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VALERIO VERBANO: UN’IDEA NON MUORE
22 FEBBRAIO 1980
E SEMBRA IERI, ANCHE SE IO NON C’ERO, ANCHE SE NON ERO ANCORA AL MONDO.
LA TUA MORTE MI VIVE DENTRO DA SEMPRE, SONO CRESCIUTA CON IL TUO VISO TATUATO NELLO SGUARDO,
SONO CRESCIUTA PORTANDOTI IN OGNI PIAZZA, URLANDOTI IN OGNI SLOGAN,
CORDONATA A TE IN OGNI SCIOPERO, IN OGNI CAMPO PROFUGHI, IN OGNI MANGANELLATA PRESO E IN OGNI PIETRA SCAGLIATA.
A TE, GIOVANISSIMO MILITANTE CON LE IDEE PIU’ CHE CHIARE…
A TE, UCCISO NEL PIU’ BARBARO DEI MODI.
A TE, COMUNISTA ANTIFASCISTA RIVOLUZIONARIO.
VALERIO VIVE IN OGNI LOTTA, IN OGNI SORRISO, IN OGNI LIBERTARIO, IN OGNI “SPIRTO GUERRIER” CHE ALZA LA TESTA, CHE LOTTA PER LA LIBERTA’, CHE RIFIUTA QUESTO PRESENTE REAZIONARIO, RAZZISTA E FASCISTA.
valerio.mp3
APPUNTAMENTO QUESTO POMERIGGIO, COME OGNI ANNO, IN VIA MONTEBIANCO (SOTTO CASA DI VALERIO) PER IL CORTEO ANTIFASCISTA IN MEMORIA DI VALERIO.
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PAGHERETE CARO PAGHERETE TUTTO
21 febbraio. A Wilma Monaco
Wilma Monaco è nata a Roma il 28 ottobre 1958.
Si diploma nel luglio 1976 in lingue e milita prima nei movimenti, poi nel Movimento Proletario di Resistenza Offensivo e poi nelle Brigate Rosse – Unione dei Comunisti Combattenti.
Wilma, nome di battaglia “Roberta, viene assassinata dalla polizia a Roma, il 21 febbraio 1986, nel corso di un’ azione contro Da Empoli (consigliere economico della Presidenza del Consiglio del Governo Craxi)
Testimonianza al Progetto Memoria [Ed. Sensibili alle Foglie] – Gianni Pelosi, Roma 1993-
“Wilma nasce a Roma nel quartiere Testaccio da una modesta famiglia. Si diploma in lingue ed è nella scuola che inizia il suo approccio alla politica. Appena diplomata resta in attesa di una collocazione e frequentando i luoghi del quartiere riesce a ricollocare il suo interesse politico. In quel periodo (’77-’78) a Roma erano proliferate decine di piccole organizzazioni che si erano riunite sotto la sigla del MPRO (Movimento Proletario di Resistenza Offensivo), coordinando iniziative su temi specifici come il problema della casa e del lavoro.
Wilma si inserisce in uno di questi nuclei sviluppando appieno il suo lavoro di militante. Partecipa così alle varie iniziative che, essendo di un certo valore, permettono al gruppo di entrare subito in contatto con le BR, con le quali l’organizzazione cui appartiene mantiene un rapporto critico. Nel giro di un anno il MPRO scompare e la stessa sorte tocca alle organizzazioni che lo avevano formato.
Le BR, sfruttando a loro favore il disgregamento di questa realtà organizzata, raccolgono i singoli e i gruppetti attraverso la proposta della costruzione dei Nuclei Clandestini di Resistenza. Lei diventa militante di uno di questi nuclei e nello stesso periodo si inserisce maggiormente in realtà di lotta ed emarginazione non più nel suo quartiere originario, ma nel quartiere dove si è trasferita.
Quando nell’82 l’Organizzazione subisce la poderosa ondata di arresti determinata dal fenomeno del pentitismo, si svilupperà un dibattito sul futuro dell’iniziativa armata che investirà tutto il Movimento Rivoluzionario.
A Roma, fuori dall’Organizzazione, il dibattito si svilupperà in un Coordinamento nel quale confluiranno tutte le organizzazioni o i singoli presenti nell’area romana, legato al percorso della lotta armata. Wilma partecipa attivamente a tale dibattito che in realtà non arriverà mai ad una conclusione determinata e non produrrà passaggi politici rilevanti; darà luogo invece ad un’ulteriore dispersione della quale Wilma stessa sentirà il peso.
