vestiti “non in modo consono ad una sfilata pacifista” e consegnarli alla polizia,
e qui non mi metto a dire che la nostra polizia ha ucciso Cucchi, che la nostra polizia ha calpestato Aldro fino ad ucciderlo, o Bianzino, o Uva.
Non arrivo a tanto: perché mi basta dire “consegnato alla polizia” per sentirmi male.
Ma come si fa? Ma che siete diventati?
Ma dove siamo arrivati?

Foto di Valentina Perniciaro

La cultura di vent’anni di berlusconismo e anche di anti-berlusconismo, vent’anni di editoriali di Repubblica, vent’anni di Santoro ecco a cosa c’hanno portato: ad una società di delazione, di infamia, di rimozione della propria storia, del proprio sangue, delle proprie radici.
Quindi non parlo ai pacifisti, non parlo all’associazionismo cattolico, parlo ai compagni.
Parlo ancora delle parole e delle gesta compiute dal camion dei Cobas, da chi ne era voce e volante: perché non mi va giù, perché mi fa un male cane, perché è tremendo vedere compagni aggredire in quel modo altre metodologie politiche.
Quindi è un discorso per pochi intimi, ve lo ribadisco: per i militanti, per chi proviene dalla storia degli anni ’70, per chi m’ha cresciuto parlando di memoria e pure di espropri e poi ha urlato “fascisti andate via” a migliaia di persone,
non gli ha permesso di accedere a via Merulana dove il camion ha girato.
E i racconti di queste 48 ore sono stati tanti: anche di compagni che in quello spezzone non ci entreranno mai più, malgrado abbiano foraggiato l’organizzazione dei Cobas col proprio impegno e la propria intelligenza per anni.
Molti in piazza non andranno mai più dietro quel camion, perché quel che è accaduto è irripetibile e impensabile.

Io  non adoro chi distrugge bancomat.. non penso sia una cosa intelligente nè funzionale al movimento,
ma assaltare una caserma e un’agenzia interinale è un atto politico che possiamo certamente non condividere ma che dobbiamo osservare, comprendere, valutare … e invece rispondiamo con “fascisti, via da qui”.
Una manciata di almeno cinquemila persone che affrontano la polizia con quella determinazione e quasi senza alcuna paura…ne vogliamo parlare o risolviamo alla repubblica, invocando “pene esemplari”?
E poi? Ci lamentiamo se Di Pietro parla di Legge Reale, di sparare a vista?
E’ stato fatto da voi l’altro ieri, compagni cari, e Repubblica ha preso la palla al balzo ed ha un indirizzo email dedicato proprio alla raccolta delle immagini con i volti dei “blackbloc” per consegnarli alla polizia e magari far dare dai 9 ai 15 anni (come già si mormora) a qualche fanciullo o fanciulla (l’altra leggenda è quella che in piazza San Giovanni fossero solo uomini, letta in molti blog e totalmente ridicola) che non ha nessuna prospettiva di vita decente e nemmeno nessun sostegno o sbocco politico visto il vuoto pneumatico che le organizzazioni tutte hanno contribuito a costruire in questi ultimi anni.
Veramente troppi perché ci si stupisca che qualcuno ogni tanto abbia il desiderio di spazzare via tutto: e con tutto non dico la polizia e i suoi blindati che carosellano cercando di acciaccare corpi, ma proprio quei movimenti e quelle organizzazioni che non hanno dato nessuna prospettiva e nessuna possibilità di conflitto per decenni.
Ed ora? invece di rimboccarsi  le maniche , farsi un esame di coscienza, analizzare gli errori della costruzione di quel corteo: invochiamo carcere e polizia…
E quello sarà purtroppo per qualcuno.
Fosse stata Londra o Atene, tutti a trasformarsi in sociologi del cazzo per capire il fenomeno della generazione rabbiosa, quando sono i loro figli, son “fascisti, vigliacchi” e cose varie…andate affanculo, andate in pensione, voi che l’avete.

Intanto vi metto altri link, ne seguiranno altri.
Le cazzate di Repubblica
Una prima presa di parola di Acrobax
La carezza del celerino
Il complottismo gioca brutti scherzi
1% e 99%
Quello che chiamate BloccoNero (se trovate un link migliore me lo mandate? graaazie)
Io amo i Black Bloc

  1. Cesare52
    17 ottobre 2011 alle 21:36

    Ben detto. Ma la sinistra è morta a Tripoli. Rimbocchiamoci le maniche e non indugiamo a guardarci dietro.

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  2. 17 ottobre 2011 alle 21:41

    Ti do ragione piena sullo schifo della delazione. La mailbox di Repubblica che funge da cassetta postale della Questura è uno dei punti più bassi del “giornalismo”. Ero incazzata sabato, lo sono di più oggi dopo aver letto la cosiddetta stampa. Io intaserei la suddetta mailbox con foto pornografiche o, anche, con la foto di Aldrovandi, Cucchi etc. Sarebbe un buon modo per protestare in via digitale.

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  3. 17 ottobre 2011 alle 21:42

    bhè su twitter c’è un simpatico tam tam di foto per repubblica, vai a cercarlo, è fantastico!
    😉

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  4. 17 ottobre 2011 alle 21:44

    Buon post, indubbiamente, buon post.

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  5. mix
    17 ottobre 2011 alle 22:18

    ma dico solo che io alla marcia della pace perugia assisi nn sono mai andato,nn so chi ci vada e cosi’ ad un corteo di destra e da quest’anno alle feste dell’unita’ o come cavolo si chiamano….ho anche un certo fastidio x vendola…..allora se questa era una manifestazione di indignati,riferendosi ad una categoria cultural-politica nuova,simil grillin parlando x rimanere in una chiave di lettura italiana e nn spagnola,ma che diavolo centrano chi con quella sensibilita’ e visione del mondo nn centra nulla?e invece un minestrone italico in cui c’erano tutti e il contrario di tutti.
    ma dico se si vuole assaltare il palazzo d’inverno e poi quello d’estate e tc etc che si faccia ci si organizzi e chi vuole vada,e nn si mescoli tra chi nn vuole assaltare a torto o a ragione nessun palazzo.ma probabilmente vuole costruire un villaggio magari fragile o qualche altra cosa.ecco questo al di la’ della delazione,e cqm x quanto mi riguarda faro’ attenzione a dove andro’ e chi frequentero’,perche’ una cosa e’ la delazione e altro e’ la confusione di mezzi e forse anche di obiettivi.

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  6. fronte rosso
    17 ottobre 2011 alle 22:39

    Ancora una precisazione, da chi come me era sul posto del ‘misfatto’ e non davanti al TG3 ormai filogovernativo, dalle ore 12.00 fino a tarda sera, in merito ai presunti applausi verso le forze dell’ordine, lanciati dai manifestanti, quelli buoni.Posso assicurare che ad ogni passaggio dei blindati, oltre al lancio di oggetti vari, si battevano le mani in segno di scherno e disprezzo, in quanto le manovre a folle velocita’ hanno messo piu’ volte in pericolo tutti i manifestanti, non solo gli antagonisti.Quindi continua la disinformazione dei media, ma almeno un risultato positivo di quella giornata possiamo ricavarlo: da sabato tutte quelle organizzazioni politiche( penso ai vari PC dei lavoratori, Alternativi,ecc.) e organizzazioni sindacali oltre che di falsa opposizione sociale, che nei giorni scorsi , inneggiando alle rivolte nel mondo arabo e non solo, parlavano di portare la rivoluzione in Italia, saranno di sicuro screditate dai veri indignados, non i pacicomunisti, ma quelli che ormai nulla hanno da perdere e da chiedere, ma solo rovesciare.Piangere il giorno dopo,inveire per gli incidenti, isolando migliaia di ragazzi, la cui unica colpa è quella di non accettare questa societa’ alienante e sfruttatrice, avra’ finalmente fatto capire chi sono i professionisti del disagio, quelli che da anni sopravvivono sulle sofferenze di un proletariato ormai senza futuro e speranza.Ora non resta che ripartire, cercare di incanalare tanto disagio verso un percorso comune, con tutti quelli che si rifiutano di ascoltare la solita litania del governo di sinistra piu’ buono della destra, non lasciandoli soli alla merce di delatori e repressione dello Stato, perche’ non sono marziani ma solo figli nostri, a cui è stato negato il futuro.

