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Chiude la biblioteca dei detenuti dell’Associazione Papillon-Rebibbia


CHIUDE LA BIBLIOTECA CREATA E GESTITA DA DETENUTI DI PONTE DI NONA!

“OGNI VOLTA CHE CHIUDETE UNA SCUOLA O UNA BIBLIOTECA, DOVRETE APRIRE UNA PRIGIONE.
QUEL CHE AVRETE RISPARMIATO DA UNA PARTE DOVRETE PERDERLO DALL’ALTRA.
SAREBBE COME SFAMARE UN CANE CON LA SUA CODA.
ALLA FINE E’ MOLTO DIFFICILE CHE  IL CANE INGRASSI” _Mark Twain_

Al Sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno
Agli Assessori della Giunta di Roma Capitale
Ai Consiglieri dell’Assemblea Capitolina
CHIUDE LA BIBLIOTECA DEL CASALE PONTE DI NONA, UNO DEI RARI CENTRI DI PROMOZIONE SOCIO/CULTURALE E LUDICI DELL’ESTREMA PERIFERIA EST DI ROMA. L’UNICO IN ITALIA CHE SIA STATO CREATO, FUORI DALLE CARCERI, DA UN GRUPPO DI DETENUTI ED EX DETENUTI.
Da venerdì 19 novembre ha chiuso definitivamente al pubblico la Biblioteca del Casale Ponte di Nona, creata e gestita dal giugno del 2006 da un’associazione culturale di detenuti ed ex detenuti nel versante est del Municipio VIII.  Una biblioteca  che l’Associazione Culturale Papillon-Rebibbia  ha inserito nel Polo Bibliotecario dell’Università La Sapienza,  e che in questi 4 anni si era cimentata anche nella promozione di spettacoli teatrali, musicali, di cinema all’aperto e di attività ludiche per i bambini.
Purtroppo gli appelli lanciati nel marzo e nel giugno del 2010 per evitare la chiusura, hanno ricevuto risposte concrete soltanto dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Roma, che ci ha permesso di sopravvivere altri 4 mesi e di incrementare (con le donazioni di tanti cittadini) il nostro patrimonio librario di altri 2000 libri, arrivando così ad avere 7200 titoli catalogati in elettronico, consultabili e fruibili dai cittadini di ogni parte d’Italia.
Anche le nostre richieste di avere le autorizzazioni necessarie per avviare alcune iniziative economiche che nel giro di un paio di anni ci rendano autonomi dalle risorse pubbliche, ad oggi non hanno ricevuto alcuna risposta concreta o per lo meno attendibile.
La Segreteria del Sindaco di Roma Capitale, nonostante l’encomiabile impegno di un suo delegato, non ha trovato la forza necessaria neanche per far svolgere un sopralluogo agli uffici dei vari Dipartimenti competenti, così da permettergli di rendersi conto della validità sociale, culturale e ludica di questa  nostra esperienza, che con tanta determinazione, ma forse anche con tanta ingenuità, abbiamo voluto creare nell’estrema periferia romana, a 6 km oltre il grande raccordo anulare, e non già nei fortunati quartieri benestanti della Capitale.
Del resto, come potevamo immaginare che anche alcuni funzionari di Dipartimenti e Assessorati dell’attuale Giunta, così come fu per l’ultima Giunta Veltroni e per la Giunta Marrazzo, considerano l’idea di “Portare la Cultura in Periferia” né più né meno che semplice demagogia da usare in campagna elettorale?  Pura retorica  da abbandonare subito dopo le elezioni in favore di quel culto dell’effimero che ormai da decenni fa spendere tanti soldi, a volte senz’altro lodevolmente, per pochi giorni di Estate Romana anche nei Municipi periferici, lasciandoli però per il resto dell’anno quasi completamente sprovvisti di servizi socio/culturali degni di questo nome.
Eppure, questi pigri funzionari di Roma Capitale avrebbero potuto almeno chiedere una valutazione ai tanti, autorevoli esponenti (di destra, di sinistra e di centro) del Parlamento e degli Enti Locali che in questi 4 anni hanno avuto modo di vedere da vicino e apprezzare la nostra attività socio/culturale e ludica. Ultima in ordine di tempo, il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, che lo scorso 17 aprile ha visitato la biblioteca e incontrato i cittadini della zona in occasione di uno spettacolo teatrale da noi organizzato nel nostro grande giardino.
Ma anche adesso che la nostra bella ed originale esperienza sta morendo; adesso che non abbiamo più neanche i soldi per pagare le utenze indispensabili, come ad esempio il gas per il riscaldamento, vogliamo ribadire pubblicamente che noi consideriamo la Politica come la più nobile tra tutte le attività umane, e quindi ancora oggi facciamo fatica a credere che questo atteggiamento sostanzialmente menefreghista verso il destino della nostra attività, sia dovuto al fatto che per principio rifiutiamo di trasformarci in una sorta di comitato elettorale permanente, o in un centro di tesseramento  per questo o quel partito o addirittura per questa o quella corrente.
Ci permettiamo quindi di sperare che a questo punto il Sindaco di Roma Capitale voglia intervenire personalmente, senza intermediari e con un pizzico di sano decisionismo, per ordinare a tutti gli uffici competenti di fare semplicemente il loro dovere, ossia di sostenere concretamente l’attività e anzi l’ulteriore sviluppo di questo nostro periferico ma importante Centro di Promozione Culturale e Ludico che ruota attorno alla Biblioteca del Casale Ponte di Nona.

Roma lì, 23/11/2010

Il coordinatore della Papillon-Rebibbia

Responsabile della Biblioteca
Vittorio Antonini

  1. ginodicostanzo
    28 novembre 2010 alle 20:39

    che tristezza…

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