Ergastolo di Santo Stefano: un fiore ai 47 corpi senza nome
Siamo approdati sull’isola di Santo Stefano con un piccolo gommone.
Scesi al volo, il piede si aggrappa subito ad un suolo minuscolo e spigoloso, uno scoglio meraviglioso, intriso però in ogni suo sasso di dolore.
L’ergastolo di Santo Stefano è il primo vero carcere nato sul suolo italiano; ha sentito sbattere le sue chiuse ferrose la prima volta nel 1797 per lunghi interminabili anni, fino al nostro 1965. Non un vecchio convento o castello, ma una struttura progettata per la detenzione e il controllo. Salvatore non si può definire un custode, è più l’anima di quell’isola.
Sono le sue mani a sistemare il poco di sistemabile, ad aprire e chiudere i cancelli ai curiosi, a chi su quel posto scrive e ricerca, a chi invece come noi voleva portare un fiore a quelle tombe senza nome, con la speranza e l’impegno preso di provare a darglielo al più presto.
47 tombe ci sono, e grazie al lavoro decennale di Salvatore ci sono ora anche 47 croci di legno, avvolte però dalle erbacce e dalla vegetazione che su quello scoglio cresce selvaggia come se mano d’uomo non ci fosse quasi mai passata.
E invece, mani di uomini in catene, mani di uomini legati l’uno all’altro, mani di uomini che con gli stenti della fame e della sete che ha quasi sempre caratterizzato la prigionia isolana hanno vissuto quella terra stupefacente ma ostile. Piccola e capace di avere un concentrato di vissuto e di dolore che pochi altri luoghi hanno.
Bisogna andare a visitare quel luogo, bisogna vedere quell’abbozzo di Panopticon (la costruzione del carcere è precedente di qualche anno al progetto di Bentham) e soprattutto quel cimitero per capire, per sentire un po’ sulla propria pelle cosa significa privazione della libertà personale, cosa significa detenzione e soprattutto cosa significa ERGASTOLO.
Quel cimitero racchiude in se una solitudine mai sentita prima d’ora.
Quei corpi di cui la storia ha deciso di non aver memoria di un nome (c’è anche Gaetano Bresci tra quei corpi) hanno vissuto il proprio funerale molte volte prima che il loro corpo vi fosse seppellito, da altre mani prigioniere.
Detenuti che tagliano la legna, detenuti che chiodo su chiodo costruiscono una bara.
Detenuti che preparano quel corpo da chiudere nel legno, che dalla terra libera arriva con un piccolo battello.
Detenuti, uomini prigionieri, che accompagnano sotto quel sole e su quella terra nera il proprio compagno sulla collina, dove il grande mare avvolge tutto.
Ci sono alcune immagini di quei funerale, che Salvatore custodisce amorevolmente in un album ingiallito… nel guardarle, nel vederli tutti vestiti uguali che si inginocchiano per salutare un altro vestito come loro, che s’è liberato prima di quella condanna terrena che aveva velleità di eternità, ho pensato che quegli uomini hanno vissuto chissà quante volte il loro funerale.
Io non so dove morirò, non so dove come e chi parteciperà ai miei funerali.
Non ho idea di come verrà riposto il mio corpo, di cosa verrà detto, di quale viale sarà percorso se ne sarà percorso uno.
A loro bastava guardarsi intorno, bastava tenere gli occhi ben aperti per assistere al proprio funerale, per veder costruire una bara uguale identica a quella che poi sarà costruita per loro stessi: chissà che aria c’era in quel blu che lì tutto circonda, nel momento in cui la terra cadeva sul legno, col canto dei tanti gabbiani e i colori incredibilmente vivi che sparano tutt’intorno.
Vorrei raccontarvi molte cose di quel posto…ci sarà modo, ancora devo digerirne i racconti e i sussulti del sangue.
Ospiti
- 3.425.642 visitatori
ADOTTA IL LOGO CONTRO L’ERGASTOLO
Pagine
SI PARLA DI…
- ANNI '70 / MEMORIA (330)
- Lotta Armata (215)
- Estradizioni (31)
- Per i compagni uccisi… (84)
- Torture in Italia (45)
- Lotta Armata (215)
- articoli (105)
- ATTUALITA' (660)
- Lavoro e assassinii (125)
- Sul corpo delle donne (130)
- CARCERE (488)
- C.I.E. (112)
- Ergastolo (25)
- Morire in carcere (53)
- letteratura/citazioni (165)
- MIDDLE-EAST (463)
- Migranti e Mar Mediterraneo (215)
- Personale (728)
- BLOG (398)
- Fotografia (298)
- i "reportage" di Baruda (78)
- Pillole neurologiche (21)
- Ricette (8)
- RIVOLTE e RIVOLUZIONI (1.115)
- ACAB (75)
- antifà (81)
- Atene (119)
- Bahrain (19)
- Delta del Niger (4)
- Egitto Libero (92)
- francia (56)
- L'Italia e il movimento (465)
- NoTav (69)
- manifestazione (290)
- Primavere arabe (63)
- resistenza (93)
- Tunisia (11)
- Scuola (2)
- tortura (68)
- Uncategorized (85)
Quello che vi piace di più
- Torture: la storia di Francesco Giordano, tra martellate e finte esecuzioni
- Torture in Italia: chi sarà questo professor "De Tormentis" ? (Nicola Ciocia, attualmente avvocato del foro di Napoli...è il segreto di Pulcinella)
- Torture nel bel paese
- Tortura e leggi speciali: botta e risposta con Miguel Gotor
- Ognuno ride a modo suo, in libreria dal 17 maggio
- Enrico Triaca: ecco come mi ha torturato De Tormentis
- Chi sono!
