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Grecia: come ci si protegge dal freddo?


Pare un po’ strano che all’improvviso girino tutti questi articoli sulla Grecia che parlano di assalti ai supermercati, di rapine in banca, di improvvisa rivoluzione sociale a noi taciuta per amore della “campagna elettorale” che tutto cela e nasconde.
Insomma, oggi leggendo il Corsaro nel suo articolo Grecia: tra bufale e verità… mi son sentita un po’ meno sola, perchè nessuno sminuisce la devastazione economica e sociale della Grecia, anzi,
ma veramente questo tipo di informazione sembra trasformare la realtà in una soap opera mal riuscita, di quelle che si vedono sempre un po’ sfocate.

In Grecia la situazione sta degenerando da tempo,
l’austerità imposta dall’Europa, dalla Banca Centrale e dal Fondo Monetario Internazionali più “politiche economiche” sembrano bombardamenti al fosforo sui quartieri delle città,
crimini contro l’umanità  più che misure.
Che vanno capite e affrontate non come si stesse in un telefilm, penso che il nostro compito principale sia capire come difendersi da tutto ciò, come costruire un tessuto sociale capace di autorganizzarsi e resistere, anche solo alla fame e al freddo.
E’ vero che la Grecia ha riscoperto il baratto, l’esproprio proletario e tant’altro, ma quel che ho letto in questi due giorni … bha,
articoli come questi (LEGGI ! cambiano i link ma l’articolo è sempre quello su più siti) spammati anche da persone che si spacciano per lucide, nella rete, certo aiutano ad arrivare all’opposto: ad una malainformazione criminalizzante e deleterea.

Con tutto quello che ci sarebbe da leggere, da tradurre, da scrivere sulla Grecia (come l’autogestione delle fabbriche ad esempio)

Una cosa interessante, che palesa con una sola immagine come è cambiata la quotidianità della popolazione greca è questa, questo scatto che prendo dal blog Histologion:

“fumo di Atene”

Il cielo di Atene di notte, così come quello delle altre città e dei centri abitati più piccoli, ha un altro aspetto. Un fumo si poggia sulla città, che assomiglia allo smog, ma non viene dalle macchine,
viene -clandestino- dalle abitazioni, dai condomini, dalle case di tutto il paese.
E’ il fumo di fuochi appiccati con quel che si trova…ecco, questo è vertiginosamente aumentato, non gli assalti ai supermercati raccontati in quel modo.
[Leggi quest’articolo del WallStreetJournal]
Grazie alla troika e all’aumento delle tasse sul gas utilizzato per il riscaldamento domestico, il prezzo è arrivato ad assomigliare a quello per il trasporto, che ha il prezzo più alto di tutta Europa oltretutto. Parliamo di un abbassamento del consumo dell’80% ( l’associazione dei fornitori di carburanti greci parla di 400 milioni di euro di buco per lo Statoper questo drastico abbassamento di consumi) :
nei condomini basta un numero esiguo di nuclei familiari che non possono permetterlo e click, tutto il palazzo è al freddo.
Insomma, il lusso dei lussi, che oramai in pochissimi si possono permettere.
E così nascono diversi tipi di fenomeni, anche a seconda delle zone della città o del paese.
Il comun denominatore è questo fumo dal sapore acre, che si può facilmente osservare su tutti i cieli di Grecia.

boschi vicino ad Atene

Ci si scalda come può: dalle stufe elettriche, visto che comunque l’elettricità costa meno, alle vecchie stufe a legna, con conseguenze a volte drammatiche.
Si brucia di tutto però: si bruciano mobili, materiale edile, oggetti di plastica, si arriva a bruciare le proprie vecchie pantofole e il mix tossico che ne esce fuori e ricopre le città e maledettamente pericoloso.
A sentire un gruppo di scienziati e  gli esperti del Centre for Disease Controle and Prevention di Atene, solamente l’uso di regolare legna da ardere al posto del riscaldamento domestico nei centri urbani innalzerebbe l’inquinamento di trenta volte rispetto al normale: ma parliamo, dal dicembre 2010 al dicembre 2012 di un incremento dell’uso di legna per riscaldarsi  del 200%, con le conseguenze che possiamo immaginare sui problemi respiratori, sull’aggravarsi delle allergie o dell’asma nei bambini, sui disturbi neurologici e gli apparati riproduttivi.
Un nemico silenzioso, entrato in ogni famiglia.

Ma anche il prezzo della legna da ardere è di molto aumentato, precisamente del 50% in dodici mesi. E così la legna la si va a prendere, accetta alla mano, nei parchi e nei boschi.
Le colline son sempre più spoglie, il fumo acre delle case le avvolge in panorami cambiati incredibilmente in una manciata di mesi: dall’inizio del freddo, in poche settimane ci son state 13.000 tonnellate di alberi tagliati illegalmenti sequestrati.
Non avveniva dagli anni ’40, dall’occupazione nazista.

Quel brav’uomo di Yannis Stournaras, ministro delle finanze, però usa la mano dura e rifiuta qualunque tipo di aiuto ulteriore per le famiglie disagiate, accusando anche che i consumi si son abbassati in questo modo perché le persone hanno fatto scorte di gasolio lo scorso anno.
Le barzellette.
Anche l’incremento dell’uso delle forniture elettriche per scaldarsi sta arrivando ad un punto di non ritorno: gli aumenti dei prezzi che per ora si aggirano al 9% ( i piccoli consumatori sono i più martoriati) arriveranno al 20% a fine 2013.
A passo di carica poi si procede nel togliere la corrente agli insolventi: circa 30.000 famiglie al mese si ritrovano senza elettricità, per un numero che tra poco si aggirerà intorno al mezzo milione.
Non c’è parola alcuna per raccontare tutto ciò.

