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Il corpo di Manuel Eliantonio


Il corpo di Manuel Eliantonio

Il corpo di Manuel Eliantonio

“Mi picchiano ma uscirò”. Invece Manuel muore in cella.
di Valentina Perniciaro, Liberazione, 22 ottobre 2008 

Manuel Eliantonio aveva appena compiuto 22 anni il giorno che è stato dichiarato morto, nel carcere di Marassi a Genova,per «dinamica non definita e patologia non identificata» dal medico del carcere. Dal giorno dopo la stampa nazionale racconta di un tossicodipendente deceduto in carcere dopo un’intossicazione da gas butano, sostanza spesso usata dai detenuti per stordirsi, in assenza di altre droghe.

La sera del 23 dicembre dello scorso anno una macchina con a bordo 5 ragazzi, di ritorno da una nottata in una discoteca di provincia, viene fermata dalla polizia stradale in un autogrill della A6 Torino-Savona. I fermati vengono obbligati alle analisi, che risultano positive: hanno assunto cannabis, cocaina e anfetamina. Manuel è l’unico dei cinque a reagire al fermo, fino al momento in cui tenta di fuggire dalla presa della polizia con la scusa di dover andare al bagno. Secondo la versione ufficiale è qui che compie l’ingenuità che lo porterà alla morte: Manuel si illude di poter fuggire, scavalca una rete metallica e si mette a correre tra i rovi che si trovano lungo l’autostrada. Viene ripreso immediatamente e a causa di quel tentativo di fuga è l’unico dei 5 a finire nella caserma di Savona.
Da lì l’immediata traduzione in carcere, con una denuncia per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il 16 gennaio riesce ad ottenere la scarcerazione e gli arresti domiciliari in attesa di giudizio. L’istanza di scarcerazione si è mossa a rilento per una serie di piccoli precedenti penali: il ragazzo era stato precedentemente condannato  per qualche piccolo furto e per ricettazione, reati connessi alla sua dipendenza dalla cocaina.

Il corpo di Manuel Eliantonio

Il corpo di Manuel Eliantonio

Dipendenza che stava cercando di combattere con tutte le sue forze, tanto che da qualche mese era in cura al SERT, una cura che lo rendeva nervoso, depresso e spesso fiacco, ma che continuava per poter tornare ad una vita normale.
Rimane in carcere fino al 16 gennaio, quando gli vengono finalmente concessi gli arresti domiciliari in attesa di giudizio.
Il 25 marzo è nuovamente arrestato per non aver rispettato gli obblighi di dimora e a quel punto inizia il suo calvario. Nei 4 mesi di carcerazione che passano dal secondo arresto alla sua morte viene trasferito 4 volte. Dal carcere di Savona viene tradotto a Chiavari, poi a Torino per un’udienza (dove riesce a vedere i suoi familiari), poi di nuovo di passaggio a Savona, per finire , i primi di giugno, nelle celle del carcere genovese di Marassi dove morirà.
La condanna arriva il 4 giugno, durante la sua detenzione: 5 mesi e 10 giorni per resistenza a pubblico ufficiale. Si inizia a fare i conti dei giorni, programma una vacanza di una settimana con la sua fidanzata per la metà d’agosto, quando sarebbe dovuto uscire.
Il 20 luglio però, telefona dal carcere alla nonna: durante la telefonata denuncia di essere stato violentemente picchiato, di avere un occhio gonfio e totalmente nero e segni di botte su tutto il corpo. A quel punto la telefonata viene bruscamente interrotta dal centralino del carcere e la sua famiglia inizia a cercare l’avvocato per presentare un’immediata istanza di scarcerazione.Appena 4 giorni dopo la mamma riceve una lettera con un timbro postale di due settimane prima, le parole di Manuel sono strozzate e sofferenti, quello che scrive è più che chiaro: «Carissime bamboline mie, mi dispiace che non vi ho fatto avere più mie notizie, ma anche io ho i miei problemi: mi ammazzano di botte almeno una volta alla settimana. Ora ho solo un occhio nero, mi riempiono di psicofarmaci, quelli che riesco li risputo ma se non li prendo mi ricattano. Sono in isolamento almeno 4 giorni alla settimana, è già tanto che ricevo le lettere. Sto mangiando poco.Ho fatto il processo il 4 giugno, mi hanno condannato a 5 mesi e 10 giorni. Facendo i calcoli, con la galera che ho già fatto da dicembre, dovrei essere fuori i primi d’agosto, se Dio vuole.» La mamma, Maria gli scrive subite un telegramma «Resisti, manca poco. Ti aspettiamo» ma Manuel non lo leggerà mai.

