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Arriva il Papa a Palermo: la Digos sequestra striscioni e cartelli

4 ottobre 2010 Lascia un commento

Se “ami” Milingo il Papa s’offende
Valentina Perniciaro, Liberazione 5 ottobre 2010

Una sospensione dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. E’ quanto avvenuto domenica scorsa, a Palermo, per le 24 ore di visita del Pontefice. Lungo tutto il percorso di Benedetto XVI è stato sospeso l’art. 21 della Costituzione.

Palermo, accoglienze papali 🙂

Nessuno ha avuto il diritto di manifestare le proprie opinioni, nessuno ha avuto la libertà di potersi esprimere, neanche all’interno del proprio esercizio commerciale o domicilio.I fatti sono più di uno ma quello saltato immediatamente alle cronache è avvenuto all’interno di una nota libreria palermitana dove polizia e digos hanno fatto irruzione per strappare uno striscione dalla vetrina. Salvatore, proprietario della fumetteria Altroquando, non s’è lasciato intimorire ed ha ripreso passo passo il sequestro di materiale avvenuto all’interno della sua proprietà (http://www.youtube.com/watch?v=ibWY686m0Wc)
La libreria Altroquando esiste dal 1991, vende soprattutto fumetti ed ha il vizio, come ci dice lo stesso Salvatore Rizzuto Adelfio, di dar voce ai senza voce: una patria della libertà di parola e soprattutto della satira. “Era il mio giorno di chiusura ma, insieme all’associazione Scomunicazione e a Tutti pazzi per il papa, abbiamo deciso di rimanere aperti per permettere anche ai fedeli del pontefice di frurire della mostra inaugurata il 30 settembre dal titolo Il futuro della papa mobile.Al progetto hanno aderito diversi disegnatori e le tavole raccontano ironicamente il futuro del mezzo di trasporto papale, tra tank e bulldozer. Nessun insulto è presente su quelle tavole, nessuno ne veniva urlato dalla scritta in vetrina, anzi: abbiamo deciso insieme, visto che lor signori parlano di pace ed amore, di esporre un messaggio che esternasse amore verso una persona, tanto che lo striscione recitava IO AMO MILINGO
Neanche mezzora ha resistito, poi Digos ed agenti in divisa sono entrati nella libreria chiedendo di togliere lo striscione e le locandine della mostra. Salvatore, come si vede perfettamente dalle immagini da lui girate s’è opposto al sequestro richiedendo un mandato o un’autorizzazione di un magistrato, ovviamente inesistente. I love Milingo è stato tolto direttamente dagli uomini della polizia di stato insieme alle locandine della mostra e ad un comunicato di un gruppo anarchico, mentre le tavole in esposizione si sono salvate. Un abuso vero e proprio con tanto di anfibi e pistole alla cintola in un luogo simbolo della libertà di critica e satira, una “bottega dell’impossibile, che resiste dal 1991, tra fumetti, editoria alternativa, controcultura, arti sperimentali, cultura LGBT, musica etnica e indipendente e tanto altro”
Non è stato l’unico caso, comunque non il più sconcertante.
Anche i pompieri sono stati mobilitati contro la libertà d’espressione: l’evento che più sa di ridicolo è accaduto proprio al Foro Italico, a pochi passi dal palco di Ratzinger. Una frase di uno dei fondatori della Chiesa, una citazione tratta dal Vangelo secondo Matteo (21, 12), sventolava dal balcone di un palazzo: “La casa mia sarà casa di preghiera, voi ne fate una spelonca di ladri.”
Chissà che avrebbe pensato l’evangelista Matteo nel sapere che le sue parole sarebbe stata strappate con la forza grazie all’uso di un’autoscala dei pompieri perché il proprietario dell’immobile si rifiutava di aprire il suo appartamento.
“Sarà una risata che vi seppellirà” non è mai stato così vero!

a noi CE PIACE MILINGO…TANTO!

