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I quotidiani che rimuovono lo stupro e la condanna a Tuccia


Sembro una pazza, sfoglio sfoglio questi due quotidiani che ho davanti e rimango basita.
Io trovo infinite difficoltà a scrivere dopo una sentenza di tribunale, avendo un rifiuto totale per l’impianto giudiziario e ancor di più per quello carcerario: non sono capace a commentare la galera altrui,
soprattutto quando ad andarci sono stupratori, a maggior ragione se vestiti di qualche divisa di stato.
Per noi “contro il carcere” sempre e comunque non è mica facile da gestire una pagina di commento su otto anni di carcere ad un militare che ha lasciato una ragazza in fin di vita, sulla neve abruzzese, in piena notte, a morire là (cosa non avvenuta per un soffio)

La cosa che mi lascia sconvolta, e sfoglio sfoglio questi maledetti due giornali, è che a quanto pare anche il Corriere della Sera e Il Messaggero son così libertari e intrisi di pensieri abolizionisti che non reputano doveroso scriverne o non sanno come farlo.
Ieri si è concluso il processo dello stupro di Pizzoli, contro il soldato Francesco Tuccia
processo discusso e da sempre presidiato da donne di tutta italia,
ieri la colpevolezza del bravo soldatino dal faccino pulito è stata sancita dai loro tribunali
eppure tutto tace.
Tutta questa carta e nessuno si è degnato di mettere nemmeno una breve.
Una breve che raccontasse cosa è accaduto, con quale forza e dignità quella ragazza ha deposto e vissuto tutto il processo,
nessuno nella stampa nazionale (parlo di quel che ho davanti ovviamente) si è degnato di raccontarcelo,
di mettere una foto dell’infinita solidarietà attiva fuori da quel tribunale aquilano. Nulla.

“il colloquio con i prof. si fa da casa via Skype” una pagina di questo c’è sul Corriere della Sera..
di spazio da buttare o riempire un po’ a caso ce ne stava tanto quindi..
uno così inizia a pensare che sia proprio una scelta politica, o no?

Abbiamo dei quotidiani illeggibili perchè intrisi di una cronaca becera e poi certe cose si omettono.
Otto anni per uno stupro selvaggio e mostruoso, effettuato da un soldato dell’esercito italiano,
vengono rimossi, almeno dal quotidiano più venduto d’Italia.
Vergognatevi

Pagine di questo blog che ne hanno parlato
Uomini in divisa, stupratori in divisa
Lo stupro di Pizzoli e le donne del PD di L’aquila
Ci riguarda tutte
Si apre il processo

  1. Inneres Auge
    1 febbraio 2013 alle 10:25

    Per altro otto anni sono davvero un insulto a chi ancora si ostina a credere in questa giustizia (chi, mi domando…)

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  2. 1 febbraio 2013 alle 12:48

    Reblogged this on Un altro genere di comunicazione and commented:
    Sembro una pazza, sfoglio sfoglio questi due quotidiani che ho davanti e rimango basita.
    Io trovo infinite difficoltà a scrivere dopo una sentenza di tribunale, avendo un rifiuto totale per l’impianto giudiziario e ancor di più per quello carcerario: non sono capace a commentare la galera altrui,
    soprattutto quando ad andarci sono stupratori, a maggior ragione se vestiti di qualche divisa di stato.
    Per noi “contro il carcere” sempre e comunque non è mica facile da gestire una pagina di commento su otto anni di carcere ad un militare che ha lasciato una ragazza in fin di vita, sulla neve abruzzese, in piena notte, a morire là (cosa non avvenuta per un soffio)

    La cosa che mi lascia sconvolta, e sfoglio sfoglio questi maledetti due giornali, è che a quanto pare anche il Corriere della Sera e Il Messaggero son così libertari e intrisi di pensieri abolizionisti che non reputano doveroso scriverne.
    Ieri si è concluso il processo dello stupro di Pizzoli,
    processo discusso e da sempre presidiato da donne di tutta italia,
    ieri la colpevolezza del bravo soldatino dal faccino pulito è stata sancita dai loro tribunali
    eppure tutto tace.
    Continua a leggere https://baruda.net/2013/02/01/i-quotidiani che-rimuovono-lo-stupro-e-la-condanna-a-tuccia/

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  3. F2ilbardo
    1 febbraio 2013 alle 15:23

    Ehm, ho postato un commento un paio d’ore fa: l’articolo è presente in sostanzialmente ogni edizione online (compresi corriere e messaggero) ed è presente sull’edizione cartacea del corriere di oggi. Evidentemente la notizia era semplicemente arrivata in redazione DOPO la messa in stampa del quotidiano. A fronte di questo non capisco seriamente l’indignazione.

