RENDERE L’INDISCIPLINA UN VETTORE DI LEGAME SOCIALE, una storia degli anni ’70
Quando partì la protesta, iniziammo subito a battere sulle sbarre con le gavette, partecipando al concerto che si era scatenato in sezione, condito di slogan e urla dalle finestre. Il rumore era assordante. La collera sembrava moltiplicare per mille. Le voci scavalcavano i recinti del carcere. Proprio questo era il punto. Bucare le mura. Giungere alle orecchie della gente libera. Rendere l’indisciplina un vettore di legame sociale.
Ma proprio questo si doveva impedire. Le guardie si presentarono in assetto antisommossa, decise a entrare e a sedare la “rivolta” con un ulteriore e più consistente pestaggio. Noi tre ci barricammo dentro, incastrando davanti alla porta tutte le suppellettili di cui disponevamo. Quando arrivarono, divelsero il cancello con dei palanchini, e usarono prima i lacrimogeni e poi gli idranti per spingerci agli angoli e fare irruzione senza problemi. Ci massacrarono di botte e, non ancora soddisfatti, ci trasferirono in un reparto disabilitato della sezione, dove ci spogliarono nudi, legandoci ai letti di contenzione in tre celle diverse.
Era la fine di febbraio. Sopra i nostri corpi avevano lasciato soltanto una schifosa coperta infeltrita. Tremavamo di freddo, con gli arti immobilizzati da strette fasciature che si raccoglievano in una specie di nodo scorsoio, chiamato in gergo “la fiorentina”, pensato per impedire anche qualsiasi movimento del collo. Restammo così per due giorni. Non portarono cibo. Non portarono acqua. Non vennero nemmeno a controllare se eravamo vivi o morti. Ci avevano legati talmente stretti da bloccare quasi la circolazione del sangue. L’unico sollievo era pisciarsi addosso, per sentire un po’ di caldo, prima che l’urina defluisse dal buco ricavato nel tavolaccio, andando a finire nel bugliolo sistemato sotto il letto di contenzione.
Sono stato fortunato a subire queste cose da giovane.
Si hanno riserve di energia insospettabili. E l’odio zampilla pulito, robusto, capace di durare per anni.
Quando vennero a slegarci, ci trovarono viola, semi-assiderati e inetti a qualsiasi movimento. Fu una sorpresa essere trascinati nei cortile per venire mostrati ai detenuti, che si erano rifiutati di rientrare nelle celle dopo l’ora d’aria per chiedere la nostra liberazione dai letti di contenzione.
Zoppicavamo e facevamo schifo, ma era bello guardare negli occhi gli altri prigionieri.
La dignità è una cosa strana.PASQUALE ABATANGELO “Correvo pensando ad Anna”
Questo testo racconta una delle tante giornate, tutte molto simili, nel carcere delle Murate di Firenze, nel 1970 o comunque appena prima quella grande stagionie di lotte, rivolte, distruzioni di intere carceri, che sovvertirono l’ordinamento penitenziario e i rapporti di forza al suo interno, strappando condizioni di vita decisamente diverse da quelle che esistevano precedentemente all’arrivo di quella generazione di giovani che alzò la testa per tutti. Malgrado quello che costò.
Una pagina di tortura, che altra parola non c’è per definire quel che avete appena letto, su giovani rapinatori, su ragazzi di strada.
Anche la tortura cambiò in quegli anni, seguì l’evoluzione del movimento rivoluzionario, il suo organizzarsi e crescere, la sua forza dirompente che andava sventrata.
La tortura alla fine di quel decennio si strutturò con un apposito apparato centrale (guidato da un funzionario del ministero dell’interno, Nicola Ciocia) intento a metter fine per sempre alle organizzazioni rivoluzionarie armate, che come potete leggere da questo testo di Pasquale Abatangelo era un meccanismo quotidiano che dimostrava il potere assoluto dei carcerieri sui carcerati, sul loro corpo, sulla loro psiche. I carcerieri, i secondini, i portachiavi … che all’epoca se non chiamavi “Superiore” erano manganellate sui denti e isolamento.