«Avevo un brutto presentimento» racconta Maria, «avevo qualcosa dentro che non andava e la sua lettera confermava le mie sensazioni. Ho provato a chiedere un colloquio straordinario per vederlo prima della fine della settimana ma non me l’hanno concesso.Comunque non avrei fatto in tempo: moriva la mattina dopo.Infatti, il 25 luglio alle 9.25 mi arriva quella maledetta telefonata da Marassi “abbiamo una brutta notizia da darle, suo figlio è deceduto ma lei inutile che viene qui che non c’è più”.
Ho chiuso la comunicazione e sono partita subito per Genova, diretta verso l’obitorio del San Martino. Nel mio cuore speravo in uno sbaglio di persona, pregavo non fosse lui. Non me l’hanno fatto vedere subito, poi sono riuscita ad entrare. Ho trovato mio figlio con una maglietta non sua, che gli stava molto piccola, completamente coperto di lividi su tutto il corpo, con delle chiare tracce di sangue che dal naso salivano verso la fronte e i capelli.
Ho riscontrato diversi segni di percosse sul suo corpo e non mi sono mai stati restituiti i vestiti che indossava mentre moriva.
La pecca di mio figlio era la cannabis e la cocaina, ma era un buono, non faceva male a nessuno. Doveva essere curato e invece me l’hanno ammazzato. I giornali hanno scritto che si è ammazzato da solo col butano, ma lui aveva il terrore del gas da quando aveva 6 anni. E’ l’unica cosa che lo terrorizzava»
Ma forse non serve questo a capire che il butano è stata una scusa di comodo usata per la stampa: perché il butano non uccide lasciando il corpo martoriato, il butano non  fa venire emorragie interne, il butano non sfigura il corpo pieno di vita di un ragazzo di appena 22 anni.

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Manuel Eliantonio, 22 anni, ucciso in carcere

  1. Rossella
    22 ottobre 2008 alle 10:48

    Un ragazzo che ha sbagliato e che stava pagando con la privazione della libertà. Perchè ridurlo così? chi non ha mai sbagliato nella vita? La legge detta che la pena deve tendere al recupero del detenuto. Manuel era un ragazzino, aveva tutta la vita davanti a sè ma lo Stato al quale era affidato non ha saputo nè recuperarlo nè mantenerlo in vita. Una vita stroncata, sua madre che lo piange, altre vite segnate per sempre. Non ci sono parole. Addio Manuel.

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  2. M:M:M
    23 ottobre 2008 alle 00:59

    Ancora nessun risultato AUTOPSIA si temporeggia per inviare la pratica al DIMENTICATOIO.La MAMMA di MANUEL non ha diritto di sapere???Questo ho colto sintetizzando due ore circa di colloquio nello studio legale nel quale il consulente medico ci ha dato appuntamento. Sottolineando ke non ricevevano compenso(Avvocato.eConsulente)Riferendo ke la causa del decesso di MANUEL non è imputabile alle percosse,negando addirittura di avere riscontrato segni riconducibili alle stesse su citate.Ma ke bravi a negare l’evidenza.IO HO 11decimi di vista e se pur ADDOLORATA/FERITA nell’anima.Conservo la lucidità,la determinazione,qualche modesta nozione di medicina l’ho appresa anch’io.SO KE MANUEL é stato SOFFOCATO DA 4/5 individui CON UN SACCO NERO STRETTO AL COLLO,propio per impedirgli di deunciare le violenze che aveva subito.CONOSCENDO BENE MANUEL IMMAGINO ABBIA RISPOSTO a qualche soprùso dicendo:<>

