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Palestina : la giornata della terra, immersa nella repressione
Il 30 marzo son più di 40 anni che si festeggia la Giornata della Terra, nella martoriata e occupata terra di Palestina: 42 per la precisione, a ricordare quei sei manifestanti uccisi dalle forze dell’ordine dello Stato ebraico di Israele durante un corteo contro l’esproprio delle terre in Galilea.
Ogni anno da molti punti dei Territori si tenta una marcia verso Gerusalemme che mai avviene,
ogni anno aumenta la partecipazione e allo stesso tempo il livello di repressione della polizia israeliana, quando non si aggiunge anche quella palestinese,
come oggi al checkpoint di Betlemme, dove ero io dieci anni fa.
Manifestazioni in tutta la Palestina, che solo a Qalandia, villaggio simbolo dell’assedio di cemento ed Apartheid che è il muro di separazione voluto da Ariel Sharon, hanno visto più di cento feriti negli scontri con le forze di sicurezza e l’esercito israeliano: tra i trasportati con urgenza all’ospedale di Ramallah c’è anche Mustafa Barghouti, colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno.
Proprio dal campo profughi di Dheisheh, quello che ha ospitato me nella mia ormai lontanissima avventura palestinese, s’è spostato Ali Arafa che potete vedere in questa foto, mentre con la bandiera palestinese sfida il muro che dieci anni fa non esisteva e che nemmeno riesco ad immaginare.
Ali orgogliosamente ha continuato a scalare il muro, che chissà da quanto sognava di farlo,
portando il vessillo della sua terra meravigliosa, occupata ma resistente ed orgogliosa.
Poco dopo è stato colpito alla testa ed ora le sue condizioni sono gravi.
Era di Gaza invece Mahmut Zakut, di soli 20anni, ed è rimasto ucciso in una manifestazione a Beit Hanun, nella zona settentrionale della Striscia.
Scontri si sono registrati anche al valico di Eretz, con un pesante lancio di gas lacrimogeni e qualche colpo d’arma da fuoco che ha ferito gravemente un altro ragazzo.
Anche alla porta di Damasco della città vecchia di Gerusalemme un tentativo di manifestazione è stato immediatamente sedato, anche con alcuni arresti.
TANTO NON CI SI ARRENDERA’ MAI.
LA PALESTINA RESITE.
IL SIONISMO NON PASSERA’.
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