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  7. 18 ottobre 2011 alle 00:31

    Sono molto contento di trovare articoli quasi del tutto in linea con quello che ho scritto. Mi fa sentire meno cazzone e meno solo. Se vi va: http://riccardo.cefala.net/2011/10/io-amo-i-black-bloc

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  8. Liber
    18 ottobre 2011 alle 02:07

    Grazie condivido tutto, pure le virgole, io ero a Roma e giovani son stati fermati con la collaborazione di altri manifestanti, non solo c’era chi applaudiva le cariche ma alcuni incitavano pure (la maggior parte forse ragazzini 15enni !!!) Dal camion dei cobas un solo grido due anziani col casco aggrediti, ….bandiere NO TAV strappate dalle mani dei legittimi proprietari … Io ho preso e me ne son tornato a casa… non era più la mia manifestazione… troppi delatori…troppi infami…. pensavo… e il mio pensiero era per i Cobas, per i presunti ‘compagni’ più fascisti dei fascisti… La manifestazione non doveva essere dei partiti, dei sindacati doveva solo essere degli “indignati”……..

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  9. boppo
    18 ottobre 2011 alle 05:02

    sulla delazione sono assolutamente d’accordo con te. il giornale di presunta sinistra che invita i lettori movimentisti a pubblicare le foto per aiutare la polizia è semplicemente vergognoso. sui pestaggi, le violenze e le infamità della polizia … beh, si sa, è una vita che questi stronzi vanno avanti così, e la fanno sempre franca, e lo stesso vale per banche e agenzie interinali. ma quanto a spaccare tutto vorrei dirvi BASTA e CI AVETE ROTTO I COGLIONI. non serve a un cazzo. quando distruggi la filiale, alla banca, cosa è cambiato? ti pare di averle fatto un danno? semmai fai partire una nuova operazione finanziaria che è il risarcimento da parte dell’assicurazione. che ti piaccia o no, non puoi distruggere il capitalismo a pietrate. per quello ci vuole un cambiamento che coinvolge tutta la società, ovvero un cambiamento POLITICO. bisogna che le persone si rendano conto della merda in cui sono e facciano in modo di cambiare le cose, dal basso. ma ci vogliono tante persone, voi le persone le fate scappare. pensate di bastare voi 4 stronzi a cambiare il mondo? o vi gratifica solo la vostra piccola intifada con idranti e camionette al posto di carri armati e elicotteri apache? non siete eroi e non atteggiatevi a tali.

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  10. mk
    18 ottobre 2011 alle 08:30

    Dopo Genova 2001 l’allucinazione da infiltrati – pur comprensibile – deve aver dato alla testa a qualcuno. E così, una sconfitta culturale dopo l’altra, finalmente ci hanno trasformati, l’esperimento è completato: anche a sinistra siamo tutti guerrafondai e sbirri, cittadini/sudditi perfetti del nuovo millennio!
    A questo punto a me del problema-Berlusconi frega meno di zero. Più di prima sono convinto che il problema stia a sinistra, un’area alla quale più probabilmente non sento di appartenere, se è diventata il luogo di ritrovo di pacifisti gandhiani, lillipuziani, viola, arancioni e indignati del cazzo dell’ultim’ora.
    E’ giunto il momento di fare chiarezza, di solidarizzare apertamente con i ‘violenti’, smascherando una volta per tutte sinistre ipocrisie e falsità mediatiche.
    Un plauso a Baruda, che già lo fa.

    mk

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  11. mk
    18 ottobre 2011 alle 08:58

    Nell’attesa che si riesca ad organizzare un movimento in solidarietà con gli arrestati (cosa che mi pare sempre più ardua, vista l’aria sinistra, anzi quasi destra che tira), vi invito a spedire all’indirizzo delatorio visualdesk@kataweb.it fotografie artistiche/burlesche/spernacchiose di protesta. E’ il minimo che si possa fare, per il momento.

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  12. Sergio
    18 ottobre 2011 alle 09:23

    Che palle.
    Il blocco nero s’è difeso all’interno di un corteo di cui non condivideva pratica, parole d’ordine e piattaforma. E’ possibile – non possibile, è evidente – che ci sia gente che non voglia sovvertire alcunché, che voglia porsi all’interno di un percorso legalitario (non parlo di democrazia, ma di diritto positivo) che voglia fare manifestazioni idiote con musichetta dai camion e artisti di strada. Costoro fanno ride? Possibile. Sbagliano le forme di lotta? Possibile. Non sono incisivi e non cambieranno niente? Possibile. Manifestazioni idiote, si, ma con tutto il diritto di poterle svolgere. Da domani non parteciperete più agli spezzoni dei COBAS e amen. Vi staccherete dai movimenti della sinistra “finta”. Voglio dire, c’è bisogno di scriverci un post?
    Se rispettiamo le pratiche del Blocco Nero dobbiamo rispettare le pratiche degli altri.
    E non esistono pratiche migliori o peggiori: il blocco nero, sostanzialmente, ha fatto una tarantella nel pomeriggio che si ripeterà solamente quando ci sarà la prossima grande manifestazione entro cui si sentirà protetto. Se domani (e dopodomani, e il giorno dopo ancora…) vedrò in strada gruppi di persone vestite di nero, coi caschi, che assaltano banche e caserme, forse – e non è nemmeno detto – le prenderò sul serio. Non ne condividerò la pratica e gli strumenti, ma non potrò mai tacciarli di incoerenza. Ma siccome sti soggetti escono fuori solo quando c’è la manifestazione entro cui sono sicuri di trovare riparo, per ora meritano solo il mio disprezzo. Non servono a niente, sono strumentali a chi decide di inasprire pene e regole, a far parlare gente come DI Pietro, a legittimare porcate stile La Repubblica. Sapevano bene, quelli del Blocco Nero, che nessuno avrebbe caricato all’interno di un corteo eterogeneo, fatto di persone che erano lì non per fare scontri. Domani i bancomat saranno sostituiti, i vetri riparati e la situazione sarà più dura per chi vorrà organizzare altre forme di lotta.

    Scrivi: “è tremendo vedere compagni aggredire in quel modo altre metodologie politiche”. La cosa che non scrivi è che quella piazza non aveva deciso di accogliere e sostenere “quelle metodologie”. Capiamoci: molti manifestanti percepivano il Blocco Nero alla stregua delle guardie. Sic et simpliciter.

    L’errore esiziale che molti compiono (tu e altri di cui ho letto i commenti) è la sicurezza che la rivolta violenta possa essere una soluzione. Non so se lo sia, ma ci stanno tantissime persone che non la pensano così. Sbagliano? Possibile.

    Come dicevo prima, se ritenete che la rivolta violenta sia la soluzione non la relegate all’interno di cortei sicuri, protetti, ripresi dalle TV in cui la rivolta diventa esclusivamente estetica. Sfasciate banche e assaltate le caserme tutti i giorni. Ogni sera, al calare della notte, scendete in strada e create tensione. Possibile che possa prendervi in considerazione. Non riterrò la pratica efficace, ma almeno non sarete tacciati di “rivoltosi del sabato pomeriggio”.

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  13. mina
    18 ottobre 2011 alle 10:31

    non ti conosco ma sono felice di leggerti. grazie

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  14. vaso scomunicante
    18 ottobre 2011 alle 10:35

    Sergio :
    Che palle.
    Non servono a niente, sono strumentali a chi decide di inasprire pene e regole, a far parlare gente come DI Pietro, a legittimare porcate stile La Repubblica. .

    e che palle te! Ancora con “a chi giova”?

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  15. Graziella
    18 ottobre 2011 alle 10:46

    Anch’io, sono sempre felice di leggerti. Grazie per i tuoi contributi

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  16. Marco
    18 ottobre 2011 alle 11:24

    Ciao Vale.
    condivido ogni parola che dici e scrivi su quanto e come accaduto.
    Per i degenerati di Repubblica, io che ho fatto molte manifrstazioni ad Atene oggi sto a San Pietroburgo circondato da buona calma.