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  3. M:M:M
    23 ottobre 2008 alle 02:51

    :<> Conosceva coetanei di ogni etnia andava d’accordo con chiunque idiscriminatamente,…ho sentito che avrebbe nei giorni precedenti alla morte,avuto percosse…da rumeni.MANU leggeva e comprendeva la lingua rumena.Era stato in vacana più volte in romania..Ricordo di aver aperto una lettera indirizzata a lui a me incomprensibile,quando glielo feci notare sorrise dicendo.. le amiche conosciute rumene.

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  4. M:M:M
    23 ottobre 2008 alle 03:10

    2.dicendo:<<tanto tra pochi giorni esco…..ERA BELLO COME IL SOLE vi ho mandato quella foto a petto nudo xkè io in quella espressione colgo la sua essenza sublime. A PRESTO GRAZIE. M:M:M:

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  5. lella mamma di elsa
    31 ottobre 2008 alle 12:45

    dal momento in qui sei entrato a casa mia, veramente come una ventata di aria pulita, bello come il sole; ti ho voluto bene ma “TANTO BENE”. mi manchi tanto, ma nel mio cuore rimarranno sempre le parole che mi hai detto. sicuramente se non ora … ma primo poi la giustizia divina ti renderà conto.

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  6. amica
    9 dicembre 2008 alle 15:15

    non c’e bisogno di spiegare a nessuno quanto lui fosse buono….pultroppo…tutti i fiori piu belli vengono atrocemente raccolti!!!ti voglio bene…

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  7. M:M:M
    12 dicembre 2008 alle 02:05

    MI DISPIACE,TI VOGLIO BENE ANCHE IO.SO CHE 6 L’ANGELO INVIATO DA MANUEL.E SENTO CHE DI TE MI POSSO FIDARE.A PRESTO CARA.

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  8. pikkola
    15 gennaio 2009 alle 21:44

    manu ti ho voluto troppo bene e cntinuo a volertene…
    immaginarti lassù mi fa star male cm fa stare molta gente…
    nessunodi noi ti ha mi giudicato xkè sapevmo benix ke eri un ragazo d’oro…
    dolce e sensibile..sempre pronto ad aiutare gli altri…a difenderli…
    e per questo se stato incolpato troppe volte…ogni tanto anche ingiustamente e la gente ke ti ha fatto morire la pagherà e molto cara…
    noi ti volevamo con noi fisicamente ma ti avremo per sempre nei nostri cuori…
    mi ricordo ancora quelle volte ke mi tenevi in braccio e mi facevi ridere…mi coccolavi e mi aiutavi a crescere…
    manu mi mankiiiiiiiiiiiiiiiiiiii….sarai sempr nel mio cuore e so ke mi proteggerai per tutta la vita……..ti voglio troppo bene manu…..
    ora sei diventato il mio angelo k mi tiene compagna nel cuore…..
    ti adorooooooooooooooooo…..
    maria sei una donn stupenda…non so dove trovi la forza di andare avanti senza un figlio…ti siamo tutti vicini ricordatelo…un bacio…

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  9. M:M:M
    30 gennaio 2009 alle 03:22

    Grazie piccola,lui vive in me,ogni tanto mi manda un segnale,un messaggio.Ad esempio è passata mia cugina ieri apposta per dirmi che gli è apparso in sogno e lui stava bene rideva gli ha parlato ma purtroppo non ricordava cosa Manuel lè avesse detto ma io già sapevo perchè la sera prima gli chiesi di aiutarmi a capire,confermando in qualche modo sè ciò che stavo pensando fosse vero.Ha confermato apparendo in sogno.Sembra una cosa sciocca ma spesso mi sveglio con in mente nuovi elementi su come sono andate le cose e poi cerco le carte,le sue analisi,le date,tutto combacia.Lo hanno ucciso,con torture,botte,farmaci,e dispiaceri.Mancavano solo sette giorni e tornava a casa.Devo andare avanti nessun altro può farlo per me,solo io conosco profondamente pregi e difetti di Manuel, solo io posso da sbugiardare quei delinquenti stipendiati dallo stato.Manuel lo sa e ride.Un bacione.Maria

