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Applausi del Sap, camper solidali del Cosip: ecco come la polizia si rivendica Aldrovandi


E non venitemi a parlare di mele marce eh! Che nemmeno si riesce a commentarla questa notizia,carica
tanto è lo schifo che provo per voi,
maledetti assassini di Stato.

(ANSA) – BOLOGNA, 26 FEB – E’ uscito dall’aula del tribunale
di Sorveglianza di Bologna, che deve decidere se disporre il
carcere, tra gli applausi dei colleghi: c’erano una trentina di
appartenenti al Sap (sindacato autonomo di polizia) ad
accompagnare e manifestare vicinanza a Enzo Pontani, ultimo dei
quattro agenti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi
a dover ancora discutere la propria posizione. Gli altri tre,
Monica Segatto, Luca Pollastri e Paolo Forlani sono in carcere
dopo l’ordinanza del tribunale del 29 gennaio.

Anzi, il Cosip, sindacato indipendente di polizia ha fatto proprio il Camper della solidarietà in difesa dei 4 boia di Aldro. DIcono che dal 2 marzo gireranno per Ferrara (provincia compresa) con il loro bel camper per dimostrare la vicinanza alle “vittime di una campagna d’odio attuata da alcuni contro le forze dell’ordine”.
Il resto delle dichiarazioni nemmeno riesco a riportarle, che è già abbastanza così

  1. 26 febbraio 2013 alle 13:54

    Direi che il solo commento possibile è ACAB

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  2. Stefano
    26 febbraio 2013 alle 14:35

    Ma cosa pensavate, che gli stessi colleghi lo avrebbero accolto con urla e booo? Ma dai…

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  3. 26 febbraio 2013 alle 14:55

    @stefano nessuno si aspetta niente. Vorrei ricordarti che molti parlarono di mele marcie riguardo gli assassini di Aldro. Io personalmente rifiuto totalmente questa teoria, e i fatti di oggi lo confermano. Se plaudi un assassino ed esprimi solidarietà pubblicamente sei un complice.

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  4. Marco Pacifici
    26 febbraio 2013 alle 21:21

    luca pollastri monica segato paolo forlani enzo pontani:segnamoci i nomi. NON C’E’ FUTURO SENZA MEMORIA.

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  5. Enrico
    27 febbraio 2013 alle 12:35

    Giusto il problema non’è cosa ti aspetti, ma come si reagisce, e uno non può non chiedersi di fronte a tali episodi, dov’è e cosa dice la politica, dove sono i “democratici” giuristi, dove sono gli Opinionisti, dove sono tutti. Ma soprattutto dove sono quelle associazioni, anch’esse “democratiche”, che si battono contro la tortura. Purtroppo devo registrare una certa ipocrisia anche tra di loro, che non hanno il coraggio di affrontare il problema dalla radice, cioè dalla politica, che oggi sappiamo, ma tutti fanno finta di non sapere, essere il mandante, materiale e con il loro attuale silenzio morale.
    La battaglia sulla tortura è prima di tutto una battaglia culturale e non può essere solo giuridica e finchè non si capisce questo, questi saranno i risultati!!!

    Enrico

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  6. massimeddu
    28 febbraio 2013 alle 13:34

    lo stato, la cultura e i sopratutto i politici devono affrontare il problema degli eccessi di violenza da parte di alcuni delle forze dell’ ordine. Bisogna chiarire la liceità delle azioni delle istituzioni. Chi subisce queste violenze vive come per i desaparecidos in argentina. Anche in Argentina qualcuno nelle istituzioni era contrario a queste pratiche. Ma queste situazioni si possono verificare anche in svezia. Bisogna vedere se le vogliamo incoraggiare o no. Secondo, me come i femminicidi, sono situazioni alle quali concorrono tutta la società e per questo bisogna parlarne e la giustizia mostarsi tale in base alle leggi.

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  7. indiano
    28 febbraio 2013 alle 16:00

    INFAMI DI MERDA……A.C.A.B

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  8. Stefano Seguri
    28 febbraio 2013 alle 23:40

    C’è comunque da porre in evidenza che dietro la scusa di esercitare l’attività di “sindacato dei lavoratori della polizia” c’è chi agisce apertamente come partito politico della polizia, o meglio, come “Stato nello Stato” o come corporativismo socialmente settario e privilegiato, e ne reclama la legittimità. I sindacati “autonomi” di PS sono la punta più militante rispetto a questo. Ciò sarebbe da denunciare presso l’opinione pubblica popolare (cosa ben diversa dall’opinione pubblica generale).

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  9. Fiamma Schiavi
    1 marzo 2013 alle 09:08

    Sono di Ferrara e ho seguito da vicino tutta la vicenda di Aldro. Voglio organizzare qualcosa se davvero questi bastardi gireranno con un camper. Non ce la posso fare a non far nulla.Ma quali mele marce! E’ marcio tutto il contenuto del cesto ed il cesto stesso. Non scrivo altro perché è meglio porco….

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  10. Pietro Schiavi
    18 marzo 2013 alle 17:34

    Sabato 4 ottobre 2008 sono stato fermato, picchiato, caricato su di una volante, portato in questura a Milano e trattenuto sino alle 7.30 della mattina (era un sabato notte). Li ho preso altre botte. Non ho mai saputo i nomi di questi bastardi polziotti che mi picchiarono, e mai li saprò. Io li trovo tutti bastardi, criminali incalliti ed impuniti. Se abitassi a Ferrara andrei tutti i giorni a contrastarli davanti al loro fetido camper. Chi li paga?? Ma lo stato ed i bastardi che li proteggono. I fetenti poliziotti si credono sopra la legge, sempre e comunque. Altro che mele marce: sono tutti d’accordo tra di loro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  1. 27 febbraio 2013 alle 16:31
  2. 19 marzo 2013 alle 10:52
  3. 29 marzo 2013 alle 15:51
  4. 30 marzo 2013 alle 11:13

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