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Posts Tagged ‘Deir Mar Musa’

Paolo Dall’Oglio giustiziato? Così racconta un disertore dell’Isis

26 Maggio 2014 Lascia un commento

Sei il solo prete che porto nel cuore come un fratello, come un compagno posso dire.
E mi piace pensarti vivo, prigioniero sì, ma vivo.
Ora gira questa maledetta voce, anzi le voci sembrano aumentare ora dopo ora al contrario delle volte precedenti…
da Radio Baladna si parla di un disertore dell’Isis che avrebbe raccontato l’esecuzione, avvenuta appena due ore dopo la tua cattura. La scorsa estate.
Non è difficile pensare a quanto questo sia plausibile, visto nelle mani di chi sei capitato
Ma io ti voglio pensare vivo, voglio continuare a non crederci fino ad una prova, un video, una foto, un qualcosa che ci dica che sul serio sei volato via.
Un uomo difficile da non amare,
un uomo odiato dai più, dal giorno dell’inizio delle insurrezioni e della mattanza ancor di più.

Ma eccomi a pensarti non solo vivo, ma con quel tuo sorriso virale, il vocione e il grande profilo in cima a qualche ripidissima, polverosa e incastonata scala, stretto nella gola dove avevi trovato casa, in un monastero sospeso nel tempo e nell’arancione. Sento le chiacchiere davanti ad un cielo mattutino ancora timido, il profumo dell’incenso che preparavi con le tua mani.
“noi facciamo un po’ di meditazione prima della Messa, se volete vi aspettiamo”…
eravamo stanche e doloranti dopo un incidente stradale a pochi kilometri dal monastero, ma soprattutto -almeno per quel che mi riguardava- eravamo lontane anni luce dalla parola “messa”.

Quell’uomo dall’italiano elegante e dall’arabo che incantava tutto sembrava tranne un prete malgrado le sue vesti,
così mi sono incuriosita..ho pensato che una messa in arabo sarebbe stata interessante per me che ero una studentessa di quella lingua dai segni morbidi e dai suoni duri. Potevo riconoscere nelle poche parole percettibili qualche passo di Vangelo conosciuto e così aiutarmi nel comprenderla,
oltretutto era un arabo pur sempre recitato da un italiano, con suoni meno stretti di un madrelingua.
E così accettai timida quest’incontro sotto quell’enorme tendone con la vista sulla valle, tra il profumo di incenso, le note lente di una chitarra, il tuo vocione e le molte risate di chi era con te: quella una messa? Cavolo! E chi se l’aspettava…
Sei un uomo che riesce a far sentire a suo agio una blasfema  come me in un luogo sacro come la tua tenda profumata d’incenso, mentre la chiesa veniva ristrutturata da mani sapienti, sei un uomo che mi ha fatto rimpiangere di non esserci tornata spesso a quelle messe nel deserto,
che erano un pozzo di conoscenza linguistica, di suoni incredibilmente familiari.
Sono diventata parte della tua famiglia in pochi secondi lì, e tu ecco che fai parte della mia.
Il tuo volto è tra noi e lo è la tua risata… vorrei stupidamente che niente fosse com’è ora, vorrei ancora essere avvolta da quel colore,
vorrei saperti vivo e non credere alle fonti che iniziano ad accavallarsi.

Vorrei pensare che esiste ancora un gesuita che sento compagno,
vorrei l’amico Paolo, quello che fa un formaggio di capra buonissimo,
vorrei risentire una tua messa, pensa tu!
Proprio io, che col tuo Dio non ho niente a che spartire… ti ringrazio di esser parte della mia famiglia,
ti vorrei di nuovo tra noi Abuna.
Vorrei non aver letto di quei 14 colpi calibro 9 che ti avrebbero colpito, così come racconta questa testimonianza… o di quel cappio e quella buca, come si legge altrove…

speriamo di aver presto altre notizie… ti aspettiamo

SIRIA: solidarietà a PAOLO DALL’OGLIO

4 dicembre 2011 12 commenti

Parlate di Siria senza saperne nulla.
Parlate in difesa del rgime dicendo che chi si rivolta son fondamentalisti islamici, manovrati da chissà quale burattinaio occidentale.
Parlate e non prendete mai in considerazione non dico i contadini ammazzati, non dico i pastori o i nomadi di quella terra,
ma tutte le teste illuminate, tutti i rivoluzionari, tutti i docenti universitari (di una certa parte), tutti i vignettisti, i cantanti, gli attori, gli scrittori che vengono presi, massacrati di botte, torturati, uccisi.
Non prendete in considerazione nulla: è tutta finzione.
Anche la carne straziata di chi si conosce è Finzione sionista, per voi improvvisati esperti di Medioriente.

Siete così esperti di quella terra che sicuramente conoscerete Paolo Dall’Oglio,
conoscerete la sua storia, la sua forza, il luogo che ha fatto rinascere, sicuramente lo conoscerete.
Avrete munto qualche capretta ad alta quota, avrete fatto l’incenso con le vostre mani, o ascoltato la prima messa in arabo sotto una tenda..
davanti agli occhi sprizzanti giovinezza e ribellione di quel prete, unico al mondo.
Un prete così unico e raro, così amato da quella terra piena di confessioni, così innamorato dell’Islam e del suo Cristo… che ora è diventato un nemico per quel che regime che tanto difendete!
Va espulso, Paolo Dall’Oglio, dopo trent’anni di costruzione di una comunità straordinaria: religiosa eppur lontanissima da qualunque divisione confessionale. In quel monastero potevate incontrare Maometto sottobraccio a Cristo: in quel monastero, grazie a quest’uomo straordinario, potevate vedere con i vostri occhi qual è il vero Medioriente,
qual è il vero Islam, qual è il vero modo di vivere una terra, di amarla, di rispettarla e di ricostruirla con altri concetti di libertà.

Ora il caro Paolo ha un mandato d’espulsione sul groppone e in sua difesa si stanno muovendo tutte le componenti rivoluzionarie che si muovono nel territorio siriano in questi ultimi mesi, praticamente tutte islamiche.
Questo dovrebbe far capire, anche agli stolti che si riempiono la bocca da soli con l’antimperialismo sterile e reazionario, che chi sta morendo ammazzato per le strade polverose della mia Siria, non è per forza un salafita, non è per forza un fondamentalista, non è per forza qualcuno che vuol portare la divisione confessionale e la guerra civile: ma che queste sono strumenti del regime per farci chiacchierare…
Tutti stanno scrivendo, urlando e manifestando in difesa di Paolo Dall’Oglio, gesuita per caso, rivoluzionario da sempre.

TUTTA LA MIA SOLIDARIETA’ AL SOLO PRETE AL MONDO CHE M’HA FATTO ASCOLTARE UNA MESSA DALL’INIZIO ALLA FINE, CHE M’HA APERTO LA SUA CASA, CHE M’HA INSEGNATO COSE CHE MAI DIMENTICHERO’.
UN UOMO CHE NON PENSAVO ESISTESSE, E CHE ORA HA BISOGNO DI TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA’!
FOTTUTO BASHAR AL-ASSAD, ASSASSINO, MACELLAIO.

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