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  10. Cesare Stucchi
    1 agosto 2009 alle 21:25

    Mi dispiace profondamente per il povero Manuel, ma che sia morto per assunzione di droga, in questo caso il butano, sono anche i suoi compagni di cella a dirlo. Se davvero è stato picchiato degli agenti è giusto che si faccia piena luce sull’episodio, ma sicuramente non si tratta di omicidio.

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  11. Maria Eliantonio
    11 settembre 2009 alle 02:26

    CARO CESARE LE DICHIARAZIONI DEI COMPAGNI DI CELLA LE HAI LETTE ???CI HAI PARLATO PERSONALMENTE? 6, DICO SEI PERSONE CHE NON SI SAREBBERO ACCORTI CHE MANUEL STAVA MALE???E DIMMI COME HAN FATTO A TENTARE DI RIANIMARLO ALLE SETTE DEL MATTINO SE ERA GIà RIGIDO?MANUEL NON USAVA IL GAS PERCHè Nè ERA TERRORIZZATO!E POI CON QUELLE DOSI DI PSICOFARMACI NON RIUSCIVA NEANCHE A STARE IN PIEDI QUESTO DICHIARANO I “COMPAGNI”COMPLICI DI OMICIDIO.CONTRADITORIE LE VERSIONI DELLA BOMBOLETTA,CHI DICHIARA CHE C’ERA CHI NON L’HA VISTA,…MI AMMAZZANO DI BOTTE,MI RIEMPONO DI PSICOFARMACI QUESTE SONO LE PAROLE SCRITTE DA MANUEL.CORDIALI SALUTI MARIA ELIANTONIO

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  12. pikkolapazza
    4 ottobre 2009 alle 21:42

    ciao manu ti ricordi di me vero? quando ho ricevuto la notizia mi è crollato il mondo addosso ma che ti hanno fatto ma perchè proprio tu tra tutte le persone che ci sono perchè hanno voluto prendere te ma che cosa hai fatto di male eri cosi buono con tutti MANU PERCHE CI HAI ABBANDONATO!!!!! ti vorrò bene per sempre

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  13. franzy
    28 ottobre 2009 alle 05:58

