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Sta per iniziare l’operazione Amberlight: VOLANTINO DA STAMPARE E DIFFONDERE IL PIU’ POSSIBILE
Era solo l’ottobre 2014 quando l’operazione Mos Maiorum si è svolta in tutti i paesi europei,
una full immertion di retate contro i migranti durata 13 giorni, che ha toccato tutti i porti, le stazioni e i punti di passaggio delle persone in movimento, legale o illegale.
Non era certo la prima di queste operazioni su scala europea e tra pochi giorni inizierà l’ennesima operazione, che vede la comunità europea e le sue polizie, in collaborazione con Frontex, impegnate dal 1 al 15 aprile in controlli, fermi, retate: si chiamerà Operazione Amberlight .
Lo scopo è facile da intuire: reprimere, arrestare quanti più irregolari possibile usando la solita scusa della raccolta di informazioni sulle rotte migratorie
SCARICA, STAMPA E DIFFONDI IL VOLANTINO IN ALTA RISOLUZIONE.
Il blog Hurriyya, che diffonde questo volantino e le informazioni riportate qui sotto, ci informa che presto questo volantino sarà tradotto anche in arabo e in altre lingue, per permetterne una diffusione massiccia, che è la vera arma che si ha contro questo tipo di operazione. L’informazione sta circolando molto poco, facciamo in modo che si sappia, che si possano trovare questi volantini nelle stazioni, nei porti e in tutti i punti di passaggio dei nostri compagni migranti.
Perchè siano liberi di circolare e vivere in questa maledetta Fortezza che è l’Europa.
Dal blog Hurriya
Dal blog Hurriya
Dal 1 al 15 aprile è quindi previsto un aumento delle retate in tutta Europa.
I luoghi maggiormente interessati saranno:
– stazioni
– aeroporti
– bus
– metro
– porti
– autostrade
– treni
– snodi di transito
– mercati
– frontiere interne alla Fortezza Europa
La notizia della prossima “Operazione Amberlight” sta circolando pochissimo, uno dei pochi siti per il momento è questo.Avvisiamo più persone possibile.
Portiamo la solidarietà in strada.
Respingiamo insieme le retate.
Gli unici stranieri sono gli sbirri nei quartieri.
Nell’ultimo documento rilasciato da Statewatch (consultabile qui) Domenica 22 Marzo , si precisano alcuni punti, non chiariti in precedenza, sulla prossima operazione “AMBERLIGHT 2015″:
DATE dell’Operazione – l’operazione AMBERLIGHT è prevista nel periodo 1-14 aprile 2015 o dal 18 al 30 Aprile 2015
OBIETTIVI – Lo scopo dell’attività “AMBERLIGHT 2015″ è quello di intensificare i controlli alle frontiere […] e si propone di raccogliere informazioni sugli “overstayers “(cittadini di paesi terzi) alle frontiere aeree esterne (per overstayers si intendono le persone che soggiornano oltre il periodo previsto da un visto o un permesso di soggiorno, oltre che le persone senza documenti)
ATTUAZIONE – Sono previsti controlli alle “frontiere aeree” degli stati membri e dei paesi associati all’accordo di Schengen, cioè negli aereoporti. Tuttavia si specifica che, come nelle precedenti operazioni, c’è la “possibilità di estendere i controlli anche alle frontiere marittime e terrestri, su richiesta della maggioranza degli stati membri.”
In quest’ultimo caso i controlli si concentrerebbero, come nell’ultima operazione Mos Maiorum, anche sui treni diretti negli altri paesi europei, nelle stazioni , ai valichi di frontiera e lungo le strade ed autostrade che collegano i vari paesi europei.
Riscoppia la rabbia a Ferguson, dopo la decisione del Gran Jury
Più del 60% della popolazione di Ferguson è afroamericana.
Più del 95% dei componenti della polizia è bianca.
Questo già parla chiaro. Parlano chiaro anche le dichiarazioni e le decisioni del Gran Jury che ha deciso di non procedere nei confronti del poliziotto che ha ucciso Michael Brown, 18 anni, ovviamente nero, “nessuna ragione per procedere”. Nessuna ragione per 12 persone, che -fatalità- sono 9 bianchi e 3 neri.
Nemmeno due giorni fa si è anche provato ad abbassare la media anagrafica e il ragazzo nero ucciso questa volta di anni ne aveva solo 12: giocava in un parco giochi, ma con una pistola giocattolo. Ma le pistole giocattolo sono per i bianchi.
I neri no, se le hanno son sicuramente vere, dopo una raffica di colpi si può andare a controllare.
Obama poi, nemmeno lui ha perso tempo e si è affrettato a dichiarare qualcosa di straordinariamente comico ( un po’ grottesco dalla bocca del primo presidente nero della storia degli States) “Siamo una nazione fondata sul rispetto della legge, accettiamo la decisione del Grand Jury.” Una decisione che non ci ha certo sorpreso, una decisione ovvia e quasi banale.

Il “candido” poliziotto assassino non giudicabile
Che fa vedere su cosa è fondato quel paese: sulla discriminazione tra bianchi e neri, tra classe dirigente e classe sottoproletaria, esclusa, emarginata, di altro colore o religione.
