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La soluzione finale, auspicata da Gilad Sharon, figlio di Ariel


L’ “Operazione Pilastro di Difesa”, ennesima tappa del genocidio sionista del popolo palestinese,
non sembra piacere molto a Gilad Sharon. Il suo cognome vi fa pensare a qualcosa immagino, e infatti è il figlio di Ariel Sharon,
l’uomo che quasi più di chiunque altro nella storia di Israele ha portato avanti, armata manu,

La bella famigliola

il piano sionista di devastazione e occupazione della terra di Palestina.
A lui dobbiamo non solo Sabra e Chatila, non solo l’abbattimento della seconda Intifada del 2002 con stragi come quella di Jenin,
e molte altre operazioni di pulizia etnica,
ma anche l’ideazione degli insediamenti, delle colonie sparse ovunque nei Territori Occupati.

E suo figlio è cresciuto proprio con i paterni principi, non c’è alcun dubbio.
Ieri in un editoriale del JerusalemPost intitolato “una conclusione decisiva è necessaria” riesce a mettere nero su bianco parole intraducibili.
Non ha molta empatia con questa nuova operazione militare lanciata contro Gaza,
non gli bastano le decine di morti già accumulati,
non bastano famiglie intere uccise con corpicini di bimbi accatastati,
no. Sostiene che rischia di diventare come Piombo Fuso (non gli è bastato manco quello, no), un’operazione ottima, ben gestita, che però non risolve i problemi alla radice, e lascia comunque la popolazione israeliana “a rischio” di essere colpita in qualunque momento.
Vuole la soluzione finale lui, e come esempio usa la bomba atomica (che brav’uomo)…
Quando gli Americani hanno visto che Hiroshima non bastava hanno fatto anche Nagasaki no?
E che Israele potrà mai essere da meno?
“La popolazione di Gaza non è innocente, hanno eletto Hamas. I gazawi non sono ostaggi, hanno fatto questa scelta liberamente e devono pagarne le conseguenze”, questo è solo uno dei passaggi che palesa quale sia il desiderio di questi personaggi.
Non un pezzetto di muro fumante, non una voce umana,
nulla.
Il loro desiderio reale è non lasciare traccia di Gaza, Gilad Sharon ce lo dice in un editoriale di uno dei giornali più letti dello stato ebraico di Israele.

Leggete le sue parole, sono meglio di tanti libri di storia su questo eterno capitolo,
poi per capire quanto tutto ciò sia alla base di quello Stato assassino, leggetevi qui sotto le citazioni dei suoi fondatori.

Storia di una pulizia etnica: 12 3

  1. icittadiniprimaditutto
    19 novembre 2012 alle 12:30

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto and commented:
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  2. 19 novembre 2012 alle 12:51

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  3. gabrybabelle
  4. gianni
    19 novembre 2012 alle 12:52

    ..anche Hitler parlava di pulizia etnica, ma sostanzialmente non era una questione genetica, ma era una questione di egemonia, di imperialismo, di quattrini…e certi israeliani non sono da meno

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  5. gabrybabelle
    19 novembre 2012 alle 12:54

    quoto @gianni

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  6. 19 novembre 2012 alle 12:58

    Non vi pare che stiate gettando benzina sul fuoco?

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  7. 19 novembre 2012 alle 13:00

    Ce l’hai con Gilad immagino

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  8. gabrybabelle
    19 novembre 2012 alle 13:10

    @KENTO Sei convinto eh^? Hanno deciso ormai per il *GENOCIDIO FINALE*
    Che augurio dovremmo fare noi al popolo di Israele?

    Voci da Israele, 15/11/2012

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  9. gabrybabelle
    19 novembre 2012 alle 13:53

    Se @Kentoo si chiama Gilar SI @BARUDA

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  10. Giovanna
    19 novembre 2012 alle 19:52

    Da quando ero piccola sento parlare di palestinesi massacrati cacciati e perseguitati, Sabra e Chatila, operazione ‘Piombo fuso’con migliaia di morti soprattutto bambini ma anche violazione dei diritti umani, la sola differenza con i serbi e che loro sono stati processati per crimini contro l’umanità Israele invece no io so il perché e voi?

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  11. Ivan
    19 novembre 2012 alle 21:50

    Lo stato di Israele è stata una lungimirante scelta neocoloniale delle potenze imperialiste per “piantare” un’entità a loro favorevole nella regione petrolifera medio orientale ed i russi, segnatamente Stalin, ci sono caduti come babbioni nel 1948, tant’è che le principali forniture di armi arrivavano dalle premiate ed ottime ditte cecoslovacche ed il riconoscimento dell’URSS fù immediato.
    Il fatto di essere o meno di religione ebraica non c’entra ed al popolo di israele dovremmo fare l’augurio che la situazione si evolva come in Sud Africa e termini l’haparteid razziale religioso contro i palestinesi anche se la vedo dura in quanto gli integralisti ebraici israeliani hanno boicottato la pace in tutti i modi possibili addirittura accoppando allegramente qualunque moderato anche nelle loro fila che avesse la possibilità di incidere.
    Gli ebrei israeliani devono rendersi conto che giocando all’apprendista stregone e che commettendo atrocità rischiano di essere ripagati con la stessa moneta e magari con interessi di usura.

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  12. 26 giugno 2014 alle 07:56

    ivan, esattissimo!

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  13. giovanni moretti
    29 giugno 2014 alle 12:49

    Israele finirà come gli stati cristiani sorti dopo la prima crociata. Essi sono durati poco meno di 200 anni (1099-1291) per essere sommersi dalla storia. Come dice Ivan , Israele è la punta di diamante del neocolonialismo imperialista. Non è impensabile ipotizzare che l’entità sionista andrà in rovina alla fine di questo secolo. Ovviamente gli invasati sionisti adotteranno il motto di “muoia Sansone con tutti i filistei”

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  1. 19 novembre 2012 alle 15:33
  2. 20 novembre 2012 alle 22:12
  3. 30 novembre 2012 alle 22:28
  4. 24 gennaio 2015 alle 13:05

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