    ciao Manuel ” Si parlo anche io al ragazzo come se fosse tra noi perche rimarrà sempre tra noi ” vorrei solo rispondere a cesare stucchi, x caso sei una guarda penitenziaria ? le tue parole mi fanno arrabbia ma come fai a scrivere queste cazzate si perche sono solo cazzate nel tuo scritto hai voluto prima medicare e poi fratturare a Napoli si dice il contrario in dialetto.
    Dopo le tante lettere pubblicate dalla mamma di Emanuel mandate dal figlio scritto tutto nero su bianco e uno schifo che ci possa solo pensare il contrario , io vorrei tanto che fosse morto di di morte naturale ho che si sia ucciso da solo , ma solo x non dare soddisfazioni a quei bastardi aguzzini che lo anno ridotto in quel modo io sono pienamente convinta che Manuel veniva massacrato di botte , vi chiederete come mai ? perche anche il marito di mia sorella e morto in carcere dalle botte e sotto le botte gli e venuto in infarto ed e morto a soli 38 anni lasciando mia sorella e sua figlia di soli 6 anni.
    E non e solo la sola testimonianza che posso fare ma anche quella del mio amore attualmente in carcere x reati di 16 anni fa’ si trova detenuto con un tumore polmonare e fino a sei mesi fa stava senza cure perche i carcere non aveva soldi ne mezzi quindi ora accanto alle cure ci vogliono anche tante preghiere e uno schifo ( ho scritto di me x dare un ulteriore testimonianza e far capire che Manuel di certo non e morto con il gas, gas che del resto non poteva uccidere visto la quantità della bomboletta , “ Una cosa ridicola di dimensioni piccolissime bomboletta che di certo se pure inalata non doveva essere nuova perche di certo il resto dei compagni non gli permettevano di inalare una bomboletta tutta da solo x intera visto che le stesse bombolette vengono usate x cucinare e sono gli unici mezzi ci cucina che tengono e da precisare che non ne possono acquistare neppure tante prima perche devono mantenere un certo limito d’ acquisto che arriva a € 70,- alla settimana e secondo x che constano tanto le cose in carcere costano avvolte più del doppio e quindi non credo che il resto dei detenuti facevano comandare l’ultimo arrivato facendolo inalare un intera bomboletta
    (( Gente riflettete dovremmo protestare tutti a finché tutto questo schifo finisce !! x che non ci danno gli esiti delle autopsie? come non sono ancora state date alla mamma di Manuel anche mia sorella aspetta il giorno 24 di questo mese ha fato un anno che il marito di mia sorella e morto e ancora non e arrivato copia del risultato ! Il perche e ovvio cercano di far dimenticare , ma come si può dimenticare una cosa del genere ? una mamma come può pensare che suo figlio non ritira più a casa , non vede più sorridere suo figlio ” buono o cattivo che sia ” messo tra virgolette solo x dire che tutti anno diritto alla vita anche ki commette un reato anche se reato si può chiamare scappare dalla polizia, in questo caso bastava solo mandare il ragazzo in un centro di cura parlandosi di un ragazzo momentaneamente instabile x motivi che già conosciamo.
    Un saluto ancora e mi scuso x la mia franchezza avvolte dura da leggere !
    Ciao Manuel sei entrato nel mio cuore peccato che non to conosciuto prima ciao e stai vicino a tua mamma dandogli la forza di combattere a finche la verità viene fuori !
    signora la mia email lo lasciata x qualunque cosa contattatemi , x qualunque battaglia ho volantinaggio, annunci che volete fare affinché il caso viene conosciuto in tutto il mondo e a finche la gente non si dimentica di Manuel io sono a vostra disposizione la storia di Manuel si deve sapere e si deve scoprire la verità ora tramite internet , tramite la televisione, tramite volantini si deve far sapere in giro e arrivare al punto che le istituzioni ci diano ma soprattutto vi danno una risposta e un chiarimento chiaro e preciso
    Saluti da Franzy

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  14. jj
    2 dicembre 2009 alle 00:44

    maledetti voi e le vostre galere,prima o dopo farete anche voi i conti con la vs coscienza, e allora pagherete, esseri infami

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  15. blade
    1 giugno 2010 alle 22:10

    nn ho parole nn so cosa dire ma se tu mi puoi solo fare capire in qualche modo chi e ke e stato a mandarti al di la te lo mando subito e lo sai ti voglio bene fratello mio bello mi manchi ogni giorno di piu nn ho mai pianto in vita mia ma perte lo faccio ancora lo so che nn serve ma dimmi chi e

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  16. mike
    6 giugno 2010 alle 14:02

    Invece di riempire le città di telecamere perchè non ne mettiamo qualcuna nelle caserme o nelle carceri???La cosa più inquietante è che queste persone continuano a fare i sadici su persone che già stanno affrontando una grossa sofferenza….Quello che mi chiedo è come fanno a continuare a vivere con quello che hanno sulla coscienza?come fanno a ad andare avanti con tutto l’orrore che c’è nelle loro menti?si rendono conto che sono degli assassini???
    GIUSTIZIA X MANUEL E PER TUTTE LE VITTIME DELLA BRUTALITà DEI MOSTRI!!!

