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Stato d’eccezione carcerario, strada aperta alla speculazione

3 gennaio 2010 Lascia un commento

I responsabili del sistema penitenziario chiedono poteri speciali
di Paolo Persichetti, Liberazione 3 gennaio 2010

Il capo del Dap Franco Ionta ha chiesto lo scorso novembre l’apertura dello stato d’emergenza per le carceri. Secondo l’ex pm antiterrorismo, salito ai vertici dell’amministrazione penitenziaria nel luglio 2008, i «poteri straordinari» conferitigli all’inizio del 2009, in qualità di «commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria», non sarebbero più sufficienti per fronteggiare la gravità della situazione carceraria. In una lettera inviata a Settembrino Nebbioso, attuale capo di gabinetto del ministro della Giustizia Angelino Alfano, il massimo responsabile del carceri ha chiesto poteri speciali da «commissario delegato».
Un ampliamento delle competenze simile a quelle attribuite a Guido Bertolaso nel campo della protezione civile. Un potere d’eccezione che gli consentirebbe di aggirare le normali procedure in materia di edilizia penitenziaria prospettati, a più riprese, nel piano carceri annunciato dal governo. Ionta chiede di fare a meno delle gare pubbliche di appalto per l’attribuzione dei lavori alle ditte costruttrici e di avere in cambio la facoltà di affidare in via riservata, con modalità arbitrarie e discrezionali, i contratti per la costruzione di 47 nuovi padiglioni nei penitenziari già esistenti, e per i quali la finanziaria ha stanziato 500 milioni di euro (in buona parte presi dalla “cassa ammende”, circa 350 milioni, in precedenza utilizzati per finanziare programmi di trattamento e rieducazione che in questo modo verranno meno). Il piano indica anche la costruzione di 24 nuovi penitenziari a struttura modulare, di cui 9 «flessibili» (vale a dire carceri di “prima accoglienza” destinati a governare l’enorme flusso di ingressi/uscite rappresentato da quella fascia di persone arrestate, o detenute con pene lievi, che soggiornano in prigione per pochi giorni), da costruire nelle grandi aree metropolitane o in aree considerate “strategiche”, e di altre 7 strutture “pesanti”, a pianta architettonica tradizionale; progetti per i quali manca la copertura finanziaria.
Il project financing si è infatti arenato di fronte all’indisponibilità dei costruttori privati ad anticipare il costo dei lavori in cambio di contratti di lising poco remunerativi a breve termine. Un emendamento alla finanziaria, che consentiva la permuta di aree demaniali e delle sedi di vecchie carceri situati nei centri storici urbani, molto appetiti dagli speculatori del cemento, in cambio di nuove carceri da costruire nelle periferie, è stato fortunatamente bocciato. La richiesta del capo del Dap ha un precedente pericoloso, estremamente evocativo delle mire speculative che si nascondono dietro il piano carceri. Si tratta dei poteri speciali attribuiti nel maggio del 1977 al generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Con un decreto interministeriale ripetutamente prorogato, il responsabile dei nuclei speciali antiterrorismo venne nominato Comandante dell’ufficio di coordinamento per la sicurezza esterna degli stabilimenti penitenziari. A Dalla Chiesa fu affidato il compito di individuare i penitenziari destinati alla creazione di un nuovo circuito di massima sicurezza: le famose “carceri speciali”. In soli due giorni, con l’ausilio anche di elicotteri bimotore, vennero trasferiti sulle isole e da un capo all’altro del Paese circa 600 detenuti. Ma i poteri eccezionali conferiti al generale non si limitavano solo a questo. Dalla Chiesa aveva assunto anche competenze di intelligence che gli consentivano di entrare senza problemi all’interno degli istituti ed esercitare un forte potere gerarchico sui direttori. Nell’ambito di questi poteri d’eccezione, il Parlamento approvò, sempre nel dicembre del 1977, una legge recante «disposizioni relative a procedure eccezionali per lavori urgenti ed indifferibili negli istituti penitenziari».
Si tratta del precedente legislativo a cui si ispirano le pretese dell’attuale capo del Dap. Questa legge attribuiva al ministero della Giustizia ampi poteri discrezionali in materia di lavori pubblici e di appalti per la realizzazione di interventi che andavano ben oltre l’ordinaria manutenzione. Da quella operazione prese origine uno dei più importanti episodi di corruzione e truffa ai danni dello Stato. Scandalo scoperto nel febbraio 1988 e che travolse un ministro, il socialdemocratico Nicolazzi. La chiamata nominativa delle imprese di costruzione e l’opacizzazione dei protocolli, oltre all’avvio di un vasto programma di nuova edilizia penitenziaria basato su impressionanti colate di calcestruzzo e ferro in poco tempo divenute fatiscenti, diede origine allo scandalo delle carceri d’oro. Ogni “posto detenuto” venne a costare circa 250 milioni di lire, il prezzo di un appartamento in una grande città dell’epoca. Come allora, la banda del calcestruzzo, sponsor di questo governo, sarà il vero fruitore del piano carceri. Cemento e castigo

