La luna non è dei carcerieri!
Come te la racconto la luna?
E le stelle che cadono? Quanti anni sono che non ne vedi una?
Abbiamo conquistato la notte, l’abbiamo conquistata a morsi senza aver nemmeno il tempo di respirare,
ed ora che riusciamo minimamente a guardarci indietro scopriamo un passato lungo,
stretto stretto anche se diviso,

Dalle pagine di Walter Siti, fotografate da Maysa
che c’ha permesso di non dimenticarla, di viverla insieme comunque, anche se lo Stato non voleva.
E non vuole ancora. Fa di tutto per convincerci che non esiste più, che è proprietà dei vincitori, che loro ne dispongono la luce e la vista.
Perchè le nuvole che corrono al buio, le stelle che si rincorrono nei cieli estivi, i temporali che improvvisamente spazzano via tutto: ancora niente di tutto ciò ci è concesso.
Così la luna rimane là, ci osserva sorniona senza potersi far abbracciare, ci guarda malinconica sapendo che arriveremo,
ci aiuta ogni notte a spernacchiare uno Stato che pensa di vendicarsi così,
tenendo fino all’ultimo il tuo corpo per sè, cercando di appropriarsene, invano.
Ma poveracci i tuoi carcerieri,
i magistrati, i secondini, i direttori di sbarre: pensa a quante lune hanno avuto, libere, a disposizione,
nel tronfio esser convinti che lei stia lì per loro.
Non sanno che lei ha un cuore immenso ma libertario, non sanno che la luna è dalla parte di chi strappa la vita alle sbarre, non sanno che è nostra, che ogni notte in tutti questi anni ha dormito accanto a te e ai tuoi compagni.
Che quella che vediamo è come il cuscino sotto al lenzuolo che cerca di fingersi corpo,
mentre il corpo è scappato altrove:
quella che vedono i carcerieri non è una luna, è una grande pernacchia, è la finzione di se stessa,
perchè non vi vuole.
LA LUNA E’ CON NOI, CON CHI LA LIBERTA’ L’HA DENTRO,
CON CHI EVADE, CON CHI NON CREDE AI CONFINI, CON CHI SA AMARE.
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Già, la luna… è quella luce che fa da ponte tra questo e quell’altro mondo, quello ristretto dietro a delle mura costruite dall’uomo per rinchiuderci altri uomini. La luna è beffarda per chi non la sa osservare, la luna è cattiva con chi non la sa amare, ma è anche benevola con chi ogni notte, da dietro delle sbarre, ne confida i pensieri e i desideri, i messaggi e le lacrime, ponendoli in quei raggi che da sé conoscono la direzione.
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