    P.s.: il mio commento precedente conteneva tutti i link agli articoli, quindi non vorrei fosse stato cestinato dal sistema per spam o cose simili…

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  4. 1 febbraio 2013 alle 15:33

    Non c’è alcun tuo precedente commento.
    La sentenza e’ arrivata in pomeriggio e si parlava di giornali, quindi di cartaceo.
    Nel corriere e’ presente solo un commento a pagina 41, nessun articolo.
    Il solo quotidiano a parlarne è il centro

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  5. F2ilbardo
    1 febbraio 2013 alle 15:53

    baruda :
    Non c’è alcun tuo precedente commento.

    Per questo dicevo che probabilmente il sistema l’aveva cestinato. Fondamentalmente conteneva i link agli articoli online.

    Riguardo al discorso del cartaceo, lungi da me stare a difendere un giornale manco ne facessi parte, dico solo che l’intero tono dell’articolo non ha alcun senso a fronte dei fatti.
    Viene praticamente accusata la redazione dei quotidiani di censura. Considerando che l’articolo è presente in OGNI edizione online dei quotidiani e l’edizione online dei quotidiani è mediamente sempre quella più letta (il Corriere cartaceo ha una tiratura inferiore a 400mila, il Corriere online invece gira intorno al milione di utenti unici ogni giorno), direi che è la censura più inefficace ed inetta che sia mai stata fatta.

    Poi il mio commento nasceva dal fatto che ero convinto che chi aveva scritto l’articolo fosse onestamente indignato e volevo fargli notare che non aveva motivo per esserlo: le redazioni dei giornali avevano semplicemente dato priorità alla versione online, come ormai fanno sempre. La tua risposta mi conferma invece l’opposto: hai volutamente cercato dove non veniva pubblicato l’articolo così da poter usarlo come bandiera per vittimizzare un’intera categoria sociale e puntare il dito contro le redazioni. Se l’avessero pubblicato probabilmente avresti cercato se era presente sui settimanali ed avresti usato loro come obbiettivo di risentimento. Direi che c’è poco da dire in tal caso.

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  6. 1 febbraio 2013 alle 15:57

    Aridaje..
    Parliamo di una condanna ad otto anni data ad un militare.. Fosse stato un migrante i giornali ci aprivano e ci mettevano dentro cinquanta interviste e ricostruzioni.Analisi ed editoriali, mentre qui, malgrado la sentenza sia arrivata in pieno pomeriggio, pare proprio non ci sia stato il tempo di far scrivere un articolo a nessuno.
    Niente di niente se non Il Centro o le cronache locali.

    So come lavorano le redazioni, la carta arriva ancora ovunque al contrario del pc come tu pensi.
    E’ una scelta politica, indifendibile secondo me.

    Polemica un po’ inutile la tua

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  7. F2ilbardo
    1 febbraio 2013 alle 16:42

    Veramente sei tu che polemizzi, io stavo solo facendoti notare che la tua polemica era fondata su dati imprecisi.
    Tra l’altro i dati della tiratura dei quotidiani cartacei vs accessi ai siti online sono visibili a tutti, mica “li penso”, li ho semplicemente letti.

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  8. 1 febbraio 2013 alle 17:02

    Mi sembra poi che in quel che ho scritto sottolineo più volte che parlo di ciò che avevo per le mani.

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  9. francescosamani
    1 febbraio 2013 alle 22:57

    Reblogged this on francescosamani.

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  10. Mary
    2 febbraio 2013 alle 00:21

    Reblogged this on Un altro genere di comunicazione.

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  11. 2 febbraio 2013 alle 11:54

    la vera notizia è che ci hanno messo SOLO 8 anni…
    (ciao…sono nuova di qui. Interessante blog 🙂 )

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