- Cercavano Dozier nella vagina di una brigatista
- DELLA TORTURA
- Le "donne" dei prigionieri e la storia rimossa, la nostra storia
EMISFERO TWITTER!
- Il mondo di tutti e tutte! #fondazioneTetrabondi twitter.com/tetrabondi/sta… 1 week ago
- Sostenete la Fondazione Tetrabondi: un 2023 di grandi progetti, di sinergie che diventano cambiamento, di città che… twitter.com/i/web/status/1… 1 week ago
- La solitudine del caregiver, tra competenze e abbandoni… #disabilità twitter.com/tetrabondi/sta… 3 weeks ago
- @menphismaphia Non poteva essere altrimenti !! 1 month ago
- @centochilometri ❤️ 1 month ago
- Auguri Niloooooo, facci ancora volare con i tuoi salti ! twitter.com/tetrabondi/sta… 1 month ago
- Auguri a mio figlio Nilo, che oggi compie 13 anni e non sarebbe potuto nascere in un giorno diverso. twitter.com/DavidBowieGlam… 1 month ago
- Fermarsi solo alla felicità … twitter.com/chiaralessi/st… 1 month ago
- @chiaralessi Chi ha befane non muore mai! ❤️ 1 month ago
- @retro80_lover @tetrabondi Ma non te pensà eh! 1 month ago
- - sto morendo, ahi ahi ahi! Grazie buffoncello, delle risate che mi fai fare! twitter.com/tetrabondi/sta… 1 month ago
- @iLupetti_ @tetrabondi Che belle le copie vissute e sottolineate ❤️ 1 month ago
- Dar voce ai senza voce, per costruire il mondo di tutte e di tutti, contro stereotipi, etichette e segregazione!… twitter.com/i/web/status/1… 1 month ago
- Vincitrice del Premio Mastercard Letteratura 2022 con “Ognuno ride a modo suo”! Grazie all’illustre giuria, che sia… twitter.com/i/web/status/1… 1 month ago
- @rossrd @tetrabondi @Premio2020 Grazie !! 1 month ago
- @Premio2020 @piulibri22 @MastercardIT @LauranaEditore @RizzoliLibri Grazie ! 1 month ago
- @anna_ex_belva @chiaralessi @ValeriaParrell2 @tetrabondi Livelli irraggiungibili 🤩 1 month ago
- @chiaralessi @ValeriaParrell2 @tetrabondi Di sorrisi, colori e bellezza https://t.co/eBZyAlYXel 1 month ago
- Il nostro grande viaggio nei bisogni e nella bellezza dello scoprire che ogni corpo e mente è desiderante e alla ri… twitter.com/i/web/status/1… 2 months ago
- @BM64266752 No, no!! 3 months ago
ultimi articoli
- Ognuno ride a modo suo, in libreria dal 17 maggio
- Quando il pornoattivismo incontrò il sorriso di Salvatore Ricciardi
- Da Minneapolis a San Ferdinando: Stato e padroni
- 40 anni fa, il 20 maggio 1980, arrestavano Salvatore Ricciardi
- L’esplosione di Porto Marghera non è un incidente!
- L’arresto di Nicola D’amore: operaio Fiat, brigatista.
- Le file all’alba per andare a lavoro: sfruttamento ai tempi del Covid
- Giorgiana Masi e quel 12 maggio
- Baruda.net bloccato su Fb: mi aiutate a capire perchè?
- Ben 350.000€ l’anno a vita: il salario del capo del Dap.
- Egitto: noto youtuber filma il suo arresto. Lo rivedremo mai?
- L’Egitto delle morti in carcere e delle continue sparizioni
- Ucciso nel carcere di Tora l’artista Shadi Habash, regista del video Balaha
- Il 1°Maggio al Forte Prenestino, nel 2020
- RENDERE L’INDISCIPLINA UN VETTORE DI LEGAME SOCIALE, una storia degli anni ’70
Archivi
Commenti recenti
è morto il compagno… su Quando sento parlare di Carlo… | |
è morto il compagno… su L’arresto di Nicola D… | |
Katia su Ciao Franca, cuore nostro | |
Paula su una vecchia intervista a Franc… | |
antonio su L’arresto di Nicola D… | |
Matio su Peppino Impastato, mamma Felic… | |
Carlo Manni su L’arresto di Nicola D… | |
michele lomuscio su Ad Antonio Lo Muscio | |
![]() | Mirafiori e l’… su VOGLIAMO TUTTO (2) |
![]() | Mirafiori e l’… su VOGLIAMO TUTTO! (1) |
Un paio di mesi fa ho riletto il tuo resoconto di quel viaggio nell’ultimo libricino edito insieme all’agenda di Scarceranda che ho preso a Roma. Un tempo non riflettevo su questo e devo ringraziare te se ho cominciato a pensare a quello stillicidio, a quella condanna a morte dilatata nel tempo, che è l’ergastolo: una condizione che mi addolora profondamente. Una preghiera da parte mia per questi fratelli…
"Mi piace""Mi piace"