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Posts Tagged ‘Shujaiyah’

l’orgoglio di bombardare “civilian structure” dell’Israel Defence Forces

21 luglio 2014 4 commenti

Quello che mi fa incazzare è la stampa italiana, i nostri sionisti da quattro soldi
capaci di negare quello che l’esercito israeliano assolutamente non nega e non tenta di giustificare. Anzi!
Di Shuja’iya non è rimasto nulla: è un quartiere polverizzato come polverizzate son le famiglie che non hanno lasciato le loro case una volta intimatogli dall’eserito israeliano.
Semplicemente spazzate via, perché tanto non avrebbero saputo dove andare.
Perché a Gaza se ti evacuano forzatamente da una zona, giri in tondo su te stesso in un cortile di un grande carcere,
sempre più stretto, nemmeno così tanto grande. Andare via … vien da ridere solo a dirlo, sarò ripetitiva.

Ora volevo condividere i nomi di chi non ha lasciato casa, di chi abitava in quei grandi quadrati blu così ben descritti da questa locandina direttamende prodotta dall’Israel Defence Forces. “Strutture civili” le definiscono, di una città con una densità di 10.000 persone per kilometro quadrato: strutture che ora son polvere e dove c’erano tutti loro.
La loro colpa era vivere vicino ad un puntino rosso che non ha causato alcun danno… ma ci racconteranno che erano terroristi,
che i bambini venivano fatti addormentare su arsenali nascosti,
che saranno felici di avere nuovi 62 martiri, che le mamme palestinesi li mettono al mondo appositamente per vederli martiri.
Sono intere famiglie, come leggete dai cognomi e dalle età.

State ancora ad ascoltare queste stronzate, leggetele,
aprite la prima pagina di repubblica e continuate a vivere abituati a leggere “palestinesi morti e israeliani uccisi”.
Sappiate che lo schifo per voi è più sostanzioso di questa illeggibile lista di nomi qui sotto, che è eterno,
che vivere sull’abuso vuol dire vivere per sempre nel terrore.
Almeno quello, ve lo meritate per sempre.

Names and ages of 62 people who fell victim to Al-Shijaeyya massacre:

  1. Narmin Rafiq Dyab Ayyad, 19 years old.
  2. Fidaa Dyab Ayyad, 23 years old.
  3. Ahmad Sami Deyab Ayyad, 27 years old.
  4. Osama Rebhe Shehde Ayyad, 32 years old.
  5. The child Mohammed Ramy Fathi Ayyad, 2 years old.
  6. The child Mohammed Ashraf Rafiq Ayyad, 5 years old.
  7. Muna Abderrahman Mahmoud Ayyad, 41 years old.
  8. Hala Subhy Saady Ayyad, 24 years old.
  9. The child Ghada Subhy Saady Ayyad, 11 years old.
  10. The child Shireen Fathi Othman Ayyad, 17 years old.
  11. Ibrahim Aref Ibrahim Al-Ghalayini, 26 years old
  12. Mohammed Mohammed Ali Mhareb Jundiyya, 38 years old.
  13. Alaa Jamaliddin Mohammed Barda, 34 years old.
  14. Ahmad Ishaq Yousef Al-Ramlawi, 32 years old.
  15. Ahed Saad Musa Sarsak, 35 years old.
  16. Adel Abdallah Salim Eslim, 38 years old.
  17. The child Dima Adel Abdallah Eslim, 2 years old.
  18. The child Shady Ziyad Hasan Eslim, 15 years old.
  19. The child Alaa Ziyad Hasan Eslim, 11 years old.
  20. The child Fady Ziyad Hasam Eslim, 10 years old.
  21. The child Khalil Ismail Khalil Al-Hayye, 6 years old.
  22. The child Osama Osama Khalil Al-Hayye, 8 years old.
  23. Osama Osama Khalil Al-Hayye, 8 years old.
  24. Hala Saqer Hasan Al-Hayye, 28 years old.
  25. Osama Khalil Ismail Al-Hayye, 29 years old.
  26. The child Omar Jamil Subhy Hammouda, 10 years old.
  27. Wesam Majdy Mohammed Hammouda, 30 years old.
  28. Yousef Ahmad Younis Mustafa, 62 years old.
  29. Muna Salman Ahmad Al-Sheikh Khalil, 49 years old.
  30. The child Heba Hamed Al-Sheikh Khalil, 13 years old.
  31. The child Samya Hamed Al-Sheikh Khalil, 3 years old.
  32. Tawfiq Barawi Salem Marshoud, 52 years old.
  33. The child Marwa Salman Ahmad Al-Sirsawi, 13 years old.
  34. Maysa Abderrahman Said Al-Sirsawi, 36 years old.
  35. The child Marwa Salman Ahmad Al-Shirsawi, 13 years old.
  36. The child Dina Rushdy Omar Hamada, 16 years old.
  37. Eman Mohammed Ibrahim Hamada, 39 years old.
  38. Ghada Ibrahim Sulaiman Odwan, 38 years old.

