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Tispol: una settimana di controlli stradali in tutta europa
oggi ho scoperto che esiste Tispol, e non è una bella cosa.
Tispol è il network europeo delle polizie stradali di 28 paesi europei, una rete di comunicazione che ha come obiettivo quello di ridurre gli incidenti stradali. Dicono.
Ora ci annunciano la loro nuova campagna intitolata “Alcool and Drugs” che prevede 7 giorni di serrati controlli in tutta Europa,
un reticolo di blocchi stradali in tutta europa in un’operazione congiunta mirata a effettuare quanti più controlli con etilometri e precursori.
Ci comunicano che sarà data maggiore importanza ai veicoli pesanti e commerciali.
Da notare che noi siamo uno dei pochissimi paese dotato di una legislazione che permette alla Polizia di sottoporre tutti i conducenti ad accertamenti non invasivi o a prove attraverso apparecchi elettronici portatili come gli alcoltest.
Vi ricordate Hollande quando parlava dello stato di emergenza francese? Ecco. In Francia non si può perquisire un auto, perché considerata come un immobile: per perquisirla c’è bisogno di uno specifico mandato.
Per poter effettuare controlli a tappeto, come da noi si effettuano h24 da sempre, hanno dovuto dichiarare uno stato d’emergenza, eccezionale, e con una scadenza ben precisa.
Quello che da noi esiste da molto, molto tempo.
E la differenza, capite bene, è enorme e silenziata da sempre.
Comunque occhio dal 7 al 13, che se in Italia già normalmente rompono ora avranno una settimana di delirio totale a loro disposizione.
La raccapricciante esecuzione di Mario Woods non fa notizia
Era solo ieri quando tutti i tg mandavano in loop il discorso di Obama, in riferimento all’ultima strage a San Bernardino, contro le armi; una cosa che diceva Ah siamo stati bravi a fare una legge che ci permette di avere una lista di persone che non possono salire a bordo di aerei ma queste stesse persone possono regolarmente comprare un arsenale senza che nessuno effettui dei controlli.
Verissimo: un far west continuo le strade, le cliniche, i licei di questi Stati Uniti. Peccato che Obama abbia completamente rimosso quale sia l’uso delle armi da fuoco da parte dei suoi agenti di polizia, quotidianamente, per le strade di tutto il suo enorme paese.
e così la morte di Mario Woods, 26 anni, crivellato da 5 agenti contemporaneamente per un totale di 15 colpi andati a segno rimane nel silenzio.
In un ospedale adiacente era arrivato un ragazzo accoltellato: nel luogo raccontato Mario Woods sembrava essere proprio l’aggressore descritto al pronto soccorso.
Armato di coltello è stato colpito da un po’ di pepper spray e, si legge in diversi articoli sulla stampa americana, da munizioni non letali: ma è rimasto in piedi e ha continuato a camminare, a girar su se stesso fino all’esecuzione.
Fino ai 15 colpi sparati in meno di una manciata di secondi.
Ha ragione Obama quando parla di un uso delirante delle armi da fuoco e della necessità di cambiare le leggi per evitare stragi: peccato si dimentichi della polizia, dell’uso delle armi nelle periferie americane, nella percentuale di morti ammazzati. Assassina.
Qui sotto potete vedere l’omicidio da un’altra angolazione: con lui accovacciato per terra, più di una decina di poliziotti intorno, fino all’esecuzione.
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