    Niente Roma e niente master. E gli italiani che erano lì (ma poi quando, visto che di manifestazioni ce ne sono state centinaia) li posso contare e in molti casi nominare.

    Marco Clementi
    Autore di Storia Delle Brigate Rosse, Roma 2007

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  17. Jo
    18 ottobre 2011 alle 11:47

    Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati ” (Berthold Brecht)

    E’ bastata una manifestazione in cui una minoranza ha sviluppato un piano diverso per far emergere tutto l’irrisolto di anni. Ero fortemente contrario a questo piano ma e’ sempre stata una eventualita possibile, lecita ed ammessa da sempre nella logica del movimento. La delazione che alcuni gruppi stanno ora portando avanti (repubblica ad esempio), la richiesta di leggi speciali di altri (Di Pietro), stanno radicalizzando divisione e scontro. Consideravo il blocco nero dalla parte del torto. Ma il fatto che ci si debba schierare dalla parte del torto, non mi da fastidio … meglio li che con infami e fascisti.
    N .B.: Il fatto che in rete si sia dato via ad un opera di delazione guidata da repubblica e’ infamia pura

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  18. Sergio
    18 ottobre 2011 alle 12:05

    Quando vedrò il Blocco Nero combattere in ogni piazza e giorno per giorno, avrà la mia stima. Non il mio consenso ma la mia stima.
    Per ora ha bisogno di quella massa di gente che disprezza e di cui non condivide pratiche e piattaforme.
    Bella roba.

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  19. matteo vescera
    18 ottobre 2011 alle 12:18

    Riccardo M. Cefalà :
    Sono molto contento di trovare articoli quasi del tutto in linea con quello che ho scritto. Mi fa sentire meno cazzone e meno solo. Se vi va: http://riccardo.cefala.net/2011/10/io-amo-i-black-bloc

    Non preoccuparti, non sei solo !!!!!

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  20. 18 ottobre 2011 alle 12:30

    Ciao.
    Ho letto l’articolo (ma non i commenti, scusate, ma ho poco tempo,ora). Capisco, comprendo e condivido pienamente la tua rabbia ed sdegno per queste pratiche orwelliane di ‘delazione e repressione “partecipativa”‘(!). Forse più che un fallimento politico e storico-politico, è ancor prima antropologico e culturale. Ma tanto vale…
    Detto questo, però, vorrei fare una riflessione che forse potrò sembrare ottimistica, ma in realtà credo sia ‘necessaria’.
    In queste ore -tra repressione mediatica e ‘partecipata’ e repressione reale ed indiscriminata – corriamo, a mio avviso, il rischio di rimanere schiacciati dal meccanismo d’oppressione generata dalla narrazione dominante (o di potere,che dir si voglia), dalla sensazione di essere braccati, e ciò non può che produrre (come ha già prodotto nella ‘nostra’ storia) una tendenza a reagire in maniera scomposta, alla frammentazione e di fatto all’indebolimento, che ne siamo consapevoli o meno.
    Spiego meglio quello che intendo. Pur riconoscendo l’importanza che il piano mediatico e ‘narrativo’ assume sempre più nel contesto storico odierno, bisogna essere lucidi e non cadere nella trappola di pensare che se Repubblica ci dice che tante persone stanno partecipando a questa schifosa caccia all’uomo o donna, questo sia reale e vero, che sia già scontato l’isolamento del movimento all’interno della società. E lo dico ipotizzando anche che forse, e probabilmente, io e te la pensiamo in modo diverso rispetto al giudizio politico da dare alla giornata del 15 ottobre, sull’efficacia o meno di certe dinamiche, in certi contesti. Ma al di là di tutte le possibili diversità d’opinione, ritengo comunque necessario fare un appello sul rimanere lucidi e mantenere la guardia alzata rispetto a queste dinamiche ‘a la Repubblica o Corriere’, che sono ad un piano più nascosto rispetto a quello più evidente – di strumentalizzazione e distorcimento del piano più semplicemente ‘fattuale’ – ma altrettanto ‘utile’ dal punto di vista del potere, nella misura in cui produce quell’effetto di percezione di uno stato d’oppressione e isolamento foriero delle reazioni cui accennavo prima.
    Con tutto ciò voglio dire che per non cadere in questa spirale ‘indebolente’, va ‘messa a verifica’ l’effettiva e attuale tenuta di un – e di questo, in particolare – movimento a partire da un piano reale e materiale, rifiutando non solo la specifica lettura da parte dei media (che poi divengono di più di semplici media, appunto), ma piuttosto mettendo in crisi, rifiutando proprio che il meccanismo stesso per il quale il media di turno si possa arrogare il diritto di incidere – per mezzo della creazione di dinamiche che poi,forse, nella realtà non esistono o non hanno questa consistenza che ci voglioni far credere – sulle dinamiche stesse del movimento, quando di fatto è un soggetto esterno (e con interessi evidentemente *altri*). In sintesi, andare dietro alla ‘notizia’ che ci sono migliaia di persone che stanno facendo delazione, senza sapere se ciò sta succedendo realmente, a me sembra un modo per dare ‘potere’ a Repubblica o Corriere di turno. E ciò sicuramente non può che essere negativo e deleterio.
    Il che non significa fare finta di niente,ma piuttosto riprendere da subito – eventualmente anche nei proprio ambiti, con i confronti, le differenze, e eventualmente anche gli scazzi – il confronto con le persone reali che poi ‘sto movimento lo compongono e noi con gli avatar di turno. Riproporci da subito su un piano materiale, attraverso le assemblee, le iniziative, e chi più ne ha più ne metta.
    Sperando di essere stato comprensibile, e magari di innestare un ragionamento su questo,chiudo con una battuta, e cioè continuiamo a determinare noi quale sia il campo di battaglia a noi più favorevole, non ce lo facciamo imporre dal ‘nemico’. Saremmo già sconfitt*.

    s.

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  21. frigidia
    18 ottobre 2011 alle 12:49

    condivido pienamente i contenuti di questo articolo e persino la punteggiatura. Grazie per averlo scritto

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  22. rebeldia
    18 ottobre 2011 alle 14:16

    Ormai quello di Repubblica è un delirio giustizialista.Partendo dai suoi collaboratori , veri poliziotti privati,Travaglio in primis, siamo arrivati alla delazione in diretta, magari usandola come ai tempi del fascismo per levare di mezzo il vicino fastidioso oppure l’avversario politico.Il tintinnare di manette, tanto caro allo sbirro Di Pietro, a proposito complimenti per i tanti finti comunisti che ammirano il personaggio, magari ricordiamo i 250 e passa morti causati dalla famosa legge , ora invocata, assume il modello di societa’ da instaurare, Da oggi , chi si definisce un comunista, un compagno, o semplicemente un democratico , inizi una campagna di boicottaggio verso un giornale, che di fatto oltre che essere un partito politico, vuole assumere anche una veste giudiziaria, solo che i ragazzi che vuol fare ingabbiare, non sono Berlusconi o Scaiola, non posseggono milioni di euro per pagare uno stuolo di avvocati . con cui difendersi, ma sono solo le vittime e reagiscono, anche in maniera scomposta, ad una societa’ che distrugge il loro futuro.