4 ottobre 2010 Lascia un commento

COMUNICATO STAMPA

A PALERMO CENSURATO STRISCIONE “I LOVE MILINGO” DA ALTROQUANDO
Stamani, Domenica 3 Ottobre 2010, alle ore 11,30, numerosi agenti della polizia di stato in divisa e agenti della Digos hanno intimato la rimozione di uno striscione posto all’interno della vetrina della libreria AltroQuando in via Vittorio Emanuele 143 a Palermo. Lo striscione recitava la frase: I LOVE MILINGO.
Gli agenti lo hanno sequestrato assieme alle locandine della mostra “La Papamobile del futuro” da tre giorni allestita presso la stessa libreria.
La motivazione addotta al provvedimento è stata quella di ritenere offensiva una simile frase proprio nel momento in cui il corteo del pontefice sarebbe passato da corso Vittorio Emanuele.
Riteniamo che questo provvedimento mini fortemente i diritti costituzionali sulla libertà di manifestazione del proprio pensiero, sia attraverso la critica che la satira. Riteniamo che il messaggio in questione non offendeva nessuno, né tantomeno istigava a comportamenti violenti.
Al contrario era un segno di quella politica dell’Amore che tanto ha fatto strada ultimamente in Italia.
Perché un messaggio d’amore e riconciliazione dovrebbe essere offensivo? Perché Papa Benedetto XVI dovrebbe ignorare la regola del perdono su cui si fonda la dottrina cristiana? Veramente Milingo non merita di essere amato? Palermo si merita davvero questo miracolo alla rovescia?

E i parlanti diventarono muti… Così. Per miracolo.
Palermo, 3 Ottobre 2010

http://www.scomunicazione.it/ UN SITO ECCEZIONALE!!

QUESTO VIDEO PARLA DA SOLO…

Come una piccola rana che così dorme contenta…

29 luglio 2010 4 commenti

Foto di Valentina Perniciaro _ Piazza Marina in fiamme per la santuzza!

Foto di Valentina Perniciaro _amore millenario_

Guarda, non chiedo molto,
solamente la tua mano, tenerla
come una piccola rana che così dorme contenta.
Io ho bisogno di questa porta che aprivi
perché vi entrassi, nel tuo mondo, questo pezzetto
di zucchero verde, di tonda allegria.
Non mi presti la mano questa notte
di fine anno, di civette rauche?
Tu, per ragioni tecniche, non puoi. Allora
io la tesso nell’aria, ordendo ogni dito,
e la pesca setosa della palma
e il dorso, questo paese d’alberi azzurri.
Così la prendo così la sostengo, come
se da ciò dipendesse
moltissimo del mondo,
il succedersi delle stagioni,
il canto dei galli, l’amore degli uomini.
____Julio Cortàzar_____

Difficile rimettersi telematicamente in carreggiata dopo due mesi tondi tondi priva di connessione.
Sprazzi di rete qua e là non mi hanno certo permesso di aggiornare il mio amato blog, che porta tanto di me ma soprattutto tanto del mondo:
è per questo motivo che inizio, ri-inizio, queste pagine con un po’ di letteratura (troppo vi vorrei mettere!).
Perchè sia piacevole e rilassante come far l’amore al risveglio,
perchè sia lento un po’ distratto il mio tornare al mondo.
Un po’ frastornata da vibrazioni felici che non mi abbandonano e che non lascerò volar via…
sono felice e le brutture del mondo in queste ore mi sembrano lontane, povera stupida illusa.

Tra poco ricominceremo, con guerre e resistenze, con repressione, detenzione, rivoluzione.
Per ora mi sento ancora tra quelle radici o in vetta alla nostra montagna… non riesco a permettere a nulla di disturbarmi…

A tavola in Sicilia: anelletti al forno

16 ottobre 2008 Lascia un commento

Ingredienti:

@ 800gr. Anelletti
@ 250 gr di estratto di pomodoro
@ 200 gr. di carne di maiale
@ 200 gr. di vitello
@ 100 gr. di sugna
@ un bicchiere di vino rosso
@ 100 gr. di caciocavallo grattugiato
@  250 gr. di primosale
@ 1 cipolla
@ olio, sale, pepe

Sono a Palermo il piatto della festa per eccellenza. Una volta gli anelletti si facevano in casa con la pasta fresca, oggi si trovano in commercio in pacchi. La ricetta che riporto viene ai nostri giorni arricchita con piselli, salame e anche uova sode a fette.


Preparazione: Fate rosolare bene nella sugna (oppure un bel cucchiaio d’olio abbondante) i due tocchetti di carne di vitello e di maiale, metteteli da parte e nel grasso rimasto soffriggete la cipolla grattugiata e finemente  affettata. Appena dorata aggiungete l’estratto di pomodoro e scioglietelo nel modo solidto con qualche sorso d’acqua. Sfumate col vino, allungate con un litro d’acqua e rimettete in tegame la carne, lasciando cuocere il tutto a fiamma lenta per circa un’ora. A parte lessate gli anelletti, scolateli al dente e versateli nella zuppiera dove li condirete con una parte del sugo di carne e il formaggio grattugiato.
Passateli in una teglia imburrata e spolverata di pangrattato, alternando a strati gli anelletti con fette di primosale e la rimanente salsa. Coprite l’ultimo strato con il primosale e il sugo, un po’ di pangrattato e passate al forno caldo per circa mezz’ora.

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