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Le file all’alba per andare a lavoro: sfruttamento ai tempi del Covid


Il video pubblicato ieri da Fanpage racconta una Roma diversa da quella che conoscevamo fino a qualche mese fa, e sicuramente ancora diversa da quella che realmente vivremo tra qualche settimana, quando ricominceremo tutti a lavorare con le distanze di sicurezza, necessarie ancora per mesi.
p670-2Ingressi contingentati nelle metropolitane: quando lo leggevamo chiusi dentro le nostre case già avevamo una vaga idea di quello che sarebbe stato, vista la condizione drammatica in cui si trova il trasporto pubblico cittadino; ed ora eccoci qui.
Con file silenziose nel buio dell’alba delle periferie davanti ai capolinea della linea della metropolitana, di centinaia di lavoratori, di sfruttati, di subalterni, di precari, che ora per recarsi a lavorare devono anche subire tutto ciò, come fosse normale: alzarsi molto prima che sorga il sole e attendere il proprio turno per chissà quanto, solo per dare inizio alla lunga giornata lavorativa che li aspetta.
Perché sono centinaia di migliaia le persone che non possono permettersi un’alternativa al mezzo pubblico, perché Roma è Roma e le distanze da coprire sono immense e con loro i costi. Perché le persone che sono lì in fila, con silenziosa rabbia, sono facchini, badanti, addetti alle pulizie, i tanti che mandano avanti anche gli ospedali pubblici di cui tanto si riempiono la bocca.
Gli ultimi, i paria, gli esclusi.

E se fosse questo il momento giusto per ricostruire un movimento di lotta, di massa, capace di sognare nuovamente l’abbattimento del capitalismo, di ridettare i tempi, i ritmi, di strappare una ridistribuzione equa e necessaria dei beni, delle risorse, delle terre? Se fosse questo il momento per sovvertire l’ordine, per pretendere una vita altra, condizioni altre, futuro altro,
per crescere una generazione che sia in grado di sognarlo come fecero ormai quasi mezzo secolo fa? Se fosse il Coronavirus e la forzata detenzione del pianeta, il controllo totale ormai interiorizzato, il capitalismo della sorveglianza a farci capire che è giunto il momento di dire basta??
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  1. 13 Maggio 2020 alle 10:54

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