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  23. alex
    18 ottobre 2011 alle 14:40

    mammamia: l’unità repubblica il giornale …. sembra che la delazione e l’inquisizione siano le uniche cose che rendano gioiosi i loro principali … Grazie per il tuo articolo… un pò di azzurro su un cielo pieno di nuvole …

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  24. mk
    18 ottobre 2011 alle 15:39

    @Sergio:
    “Voglio dire, c’è bisogno di scriverci un post?”
    Sì, se ci si accorge che a 10 anni dal G8 di Genova quel poco che è cambiato è cambiato in peggio. Pare che da allora l’unico messaggio ad esser passato nei cervelli delle masse sia che i mali del mondo dipendono dal black bloc, qualunque cosa esso sia (e nessuno sa spiegarlo). Come si può leggere questa cosa se non come un successo del sistema di dominio, una vittoria della sua narrazione nonostante i suoi palesi errori e contraddizioni (le ‘rivelazioni’ di Kossiga, l’assalto-mattanza alla Diaz con arresti senza motivo, torture e prove false)? E come si può pensare di addossare la responsabilità di ciò al solo black bloc, e non a chi consapevolmente lo strumentalizza, organizzando gli orrori di cui sopra, e non a chi ha spinto sulla divisione fra buoni e cattivi (e finti cattivi: le Tute bianche e la loro sceneggiata in favor di telecamera, evidentemente riuscita male) manifestanti?!
    Domanda ulteriore: com’è che solo in Italia si parla di blocco nero, di infiltrati e di fasci a sproposito, quasi fossimo in preda assieme al panico ed alle allucinazioni, mentre nel resto d’Europa addirittura si vedono manifestazioni organizzate con più blocchi di diversa formazione/linea/obiettivi caratterizzati dal diverso colore (nero, verde, rosa)?
    The Bloc Tactic
    http://affinityproject.org/practices/blocking.html
    Non sappiamo evolverci, non sappiamo nè vogliamo capire: siamo criticamente impotenti e sempre più soli, attaccati da ogni parte, sperduti fra automi che ancor meno di noi sembrano poter e voler capire. D’altronde, sfido chiunque a far capire ad un esterno al movimento non soltanto la tattica del blocco, ma quella delle Tute bianche/Disobbedienti, le mazzate (anche recenti) fra gli uni e gli altri, la questione apparentemente irrisolvibile della violenza e il mito della non violenza, i conti e le ferite ancora aperte.
    C’è bisogno di scriverci non uno, ma più articoli: spero che avremo, compagni, la voglia di farlo.

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  25. adriana sabbatini
    18 ottobre 2011 alle 16:50

    ero alla manifestazione. Ho ascoltato tutta la ribellione e le parolacce gridate dal camion dei Cobas … “le violenze dei non violenti” … Condivido il tuo commento, una sola azione non accetto: le macchine bruciate dei cittadini comuni… una , sicuro, era di un manifestante venuto da fuori. A me sarebbe dispiaciuto molto se avessero recato danni alla mia. Comperarla un’altra mi avrabbe creato problemi. Ciao! Adriana

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  26. Felix
    18 ottobre 2011 alle 17:29

    …ma tu che gestisci sto sito e alcuni che hanno scritto i commenti (rebeldia), ma che film avete visto il 15 ottobre? Posso capire che dal camion dei Cobas possano essere uscite frasi pesanti (ma molte volte si organizzano i servizi d’ordine e si lasciano altri compiti a chi poi si lascia prendere dalla situazione) ma che addirittura il servizio d’ordine dei Cobas ha respinto i giovani e ribelli verso le guardie (dove a p.zza san giovanni?) e come dici si sono permessi di “aggredire in quel modo altre metodologie politiche”, o ancora “…mettersi serrati a bloccare i ragazzi riot (“ragazzi riot”?…mah), definire i Cobas “cani da guardia” mi sembra che si stia cacando fuori da vaso!
    1)il servizio d’ordine dei cobas in via labicana ha cercato di calmare le persone dello spezzone (con le fiamme a 20 metri) che stavano avvelenate con i tuoi “ragazzi riot”. (persone che non sono militanti comunisti , ma sono insegnanti, lavoratori, gente comune che ha un determinato livello di coscienza e che forse era da anni che non scendeva in piazza o addirittura non aveva mai partecipato ad un corteo.) E c’è anche un video sul sito del fatto quotidiano che lo prova (visto che ti hanno cresciuto forse riconosci qualche faccia http://www.youtube.com/watch?v=jxseF4UrLcc). Quindi mi dispiace ma non c’è stata nessuna aggressione ad altre metodologie “politiche” ma soltanto il tentativo di mantenere calma la situazione. Forse sei i “ragazzi riot” si fossero messi davanti ad altri spezzoni di altre organizzazioni, e non davanti a quello dei buoni Cobas, dalle guardie ce sarebbero annati de loro spontanea volontà pe nun’ esse ciancicati!
    2) in p.zza san giovanni i servizio d’ordine dei COBAS formato da 20 persone si è solo posizionato a distanza di sicurezza dagli scontri per salvaguardare l’incolumità del loro spezzone. Ad un certo punto si sono avvicinati un gruppetto di “ragazzi Riot” che volevano che mettessimo il Camion di fianco a mo’ di barricata. Un TIR affittato con tanto di conducente che ha risposto: “ma chi ve conosce… io fra 2 anni vado in pensione, che me faccio licenzià”. Magari lo potevi spiegare tu all’autista che bisogna comprenderli questi “ragazzi riot” mentre lanciavano fumogeni e sampietrini verso i nostri 2 camion . Quindi nessun respingimento (come avrebbero fatto 20 persone con le aste delle bandiere (so’ de plastica!) a respingere 300-400 persone armate di caschi e bastoni. I Cobas sono rimasti all’altezza della basilica di San Giovanni sino a quando le guardie non hanno sfondato con i blindati e gli idranti e hanno anche tamponato il camion dei Cobas con sopra delle persone.

    Secondo me te(ve) dovresti curà la labirintite prima de annà ai cortei!

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  27. Matilde
    18 ottobre 2011 alle 17:55

    Condivido! Aggiungerei che questo degrado sconfortante e inquietante è il riflesso, oltre che di vent’anni di berlusonismo e antiberlusconismo, della forte influenza culturale di quelli che definirei i veri infiltrati della sinistra: Travaglio&Co, Grillo, popolo viola, etc…

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  28. giovanna Moro
    18 ottobre 2011 alle 17:55

    Per questo non leggo i giornali di regime, mi ppiace usare il termine ‘reggimutande’, gli imbrattacarte etichettano sempre tutto per poi metterlo tra gli amici o tra i nemici. E’ più facile che la terra giri al contrario piuttosto che questi tizi dicano la verità

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  29. Sergio
    18 ottobre 2011 alle 19:22

    Vorrei dire solo alcune cose.
    Ho 35 anni, ho militato, in passato, nei centri sociali, all’interno di quel variegato mondo che erano i CSOA di Roma negli anni compresi tra il 1993 e il 2001, quando gli autonomi, solo a Roma, gestivano 20 centri sociali attivi. Venti. Si manifestava per tutto, anche per l’albero di natale della Carinzia al vaticano. Di scontri ne abbiamo fatti un bel po’.

    Sono stato alla manifestazione di Napoli nel 2000, fermato a Nizza, a Genova. Ho osservato con curiosità le pratiche del Blocco Nero, non le ho mai condivise, ma le rispettavo. C’era una caratteristica: il BB non cercava lo scontro con la polizia. Simbolicamente distruggeva i simboli del potere istituzionale e finanziario, ma non cercava lo scontro con le forze dell’ordine. Inoltre, un’altra caratteristica, non entrava mai nei cortei cd. “ufficiali”. Non condividendone le piattaforme politiche e pratiche, non aveva interesse affinché si marciasse insieme.

    A Genova, nella serata della morte di Giuliani, mi accorsi che molti del BB tedesco, accampati presso un altro stadio rispetto al Carlini (lo stesso della rete del sud ribelle e dei cobas), facevano le valigie per andare via da Genova. Chiesi il perché e mi risposero che quelli in piazza non erano “fratelli”.

    La verità al riguardo è roba dei giorni d’oggi: gli infiltrati, in quell’occasione, erano molti. E il BB era all’interno del corteo “ufficiale”.

    Non pretendo di avere la verità, non attribuisco al BB un potere e una capacità che oggettivamente non ha. Il BB è estemporaneo, non ha strutture, non ha progetto. Sfascia. E ci sta, è una loro pratica.

    Ma credo si debba rispetto a chi tale pratica non la condivide. A chi decide di portare i figli in manifestazione. A chi ritiene che una manifestazione non sia la prova generale di un’insurrezione, ma l’espressione collettiva di un pensiero.
    Nel senso: se devo sforzarmi di “capire” la pratica del BB il BB deve rispettare le mie parole d’ordine. Ma questo non succederà mai.

