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Grecia: “Chi sono dopotutto i teppisti?”
Rimetto queste righe, con il cuore pesante ed emozionato.
Perchè sono l’addio di un compagno, che già avevo pubblicato lo scorso anno,
ma che forse vanno rilette.
Spesso.
Le farei rileggere poi, tipo mantra, a chi ha parlato di sfasciacarrozze (eh no, non me va giù)
[leggi: Grecia, se vi pare normale tutto ciò]
Chi sono dopotutto i teppisti?
Violenza è lavorare per 40 anni per delle briciole e chiedersi se si riuscirà a smettere
Violenza sono i titoli finanziari, i fondi assicurativi saccheggiati, la truffa in borsa.
Violenza è essere costretti a stipulare un mutuo per una casa che si finisce per pagare come se fosse fatta d’oro.
Violenza è il diritto del tuo capo di licenziare in qualsiasi momento voglia farlo.
Violenza è la disoccupazione, la precarietà, sono i 700 euro al mese con o senza contributi previdenziali.
Violenza sono gli “incidenti” sul lavoro, perché il padrone riduce i costi di gestione a scapito della sicurezza dei lavoratori.
Violenza è prendere psicofarmaci e vitamine per far fronte agli orari di lavoro
Violenza è essere una donna migrante , è vivere con la paura di essere cacciato dal paese in qualsiasi momento e vivere in una costante insicurezza.
Violenza è l’essere casalinga, lavoratrice e madre allo stesso tempo.
Violenza è quando ti prendono per il culo al lavoro dicendo: ‘dannazione, sorridi, è chiedere troppo?’Quello che abbiamo vissuto io lo chiamo rivolta.
E proprio come ogni rivolta appare come una prova generale della Guerra Civile, ma puzza di fumo, gas lacrimogeni e sangue.
Non può essere facilmente sfruttata o controllato. Accende le coscienze, si rivela e polarizza le contraddizioni, e promette, almeno, momenti di condivisione e di solidarietà. E traccia i percorsi verso l’emancipazione sociale.
Signore e signori, benvenuti alle metropoli del caos! Installate porte sicure e sistemi di allarme alle vostre case, accendete il televisore e godetevi lo spettacolo. La prossima rivolta sarà ancora più agguerrita, mentre il marciume di questa società si approfondisce … Oppure, potete prendere le strade al fianco dei vostri figli, potete scioperare, potete osare di rivendicare la vita che vi stanno derubando, potete ricordarvi che una volta eravate giovani e volevate cambiare il mondo.Savas Metoikidis*
*Savas si è suicidato il 21 aprile dello scorso anno.
Qui il posto che ne parlava: LEGGI

Ciao Savas
Grecia: se secondo voi è normale tutto ciò
A guardare queste immagini ci si immagina l’arresto del secolo,
il Provenzano dell’Ellade, un’enorme operazione contro la criminalità organizzata o che ne so,
contro una “cellula” pronta a colpire qualche luogo sensibile della capitale greca.

Le immagini dell’arresto di uno dei 4 ragazzi torturati
Le immagini di questi arresti sono incapaci di raccontare la verità dei fatti,
la falsano, permetteno a chi le guarda di dar spago all’immaginazione costruita in anni di polizieschi o film sull’ “antiterrosismo”.
Invece sono dei ragazzi.
Dei ragazzi la cui colpa è quella di aver partecipato a delle manifestazioni,
dei ragazzi anarchici colpevoli di muoversi contro uno Stato che ha affamato e sventrato la società greca in pochi cinici maledetti passaggi.
un esempio calzante si può prendere da quel che è accaduto ieri ad Atene, dove un gruppo di agricoltori ha iniziato a distribuire frutta e verdura gratuitamente davanti al ministero dell’Agricoltura: 50 tonnellate di alimenti distribuiti in meno di tre ore.
Le interviste rilasciate da chi era in fila per un broccolo o mezzo kg di pomodori lasciano attoniti.
Per non parlare delle notizie, che putroppo poco ci stupiscono, sui quattro ragazzi torturati: già, proprio torturati, perché accusati di una rapina in una banca di Kozani.
Per tornare al video che vi linko qui sotto;
leggo che uno di loro era molto amico di Alexis, ucciso a 16 anni da un proiettile di Stato senza alcuna ragione:
era accanto a lui quand’è caduto a terra morto. Aveva 16 anni, Alexis e da quella serata, da quella piazzetta di Exarchia sporca del suo sangue niente è tornato più come prima.
In tutta la Grecia.
La pagherete prima o poi!
Solidarietà agli arrestati, solidarietà a tutti quelli colpiti dalla repressione, solidarietà per chi ha la carne lacerata dalla loro tortura.
Fuoco alle carceri!
[Leggi: Chi sono i teppisti?]
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