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A Matteo Armellini: THE SHOW MUST GO OFF


COMUNICATO STAMPA

DOPO ANNI DI INCIDENTI E MORTI MENO TRISTEMENTE NOTE DI QUELLE DI TRIESTE E REGGIO CALABRIA, SULLA SCIA DEGLI ULTIMI TRAGICI EVENTI, I TECNICI E LAVORATORI DELLO
SPETTACOLO DENUNCIANO CHE :
L’INCIDENTE E’ STATO CAUSATO UNICAMENTE DALL’INADEGUATEZZA DELLA PAVIMENTAZIONE, NON IDONEA A SOSTENERE IL PESO DEL PALCO.
INFRASTRUTTURE INADEGUATE ED ILLEGALI, NON CONCEPITE PER EVENTI LIVE, DA ANNI OSPITANO GRANDI SPETTACOLI, A RISCHIO E PERICOLO DI LAVORATORI E PUBBLICO.
LA SITUAZIONE E’ INACETTABILE, I LAVORATORI SI RIBELLANO.
SPERIAMO CHE LA GIUSTIZIA RIESCA AD ESSERE TALE QUESTA VOLTA.
I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO-ROMA

THE SHOW MUST GO OFF
Dopo il crollo del palco di Trieste, è avvenuta un’altra intollerabile tragedia a Reggio Calabria in cui un nostro amico e compagno di lavoro ha perso la vita e altri sono rimasti feriti.
La crescita esponenziale delle dimensioni dei palchi e della spettacolarità degli show si scontra con l’inadeguatezza delle location dove tali eventi vengono messi in piedi.
I palazzetti dello sport e gli stadi non sono a norma nemmeno per il motivo per cui sono stati costruiti, ma ogni volta vengono concessi in deroga da sindaci o prefetti di turno.
La responsabilità diretta del crollo del palco del tour della Pausini è di chi ha dato l’autorizzazione a costruire una struttura così pesante su un pavimento che ha ceduto quando ancora non erano stati appesi nemmeno il 10% dei materiali di audio, luci, video e scenografia.
E SE IL PALCO CROLLASSE DURANTE IL CONCERTO?
Solo il caso ha voluto che queste tragedie siano avvenute durante l’allestimento dei palchi e non mentre era in atto lo show con il pubblico presente.
E’ importante che tutti sappiano cosa avviene per dare vita a questi mega-eventi che arricchiscono gli artisti e le produzioni.
Noi operai non facciamo parte della loro famiglia, come dicono nelle loro ipocrite ed infami dichiarazioni: le paghe non sono adeguate alle mansioni svolte, arrivano dopo mesi, i turni superano ampiamente le dodici ore, c’è una pianificazione scellerata degli eventi che risparmia sulla sicurezza dei lavoratori e del pubblico.
Non esistiamo come categoria di lavoratori perciò non abbiamo nessun diritto.
Vogliamo la dignità e il rispetto che ci spettano.

operaispettacololiveroma@gmail.com OPERAI DELLO SPETTACOLO ROMA
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qui un audio dai microfoni di Radio Onda Rossa,
dalla voce dei suoi amici e compagni.
CIAO MATTEO
a pugno chiuso

  1. icittadiniprimaditutto
    8 marzo 2012 alle 16:52

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

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  2. ginodicostanzo
    8 marzo 2012 alle 17:18

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  3. carlo
    8 marzo 2012 alle 17:21

    Ops! Avevo scritto cinque anni di astensione dal lavoro per “divi” e società organizzatrici degli eventi musicali ma intendevo RADIAZIONE A VITA. Scusate il “qui pro quo”.

    Carlo

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  4. gianni
    9 marzo 2012 alle 11:35

    La società dello spettacolo da questi risultati, ha questo prezzo! No non ci sto! questi spettacoli insulsi e caramellosi mi fanno incazzare, perchè portano morti ai “disgraziati” e quattrini agli stronzi, rinbischerendo la gioventù! se proprio vuol cantare e farsi vedere, monti su un campanile o canti stando a terra. Gianni

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  1. 17 marzo 2012 alle 08:49
  2. 30 marzo 2012 alle 15:05
  3. 11 aprile 2012 alle 11:38
  4. 1 giugno 2012 alle 15:44
  5. 24 luglio 2012 alle 17:03

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