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Matteo Armellini: omicidio premeditato
Io di Matteo Armellini vorrei solo ricordare il sorriso,
le corse nei corridoi, tra il cortile e le palestre di un liceo che ora sembra dieci vite fa.
E sei morto così, ammazzato da un lavoro che amavi e che non ti meritava.
Sei morto a 31 anni senza una ragione, senza una sola ragione : e non ci si può pensare.
Perché morire sul lavoro è inaccettabile, lo è sempre, figuriamoci per il divertimento degli altri.
Sei morto perché il meccanismo del divertimento ha tempi rapidi e controlli zero: perché i profitti di quelle serata vanno al cantante, pochissimo a voi, ancora meno alla sicurezza, a chi dovrebbe garantire condizioni accettabili.
Pare sia un cedimento strutturale del pavimento del palazzetto dello Sport quindi la tua è l’ennesima morte annunciata,
pianificata, non evitata.
Sei stato assassinato, non ci sono altre parole per definire la tua morte.
Un omicidio, oltretutto preannunciato, premeditato.
Ciao Matteo, non riesco neanche a sperare che la terra ti sia lieve,
perchè vorrei tanto che tu potessi ancora calpestarla e amarla.
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