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Domani parte il “pacchetto”: oggi ci si butta a fiume

7 agosto 2009 Lascia un commento

Non riesco molto a scrivere a riguardo ma non si può non fare, proprio non si può.pacchetto sicurezza
Il ragazzo ammazzato a Ponte Galeria, algerino, non ha ancora un nome e i suoi assassini diretti non l’avranno mai.
Lei invece un nome ce l’ha: Farima Aitcardi era marocchina e l’idea che domani si inaugura il “pacchetto sicurezza” e lei non era riuscita a regolarizzarsi non è stata in grado di sostenerla. Ma a parlarne non ce la faccio, quindi vi incollo l’agenzia di una manciata di secondi fa.
Gli assassini di queste vite spezzate un nome ce l’hanno, ce l’hanno eccome. 

Si e’ uccisa perche’ era clandestina e non riusciva a regolarizzarsi, e per questo era caduta in depressione. Il corpo senza vita di Fatima Aitcardi, 27 anni, marocchina, ripescato ieri sera dal fiume Brembo a Ponte San Pietro, e’ stato identificato dal fratello Mohamed che stamattina si e’ presentato ai carabinieri per denunciare la scomparsa della sorella, uscita di casa ieri alle 14. L’uomo, che invece e’ regolare e vive proprio a Ponte San Pietro, ha raccontato che Fatima era disperata: era irregolare in Italia, aveva tentato in tutti i modi di regolarizzare la sua posizione ed era terrorizzata dalla scadenza di domani, giorno in cui la clandestinita’ diventa reato. E questo l’avrebbe portata a uccidersi.

Drammatici aggiornamenti da Ponte Galeria: assassini!

7 agosto 2009 1 commento

POCHE LE NOVITA’ DAL C.I.E. DI PONTE GALERIA, NESSUNA NOVITA’ SUL RAGAZZO ALGERINO, CHE PERO’ E’ MORTO A DETTA DI TUTTI I SUOI COMPAGNI DI DETENZIONE.
L’HANNO AMMAZZATO E IL CORPO NON ESCE FUORI, QUESTE LE CHIARE E NITIDE PAROLE CHE RIPETONO GLI ALTRI MIGRANTI: UN MALATO DI CUORE PESTATO A MORTE E SCOMPARSO NEL NULLA.
Aggiornamenti in diretta stamattina con Radio Onda Rossa: ascolta

Dal sito macerie, invece, questi aggiornamenti: “Gli algerini, testimoni dell’accaduto, sono ancora in isolamento dentro alla sezione femminile: non vengono fatti uscire, neanche per mangiare e non hanno contatti con nessuno. L’ambasciata algerina, chiamata in causa, sostiene di non saperne niente. Una troupe di Canale 5, chiamata da alcune mogli di reclusi, si è vista negare l’accesso al Centro.

Ieri, un gruppo di prigionieri ha rifiutato il vitto ed è rimasto nelle gabbie all’ora di pranzo, protestando rumorosamente. La polizia è intervenuta in forze ma i reclusi hanno continuato a protestare fino a quando non è stato promesso loro un incontro con il direttore. Previsto per la serata, l’incontro però non c’è stato, e non c’è stato neanche questa mattina. A detta dell’amministrazione, il direttore è assente dal centro.”

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