    Riguardo le divisioni tra buoni e cattivi, tra Tute Bianche/Contropotere: è roba antica, roba da Casarini e Caruso, roba i cui epiloghi li conosciamo tutti: Casarini pubblica per Mondadori e Caruso si candida col PRC. Chi sono i buoni e chi i cattivi viene da sé.

    Le insurrezioni, le rivoluzioni, le sommosse di popolo avvengono solo quando non hai più alcuna alternativa. Può farsi saltare in aria uno che nasce e vieve dentro le mura di un campo profughi, uno la cui unica alternativa e fare la fila alla mensa, come un cane.
    Ma ieri, mentre distruggevano, molti dei ragazzi del BB riprendevano il tutto con un bellissimo IPhone nuovo di zecca.

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  30. 18 ottobre 2011 alle 19:26

    salute a te e alla tua testa pensante, afflitta e gioiosa.

    per tutti quelli che cantano “bella ciao” e poi inorridiscono al fischio delle pietre
    per tutti quelli che indossano la kefjah e si sbiancano d’obbrobbrio al calore delle fiamme
    quelli che urlano “rivolta” dal tepore delle loro cuffie stereo
    che si fregiano di disgusto per la servitù che li attanaglia
    e poi dimenticano chi è assassinato sul luogo di lavoro ogni maledetto giorno
    quelli per cui la storia è un idolo muto
    e preparano minuziosamente la loro scalata al potere
    quelli che godono dell’attesa e non si accorgono del deserto intorno a loro

    l’unica frase sensata
    “non chiediamo il futuro, ci prendiamo il presente”

    grazie a te che hai occhi per guardare

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  31. Durruti
    18 ottobre 2011 alle 22:57

    Cesare52 :Ben detto. Ma la sinistra è morta a Tripoli. Rimbocchiamoci le maniche e non indugiamo a guardarci dietro.

    L’africa si sta organizzando, brigate internazionali dal mali per difendere la jamayria!

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  32. Alessandro
    19 ottobre 2011 alle 08:33

    Sono comparsi in questi giorni articoli vergognosi per la superficialita’ e per come venga presentata la situazine dei giovani precari in Italia.
    Riporto il link:
    http://www.ilgiornale.it/interni/macche_indignati_sono_bamboccioni/18-10-2011/articolo-id=552213-page=0-comments=1

    Se si permette di far passare questo tipo di informazione mediocre e miope in Italia non ci si deve meravigliare dell’odio che circola nella nostra societa’ civile, e la stampa e’ una parte fondamentale del problema.
    Articoli come questi fomentano odio, non c’e’ da stupirsi delle reazioni violente, che son da condannare senza dubbio, ma si fa violenza anche con le parole!
    La stampa e il giornalismo in genere, in Italia, hanno diversi problemi, uno dei quali e’ il fatto che molti giornali (e periodici e trasmissioni televisive) sono in realta’ organi di propaganda di parti politiche o gruppi di interesse …

    E questa e’ la biografia del giornalista:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Fabrizio_Rondolino

    vorrei sapere se a lui i pezzi li pagano 10 euro, o meno, come fanno alla maggior parte de giovani che lavorano come precari nel mondo dell’informazione (http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-03cd89b1-7425-4962-9aa0-0f44ac3b62f6.html ).
    Lui che vive in una casa nel deserto del Nevada.. che ne sa dei problemi dei giovani Italiani?
    ………….

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  33. 19 ottobre 2011 alle 18:29

    Prima c’è stato il rodimento sulla “delazione”, e prima ancora quello derivato dal fatto che il sacro Popolo, divinità di ogni rivoluzionario o aspirante tale, affermasse a gran voce il fatto di non gradire che
    A) qualcun altro combattesse al suo posto
    B) lo facesse alla Carlo Giuliani

    Questo probabilmente perchè il Popolo (di cui mi fregio di far parte, a meno che non ci sia qualche corrente di pensiero che affermi che qualcuno è più popolo di altri) è forse un pò stufo dei “missionari” della rivoluzione che decidono loro cosa quando dove perchè e come si fa la rivoluzione.
    A me snervano un pò i preti, i testimoni di Geova e pure gli estremisti politici. Quelli di destra in realtà non è che mi snervino, più che altro mi incuriosiscono come quando si guardano i babbuini allo zoo. Non è che puoi comunicarci più di tanto.
    E’ che ce ne sono già abbastanza di preti che ti dicono qual’è la Verità, che ti scomunicano se non la pensi come loro (o comunque vai all’inferno); e anche di fascisti che impongono la loro presenza con la violenza e schiacciano la tua.
    Forse lo scorso 15 ottobre il Popolo era un pò snervato, da questi fascio-preti che incendiavano le auto (del Popolo) tiravano pietre spaccavano vetrine e le solite cose (ma “rivoluzione” non aveva a che fare col cambiamento? Mah.)

    Allora forse un pò la voglia di mandarli a quel paese, questi fascio-preti messia della rivoluzione che vogliono combattere in tuo nome anche se non glielo hai chiesto, un pò ti viene. Un pò ti viene pure da mandarli dietro le sbarre. Ma forse, non so, sono riflessioni mie. Ho solo il sospetto che anche il Popolo la pensasse così. Chi sono loro per dirci come dev’essere il futuro e il presente. No, voi non vi prendete niente, per quanto mi riguarda. Perchè il presente e il futuro è anche mio, nostro, di chiunque passasse per quelle strade e se l’è visto togliere, il presente, con arroganza. La rivoluzione è anche nostra, e la differenza tra la normale manifestazione e la manifestazione violenta sta nel fatto che la prima è democratica, è per tutti, perchè ci si è accordati tutti prima e apertamente sulle sue modalità e ognuno avrebbe potuto parteciparvi come meglio avrebbe creduto. Mentre la seconda era per loro soli, era per pochi, inaspettata e indesiderata. Fascista. Fascista perchè ci ha tolto a tutti la possibilità di partecipare, di non sentirci in pena per le persone a noi vicine, per le nostre automobili magari pagate in comode rate per i 2000 anni avvenire, dati gli stipendi odierni.

    Insomma, per tutti questi motivi io direi SI a quella che qualcuno chiama “delazione”, ma la delazione è nei confronti di persone che appartengono alla nostra “cerchia”, a quelli che stanno sulla nostra stessa barca, è il tradimento nei confronti del gruppo, del compagno, dell’amico. Per tutti i motivi esposti sopra non penso che il termine possa applicarsi ai soggetti sopra menzionati. Il Popolo non vuole avere niente a che fare con loro, non li sente nè amici nè compagni esattamente quanto loro non ci sentono nè amici nè compagni, nella misura in cui ci impongono le loro modalità, la loro visione e nella misura in cui non ci tutelano ma ci coinvolgono nella violenza, facendosi scudo con noi e poi magari dispezzandoci come “rivoluzionari da salotto” ( o da computer).
    Allora, forse sarebbe meglio che questi fascio-preti facessero una LORO manifestazione, aperta, coraggiosa, senza noi scudi umani a fare la carne da macello, e che attaccassero i VERI centri di potere, Palazzo Chigi, Le banche, il tribunale, non vetrine bancomat e automobili. Fatelo e io forse mi lascerò salvare la mia “anima politica” da voi. Altrimenti resterete arroganti fascio-preti. Quelli che ti invadono casa per benedirla a pasqua, che sei costretto a lasciarli fare che tanto ormai gli hai aperto e non puoi più mandarli via.
    Sottolineo anche che personalmente non ritengo di aver rimosso la mia Storia, una storia che ritengo possa vantarsi di invenzioni come libertà, individuo, diritti, uguaglianza e democrazia, e che forse non ha pari con le altre Storie di altre nazioni.

    Una volta si dieceva “non ci resta che piangere”, invece stavolta mi viene anche un pò da ridere. Tipo leggendo cose così: http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=41941&sez=HOME_ROMA&npl&desc_sez

    Ecco, sempre a proposito della delazione, cosa ne penserebbero a riguardo gli strainccazzados dei vari centri sociali, sulla delazione applicata a un “fanciullo” che era diventato l’emblema di quei giovani belli e rabbiosi, puri e ribelli; e che si rivela essere un ultra borghese figlio di papà, un pò estimatore di Hitler e studente in università privata? Uno di quelli complici di chi pensiamo ci stia rubando il futuro, e che ha rubato a noi il presente che lui (da bamboccio biondo boccoloso) già possedeva? Delazione sì, delazione no, chi offre di più?