“Siamo coloro che impastano, eppure non abbiamo pane,
siamo coloro che scavano il carbone, eppure abbiamo freddo.
Siamo coloro che non hanno nulla, e stiamo venendo a prendere il mondo “
Tassos Livaditis (poeta greco, 1922-1988)

LEGGI:
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Come si arresta in Grecia
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  1. 13 febbraio 2013 alle 19:02

    hahaahah ragazzi, ma se noi che si vive a berlino usiamo il termo 2 mesi massimo 3 all’ anno… cioè in grecia hanno freddo con medie di 10 gradi a dicembre gennaio ?!? AHAHAHAHAH adesso si spiega la crisi !!

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  2. 13 febbraio 2013 alle 19:33

    In 5 anni di blog questo è il commento più stupido e illeggibile ricevuto.
    Complimenti!

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  3. sandrina
    14 febbraio 2013 alle 12:30

    concordo, inoltre se non hai gas e elettricità, con cosa cucini?

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  4. 14 febbraio 2013 alle 12:31

    Zuma Troia vive a berlino, presumo sia un “cervello in fuga”.
    Dal proprio cranio…

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  5. francescosamani
    14 febbraio 2013 alle 23:02

    Reblogged this on francescosamani.

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  6. 15 febbraio 2013 alle 12:05

    l’articolo mi è piaciuto moltissimo perché da tempo critico la diffusione di dubbie notizie su facebook, il poco spirito di investigazione, ma sinceramente anche io ho pensato alla questione del freddo… non conosco comunque il clima della grecia ma se si fosse accentuato il discorso cucina anziché il discorso freddo avrei percepito meglio il messaggio 🙂

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  7. Luciano
    17 febbraio 2013 alle 07:38

    vivo in Olanda e Zuma Troia è falso, s’è portato i peggio vizi italiani all’estero.

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  8. 7 marzo 2013 alle 22:53

    In realtà il primo commento, pur nella sua grassa ed indifendibile arroganza, dice qualcosa di vero: è semplicemente ridicolo che i greci debbano usare combustibili per scaldarsi. Hanno speso soldi per speculare su case di cartapesta, che ora non possono più riscaldare. Probabilmente un edificio italiano coibentato alla bell’e meglio ad Atene risulterebbe appartenere alla categoria delle case passive.

    Non è una ramanzina: tra poco toccherà a noi. Cominciamo a ragionare subito sui provvedimenti da prendere per dipendere meno dal fuoco, prima che sia tardi. Altrimenti batteremo i denti dal freddo, e non certo tra ulivi ed agrumi: qui in inverno nevica…..

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  9. 9 marzo 2013 alle 12:34

    signori miei, vedo che il mio commento vi ha colpito in modo negativo. chiedo scusa se ho usato un tono così arrogante, ma sul momento la cosa ci aveva fatto ridere a crepapelle, visto che qua a berlino c’ erano MENO 9 gradi, e sbirciando nel meteo avevamo visto che in sicilia ce ne erano + 8 e in grecia + 10.. poi vedendo le medie dei mesi più freddi in grecia sono andato in confusione. scusatemi eh. io ed elena ad esempio l’ ultimo anno in italia (a venezia) ci siamo fatti i 6 mesi a cavallo tra ottobre e marzo, cioè i mesi invernali, senza riscaldamento, senza luce, senza gas, e senza niente, per protesta. visto che ne avevamo le scatole piene di vicende che non vado a raccontarvi. in quei mesi abbiamo un po’ sofferto, questo è vero, ma nemmeno poi così tanto. e sicuramente a venezia, tra umidità e gelo, fa un po’ più freddo che in grecia. ciò nonostante siamo riusciti a laurearci in filosofia e lettere, e comunque quel periodo lo ricordiamo come un periodo felice. quindi abbiate pazienza se mi fa strano che invece in una zona calda soffrano per il freddo. cioè a venezia ti si bagna persino il letto se non hai riscaldamento, si creano vere e proprie pozze di acqua sulle coperte, eppure siamo ancora vivi.. e adesso che viviamo a berlino appunto, il termo lo teniamo acceso novembre dicembre gennaio, grossomodo. oggi ad esempio fuori ci sono 2 gradi (per giovedì hanno messo -15) e il termo è SPENTO. capito spento ? ma chi siamo noi, superman ? no, semplicemente cerchiamo di risparmiare, tutto qua. io adesso che vi scrivo mica ho freddo, anche se il termo è spento e fuori ci sono 2 gradi. bah, ribah e strabah.

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  10. laertis
    27 marzo 2013 alle 15:36

    zuma troia, infatti per tanti di noi qui ad atene il vero problema non e’ il freddo, il vero problema e’ il capitalismo, il suo stato e i suoi suditi che non si ribelano…e poi i come dice uno slogan del movimento “il fuoco no ci brucia, il fuoco brucia dentro di noi”

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  1. 18 febbraio 2013 alle 00:51

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