L’infinito inizia.
“Disegno della tua voce nella riva del sogno,
scogliere di cuscini con quest’odore di costa vicina,
quando gli animali buttati nella cala, le creature di sentina
odorano l’erba e per i ponti si arrampica
un tremito di pelle e di furioso godimento.
Allora mi capita di non conoscerti, aprire l’occhio di questa lampada
a cui sfuggi coprendoti il viso con i capelli,
ti guardo e non so più
se ancora una volta affiori dalla notte
con il disegno esatto di quest’altra notte della tua pelle,
con il ventre che palpita la sua respirazione soave
abbandonata appena nella nostra tiepida spiaggia
da un leggero colpo di risacca.
Ti riconosco, salgo per il profumo dei tuoi capelli
fino a questa voce che nuovamente mi sollecita,
contempliamo
nello stesso tempo la doppia isola sulla quale siamo
naufraghi e paesaggio, piede e arena,
anche tu mi sollevi dal nulla
con il tuo sguardo errabondo sul mio petto sul mio sesso,
la carezza che inventa nella mia cintura il suo galoppo di puledri.
Nella luce sei ombra e io sono luce, sono la luce della tua ombra
e tu gettata nelle alghe fingi l’ombra del mio corpo,
quando la sua angusta fronte ferisce le pietre e proietta
come un fragore di voragine all’altro lato, un territorio
che inutilmente investe e brama.
Ombra della mia luce, come raggiungerti,
come inguainare questo balenio nella tua notte!
Allora c’è un istante segreto
in cui gli occhi cercano negli occhi un volo di gabbiani,
qualcosa che sia orbita e richiamo,
una consacrazione e un labirinto di pipistrelli,
ciò che sorgeva nell’oscurità come un gemere a tentoni,
una pelle che si raffreddava e scendeva, un ritmo rotto,
si muta in convivenza, parola d’ordine, strappo
del vento che si infrange contro la vela bianca,
il grido della vedetta ci esalta,
corriamo insieme fino a che la cresta
dell’onda zenitale ci travolge
in una interminabile cerimonia di spume,
e ricominciano i naufragi, il lento nuoto verso le spiagge,
il sogno bocconi fra meduse morte e i cristalli di sale
dove arde il mondo.”
Julio Cortazar
Foto di Valentina Perniciaro -AFFACCIATI SULL'EUFRATE- Qalat al-Jabar, Siria, Agosto 2003
Categorie:Fotografia, letteratura/citazioni, MIDDLE-EAST, Personale
Tag:Baruda, citazioni, Eufrate, film, Fotografia, Julio Cortazar, letteratura/citazioni, medioriente, MIDDLE-EAST, Nikon, Nikon F100, pellicola, Personale, Photo, Poesia, poesie, Professione Reporter, reporter, Siria, Syria, Valentina Perniciaro
Ospiti
- 3.436.973 visitatori
ADOTTA IL LOGO CONTRO L’ERGASTOLO
Pagine
SI PARLA DI…
- ANNI '70 / MEMORIA (330)
- Lotta Armata (215)
- Estradizioni (31)
- Per i compagni uccisi… (84)
- Torture in Italia (45)
- Lotta Armata (215)
- articoli (105)
- ATTUALITA' (660)
- Lavoro e assassinii (125)
- Sul corpo delle donne (130)
- CARCERE (488)
- C.I.E. (112)
- Ergastolo (25)
- Morire in carcere (53)
- letteratura/citazioni (165)
- MIDDLE-EAST (463)
- Migranti e Mar Mediterraneo (215)
- Personale (728)
- BLOG (398)
- Fotografia (298)
- i "reportage" di Baruda (78)
- Pillole neurologiche (21)
- Ricette (8)
- RIVOLTE e RIVOLUZIONI (1.115)
- ACAB (75)
- antifà (81)
- Atene (119)
- Bahrain (19)
- Delta del Niger (4)
- Egitto Libero (92)
- francia (56)
- L'Italia e il movimento (465)
- NoTav (69)
- manifestazione (290)
- Primavere arabe (63)
- resistenza (93)
- Tunisia (11)
- Scuola (2)
- tortura (68)
- Uncategorized (85)
Unisciti a 7.082 altri iscritti
Quello che vi piace di più
- Omaggio a Cesare Pavese -corrispondenze-
- La storia di Maurizio Biscaro, morto per scappare all'arresto nell'83... e di sua madre
- Frammenti di Oreste Scalzone, da Genova al 15 ottobre, passando per Matteo Renzi
- DESIDERIO AL POTERE
- 7 APRILE 1979: processo all'Autonomia
- La sindrome di Quirra
- Cercavano Dozier nella vagina di una brigatista
- Oscar Fioriolli, stupratore e torturatore di Stato ai domiciliari: ma per corruzione
- Fumogeni ed esalazioni tossiche
- "dove per la prima volta, io, mi son sentito tutti" una lezione di vita da Evgenij Evtušenko
ultimi articoli
- Ognuno ride a modo suo, in libreria dal 17 maggio
- Quando il pornoattivismo incontrò il sorriso di Salvatore Ricciardi
- Da Minneapolis a San Ferdinando: Stato e padroni
- 40 anni fa, il 20 maggio 1980, arrestavano Salvatore Ricciardi
- L’esplosione di Porto Marghera non è un incidente!