    Durante il cessateilfuoco

  39. Ibrahim Salem Jumaa Al-Sahabany, 20 years old.
  40. Israa Yasi Atiya Hamdiyya, 28 years old.
  41. Akram Mohammed Ali Al-Sakafi, 63 years old.
  42. The child Eman Khalil Abed Ammar, 9 years old.
  43. Tala Akram Ahman Al-Atwi, 7 years old.
  44. Kaled Ryad Mohammed Hamad, 25 years old.
  45. Khadija Ali Musa Shhada, 62 years old.
  46. Khalil Salem Ibrahim Musbeh, 53 years old.
  47. Aysha Ali Mahmoud Zayed, 54 years old.
  48. Abderrahman Akram Mohammed Al-Skafi, 22 years old.
  49. Esam Atehhe Said Al-Skafi, 26 years old.
  50. Musab Salaheddim Al-Skafi, 27 years old.
  51. Ali Mohammed Hasan Al-Skafi, 27 years old.
  52. Mohammed Hasan Mohammed Al-Skafi, 53 years old.
  53. Abderrahman Abderrazq Abderrahman Al-Sheikh Khalil, 24 years old.
  54. Abdallah Mansoor Redwan Amarah, 23 years old.
  55. Abedrabo Ahman Mohammed Rayed, 58 years old.
  56. Fatma Abderrahim AbdelQadir Abu Ammouna, 55 years old.
  57. Fahmy Abdel-Aziz Saad Abu Said, 29 years old.
  58. Mohammed Raed Ehsan Akkila, 19 years old.
  59. The child Marah Shaker Ahmad Al-Jammal, 11 years old.
  60. Marwan Muneir Saleh Qunfud, 23 years old.
  61. Yousef Salem Habib, 26 years old.
  62. Unidentified.

Assassinati o morti? L’importanza delle parole sotto le bombe a Gaza

20 luglio 2014 6 commenti

Una semplice banale questione di linguaggio: che però fa bene tener presente.
Leggere “morto” o “assassinato” fa la sua differenza, lo fa in spagnolo, lo fa in qualunque altra lingua.
Il lessico, le parole scelte, hanno creato sempre un grande spartiacqua nel conflitto israelo-palestinese,
che chiamerei più “occupazione israeliana”.
Perchè già la parola conflitto la trovo ridicola: il 4° esercito più potente del mondo, contro una delle popolazioni più povere e prigioniere possibile.
Eh sì, già la definizione “conflitto israelo-palestinese” appare un po’ come una forzatura linguistica.
I nostri giornali, il mainstream e la sua copertura di quest’ennesima pagina di genocidio, colpisce come le bombe israeliane, è colpevole, colluso.

Poi continuo a leggere dibattiti anche violenti sull’uso delle fotografie dei morti, dei bambini morti soprattutto,
che vengono diffuse dai medici palestinesi e da chi sopravvive ai bombardamenti e alle incursioni che in queste ore si stanno intensificando incredibilmente,
che è quasi difficile immaginare cosa possa voler dire.
L’apocalisse oggi, tredicesimo giorno di offensiva israeliana ( poi se volete chiamarlo conflitto fate pure), si è abbattuta su quartiere di Shujaiya, nella zona est di Gaza city e il bilancio è fuori dalla portata del raccontabile. Un quartiere polverizzato, dove tutta la popolazione sta fuggendo (come se ci fosse realmente luogo dove rifugiarsi poi): già una sessantina sono i corpi recuperati. Un’altra jenin, un’altra qana, un’altra strage che sempre sarà impunita.
E allora scelgo le foto di chi rimane vivo,
così che possiate smetterla di far polemica sulle stronzate, così che i vostri stomaci digeriscano tranquillamente,
così che possiate capire il terrore, che è peggio della morte.

A Palestinian boy wounded by Israeli shelling, receives treatment at al-Shifa hospital in Gaza City, 20 July. (Ali Jadallah / APA images)

Shaken children who survived Shujaiyah seize. @tamerELG

si commenta da sola…

 

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