VIETATO VIETARE

14 agosto 2008 4 commenti

PIU’ POTERI AI GRANDI SINDACI DELLE NOSTRE CITTA’!LA SAGRA DELLA STUPIDITA’ UMANA E’ APERTA.
MA VIETARE AI GIORNALISTI DI SCRIVERE? VIETARE AL CORRIERE DELLA SERA CERTI SERVIZI?
VIETARE LA LETTURA DI STRONZATE, MAI??? 

Ecco l’elenco di alcuni divieti comparsi in alcune località italiane:

VENDITORI AMBULANTI: vietata la vendita abusiva di qualsiasi merce sulle spiagge. Multa 
da 250 euro a 1.500 euro. In diverse località, come Roma, Venezia, Firenze ed Alassio (Sv) è vietato trasportare merce in borsoni, sacchetti di plastica e simili. Multa da 25 euro a 250
ANIMALI – A Sirolo, in provincia di Ancona, è proibito l’ingresso di gatti e cani, anche con guinzaglio e museruola. Multa fino a 155 euro
MASSAGGI – Niente massaggi da personale ambulante sui litorali toscani e romagnoli. Multa da 2 mila euro a 10 mila
NUDISTI – A Ravenna no al nudismo, altrimenti si paga una sanzione fino a 102 euro
FUOCHI D’ARTIFICIO – A Positano non si possono sparare i fuochi d’artificio durante le feste private, ad esclusione del sabato. Multa da 50 euro a 500
PICCIONI – In diverse città italiane è vietato dare da mangiare ai piccioni. Multe da 50 euro a 500.
FONTANE – Vietato rinfrescarsi nelle fontane pubbliche. Multa da 50 euro a 500
CABINA – Non si può cucinare all’interno delle cabine da spiaggia. Il pranzo fai-da-te può costare fino a mille euro di multa
ASCIUGAMANI – È proibito prenotare il proprio posto in spiaggia lasciando l’asciugamano in terra. Multa fino a 1.000 euro
ZOCCOLI – Camminare con gli zoccoli è troppo rumoroso, per questo è stato vietato a Positano e Capri. Multa 50 euro
BANCHETTARE – Vietati i picnic in spiaggia o in strada a Positano, Ravello, Venezia, Capri, Firenze. Multa da 25 euro a 500
DECORO – In diverse località non si può camminare per strada senza maglietta o solo in bikini. Multa da 50 euro a 1.000
GIOCHI IN SPIAGGIA – No al calcio, bocce, racchettoni e altri giochi in spiaggia. Ad Eraclea, Venezia, è vietato anche costruire castelli di sabbia, perché ostruiscono il passaggio ai bagnanti e non si possono scavare buche. Multa da 25 euro a 250. In molte spiagge è vietato tuffarsi. Multa da 100 euro a 1.000. A Torino sono banditi dalle piscine pubbliche vandali, bulli e disturbatori
SPIAGGIA – È vietato occupare la fascia di 5 metri della battigia destinata al transito dei bagnanti e anche accendere fuochi. Multa da 100 euro a 1.000. Ad Eraclea, nel veneziano, non si possono raccogliere conchiglie e portare via la sabbia. Multa da 25 euro a 250. È proibito appropriarsi di relitti trovati in fondo al mare o sulla spiaggia. Multa fino a 1.032 euro
TAGLIARE L’ERBA – A Forte dei Marmi è vietato usare il tagliaerba nelle ore pomeridiane e nei weekend. Multa fino a 500 euro
SKATEBOARD – No agli skateboard nel centro storico di Viareggio. Multa da 25 euro a 500
ACCATTONAGGIO – Vietato chiedere l’elemosina, importunare i turisti, chiedere spiccioli ai passanti, in tutte le città d’Italia. Multa da 100 euro a 1.000
