3 morti sul lavoro in mezza giornata
Inizio a scrivere questa pagina alle 12.06 e mi chiedo a che ora sarà iniziata la loro giornata lavorativa.
Tre morti al giorno dicevano fosse la media nazionale, ma se dopo poche ore dall’inizio della giornata siamo già a cifra piena, bhè, non credo che arriveremo alla mezzanotte senza altri caduti.
Come in guerra. Caduti per nulla.
Per un muro, per un balcone, per una ruspa, per un cavo elettrico, per un volo di decine di metri, per un padrone.
Morire per un padrone, più triste ancora di morire per la “patria”…morire per portare due lire a casa.
Morire per il padrone a lavoro, morire per il padrone di casa a cui dare l’affitto, morire per un’economia che sfrutta,
morire per un capitalismo che mastica corpi di lavoratori come fossero bruscolini.
Ed oggi altri tre bruscolini morti in pochissime ore: è inaccettabile.
– Guido Rossi è morto vicino a Sondrio, folgorato da una scarica elettrica mentre tagliava un albero. Nel bosco di Cepina, frazione di Valdisotto, Guido stava tagliano un albero: è precipitato su un cavo dell’alta tensione da 22.000 volts, che trasporta energia dalla Svizzera alla Toscana.
C’è stata un’interruzione di corrente, mentre lui lavorava. Quando la linea è stata ripristinata una violenta e improvvisa scarica lo ha fulminato.
–Giovanni Conenna invece è morto nella contrada Del Monte a Coversano, schiacciato da una pala meccanica. Stava spostando materiale di risulta e probabilmente a casa del terreno ricco di zolle (o per un blocco meccanico) il mezzo, come troppo spesso accade, si è ribaltato sul corpo di Giovanni. 55 anni, se ne è andato con una pala meccanica spalmata sul corpo.
–Antonio Salierno poi, 51 anni, è mporto sempre stamattina, mentre lavorava nelle campagne foggiane di Ortanova. Era alla guida del suo escavatore, per eseguire dei lavori che gli erano stati commissionati: c’erano dei cavi d’altra tensione interrati ed è morto folgorato.
BASTA!
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