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Altro presidio incendiato in Valle di Susa: vigliacchi bastardi!
COMUNICATO COMITATI NO TAV VALLE DI SUSA, VALSANGONE, TORINO E CINTURA
LA MAFIA RISPONDE ALLA GRANDE MANIFESTAZIONE DI SUSA
Ieri a Susa oltre 40.000 (si, proprio quarantamila) cittadini hanno sfilato pacificamente a Susa per confermare la loro contrarietà alla nuova linea TAV-TAC Torino-Lyon e ai sondaggi previsti.
Insieme a loro numerosi sindaci, moltissimi amministratori e tutta la Comunità Montana. con alla testa il suo Presidente.
Contemporaneamente a Hendaye, nei Pirenei francesi, 50.000 francesi e spagnoli dimostravano con le stesse motivazioni l’opposizione a quella tratta del “Corridoio 5”.
E’ stata redatta una DICHIARAZIONE COMUNE tra i movimenti NOTAV di Italia, Francia e Spagna che chiede alla Comunità Europea di rivedere le politiche faraoniche sulle grandi infrastrutture trasportistiche e ai tre governi una sospensione delle attività ad esse legate. Come risposta a questa grandissima giornata che ha dimostrato che gli oppositori al TAV sono sempre tantissimi e determinati, nonostante le moine dell’ Osservatorio del signor Virano e il Piano Strategico della Provincia del signor Saitta, questa notte è stato incendiato il Presidio NOTAV di Borgone.
QUESTA VOLTA GLI ATTENTATORI HANNO LASCIATO LA FIRMA : “SI TAV”
ANCHE QUESTA VOLTA, COME LA SETTIMANA SCORSA QUANDO E’ STATO INCENDIATO IL PRESIDIO DI BRUZOLO, SONO VENUTI AL BUIO.
COSI’ COME AL BUIO VENGONO LE TRIVELLE SCORTATE DA INGENTI FORZE DI POLIZIA
STESSO METODO, STESSI MANDANTI: IL PARTITO DEL MALAFFARE, BIPARTISAN NELLA SPARTIZIONE DEL DENARO PUBBLICO, E LA MAFIA, MAGARI CON IL CONTRIBUTO DEI SOLITI SERVIZI SEGRETI “DEVIATI”
STAMATTINA AL LINGOTTO QUESTI PERSONAGGI SI TROVERANNO INSIEME, MA SAPPIANO CHE LA DETERMINAZIONE DELLA VALLE DI SUSA CONTRO IL TAV ESCE RAFFORZATA DA QUESTI ATTI CRIMINALI.
STAMATTINA ALLE 10,00 ASSEMBLEA POPOLARE AL PRESIDIO DI BORGONE
NO TAV, NO MAFIA
I comitati NOTAV Valle di Susa, Val Sangone, Torino e cintura
Susa, 24 gennaio 2010
Susa: la vera marcia dei 40.000
E’ successo ancora…le trivelle dovevano stare giorni a fare sondaggi e invece se la sono data a gambe in piena notte, così come erano arrivate.
Anni fa (ormai ne son passati!) il presidio sgomberato ce lo riprendemmo con un corteo imponente, che riempì la valle di cori e cariche, di controcariche e riappropriazione di tutti gli spazi e il territorio che polizia e macchinari tentavano di occupare.
Un corteo, tra i tanti fatti, che m’ha scavato l’anima e che ricordo sempre con un’infinita emozione. Quasi con un senso di gratitudine verso quei valligiani resistenti e cocciuti, che con il loro A SARA’ DURA riuscivano a scaldare e sciogliere le nevi di quelle montagne intorno: gratitudine si, perchè sono un esempio per tutti, perchè anche oggi non si sono smentiti, così come pochi notti fa, a presidiare l’arrivo delle trivelle, e poi a ridere, mentre le si vedeva ritornare velocemente all’ovile.
Scortate.
Scortate si, perchè così devono andare in giro, vista quanta rabbia e determinazione hanno dimostrato di avere le popolazioni di quelle valli bellissime.
Ed oggi, che dire, il corteo deve essere stato veramente imponente: più di 40.000 persone hanno inondato Susa e tutta la sua valle. Un corteo enorme e arrabbiato, un corteo determinato e rumoroso che ha ribadito la volontà di quelle popolazioni, che ha ribadito l’impegno costante nella guerra contro l’inutile scempio dell’alta velocità tra Torino e Lione.
