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Marcia per la vita? Magari Morite Tutti!


– […] Ah, e perché non credono in Dio?

– Eh, fosse solo che non ci credono, figlia, lo potrei capire. Ma lo odiano e lo combattono. E’ questo, vedi, che mi fa essere prudente.
Senza l’insegnamento del Vangelo solo strade buie si possono aprire per i nostri giovani… Che c’è ca mi diventi tutta rossa?
E’ il pensiero di questi senza Dio?

Che potevo rispondere? Che la scoperta di non essere sola a dubitare di Dio m’aveva acceso una vampata nel sangue da essere costretta a serrare la bocca per non gridare di gioia?

_Tratto da “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza_

Queste le righe che mi sono venute in mente mentre pensavo le mie compagne a contestare la Marcia per la Vita.
Fate schifo: e non mi rivolgo ai fascisti e manco ai preti in questo caso, ma a tutta quella schiera di medici, di infermieri, di ginecologi.
Fate schifo e vi permettete di usare la parola ASSASSINE, quando siete voi che ci fate morire nei letti,
quando siete voi, che nei reparti di ospedale passate al letto accanto se il nostro sangue è quello di un aborto terapeutico e non quello di un parto.
Siete voi gli assassini, che calpestate il nostro corpo e pure quello dei nostri figli.
Siete voi le merde assassine e non riesco a smettere di scriverlo, tanto che se oggi fossi venuta ad urlarvelo ora probabilmente sarei ricoverata per un infarto: perché perdo la lucidità con voi davanti.
Perché è vero che sono un’assassina quando vi vedo: perché vorrei vedervi morti. Tutti morti male.

Brutti assassini obiettori,
traditori del vostro stesso camice e giuramento,
antiabortisti nei reparti, cucchiai d’oro nei vostri studi privati.
ASSASSINI, ASSASSINI ASSASSINI,
MARCIATE AFFANCULO!

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  1. 13 Maggio 2012 alle 18:57

    magari moriste tutti. E’ col divieto che l’esercizio del potere acquisisce la sua ragion d’essere. Il divieto è lui soltanto giustifica l’esistenza del potere. Comincia con le braghette e le sottane che i missionari impongono ai “selvaggi” e finisce col dover rendere un lavoro a qualcuno per guadagnarsi il diritto all’esistenza. Chi ne resta fuori è escluso ovvero non esiste. Associato al divieto il concetto di peccato che questo motiva e giustifica. aborto divorzio, convivenza, omosessualità, rifiuto di essere schiavi salariati rientrano nella categoria del peccato.

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  2. 13 Maggio 2012 alle 20:25

    L’altro giorno un’amica di Facebook mi ha invitato a quest’evento:

    http://www.facebook.com/events/380126028706661/380744671978130/?notif_t=plan_mall_activity

    Dopo aver rifiutato ho chiesto scusa a tutte le donne scrivendo queste parole:

    “Care donne, non c’è l’ho con nessuno ma non posso firmare questa lettera. Perdonatemi.”

    Alla mia amica che mi chiedeva a sua volta perdono, ho così risposto:

    “Basta chiedermi scusa! Ogni persona ragiona con le proprie categorie mentali perchè ognuno ha le sue. E’ normale almeno all’inizio dimenticarsi di mettersi nei panni degli altri.
    Capita a tutti. E poi io non sono il tipo che si sente offeso piuttosto mi preoccupo di non offendere.
    Anch’io ti voglio bene e ti abbraccio, a te e tutte le donne!”

    Ti scrivo questo perchè trovo orribile l’odio verso le donne ma non sono d’accordo con le tue parole perchè non mi piace l’idea di rispondere all’odio con altro odio.
    Ma proprio per ciò ti chiedo perdono per queste mie parole.

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  3. 13 Maggio 2012 alle 21:28

    Donatella, immagino.
    Immagino perché so che si può facilmente essere in disaccordo con queste mie velenose parole.

    Hai ragione che non si dovrebbe rispondere all’odio con altro odio, hai ragione perché sei cresciuta in quella cultura e io ti rispetto: ti avrei rispettata a prescindere, ma in più tu mi hai insegnato tanto.
    Mi hai insegnato tanto tu si, perché vieni da un mondo che non è mio, vieni da un mondo che se vogliamo è nemico…eppure sei bella, eppure sei libera, eppure sei completamente libera dentro di te.