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  17. fede
    11 giugno 2010 alle 20:16

    Bastardi…era solo un ragazzo!!!!
    la rivoluzione è vicina…

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  18. 28 agosto 2010 alle 11:30

    Carissima Maria.
    Qui ci ammazzano i figli. Questa è l’Italia che siamo condannati a vivere. Ammazzano i nostri figli, e con loro anche noi. A Trieste mio figlio, Giulio Comuzzi, lavorava con i leggendari psichiatri quel giorno; nessuno, ripeto, NESSUNO ha mai voluto dirci cosa gli è successo, cosa gli hanno fatto.
    Riccardo Rasman; saluta i genitori e un’ora dopo muore massacrato dentro casa sua da dieci fra vigili del fuoco e poliziotti. Ma il tribunale decide che NESSUNO debba pagare un giorno di prigione.
    Cosa fanno le autorità? Indagano noi. Perchè? Perchè guai se alziamo la voce. Io sono stato trascinato in tribunale da LORO. Sono LORO che hanno potuto farmi convocare da un giudice in pochi giorni; io dopo tre anni non ho nessuna notizia delle mie denunce. Sono IO che continuo ad essere indagato, perseguitato. Come continuo a vedere con i miei occhi la persecuzione alla famiglia Rasman. Maria, sono le VITTIME che vengono perseguitate.
    L’anno scorso un giornale ha fatto un reportage sui soprusi gravissimi che una maestra e sua figlia hanno subito dagli psichiatri, qui a Trieste. Ebbene, i politici hanno organizzato una grandiosa manifestazione e una campagna di stampa; ma non per solidarietà alle vittime, bensì per LORO, per gli autori dei soprusi. E’ stato un linciaggio delle vittime.
    A Trieste le istituzioni strappano i bambini dalle braccia delle mamme che li allattano, e spariscono per sempre, non si sa dove. E il tribunale? Ma è lo stesso TRIBUNALE che fa questo!
    Il parlamento dov’è?
    Maria, la sorte subita dai nostri figli ci rende fratelli e sorelle.
    Mario Comuzzi

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  19. ALESSIO
    6 ottobre 2010 alle 16:07

    Senza parole.Non conosco questo ragazzo ma sono profondamente addolorato dalla sua storia, poi i vostri commenti non ci sono parole ragazzi, lascio le mie lacrime anche se inutili a questo forum.Alessio da Roma con la speranza che questo sistema prima o poi cambi radicalmente..

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  20. Elena
    6 dicembre 2010 alle 22:39

    Su Rai 3 stanno giusto mandando in onda una trasmissione sui tanti casi di morti assurde… poveri giovani come Manuel, martiri uccisi da agenti senza scrupoli; più che poliziotti animali da combattimento adatti a regimi dittatoriali.
    Non ci sono parole per descrivere infamie simili a questa, indegne di un Paese civile come l’Italia.
    Sono nata e cresciuta in Italia e vivo in Svizzera da 30 anni. Pur essendo ancora legata al mio Paese d’origine, sono ben contenta di avere anche un passaporto svizzero e non tornerei mai più a vivere in Italia. Malgrado i limiti della Svizzera, certi obbrobri qui non avvengono di sicuro… Morire in carcere per poche piante di marijuana é semplicemente vergognoso.
    E comunque é inaccettabile che dei tossicodipendenti
    (spesso ragazzi con problemi sì, ma del tutto innocui)
    finiscano in galera, anziché ricevere le cure adeguate!!!
    Per non parlare del fatto che sempre più vip e politici tutto danno meno che il buon esempio, godendo invece di privilegi che né Manuel Eliantonio Stefano Cucchi,Federico Aldrovanti, Aldo Bianzino, Aldo Scardella e tanti altri si sono mai sognati!
    Ma per fortuna qualcosa sta cambiando… Una nuova cosicenza sta nascendo in molte persone.
    Non a caso una trasmissone come “Vieni via con me” ha registrato milioni di ascolti,alla faccia di coloro che ripetono:
    “La gente é stupida e vuole solo distrarsi ascoltando idiozie!”
    Le 100 mila firme per Saviano, eroe della legalità, parlano chiaro. Quindi non disperiamo, malgrado tutte le ingiustizie.