    Questo (lungo) intervento, era la voce di una del popolo (con la minuscola, basta con questi dèi laici), la voce di una persona. Spero che venga ascoltata.

    Saluti.

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  34. Massimo
    19 ottobre 2011 alle 18:34

    Ciao,
    condivido appieno tutta la parte sulla delazione e mi fa star male l’idea che qualcuno possa collaborare con la polizia … ma trovo davvero strano che tu non abbia anche analizzato la degenerazione della violenza verso target inaccettabili: piccole utilitarie, tabbacai, negozietti ecc. Una banca la vetrata o il bancomat lo cambia il giorno dopo e il SUV può essere prontamente ricomprato. Ma un disoccupato, una ragazza madre, una famiglia di poveracci la macchina vecchia di 10/15 anni non se la ricompra più. E distruggere la vita di chi ce l’ha già distrutta dal potere è una pratica infame che solo dei figli di papà possono pensare di fare. Se anche nel blocco nero non si fa un’analisi di questo (infiltrati? imbecilli che giocano a fare i black bloc o semplice degenerazione del pensiero?) allora l’intero blocco diventa complice. E per quanto riguarda il rispetto delle pratiche: dov’era il rispetto dell’organizzazione di una manifestazione che prevedeva i comizi conclusivi a piazza san Giovanni? personalmente non credo li avrei ascoltati ma impedirne lo svolgimento è una logica autoritaria che mi è impossibile acettare. L’imposizione, con la forza, della propria visione delle cose è espressione di una logica maschile e violenta che non mi appartiene e che ho sempre attribuito ad una cultura patriarcale e reazionaria che rifiuto totalmente. Non sono pacifista e quando mi sono trovato in mezzo alle cariche ho sempre risposto. Ma andare contro la polizia o contro gli edifici del potere è una cosa, andare contro qualcuno che non c’entra niente e che è solo una delle tante vittime del sistema è una cosa mostruosa.

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  35. giggio
    20 ottobre 2011 alle 03:11

    sono con te al 100%

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  36. Cesare52
    20 ottobre 2011 alle 11:53

    c’è sempre chi è più laico degli altri. Alla fine di un lungo intervento autoreferenziale in cui si discetta come e qualmente “io sono persona” mentre gli altri sono “popolo” e sono persona speciale colorata ed anticonformista (o popolo ammira e stupisci tu che sei solo grigio) non come “er pelliccia” che si trasforma per fargli dare più anni di galera possibili in “borghese figlio di papà” un ultraperiferico figlio di impiegati parcheggiato a scuola senza alcuna speranza del futuro. Ma “non ritengo di aver rimosso la mia Storia” dice la nostra piena come un uovo di se stessa. Verrebbe da dirgli “sti cazzi”. Gira che ti rigira di tutto un inutile e lungo sproloquio rimane un invito ed una giustificazione della delazione. A questo Stato ed a questa Polizia -quella dei tanti e troppi “Caso Cucchi”. Non bastava dire “io sono un infame e sono contenta di esserlo”? Senza farla troppo lunga e buttarla in filosofia ed esistenzialismo?

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  37. Cesare52
    20 ottobre 2011 alle 11:59

    Il mio post è dedicato alla signora Orientament leggendo la quale mi rallegro.con me stesso. Potevo diventare laziale e -sarvognuno come lei. Mi sono salvato.

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  38. S*
    21 ottobre 2011 alle 12:41

    ciao baruda
    sta girando, postata un po’ ovunque, una “lettera aperta agli indignati” che è un taglia e cuci (anche decisamente forzato, in alcuni punti) del tuo post
    http://lombardia.indymedia.org/node/41576
    te lo segnalo perchè non capisco bene il senso di questa cosa, senza giustificare niente di quanto successo in piazza da parte dei cobas (non ero a roma e con qualcun* di loro prima o poi mi voglio fare una bella chiacchierata fuori dai denti) mi sembra che sia in corso un’operazione “al massacro” dai fini poco (o fin troppo) chiari

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  39. creosotus
    21 ottobre 2011 alle 17:13

    Grazie per le tue parole,Valentina.Dopo essere tornato da roma ed aver dovuto ascoltare-leggere-vedere tonnellate d’informazioni putrefatte, partorite al solo scopo di ridurci a vermi,esseri privati di dignità,costringerci alla violenza,quella vera,fratricida,tra chi soffre e si agita ancora per qualcosa, le tue parole sono le prime testimonianze sensate di una giornata difficile da digerire.Ora, visto che dividerci s’è scoperto quanto fosse facile,non lasciamo che ci tolgano ciò che ci rende ancora liberi.La capacità di pensare.E quella di reagire.Continua a fare quello che fai,non hai idea di quanto possa essere importante, qui ci sono milioni di coscienze intorpidite(se non imbalsamate per sempre) da scuotere.Alla prossima,in piazza o vunque.

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  40. 21 ottobre 2011 alle 18:49

    Rispondo a Cesare: sarebbe bello se i commenti e le eventuali critiche riguardessero le idee esposte più che la persona (tanto più che non mi pare di aver offeso direttamente e personalmente nessuno degli intervenuti nella discussione). Non tanto dal momento che non ci si conosce e quindi ogni giudizio non potrebbe che essere superficiale, perchè incompleto; quanto perchè sarebbe più produttivo intervenire sui concetti che dare un giudizio generico sul mio essere più o meno “piena”, “infame” o “laziale” (riguardo a questo ci siamo salvati in due).
    Sicuramente ho espresso un pensiero diverso da quello della maggioranza dei commenti di questo post, che esprime una linea di pensiero precisa e orientata politicamente, ed ha un suo seguito che la pensa in altrettanto modo. Ok, okkeissimo. Però mi ricordavo che qualcuno aveva combattuto per far sì che si potesse esprimere e condivedere il proprio pensiero, anche “contro”, in piena libertà (e si spererebbe in spirito di condivisione). E’ questa libertà di poter dire anche cose che possono non piacere ad altri, ma nel rispetto degli altri, che mi rende libera come “persona” e partecipativa come “una del popolo”. Tutto qui. Hai inteso male quando hai tradotto il mio presentarmi come persona “colorata” come in opposizione al popolo “grigio”. Si può essere l’una e l’altra, e io ci provo.
    Mi sembra che tu mi abbia contestato il mio voler essere “alternativa” qui (e/o nella mia vita quotidiana) a tutti i costi; io sono intervenuta perchè mi hanno insegnato che è facile convincersi di avere ragione quando si hanno come interlocutori solo coloro che la pensano come te. Non l’ho fatto certo per rompere le scatole, semplicemente perchè desideravo applicare ciò di cui si reclama tanto, ciò per cui si scende in piazza e che tutti pretendiamo dal profondo delle nostre coscienze, quello di essere ascoltati, di poter partecipare alla vita pubblica (come un blog o un’assemblea o una piazza), di sentire che la nostra voce può e deve valere quanto le altre.
    Poi puoi benissimo dire che le cose che affermo non ti piacciono, così come io ho espresso chiaramente il mio pensiero su black block e antidelatori senza se e senza ma; ti è perfettamente concesso ed è legittimo. Ma se non si è daccordo non ci si deve per forza insultare. Queste reazioni di chiusura, di giudizio superficiale, e di linguaggio scurrile le lascerei a reazionari di altro stampo politico (anche se sembra che alla fine due rette parallele che viaggiano all’infinito finiscono con l’ incontrarsi, in barba a Euclide).
    No, non mi sento “infame” perchè penso che alcuni atteggiamenti socialmente pericolosi vadano denunciati. Non ho sentimenti particolari nei confornti di polizia e forze dell’ordine. Ammiro chi fa il proprio dovere sinceramente e mi indigno con chi commette atrocità gratuite come quelle su Cucchi, o Sandri. Credo nel volermi sentire libera da condizionamenti ideologici di ogni tipo per poter agire secondo coscienza di volta in volta, come cittadina (mi piace più di popolo). Denuncerei gli assassini di Aldrovandi, quelli di Cucchi, di Sandri, così come l’assassino di Raciti e ogni persona (ancora quella parolaccia!) che possa mettere a repentaglio la libertà e la sicurezza non solo di chi amo ma di qualcunque cittadino. Questo è il mio pensiero. Non penso e non credo penserò mai che qualcuno sia “meno criminale” di un altro che ha commesso la medesima azione ma appartine alla stessa “falange” politica di chi giudica in quel momento; nè che qualcuno possa mai essere “martire” o “infame” da morto per la medesima ragione. Ci sono solo morti e basta. Questo è stato un altro intervento lungo semplicemente perchè credo che i pensieri lunghi e articolati siano migliori di quelli brevi e preconfezionati in stile “proclama”. Perchè ogni volta che mi verrebbe da pronunciare un pensiero a “slogan” o una parola “fatta” ho la sensazione che qualcun altro abbia pensato al posto mio. E questa cosa non mi va molto giù.

