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Shaimaa sarebbe morta perché magra: la vergognosa versione ufficiale

23 marzo 2015 Lascia un commento

Ve la ricordate Shaimaa?
Shaimaa era una compagna, una compagna in prima linea, una compagna che ha contribuito alla costruzione di piazza Tahrir e di quel movimento rivoluzionario poi affogato nella repressione. Shaimaa non aveva smesso di combattere per un nuovo Egitto, ed era in piazza, il giorno che l’hanno ucciso, per portare un fiore ai suoi compagni uccisi, nel 4° anniversario di quello storico 25gennaio.
Un fiore rosse, un fiore di libertà, un fiore di una rivoluzione che voleva sbocciare e in cui lei ha creduto finchè quei colpi inutili, gratuiti e letali, l’hanno lanciata tra le braccia del suo compagno, dove è morta poco dopo.

Ora la polizia egiziana, dopo una manciata di mesi, ci fornisce la sua versione: vi ricordate quando quel tipo fu crocifisso ma in realtà morì di freddo? Ecco, a Shaimaa accadde più o meno la stessa cosa di Gesù Cristo.
Shaimaa non è morta perché l’hanno uccisa, non è morta perché il suo cuore è stato trafitto,
ma perché era troppo magra, e l’assenza di grasso ha permesso ai pallini da caccia di entrarle nella carne ed ucciderla.

Troppo poco felafel Shaimaa, la tua colpa è stata mangiare poco, questo hanno avuto il coraggio di dichiarare ufficialmente i tuoi assassini, quelli che hanno fatto fuoco mentre preparavi uno striscione, in una piazza più che tranquilla,
dove tutto serviva tranne il piombo e il sangue.
Qui l’articolo in inglese con le dichiarazioni ufficiali: LEGGI, che mi fa schifo anche linkarlo.

LEGGI: A Shaimaa

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

25 gennaio 2015 10 commenti

Shaimaa, prima a sinistra, poco prima del suo assassinio…

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune.
Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito e suo compagno, mi lasciano basita.
Shaimaa voleva lasciare un fiore a Tahrir, 4 anni dopo quel 24 gennaio, un fiore simbolico per ricordare milioni di persone che erano lì e lì son rimaste per molto, chiedendo libertà, pane e una vita che si potesse chiamar vita,
quella che sappia anche solo vagamente cosa possa essere la libertà.
Quello è stato Tahrir, qualunque fottuta fine quel sogno abbia fatto, e quello doveva ricordare quel fiore che Shaimaa stava andando a lasciare a terra…voleva ricordare un popolo che è riuscito ad essere unito contro una dittatura che non sembrava abbattibile, e che poi ha saputo rispondere con il settarismo e l’opposizione religiosa per sbaragliare le piazze e lo spirto rivoluzionario che ha animato i primi mesi.

Eccoli….

Tahrir è stata una grande macchina di repressione che ha visto quasi 15.000 persone finire in carcere (tra cui tanti tanti compagni e i gruppi Ultras) , che ne ha visti tanti uccisi per le strade…
quello andava a ricordare Shaimaa ieri.
I suoi compagni uccisi, il sangue e il desiderio di libertà affossati in malo modo ma comunque indimenticabili.
Tahrir non sarà dimenticata facilmente,
Tahrir mette ancora paura: per questo Shaimaa è caduta a terra uccisa durante una manifestazione più che pacifica dell’Alleanza popolare socialista, da poco in conferenza stampa per commentare quest’assassinio.

E’ stata colpita alle spalle, Shaimaa, da otto metri di distanza e dalle immagini che riempiono la rete si capisce facilmente chi sono i suoi assassini. La polizia egiziana ha ucciso una compagna, gratuitamente, durante una protesta pacifica in memoria di una già uccisa rivoluzione e di tanti suoi compagni.

Shaimaa cade ferita tra le braccia di suo marito. Morirà poco dopo in ospedale…

Conosco la piazza dove è stata uccisa, io- sua coetanea- non son riuscita a non andare ad abbracciare col mio sguardo quella piazza mastodontica e quasi stupita di cotanta bellezza. Ho stretto a me i vostri sguardi di donne e uomini che finalmente imparavano a conoscere la parola Hurriya, libertà, che la stavano iniziando ad assaggiare…
e la bellezza di uno sguardo che finalmente può aspirare alla libertà non si dimentica.
Sono letteralmente affogata nei sorrisi, nelle voci, negli sguardi liberi di quelle donne: ed oggi una di loro viene seppellita e portata in alto da centinaia di mani, a salutare per l’ultima volta il fiore di libertà che così tanto è costato.

La terra per te sarà un soffio di piuma, Shaimaa, sorella e compagna mia.

Su Tahrir anche troppo su questo blog: QUI

Shaimaa nel sistemare i fiori con i suoi compagni, poco prima della sua uccisione

le forze di sicurezza a pochi metri di distanza

senza parola alcuna

La corsa disperata verso l’ospedale

 

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