- L’arresto di Nicola D’amore: operaio Fiat, brigatista.
- Le file all’alba per andare a lavoro: sfruttamento ai tempi del Covid
- Giorgiana Masi e quel 12 maggio
- Baruda.net bloccato su Fb: mi aiutate a capire perchè?
- Ben 350.000€ l’anno a vita: il salario del capo del Dap.
- Egitto: noto youtuber filma il suo arresto. Lo rivedremo mai?
- L’Egitto delle morti in carcere e delle continue sparizioni
- Ucciso nel carcere di Tora l’artista Shadi Habash, regista del video Balaha
- Il 1°Maggio al Forte Prenestino, nel 2020
- RENDERE L’INDISCIPLINA UN VETTORE DI LEGAME SOCIALE, una storia degli anni ’70
Archivi
Commenti recenti
è morto il compagno… su Quando sento parlare di Carlo… | |
è morto il compagno… su L’arresto di Nicola D… | |
Katia su Ciao Franca, cuore nostro | |
Paula su una vecchia intervista a Franc… | |
antonio su L’arresto di Nicola D… | |
Matio su Peppino Impastato, mamma Felic… | |
Carlo Manni su L’arresto di Nicola D… | |
michele lomuscio su Ad Antonio Lo Muscio | |
![]() | Mirafiori e l’… su VOGLIAMO TUTTO (2) |
![]() | Mirafiori e l’… su VOGLIAMO TUTTO! (1) |
Acab
anni '70
ANNI '70 / MEMORIA
anni di piombo
arresti
Atene
ATTUALITA'
Baruda
BLOG
Brigate Rosse
carabinieri
CARCERE
Centri di Identificazione ed Espulsione
compagni
corteo
detenuti
detenzione
Egitto
ergastolo
fascisti
film
Fotografia
Gaza
Grecia
IDF
immigrazione
insurrezione
Israele
italia
lacrimogeni
lavoro
letteratura/citazioni
liberazione
Libertà
lotta
lotta armata
manifestazione
medioriente
MIDDLE-EAST
migranti
Movimento
Nikon
NOTAV
occupazione
occupazione militare
pacchetto sicurezza
Palestina
paolo persichetti
pellicola
Personale
piazza Tahrir
polizia
Polizia di Stato
Ponte Galeria
prigione
prigionieri
prigionieri politici
radio onda rossa
regime
repressione
resistenza
riot
rivolta
RIVOLTE e RIVOLUZIONI
rivoluzione
Roma
scontri
Siria
solidarietà
Striscia di Gaza
Territori Occupati
tortura
Tsahal
Turchia
Valentina Perniciaro
Sta nel sogno realizzato,
sta nel mitra lucidato.
Nella gioia e nella rabbia,
nel distruggere la gabbia
Nella morte della scuola, nel rifiuto del lavoro
Nella fabbrica deserta, nella casa senza porta
Sta nell’immaginazione, nella musica sull’erba,
sta nella provocazione, nel lavoro della talpa,
nella storia del futuro , nel presente senza storia,
nei momenti di ubriachezza, negli istanti di memoria.
Sta nel nero della pelle, nella festa collettiva,
sta nel prendersi la merce,
sta nel prendersi la mano, nel tirare i sampietrini,
nell’incendio di Milano,
nelle spranghe sui fascisti nelle pietre sui gipponi
Sta nei sogni dei teppisti
e nei giochi dei bambini,
nel conoscersi del corpo,
nell’orgasmo della mente,
nella voglia piu’ totale,
nel discorso trasparente.
Ma chi ha detto che non c’e’.
Sta nel fondo dei tuoi occhi
Sulla punta delle labbra
Ma chi ha detto che non c’e’.
Sta nel mitra lucidato
Nella fine dello Stato
C’e’, si c’e’
Ma chi ha detto che non c’e’.
Poesia scabra del meno ispirato Cortazar ma di effetto “scenico” come molta lirica sudamericana coeva (eccettuate le serissime visioni borgesiane, il realismo magico ha generato mostri editoriali)
“la carezza che inventa nella mia cintura il suo galoppo di puledri” è davvero un bel lemma: c’è tutta la forza della violenza del fare-donna, di quel lenire ferite che un certo femminismo erotico (quantomai d’antan) detta a letto e purtroppo – in casi di raro revisionismo barbaro- anche nella vita. Bravissima Valentina, sei riuscita dove gli altri non osano nei blog, cioè rendere poetico tutto il tuo disprezzo per la singolarità dell’uomo. L’oggetto- uomo è perciò il nuovo cliché, ancor più di pessimo gusto, volgare e becero della donna-oggetto (ormai quasi un tormentone deamicisiano, da Libro Cuore).
Ce ne fossero di persone innamorate della libertà come te: tutto libero, persino machete e manette e una bella frusta. Liberiamoci dalle pastoie del Male, quel male di buon gusto che non serve più. Un Cortazar mal tradotto, o peggio mal glossato riesce comunque a dire molto di te: brava, spirito libero privo dei legacci della buona volontà, nichilista e autarchico quanto basta: per i propri affari, insomma. Brava Valentina, volgiamo essere liberi e soprattutto vogliamo che liberamente ci si possa esprimere sulle idee di tutte e tutti, soprattutto quelle sbagliate. ma l’eco di un blog purtroppo non risuona come quello dei giornali. O no?
"Mi piace""Mi piace"