Nell’istante successivo alle parole espresse dal tribunale, migliaia di persone si sono riversate in strada e non solo a Ferguson: la risposta dello stato americano è l’invio di continui rinforzi, la chiusura dello spazio aereo sopra la città, un uso spietato di lacrimogeni, una trentina di arresti già avvenuti in una manciata di minuti, ma anche una solidarietà che non ha latitutidini nel paese: Los Angeles è travolta dalle proteste, a New York son stati chiusi tre ponti e la situazione si scalda a vista d’occhio.
A Ferguson brucia il bruciabile: auto splendenti in bella mostra dentro i concessionari ora sono in fiamme,
così come decine di negozi e quel che si trova davanti la rabbia di una comunità da sempre esclusa, da sempre orgogliosa e unita. D’altronde non vedo perché non si dovrebbe desiderare la distruzione: la distruzione totale, di tutto.
A Ferguson questo verdetto da tutti immaginato ha riportato in strada la rabbia senza scelta,
la rabbia davanti agli opliti che marciano e sparano, arrestano e vola sulle teste di una comunità che può aspirare al loro piombo e alla loro emarginazione, ma che desidera riscatto almeno per il sangue dei suoi figli uccisi senza alcun motivo.
La giornata americana sarà lunghissima, proviamo ad aggiornarci tra un po’…
Leggi anche: ucciso a 12 anni in un parco giochiDal guardian, un articolo interessante: QUI
Bimbo 12enne ucciso dalla Polizia in un parchetto a Cleveland: era armato di una pistola giocattolo
Non riesco a trovare il suo nome.
Non cerco una sua foto, non ho neanche la voglia di vedere quale potesse essere il suo sorriso: perché a 12 anni un sorriso è sempre manifesto della vita, quella che prova ad esser spensierata anche quando non lo è minimamente.
Ma il suo nome non si riesce a trovare: si trova che è un bimbo di 12 anni, si legge -immediatamente- che è nero.
Si legge che è stato freddato mentre giocava in un parchetto di un centro ricreativo;
nel paese dalle pistole nei supermercati penso sia la cosa più naturale possibile giocare proprio con una pistola. Una pistola giocattolo, quelle che piacciono ai bambini di ogni latitudine, anche quelli cresciuti non solo lontani, ma antagonisti a qualunque tipo di arma, soprattutto se giocattolo.
Magari quando ha visto arrivare le pattuglie, gli agenti, ha visto brandire armi contro di lui, ha sentito il “mani in alto” avrà pensato che mai come quel giorno il gioco sembrava realistico: quindi, in fondo, poteva pure non alzarle le mani davanti allo Stato in ghingheri che stava per crivellarlo.
Ha pensato bene di continuare a giocare, la pistola giocattolo non l’ha abbassata assolutamente,
magari li ha pure guardati brutto, gli avrà fatto la faccia del suo attore preferito nei film sparatutto con cui è stato costretto a crescere dallo stesso Stato assente, presentissimo nel lanciare piombo, ad un nero, di dodici anni, che giocava in un parchetto.
Chissà se dormiranno tranquilli quelli che hanno chiamato il 911 segnalando un “negro con la pistola”.
Spero che nei loro sogni quella pistola compaia continuamente,
Spero incontreranno anche loro lo Stato americano mascherato da sceriffo pieno di piombo,
tanto ce n’è per tutti, soprattutto se neri.
Dice la cronaca sul mainstream americano e internazionale che molte chiamate recitavano “It’s probably fake.”riferendosi all’arma nelle mani del bimbo,
informazione che non deve essere arrivata alla pattuglia
Dopo ore ed ore poi, che ci frega di dargli un nome: è un nero, che ha fatto male a giocare per strada.
Che ha fatto male ad esistere.
Parlo di Cleveland, dopo settimane e settimane che non apro questo blog,
perché riesco ad affrontare la rabbia nel sangue di un ragazzo ucciso dalla polizia senza motivo mentre giocava,
ma non riesco assolutamente a scrivere una sola riga razionale su Tor Sapienza,
su “se Gesù Cristo l’ha fatti bruciati se ne stessero a casa loro”. Ecco, tutto ciò ancora non riesco nemmeno ad osservarlo,
figuriamoci a parlarne con voi.
A tutti i migranti: ATTENZIONE! L’operazione europea di polizia “Mos Maiorum” sta per iniziare
QUI PER ALTRO MATERIALE DA DIFFONDERE: APRI
A tutti/e i/le migranti, ATTENZIONE! :
una operazione di polizia che interesserà tutta l’Europa chiamata “Mos Maiorum” prenderà il via il 13 ottobre per concludersi il 26 ottobre. Durante queste due settimane 18000 agenti di polizia cercheranno persone senza documenti. Lo scopo di questa missione è quello di raccogliere informazioni sulle rotte migratorie arrestando il numero maggiore di persone senza documenti. L’appello è quello di avvertire il maggior numero di queste persone! Un aumento dei controlli è previsto sui treni, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, nelle autostrade e ai confini interni dell’Europa.
Per favore diffondete questo appello!
Più informazioni sulla missione “Mos Maiorum” le trovate qui
RESPINGIAMO LE RETATE
NESSUNA INDIFFERENZA
PORTA LA SOLIDARIETA’ IN STRADA
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