Archivio
Operai a Basiano: dopo le botte la galera!
Tre giorni fa un presidio di operai a Basiano, in provincia di Milano, si è trasformato in una mattanza.
L’attacco di polizia e carabinieri sul presidio che difendeva 90 posti di lavoro è stato di una violenza bieca, che ho raccontato in questa pagina, e che ha portato al coma per qualche ora di uno dei feriti, allo spezzamento di femori e così via.
Avevamo parlato di 20 fermi (ovviamente tutti feriti) da parte delle forze dell’ordine, che avevano tutte le possibilità di trasformarsi in arresti: già si sono svolte 11 udienze per direttissima e stamattina ci saranno le altre 9.
Fino a questo momento è stato confermato il fermo di tutti: 6 persone verranno scarcerate ( 1 privo di misure cautelari, 3 con obbligo di firma, 2 con obbligo di dimora nel comune di residenza).
Poi ci sono 3 richieste di arresti domiciliari e 2 di carcerazione (entrambi delegati del SI.Cobas) ..
così, come se niente fosse.
Questo sabato gli operai scenderanno nuovamente in piazza, per mostrare la loro totale solidarietà con i colleghi colpiti e per mandare avanti una battaglia che hanno tentato di sedare a mano armata, e brandendo manette.
LA LOTTA DI CLASSE NON SI CHIUDE IN CELLA ,
NON VI ILLUDETE.
SOLIDARIETA’ TOTALE AGLI OPERAI COLPITI DA BOTTE E CARCERE.
LEGGI: Le manganellate a Basiano
Irruzione della Guardia di Finanza ad Officina99
Comunicato Stampa
La destra comincia la sua campagna elettorale suonando una cover vecchissima: quei “drogati dei centri sociali”….! Con un’operazione palesemente telecomandata e una giornalista de il Roma “Embedded”, intorno alle 12 di oggi alcuni personaggi in borghese poi qualificatisi come appartenenti alla guardia di Finanza sono entrati all’interno del Csoa Officina 99 di Via Gianturco per verificare sulla base di “segnalazioni ricevute” la presenza di piante di Canapa. Guarda caso il giorno dell’avvio della festa annuale in strada, probabilmente per avere piu pubblicità…
Dopo una lunga perquisizione sono state sequestrate alcune piante presenti sul terrazzo e identificate tutte le persone presenti dentro e fuori il centro sociale, che lavoravano alla preparazione della 1 giornata di “adunata Sediziosa” XI festa dell’autorganizzazione e dell’antagonismo campano. Le 7 persone impegnate con la cucina sono state addirittura portate nella caserma di via Gianturco perchè, a differenza di chi allestiva gli stands, era dentro il palazzo!! Un presidio con decine di attivisti si è immediatamente costituito fuori la caserma per chiederne l’immediato rilascio! Per gli avvocati sarebbe tragicomico se, in uno spazio sociale aperto a tutti, 6 persone impegnate nella cucina, si vedano assegnata qualche responsabilità particolare per delle piante trovate sul terrazzo. In un altro qualunque momento ne avrebbero trovate altre venti, di persone, o anche migliaia durante un’iniziativa come stasera.
Tutti sanno invece che da anni sul terrazzo del centro, del tutto pubbliche e visibili, ci sono alcune piante di canapa come simbolo e provocazione politica contro le leggi proibizioniste che continuano a fare morti e profitti per le organizzazioni mafiose. E’ politicamente e moralmente vergognoso che in una città come la nostra dove il proibizionismo consegna uin potere enorme alle narcomafie si facciano blitz farsa come questo a scopo di propaganda.
Il centro sociale che da anni ha un consolidato riconoscimento nel quartiere, che svolge in continuazione attività, corsi e serate, cui la cittadinanza riconosce un ruolo chiave nella salvaguardia ambientale dell’area, continua ad essere attaccato per una battaglia politica che continuerà a svolgere, contro una legge infame, la Fini-GIovanardi, che sta riempiendo le carceri di giovani consumatori senza risolvere i problemi e contro la demonizzaziuone della canapa che ha solo ragioni speculative.
A più tardi nuove info sulla situazione dei fermati.
Csoa Officina 99
Commenti recenti