SOSTA NEI PARCHI – A Novara, vietato sostare in più di due persone nei parchi pubblici dopo le 23.30. Multa da 25 euro a 500
FUMO – Non si può fumare nei parchi giochi pubblici attrezzati per i bambini a Verona. Multa 50 euro. Divieto assoluto a Napoli e Bolzano. Multa da 25 euro a 500. Sigaretta bandita in in spiaggia a Is Aruttas (Oristano). Multa fino a 360 euro
EFFUSIONI AMOROSE – Anche un bacio è vietato nelle automobili a Eboli (Sa). Multa fino a 500 euro
PIERCING – A Bologna è vietato farsi un piercing «su parti anatomiche le cui funzionalità potrebbero essere compromesse». La multa non è ancora stata decisa
RISCIO’ – A Mintumo, Latina, non si possono usare i risciò a pedali sul lungomare nei fine settimana di luglio e in tutto il mese di agosto. Multa 500 euro
PROSTITUZIONE – Divieto di praticare l’attività su tutti il territorio comunale. Multe salate anche per i clienti
BIBITE E ALCOLICI – In alcune località sono vietate le bibite di vetro. Multa fino a 500 euro. Nel centro storico di Genova il divieto riguarda gli alcolici sia in bottiglia che in lattina . Multa fino a 360 euro. 
SOSTA – A Capri è vietato sedersi sulle scalette della famosa piazzetta. Multa 50 euro. A Genova non si può bivaccare nei vicoli del centro storico dalle 22 alle 6. Multa fino a 250 euro. A Voghera, nel pavese, non si può sostare sulle panchine e nei parchi pubblici, dopo le 23. A Viareggio, invece, è vietato appoggiare i piedi sulle panchine pubbliche in qualsiasi ora del giorno. Multa da 25 euro a 500 euro
FUNGHI E FRUTTI DI BOSCO – Vietato calpestare e danneggiare i funghi sui terreni pubblici dell’Alto Adige. SI rischia di pagare fino a 113 euro. Sul Monte Gran Paradiso è vietato raccogliere fragole, lamponi e mirtilli. Multa da 25 euro a 1.000
MUSICA – Sulla spiaggia, dalle 13 alle 16, bisogna tenere il volume basso della radio. La multa arriva fino a 1.000 euro
CARTELLI DIVIETI – Divieto di danneggiare o rubare i cartelli che recano messaggi di divieto. Multa da 77 euro a 428
AUTO E MOTO – Divieto di sosta sia per la auto che le moto nei pressi della spiaggia demaniale. Multa fino a 1.032 euro. In Emilia Romagna è vietato accedere con mezzi a motore nelle aree boschive. Multa salata: da 2.000 euro a 10.000
VOLANTINAGGIO – È vietato fare volantinaggio in spiaggia. Multa fino a 250 euro
BURQA – A Azzano Decimo (Pn), vietato alle donne musulmane girare per le vie del paese con indosso il tradizionale burqa
REDDITO MINIMO – Per richiedere la residenza a Cittadella (Padova), bisogna avere un reddito minimo di sopravvivenza di 5000 euro
LAVAVETRI – Divieto di intralciare in qualsiasi modo il traffico. Una misura per impedire che i lavavetri sulle strade. Multa 206 euro
ALIMENTI – Vietato vendere cibi crudi, nel periodo compreso tra il primo giugno e il 30 settembre, in Emilia Romagna. Multa fino a 206 euro
[CORRIERE DELLA SERA]
AH!DIMENTICAVO….a Trieste è vietato fotografare i bambini in piscina!

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