    (e comunque forza Maggica. Vabbè dai, un pensiero-slogan concedetemelo, solo questo…)

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  41. Cesare52
    21 ottobre 2011 alle 22:22

    Scrivo con la paura di essere colpito da un altro.post chilometrico ed inutlle tipo “dai anche se non c’entra niente parliamo tanto di me”. L’esibizionismo è un vizio incurabile. Cito:”..non mi sento “infame” ma..alcuni atteggiamenti vadano denunciati” E dalli con la delazione!!! Si fa il giro del Mondo con tanti ragionamenti ma gira che ti rigira -e li casca l’asino- si arriva infine in Questura a faare i nomi di gente che finirà in galera. Questa galera e questa Polizia. Ed è questo che conta cara la mia anguilla.Questo è l’insulto.

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  42. 22 ottobre 2011 alle 14:46

    I disfattisti e i moralisti -soprattutto pretesi “compagni”- insomma, tutta la compagine borghese [“l’opinione pubblica”], oltre a fossilizzarsi su posizioni personali e nient’affatto costruttive, non sono in grado di comprendere un movimento storico immanente e necessario, che si trasformerà in conflitto indipendentemente dai loro giudizi e per volontà di conservazione del potere stesso

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  43. 24 ottobre 2011 alle 13:25

    Cesare, continui a criticare me e non i miei argomenti. Forse tu non ne hai abbastanza? Poi scusa ma è ovvio che esprimendo il PROPRIO pensiero si parli di se stessi. Per bocca di chi dovrei parlare?

    Attacchi la delazione senza se e senza ma, ma ti rigiro nuovamente la domanda: non pensi che i comportamenti pericolosi e/o criminali debbano essere denunciati, da chiunque provengano, polizia o persone comuni? Puoi, se vuoi, rispondere alla domanda specifica, anziche recitare solo formule a slogan? Volevo discutere ma non ci riesco. Meno male che volevamo la democrazia “partecipativa”. Sembra che il monopensiero regni sovrano e quand’è così c’è sempre un pò di puzza di dittatura dietro. Che poi il monopensante dittatore di turno abbia i baffoni oppure il baffetto poco importa, è il monopensiero e la mancanza di confronto che uccidono la libertà, la Storia insegna, mi pare.

    Sono stata centimetrica stavolta, spero non ti sarai affaticato uteriormente….

    Chiudo qui allora, buona autoreferenzialità.

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  44. 24 ottobre 2011 alle 20:52

    Orientamenti…
    pardon.
    NO.
    ANCORA NO.
    Penso che nessun comportamento sia da denunciare.
    Penso proprio di no.
    NO.
    ASSOLUTAMENTE NO!
    Poi non tutti noi siamo per la democrazia partecipativa sai?c’è pure a chi della democrazia non interessa poi così tanto,
    se è quella dello sfruttamento, della magistratura, degli aspiranti questurini, dell’assenza di libertà e autodeterminazione…

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  45. 25 ottobre 2011 alle 00:09

    Baruda: forse c’è un problema di linguaggio, ci sono delle cose che non riesco a capire. Dici che pensi che nessun comportamento sia da denunciare, nessuno. Se così fosse non ci dovrebbe essere nessuna battaglia da combattere, contro ingiustizie, mafie, violenze gratuite. Ogni comportamento sarebbe giustificabile. Gli omicidi comuni, quelli di guerra, i guasti del sistema giudiziario. Perchè si fanno le manifestazioni contro i crimini a Gaza, contro le mafie, a che serve tutto se nulla è sbagliato, nulla è denunciabile?
    Se sentissi dire che ogni immigrato fosse un ladro stupratore ovviamente penseresti che chi afferma questo sta uccidendo quella persona nel proprio lato umano, lo sta rendendo luogo comune, macchietta. Questo è il razzismo. Io credo che lo stesso valga per una persona che fa il poliziotto o il soldato. Cosa stiamo guardando di lui in quel momento? Lui o l’idea che abbiamo di lui? Putroppo non possiamo giudicare un’azione finchè non viene commessa. Se quella persona, immigrato o poliziotto, avrà commesso un’azione infame o buona, la giudicherò di conseguenza.
    Nemmeno a me piace “questo” genere di democrazia che abbiamo oggi, perchè come dici tu spesso ci priva dei principi di libertà e autodeterminazione in maniere a volte talmente subdole che nemmeno ce ne accorgiamo, ci fanno credere che ci convenga pensare ad altre cose, grandi fratelli o i-phones. Ma la libertà appartiene sempre all’individuo, e allora penso dovremmo imparare a riconoscere l’altro come individuo e non come macchietta.
    Come possono convivere questi due concetti, preservazione della libertà e convinzione che nessun comportamento è denunciabile? Se non riconosco l’ingiustizia da nessuna parte come posso lottare per la libertà?
    Non so che tipo di sistema politico avremo in futuro, magari non più la democrazia, ma sicuramente spero che qualunque cosa sia sarà “partecipativo”. Perchè immagino che nemmeno a te piaccia l’idea che la tua opinione non debba valere in pubblica sede, o peggio che qualcun altro decida al tuo posto “chi” merita di essere libero e chi no. Nemmeno a me. Sul tuo blog vedo una frase che dice “E’ difficile ridurre all’obbedienza chi non ama comandare”. La trovo vera ed efficace. Penso che chi giudica apioristicamente una persona voglia arrogarsi un diritto di potere decisionale su di essa, su chi è, se la sua vita è giusta o sbagliata. Lo trovo avvilente, umanamente. Chi è davvero libero non comanda, al massimo guida, se qualcuno è disposto a seguirlo, come un esempio. Non giudicherò mai una persona dalla sua divisa, per quanto possa risultare odiosa nel mio immaginario, giudicherò le sue parole e le sue azioni. Capisci perchè ce l’ho con i black block (come etichetta generica), perchè hanno deciso tutto loro,da soli, giudicando tutto e tutti, a occhi chiusi.
    Sarò pazza ma io credo nella Giustizia, come principio astratto, e forse ci credi anche tu, altrimenti non proveresti la rabbia per un sistema che non funziona, per dei diritti negati. In questo senso, come puoi dire che nessun comportamento è denunciabile?

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  46. Cesare52
    25 ottobre 2011 alle 09:45

    No non penso sulla delazione altro che sono contro. Senza “se” e senza “ma”. E senza deroghe.

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  47. 25 ottobre 2011 alle 14:04

    io no,
    non credo nella giustizia.
    non credo nello stato.
    non credo nella magistratura.
    credo solo a quanto mi schifa la delazione soprattutto di chi parla di lotta e cambiamento ma senza Stato, Polizia e Giudici non sa manco far la cacca la mattina

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  48. 25 ottobre 2011 alle 15:06

    Vabè. Ho capito che non ho capito in cosa credete (anche la cosa della cacca l’ho capita poco). Ma ci credete fermamente. I miei post erano pieni di punti interrogativi, vostri pieni di punti accapo. Un pò la invidio tutta questa certezza. A me spaventa, sa tanto di “decisioni irrevocabili” di vecchia data…

    Quello che ho capito è che non ci si incontra, le “frasi-dogma” si ripetono sempre uguali a se stesse per cui non mi pare il caso di insistere oltre.

