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Da Oakland: are you a pacifist? e da che parte stai??


Notte fonda, nessuna energia per tradurvelo, ma tanto frettoloso desiderio di metterlo comunque in rete

  1. mk
    4 novembre 2011 alle 09:05

    In aggiunta, si può leggere:
    “How non-violence protects the State” by Peter Gelderloos.
    http://www.crimethinc.com/blog/2007/04/06/how-nonviolence-protects-the-state-by-peter-gelderloos/

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  2. mk
    6 novembre 2011 alle 14:24

    Per la verità poi, da quanto ho letto, ad Oakland si sono viste scene simili a quelle di Roma. C’è qualche video che gira su Youtube. Resistenza collettiva alle guardie, sì, ma anche attacchi discutibili a proprietà (con risposta violenta dei proprietari) e tafferugli con i manifestanti pacifici. Pure lì i giornali parlano di sbirri infiltrati, oppure di “self-styled anarchists” cui vengono affibbiati gli epiteti più consueti, “idiot” il più comune.
    Il problema non è più la stanca, svenevole diatriba violenza/non violenza ma la legittimità delle diverse pratiche e la loro genuinità. Indagherò.

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  3. gianni landi
    8 novembre 2011 alle 11:07

    ..purtroppo ci sonop anche quelli come me che non capiscono la lingua inglese! “ai miei tempi” nelle scuole si studiava principalmente francese e tedesco! specie se uno aveva il babbo fascista come il mio e che ho mandato a cacare a ventuno anni. Gianni

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  4. 8 novembre 2011 alle 21:10

    hai ragione Gianni, e questo volantino meriterebbe una traduzione.
    Ci proverò prima o poi.

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