Home > CARCERE, Egitto Libero, Uncategorized > L’Egitto delle morti in carcere e delle continue sparizioni

L’Egitto delle morti in carcere e delle continue sparizioni


Quello che urla, quando si leggono le parole di Shadi – morto solamente ieri nel famigerato carcere di Tora – è la disperazione davanti all’ingiustizia, la solitudine di chi sa di non aver reali accuse contro, la solitudine di chi sa di stare nel giusto, tra i giusti, nelle mani di un torturatore sadico, in un buco nero dal quale non si uscirà.EXDGztgX0AEiiWX
Raccontava, Shadi, che ogni volta meno  era in grado di sostenere quell’udienza che si ripeteva ogni 45 giorni sempre uguale: non immaginiamo nemmeno come veniva portato in quell’aula per vedere che chi doveva decidere sulla sua vita, e lo faceva senza nemmeno alzare la testa e guardarlo, senza assolutamente aprire nessun fascicolo.
Confermati altri 45 giorni: e poi altri ancora.
Shadi andava avanti così da più di 700 giorni, sempre più devastato psicologicamente e fisicamente, al punto che è morto tra le richieste d’aiuto dei suoi compagni di cella, che nessuno ha ovviamente ascoltato.

202004mena_egypt_marwa_kholoud

Marwa Arafa e Khouloud Saee

Non sono i soli,
Non sono i soli ad esser stati prelevati dalla propria casa, incappucciati davanti alle loro famiglie e mai più tornati: l’Egitto del post Mubarak è questo, la generazione che ha desiderato e tentato di costruire un altro Egitto, semplicemente sparisce e muore di stenti nelle celle delle carceri.
Shadi ha smesso di combattere ieri, ma non i suoi compagni.
E nemmeno Marwa Arafa (27 anni, di Alessandria, traduttrice) e Khouloud Saee (anche lei traduttrice di Alessandria, 35enne) che son scomparse dalle loro abitazioni il 20 e il 21 aprile, per aver criticato la gestione dell’emergenza coronavirus.
Nessuna notizia di loro, quando i sei uomini incappucciati le son venute a prendere non avevano un mandato di arresto e ancora adesso non si sa dove siano detenute.

RIVOGLIAMO LA LIBERTA’ DI TUTTE E TUTTI,
RIVOGLIAMO MARWA e KHOULOUD, ALAA, PATRICK ZAKY …
EXAnugaX0AE8eY7

 

  1. Andrea
    3 Maggio 2020 alle 11:49

    Grazie compagna per questo blog che fa conoscere e riflettere sulle diffusione delle politiche repressive e sull’uso della tortura contro tutti coloro che si ribellano a condizioni di vita inaccettabili. Trovo anche molto importante mantenere viva l’attenzione sulla storia della tortura in italia sottaciuta e nascosta ma con la quale I conti dovranno essere fatti, per ricordarci che la sospensione dei fondamentali dello stato di diritto sono sempre possibili

    "Mi piace"

  1. 3 Maggio 2020 alle 08:05
  2. 5 Maggio 2020 alle 08:08

Lascia un commento