Aleppo e il suo minareto… la storia stuprata

ADDIO
Non posso mettermi a cercare tra le migliaia di foto di tutti i miei anni siriani,
ma tu sbuchi ovunque, negli scatti aleppini, nei tramonti dalla cittadella, negli scorci tra le aperture del suq…
Tra le centinaia di minareti, migliaia, che sbucano tra Damasco e Aleppo, quelli omayyadi mi hanno sempre rubato il fiato,
nella loro architettura, nella loro eleganza.
Il minareto della moschea Omayyade di Aleppo era stato concluso nel 1090,
il calcolo degli anni fatelo voi, che le lacrime non permettono ai numeri di farsi strada nella mia testa.
Sono contenta di averti amato,
sono contenta di aver goduto della tua vista, di aver visto come tagliavi il cielo,
di aver sentito la dolce voce del tuo canto, dal tramonto all’alba.
Sono contenta e dilaniata dal poter immaginare il tuo profilo e non poter immaginare quella città senza.
Sono contenta di aver almeno avuto la possibilità di adorarti,
di osservare l’umile eleganza con cui portavi i tuoi quasi 1200 anni.
Addio.
Sei ridotto in macerie, hai fatto la fine del Kalybe, e presto molto altro ti seguirà.
Avete deciso di ridurre quel paese in briciole, state sbriciolando ognuno di noi.
Senza via d’uscita.
Un 25 aprile di dolore, smembrato.
Non una parola si riesce a pronunciare.

Eccoci qua….
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Il mio primo viaggio “importante”. E sarà che il primo amore non si scorda mai ma la Siria mi è rimasta dentro. L’incantevole tramonto su Palmyra, il magico scricchiolio delle norie, l’imponente Krak des Chevaliers. E poi Aleppo e la sua pietra che ricopre ogni cosa, il variopinto suq con il croccante con pistacchi e petali di rosa, burqa di ogni foggia e monili in oro di un giallo intenso. I tapppeti fatti a mano, il succo di gelsi, il sapone! La moschea degli Omayyadi: togli le scarpe e copri il capo. I mosaici sopravvissuti a calamità naturali, la fonte battesimale, il minareto. Che bella la Siria, bisognerebbe tornarci! Ma la Siria che ho conosciuto io rimarrà solo nelle fotografie….
ogni azione distruttiva mi proietta in una dimensione di perdita e di tristezza. mi sento impotente . immagino quanto possa essere triste per chi ha abitato quei luoghi ora devastati e ti abbraccio idealmente.