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L’Italia del Covid: il paese dei “congiunti”
invece è stato uno strano cortometraggio di un monologo pieno di parole che rigiravano costantemente una frittata priva di contenuti, priva di comunicazioni su come realmente si contrasta e si contrasterà questo fottuto virus nei prossimi mesi ma soprattutto priva totalmente di minime linee guida per capire di che morte secondo loro dovremmo silenziosamente perire.

Ma chi sono i congiunti? Parenti di primo grado? Parenti tutti?
Questo decreto ci dà la possibilità di uscire perché riconosce come “necessari gli spostamenti per incontrare congiunti”: ma chi sono?
Perché io ad esempio ho un solo congiunto di primo grado nel pianeta, fuori dal nucleo familiare con cui vivo. Ma ho delle relazioni sociali che vorrei mantenere, con tutte le necessarie distanze e sicurezze: il congiunto può essere la mia amica?
Il congiunto è una fidanzata che abita dall’altra parte della città e che non incontro già da mesi? Si può scopare in questo paese o possiamo solo incontrare nonno, mamma, sorella e fratello? O esiste solo la famiglia tradizionale, riconosciuta?
Non è dato sapere.
O forse basta andare sul dizionario e scoprire alla lettera che cosa vuol dir “congiunto”, l’avranno fatto cazzarola prima di scrivere il decreto no?
Me sa di no perché ecco quel che dice il dizionario Zanichelli:
Qualcuno ci spieghi meglio eh!!

Brutali violenze poliziesche a Milano, il 25 aprile
Il video che potete vedere andando su questo link, QUI, non lascia poi senza parole e non ci stupisce nemmeno così tanto ma certo non va taciuto. E’ stato girato poco prima di mezzogiorno da una finestra di una via milanese, proprio oggi, 25 aprile 2020, 75° anniversario della liberazione dal nazifascismo.
Un 25 aprile diverso da sempre, vista l’impossibilità di muoversi a causa dei decreti emergenziali per il Coronavirus, un 25 aprile che ci toglie via dalle piazze, dalla collettività, dal calpestare insieme le strade e riempirle del rosso delle bandiere e degli ideali di libertà. Sempre e comunque.
Ma anche un 25 aprile dove si era deciso di iniziare a violare le misure, di farlo insieme, con tutte le cautele del caso, ma farlo, per commemorare i partigiani ma anche per riprendersi una prima boccata di vita.
Perché se è ovvio che dovevamo tutelare la comunità e rimanere a casa, se è ovvio che non c’era probabilmente altro modo per frenare una crescita esponenziale dei contagi … non è certo ovvio ritrovarsi con le strade svuotate dalla vita e riempite solo da pattuglie, repressione, controllo totale.
Quello a cui abbiamo assistito in questi giorni, il costante abuso di potere perpetrato in ogni strada ed in ogni contesto non può certo continuare a proseguire.
Bisogna rimetterli al loro posto,
bisogna riprendersi le strade per vivere, per stare insieme, e non solo per gli interessi di Confindustria che invece ci manda sereni sereni a morire ammazzati sui posti di lavoro.
Le immagini di Milano di questa mattina si susseguono a quelle di Torino di qualche giorno fa : dobbiamo fare in modo che questo non riaccada. Imparare a riprenderci le strade in massima sicurezza, tentare di riappropriarsi della vita malgrado i prossimi mesi complicati con l’inevitabile “distanziamento sociale”.
Bisogna fargli capire che non si è disposti a vivere così,
mandati al macello per gli interessi dei padroni,
detenuti in casa con i droni a controllarci
e in fila silenziosi davanti ai supermercati.
Qui i link : VEDI IL VIDEO
poi Milano Via Padova
QUI invece potete ascoltare da Radio Cane il racconto della giornata : ASCOLTA
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