La polizia ha provato a fare diversi filtri nella zona di Bussoleno, cercando di far entrare meno macchine possibile, ma non sono stati molto vittoriosi (come non lo furono quell’indimenticabile giorno in cui anche i loro panini furono spazzati via), perchè l’imponenza del corteo non è stata minimamente scalfita. Ancora una volta l’urlo della valle s’è fatto sentire, ancora una volta gli uomini in divisa, gli scorta-trivelle, sono stati costretti a sparire, volatilizzarsi…
Uno slogan che m’ha commosso: LA VERA MARCIA DEI 40.000 E’ QUI.
Non male.
Qui il volantino che indiceva il corteo di oggi!
Ancora una volta sono arrivati di notte a militarizzare la valle per piantare una trivella.
Botte a parte, è il copione del 2005. E la risposta popolare è stata pronta e ferma. Come allora.
In questi giorni la valle di Susa, Sangone, Area Torinese e il movimento No Tav stanno subendo una serie di attacchi orchestrati dai promotori del Tav Torino-Lione. Di fronte tentativo di piazzare le trivelle per cominciare i sondaggi (ne sono previsti circa 90 in tutto il territorio che va da SettimoT.se a Chiomonte) tante persone si sono mobilitate in queste settimane. E’ nato il presidio Maiero-Meyer all’autoporto di Susa dove dal 9 gennaio centinaia di persone si danno il cambio giorno e notte per impedire i carotaggi. Sono state piazzate alcune trivelle in zone periferiche di Torino e cintura e per farlo sono stati impiegati centinaia di agenti di polizia che vegliano i cantieri. Alla stazione ferroviaria di Collegno per quattro giorni un presidio di attivisti ha contrastato i lavori di sondaggio. Nuovi presidi permanenti sono partiti negli ultimi giorni in valsangone (sulla provinciale tra Rivoli e Villarbasse) e nei pressi della stazione di S.Antonino per monitorare il territorio e comunicare con la popolazione.
Sabato sera mani ignote hanno appiccato il fuoco al presidio di Bruzolo disabitato in quel momento, questo attacco è un gesto intimidatorio, tipico del modo con cui la delinquenza organizzata ha operato da sempre, in Italia per intimidire la resistenza popolare contro la speculazione e la distruzione dei beni comuni. L’attacco si inserisce appieno nel clima di discriminazione vergognosa creato ad arte dai mass media contro il movimento NO TAV. Vengono nascoste le ragioni dell’opposizione e ampio spazio viene dato agli slogan dei politici che con la loro superficialità e arroganza minimizzano la portata di un movimento popolare di massa che in questi anni ha saputo con fiera determinazione impedire la truffa colossale del Tav salvando la valle di Susa da una devastazione annunciata.
Anche gli amministratori della valle, democraticamente eletti, stanno subendo affronti e tentativi di delegittimazione dalle autorità provinciali e regionali e l’Osservatorio, spacciato inizialmente come luogo di confronto tecnico, ha ormai svelato chiaramente il suo ruolo: la progettazione della nuova linea Torino-Lione. Chi ci sta otterrà in elemosina le compensazioni, gli altri sono esclusi e scavalcati: alla faccia della democrazia!
Una prima risposta a tutto ciò è stata data domenica scorsa con una fiaccolata a Bruzolo che ha visto la partecipazione di alcune migliaia di persone accorse per respingere con forza l’attacco di stampo mafioso contro il presidio. Ma l’indignazione popolare è crescente in valle di Susa e non solo, tanta gente non ne può più di questo clima ed è disposta a dimostrarlo ancora una volta
SABATO 23 GENNAIO 2010 con una GRANDE MANIFESTAZIONE che partirà alle ore 14.00 dal PRESIDIO NO TAV DI SUSA AUTOPORTO per raggiungere la città di Susa.
Partecipiamo in tanti, partecipiamo tutti
– Per ribadire ancora una volta il No al Tav (in qualsiasi forma e tracciato si presenti)
– Per respingere la campagna di sondaggi truffa
– Contro il partito trasversale degli affari che vorrebbe trasformare il nostro territorio in un enorme cantiere per almeno vent’anni
– In solidarietà alle amministrazioni comunali sotto attacco.
FUORI LE MAFIE DALLA VALSUSA
I VALSUSINI NON PAGHERANNO IL “PIZZO”!
SE VUOI DIFENDERE LA TUA TERRA E IL TUO FUTURO SABATO NON PUOI MANCARE!
Comitati NOTAV della Valle di Susa, Val Sangone, Torino e Cintura
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