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Dell’estasi e dell’amore…


Ti amo per le ciglia, per i capelli, ti dibatto nei corridoi
       bianchissimi dove si giocano le fonti delle luci,
ti discuto a ogni nome, ti svello con delicatezza di cicatrice, 
ti vado mettendo sulla testa ceneri di lampo e nastri
       che nella pioggia dormivano.
Non voglio che tu abbia una forma, che tu sia
       precisamente ciò che viene dietro la tua mano,
perché l’acqua, considera l’acqua, e i leoni quando si
       dissolvono nello zucchero della favola,
e i gesti, questa architettura del nulla, 
che accendono le loro lampade a metà dell’incontro.
Tutta mattina è la lavagna dove ti invento e ti disegno, 
pronto a cancellarti, così non sei, neppure con questi
       capelli lisciati, questo sorriso.
Cerco la tua somma, il bordo della coppa
dove il vino è anche la luna e lo specchio,
cerco questa linea che fa tremare un uomo in una galleria di museo.

Per di più ti amo, e fa tempo e freddo.

Julio Cortàzar da “Le ragioni della collera”

L'arte della miniatura, ora l'ho capita...


 

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