Sul carcere in quegli anni:
– A mamma Clara
– La rivolta delle Murate e l’uccisione di Giancarlo
– Le torture su Buonoconto
Per informazioni sulle tecniche di tortura usate contro i militanti della lotta armata, leggi:
* Ecco come mi torturò De Tormentis
* Il pene della Repubblica
* Le torture su Sandro Padula
– La tortura sulle donne, quel pizzico in più di sadismo a sfondo sessuale:
* Le torture su Paola Maturi e Emanuela Frascella
* Cercando Dozier in vagina
* Chi è Oscar Fioriolli
Sull’ergastolo leggi:
– L’ergastolo e le farfalle
– Un fiore ai 47 corpi
– Aboliamo l’ergastolo
– Gli stati modificati della/nella reclusione
– Il cantore della prigionia
– Piccoli passi nel carcere di Santo Stefano, contro l’ergastolo
– La lettera scarlatta e la libertà condizionale
– Perpetuitè
Ospiti
- 3.301.070 visitatori
ADOTTA IL LOGO CONTRO L’ERGASTOLO
Pagine
SI PARLA DI…
- ANNI '70 / MEMORIA (331)
- Lotta Armata (216)
- Estradizioni (31)
- Per i compagni uccisi… (85)
- Torture in Italia (45)
- Lotta Armata (216)
- articoli (105)
- ATTUALITA' (661)
- Lavoro e assassinii (125)
- Sul corpo delle donne (130)
- CARCERE (488)
- C.I.E. (112)
- Ergastolo (25)
- Morire in carcere (53)
- letteratura/citazioni (165)
- MIDDLE-EAST (463)
- Migranti e Mar Mediterraneo (215)
- Personale (727)
- BLOG (398)
- Fotografia (298)
- i "reportage" di Baruda (78)
- Pillole neurologiche (20)
- Ricette (8)
- RIVOLTE e RIVOLUZIONI (1.115)
- ACAB (75)
- antifà (81)
- Atene (119)
- Bahrain (19)
- Delta del Niger (4)
- Egitto Libero (92)
- francia (56)
- L'Italia e il movimento (465)
- NoTav (69)
- manifestazione (290)
- Primavere arabe (63)
- resistenza (93)
- Tunisia (11)
- Scuola (2)
- tortura (68)
- Uncategorized (86)
Quello che vi piace di più
- Martino Zicchitella
- una vecchia intervista a Franca Salerno
- Franca Salerno e la copertina con la stella
- Antonio Salerno Piccinino... cinque anni fa
- I funerali di Franca Salerno
- A Margherita Cagol
- L'evasione di Franca Salerno e Maria Pia Vianale
- Su Antonio, ucciso 6 anni fa...e sul carcere, dove è venuto al mondo
- Ciao Franca, cuore nostro
- Ad Antonio Lo Muscio
EMISFERO TWITTER!
- @susi_pie Proprio così!!! 2 hours ago
- 15 anni in un soffio. 15 anni sempre con te. #ciaoAntò 2 hours ago
- Comunque ieri hanno preso il #k2 in invernale. E ne dovremmo parlare!! W il team nepalese!! #K2winter2021 https://t.co/R9n5VFAzIr 3 hours ago
- @Gio_Ebasta Che emozione. Però te le porto a mano!! 1 day ago
- @annehanamura Non ancora ... 1 day ago
- tetrabondi.wordpress.com/2021/01/15/dis… 1 day ago
- @marcocattaneo Su Marte io me porto lo scienziato oh! (Non abbandonatemi) 1 day ago
- Che la situazione ci fosse alquanto sfuggita di mano era già chiaro da un po’ #tetrabondi… twitter.com/i/web/status/1… 1 day ago
- Oggi @chiaralessi mi ha donato lacrime dense, profonde, copiose. Non l’avevo ancora letto, e non avevo quindi potut… twitter.com/i/web/status/1… 1 day ago
- RT @JacopoVeneziani: Rogier van der Weyden, Deposizione, 1435 circa, Madrid, @museodelprado , dettaglio. Qualsiasi altra parola sarebbe su… 3 days ago
- @centochilometri @chiaralessi Ahahaha. Quanti baci a quel leone ne vogliamo parlare??? 5 days ago
- @chiaralessi @centochilometri La mia amica bizantina dall’aria nervosetta https://t.co/gL8RUHTQfy 5 days ago
- @centochilometri La tua testa che sbuca ❤️ 5 days ago
- Ero in volo per #Beirut verso la casa dei sogni, la banda dei sogni, la città dei sogni, la felicità dei sogni, l’a… twitter.com/i/web/status/1… 5 days ago
- @bitter_dicks Capricchia, una frazione di amatrice 6 days ago
- I colori di oggi / 2 #orrore https://t.co/BH2g6dXxSd 6 days ago
- I colori di oggi. https://t.co/pyFrHuUMRp 6 days ago
- @frontiere_zero Siamo tutt* un po’ innamorat* 1 week ago
- @gggioli @tetrabondi 😍😍😍😍 1 week ago
- @arabistaanonima @tetrabondi Già. Mia madre, innamorata persa, fu la prima cosa che mi disse, quando capì che quel… twitter.com/i/web/status/1… 1 week ago
ultimi articoli
- Quando il pornoattivismo incontrò il sorriso di Salvatore Ricciardi
- 5 giugno 1975: viene uccisa Mara, Margherita Cagol
- Da Minneapolis a San Ferdinando: Stato e padroni
- 40 anni fa, il 20 maggio 1980, arrestavano Salvatore Ricciardi
- Misure anti-coronavirus: cosa fare in caso di multa?
- L’esplosione di Porto Marghera non è un incidente!
- L’arresto di Nicola D’amore: operaio Fiat, brigatista.
- Le file all’alba per andare a lavoro: sfruttamento ai tempi del Covid
- Giorgiana Masi e quel 12 maggio
- Baruda.net bloccato su Fb: mi aiutate a capire perchè?
- Ben 350.000€ l’anno a vita: il salario del capo del Dap.
- Egitto: noto youtuber filma il suo arresto. Lo rivedremo mai?
- L’Egitto delle morti in carcere e delle continue sparizioni
- Ucciso nel carcere di Tora l’artista Shadi Habash, regista del video Balaha
- Il 1°Maggio al Forte Prenestino, nel 2020
Commenti recenti