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  21. 7 dicembre 2010 alle 08:23

    le 100mila firme per Saviano parlano proprio quella lingua.
    QUella di una legalità fatta di divise e tribunali, ma mai di fine dello sfruttamento o della repressione.
    Le 100mila firme per Saviano aiutano ad affossare verità e memoria per chi dallo Stato è stato trucidato.

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  22. Elena
    15 dicembre 2010 alle 00:52

    In che senso scusa?

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  23. carlo
    16 dicembre 2010 alle 20:30

    nessuno ridara’ il suo manuel a questa bella mamma , ma deve avere giustiza , la morte di suo figlio ne dovra’ salvare tante altre , non si muore a 22 anni in questo modo , lo stato uccide e ci fa credere che in italia non esiste la pena di morte , e questa cos’è?
    manuel aiutera’ i poveri sventurati che si troveranno nelle mani sbagliate di persone come è capitato a lui , questo lui lo fara’ .
    vogliamo giustizia per lui , i suoi cari genitori , per tutte le persone che lo conoscevano e per chi crede che questo è un mondo da rifare .

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  24. Alex
    12 novembre 2011 alle 10:02

    Il fatto è che ne succedono troppe di queste cose. Questo era un ragazzo Italiano di 22 anni con una famiglia alle spalle. Immaginate cosa possa succedere a uno che è straniero e non ha nessuno in Italia, immaginate gente che muore così e nessuno ne sa niente e immaginate che questi sono la maggioranza. Poi ci si chiede perchè si tirano le pietre ai poliziotti e si tenta di bruciare un carabiniere nel suo furgone. Il fatto è che chi decide di fare il poliziotto è un uomo di merda e si merita il peggio. Li manderei tutti in Afghanistan a crepare ste carogne schifose non ci perderemmo niente sono solo merde merde merde !

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  25. D. Q.
    26 novembre 2011 alle 01:51

    Questa storia non la conoscevo….
    Che tristezza e che rabbia… Quante altre storie dobbiamo sentire come questa? 😦

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  26. michael
    22 luglio 2012 alle 22:43

    sono esterefatto. non capisco questa violenza. stava pagando con la galera perchè ridurlo cosi’. mi dispiace davvero tanto.

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  27. Francesco
    25 luglio 2013 alle 13:37

    Polizia fascista

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  28. GIUSEPPE
    27 luglio 2013 alle 01:33

    ADDIO MANUEL SPERO SOLO CHE QUESTE BESTIE CHE TI HANNO PORTATO ALLA MORTE LA PAGHERANNO E DEVONO SOFFRIRE COME HANNO FATTO SOFFRIRE TE SONO SOLO DEI VIGLIACCHI SANNO SOLO ESSERE FORTI SOLO QUANDO HANNO LA DIVISA FANNO UN ABUSO DI POTERE SI SENTONO I PADRONI DI QUEL POSTO DI MERDA CHIAMATO CARCERE IO CI SONO STATO E PER QUESTO CHE POSSO DIRE QUESTE COSE MA SPERO CHE OGNUNO DI QUESTI CORNUTI LA PAGHERANNO CARA E AMARA E SE VANNO IN CARCERE DEVONO FARLO PURE A LORO SPERO SOLO CHE STAI FRA GLI ANGELI PIU BELLI DEL PARADISO ADDIO FRATELLO

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  29. devilblack
    27 luglio 2013 alle 12:45

    In alcuni paesi questa è la normalità!

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  30. Lorenzo
    19 dicembre 2014 alle 19:29

    Ma è mai stato avviato un procedimento giudiziario al riguardo?

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  1. 10 novembre 2009 alle 10:05
  2. 25 novembre 2011 alle 11:54
  3. 25 luglio 2013 alle 10:24

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