    Ognuno combatte per quello in cui crede, magari un giorno ci si troverà dalle parti opposte della barricata, a difendere chi la Giustizia e chi …………. (non lo so, riempite lo spazio con quello che volete).

    Se penserò che qualcosa valga la pena di essere difeso accetterò anche di avere un avversario.

    Ciao a tutti

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  49. enzodelsarto
    23 settembre 2013 alle 10:58

    ho 66 anni faccio parte e son di parte. ero alla manifestazione. ILCOMPORTAMENTO di alcuni dirigenti mi ricordano i dirigenti sindacali degli anni 70 che fungevano da braccio armato delatorio.LAMEMORIA

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  50. enzodelsarto
    23 settembre 2013 alle 11:33

    SI sta sviluppando nel mondo rivolte la nascente borghesia le larghe intese mondiali continuano imperterrite devastare la vita di milioni uomini e donne. UN nuovo narratore si aggira nel mondo il suo nome è FRANCSCO TUTTI CITANO ISUOI DISCORSI.MA CHI è?

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  51. enzodelsato
    23 settembre 2013 alle 17:29

    NO IO NON CREDO:PENSO. o visto con i miei occhi molti compagni feriti uccisi e nel tempo abbandonati al loro destino…. si penso che sia necessario lottare in ogni logo uscire dalla morsa della nascente dittatura.il padrone non è ne di destra ne di sinistra. è .i oligarchi in unita nelle larghe intese sono il prodotto servizievole della nascente moderna dittatura.

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  52. enzodelsato
    24 settembre 2013 alle 17:07

    enzodelsato :
    NO IO NON CREDO:PENSO. o visto con i miei occhi molti compagni feriti uccisi e nel tempo abbandonati al loro destino…. si penso che sia necessario lottare in ogni logo uscire dalla morsa della nascente dittatura.il padrone non è ne di destra ne di sinistra. è .i oligarchi in unita nelle larghe intese sono il prodotto servizievole della nascente moderna dittatura.

    enzodelsato :
    NO IO NON CREDO:PENSO. o visto con i miei occhi molti compagni feriti uccisi e nel tempo abbandonati al loro destino…. si penso che sia necessario lottare in ogni logo uscire dalla morsa della nascente dittatura.il padrone non è ne di destra ne di sinistra. è .i oligarchi in unita nelle larghe intese sono il prodotto servizievole della nascente moderna dittatura.

    enzodelsarto :
    SI sta sviluppando nel mondo rivolte la nascente borghesia le larghe intese mondiali continuano imperterrite devastare la vita di milioni uomini e donne. UN nuovo narratore si aggira nel mondo il suo nome è FRANCSCO TUTTI CITANO ISUOI DISCORSI.MA CHI è?

    enzodelsarto :
    SI sta sviluppando nel mondo rivolte la nascente borghesia le larghe intese mondiali continuano imperterrite devastare la vita di milioni uomini e donne. UN nuovo narratore si aggira nel mondo il suo nome è FRANCSCO TUTTI CITANO ISUOI DISCORSI.MA CHI è?

    Sergio :
    Quando vedrò il Blocco Nero combattere in ogni piazza e giorno per giorno, avrà la mia stima. Non il mio consenso ma la mia stima.
    Per ora ha bisogno di quella massa di gente che disprezza e di cui non condivide pratiche e piattaforme.
    Bella roba.

    enzodelsarto :
    ho 66 anni faccio parte e son di parte. ero alla manifestazione. ILCOMPORTAMENTO di alcuni dirigenti mi ricordano i dirigenti sindacali degli anni 70 che fungevano da braccio armato delatorio.LAMEMORIA

    Cesare52 :
    Il mio post è dedicato alla signora Orientament leggendo la quale mi rallegro.con me stesso. Potevo diventare laziale e -sarvognuno come lei. Mi sono salvato.

    fred von jupiter :
    I disfattisti e i moralisti -soprattutto pretesi “compagni”- insomma, tutta la compagine borghese [“l’opinione pubblica”], oltre a fossilizzarsi su posizioni personali e nient’affatto costruttive, non sono in grado di comprendere un movimento storico immanente e necessario, che si trasformerà in conflitto indipendentemente dai loro giudizi e per volontà di conservazione del potere stesso

    Cesare52 :
    No non penso sulla delazione altro che sono contro. Senza “se” e senza “ma”. E senza deroghe.

    baruda :
    io no,
    non credo nella giustizia.
    non credo nello stato.
    non credo nella magistratura.
    credo solo a quanto mi schifa la delazione soprattutto di chi parla di lotta e cambiamento ma senza Stato, Polizia e Giudici non sa manco far la cacca la mattina

    orientamenti :
    Baruda: forse c’è un problema di linguaggio, ci sono delle cose che non riesco a capire. Dici che pensi che nessun comportamento sia da denunciare, nessuno. Se così fosse non ci dovrebbe essere nessuna battaglia da combattere, contro ingiustizie, mafie, violenze gratuite. Ogni comportamento sarebbe giustificabile. Gli omicidi comuni, quelli di guerra, i guasti del sistema giudiziario. Perchè si fanno le manifestazioni contro i crimini a Gaza, contro le mafie, a che serve tutto se nulla è sbagliato, nulla è denunciabile?
    Se sentissi dire che ogni immigrato fosse un ladro stupratore ovviamente penseresti che chi afferma questo sta uccidendo quella persona nel proprio lato umano, lo sta rendendo luogo comune, macchietta. Questo è il razzismo. Io credo che lo stesso valga per una persona che fa il poliziotto o il soldato. Cosa stiamo guardando di lui in quel momento? Lui o l’idea che abbiamo di lui? Putroppo non possiamo giudicare un’azione finchè non viene commessa. Se quella persona, immigrato o poliziotto, avrà commesso un’azione infame o buona, la giudicherò di conseguenza.
    Nemmeno a me piace “questo” genere di democrazia che abbiamo oggi, perchè come dici tu spesso ci priva dei principi di libertà e autodeterminazione in maniere a volte talmente subdole che nemmeno ce ne accorgiamo, ci fanno credere che ci convenga pensare ad altre cose, grandi fratelli o i-phones. Ma la libertà appartiene sempre all’individuo, e allora penso dovremmo imparare a riconoscere l’altro come individuo e non come macchietta.
    Come possono convivere questi due concetti, preservazione della libertà e convinzione che nessun comportamento è denunciabile? Se non riconosco l’ingiustizia da nessuna parte come posso lottare per la libertà?
    Non so che tipo di sistema politico avremo in futuro, magari non più la democrazia, ma sicuramente spero che qualunque cosa sia sarà “partecipativo”. Perchè immagino che nemmeno a te piaccia l’idea che la tua opinione non debba valere in pubblica sede, o peggio che qualcun altro decida al tuo posto “chi” merita di essere libero e chi no. Nemmeno a me. Sul tuo blog vedo una frase che dice “E’ difficile ridurre all’obbedienza chi non ama comandare”. La trovo vera ed efficace. Penso che chi giudica apioristicamente una persona voglia arrogarsi un diritto di potere decisionale su di essa, su chi è, se la sua vita è giusta o sbagliata. Lo trovo avvilente, umanamente. Chi è davvero libero non comanda, al massimo guida, se qualcuno è disposto a seguirlo, come un esempio. Non giudicherò mai una persona dalla sua divisa, per quanto possa risultare odiosa nel mio immaginario, giudicherò le sue parole e le sue azioni. Capisci perchè ce l’ho con i black block (come etichetta generica), perchè hanno deciso tutto loro,da soli, giudicando tutto e tutti, a occhi chiusi.
    Sarò pazza ma io credo nella Giustizia, come principio astratto, e forse ci credi anche tu, altrimenti non proveresti la rabbia per un sistema che non funziona, per dei diritti negati. In questo senso, come puoi dire che nessun comportamento è denunciabile?

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  53. 15 ottobre 2015 alle 07:52

    La delazione fa schifo senza se e senza ma.Grazie Baruda per questo post che condivido in toto

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