    Tu però.
    Gli altri no, gli altri con il loro odio calpestano la tua dignità di donne.
    Gli altri godono del tuo dolore e ci tengono a dirtelo…
    ed io, che da te son diversa in tanto e soprattutto forse nel troppo odio che ho dentro, non riesco a non urlargli contro la mia rabbia, tutta.

    A te voglio un sacco bene

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  4. 14 Maggio 2012 alle 01:00

    Scusa ma io credo che la colpa peggiore non sia quella dei medici obiettori.
    Loro ti piaccia o no esercitano un loro legittimo diritto di obiezione che spetta a qualunque individuo e professionista.

    La colpa e i veri assassini sono semmai tutti quegli amministratori che NON provvedono a che si mantenga una quota di medici abortisti per garantire a tutti la libertà di scelta e anche di aborto, l’assistenza dovuta e le cure necessarie. Sono loro a rendere impossibile l’esistenza alle donne e a negare loro veramente la possibilità di vedersi riconosciuto il diritto sacrosanto all’interruzione di gravidanza. Loro devono garantire un servizio che è e resta legale fintanto che non cambia la legge.

    Assassino è chi non ti garantisce la pluralità nel servizio medico. Non certo l’obiettore.

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  5. Communarda
    14 Maggio 2012 alle 08:48

    ieri mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo a quando i fanatici del ‘movimento per l’embrione’ infestavano le strade raccogliendo le firme contro la 194; ricordiamogli che QUEL REFERENDUM LO HANNO PERSO!!!!!!!!!!!!!!! Indietro non torniamo, che c. di paese è questo nel quale bisogna sempre difendere le conquiste ottenute con le unghie e con i denti anche se la legge sull’aborto è frutto di un compromesso.

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  6. sergiofalcone
    14 Maggio 2012 alle 09:40

    *

    Non auguro la morte a nessuno.

    Posso soltanto dire che sull’ipocrisia del genere umano, tutto, esiste una vasta letteratura. Dagli ambienti clericali a quelli della compagneria residuale è lo stesso triste spettacolo. C’è chi è coerente, pochi, e chi non lo è, la maggioranza.
    Tutte le rivoluzioni son fallite. E’ scritto nella scissione tra la teoria e la pratica operata dai più.

    “Chi non vive come pensa finirà col pensare come vive”, Karl Marx.

    E ben pochi fanno la critica della vita quotidiana,

    sergio

    *

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  7. Ketty D'Amico
    14 Maggio 2012 alle 17:45

    io ho sperimentato sulla mia pellaccia cosa sia un aborto, non voluto ma capitato, per tre volte 3, e bollato come “E’ LA NATURA SIGNORA…”
    Ricoverata in ospedale su una barella, in stanze dove altre donne avevano partorito, dove altre donne allattavano i propri figli.
    Non sanno neanche quanto dolore ci sia dietro un aborto, che sia una scelta o meno, non sanno neanche cosa significhi.
    Pensano che le donne si divertano, che piaccia prendere questa scelta.
    Quando vedo queste cose, tutti a riempirsi la bocca di belle parole, belle frasi, ma cosa ne sapete? Voi cosa ne sapete di cosa accade tra i reparti di un ospedale? di quanto ti facciano sentire sporca, non vieni seguita psicologicamente da nessuno, sei solo carne da macello.
    E tutto perchè hai deciso di abortire.
    Che Dio o chi per lui vi strafulmini tutti!

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  8. 14 Maggio 2012 alle 20:00

    Neanch’io auguro la morte a nessuno,ma non posso non dirmi d’accordo con te.

    Ormai non siamo più persone,siamo diventate uteri che camminano,contenitori senza una volontà,e quando quella volontà la esprimiamo liberamente allora diventiamo “assassine”.
    Facile dirsi “per la vita” quando una volta che il figlio è nato se ne strafregano altamente!
    Siamo costrette a subire una gravidanza che non vogliamo perchè se no siamo infanticide o stronz.. del genere,ma una volta partorito chi s’è visto s’è visto!

    Ipocristi disgustosi,ecco cosa sono. Io non lascerò mai che ledano il mio diritto all’autodeterminazione.

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  9. 16 Maggio 2012 alle 11:47

    brava, mi piace la rabbia che ci metti, perché è anche la mia.

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  1. 13 novembre 2012 alle 09:44
  2. 8 Maggio 2013 alle 14:32
  3. 10 Maggio 2013 alle 14:47
  4. 28 novembre 2015 alle 12:22

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