La maggior parte dei partecipanti a questo Coordinamento si riverserà in varie istanze di lotta e così farà anche lei. Parteciperà alle lotte del Movimento Pacifista, alle lotte contro l’istallazione dei missili Nato a Comiso. Nello stesso lasso di tempo partecipa alle lotte dei disoccupati riuniti nelle Liste di Lotta alle quali lei stessa si iscriverà. E’ questo un periodo di evidente sbandamento politico dove è difficile per tutti ritrovare dei punti di riferimento e spesso si oscillerà tra la voglia di partecipare alle lotte di massa e il tentativo di riprodurre il percorso armato.
Anche lei subirà questa estenuante tensione tanto che si avvicinerà, alla fine dell’83, ad un piccolissimo gruppetto di fuoriusciti dall’Organizzazione provenienti dalla Brigata Tiburtina. Questi praticano un intervento nelle situazioni di movimento e nello stesso tempo parlano di lotta armata, non riproducendo in realtà nessun percorso di quel tipo, passato o nuovo che sia, pur contando latitanti (in realtà uno solo) tra loro. E’ proprio a causa di quella situazione ambigua che nel loro gruppo si produce un delatore il quale, denunciandoli, produce l’arresto del latitante e la latitanza degli altri componenti del gruppo, tra cui la stessa Wilma.
Attraverso il periodo di latitanza entra in contato con la nuova formazione costituitasi alla fine dell’85 denominata UdCC con la quale porterà a termine l’iniziativa che aveva come obiettivo la gambizzazione di Antonio Da Empoli, nella quale cade mortalmente.”
In Memoria di Wilma
Ai confini
Della mia pelle
riparo
i tuoi occhi
sorella
dal gelo
di quel mattino.
_Geraldina Colotti_
Comunicato Stampa di H.I.J.O.S. che ripudia le dichiarazioni di Berlusconi
Noi di H.I.J.O.S: (Figli e Figlie per l’dentità e la Giustizia contro l’Oblio e il Silenzio) ripudiamo le parole del Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi sui “voli della morte”, che in piena campagna elettorale ha sostenuto: “Non farò come quel dittatore argentino che faceva fuori i suoi oppositori portandoli in aereo con un pallone poi apriva lo sportello e diceva: c’è una bella giornata fuori andate un po’ a giocare…” , aggiungendo, poi, di fronte alle risate degli astanti: “Fa ridere, però è drammatico”(1)
Che sia a chiaro a Berlusconi ciò che è chiaro al mondo intero da tempo: i voli della morte fecero parte di un piano sistematico di sterminio e costituirono una pratica dello Stato terrorista argentino. I detenuti-desaparecidos, dopo essere stati torturati ed addormentati con un’iniezione di Pentotal, erano caricati sugli aerei e, una volta a bordo, venivano svestiti e gettati nudi in mare. Non andavano a “giocare”: erano gettati vivi in mare dai militari. Questo non può far ridere in nessun modo, perché si tratta di crimini contro l’umanità. A meno che per Berlusconi uno Stato terrorista non sia qualcosa di spiritoso.
Non possiamo tollerare che Berlusconi affermi che i nosti padri e le nostre madri erano andati a giocare quando li assassinarono, con l’intento di sbarazzarsi dei loro corpi e di occultare i crimini compiuti. Ai voli parteciparono le Forze Aeree Uruguaiane (Plan Cóndor) e le Forze Armate Argentine. Alcuni di quei corpi gettati in mare tornarono a riva e fu possibile riconoscerli e dare loro sepoltura. Ma molti altri, la maggioranza, non sono ancora stati ritrovati.
Esigiamo che il Primo Ministro Italiano Silvio Berlusconi ritratti quanto ha affermato e porga pubbliche scuse per le sue gravi dichiarazioni, che offendono e feriscono la sensibilità del popolo argentino e del mondo che ha solidarizzato con la lotta per il giudizio e il castigo per i genocidi. Berlusconi, inoltre, offende profondamente i sopravvissuti e noi familiari delle vittime, che continuiamo ad esigere di sapere cosa n’è stato nei nostri figli, delle nostre figlie, dei padri, delle madri e dei nipoti.
Per nessuno di noi, i cui familiari possono essere stati gettati in mare, i voli della morte possono essere valutati come qualcosa che “fa ridere”. Berlusconi ferisce particolarmente anche il popolo italiano, perché tra i 30.000 detenuti-desaparecidos c’erano cittadini di questo Paese, motivo per cui anche la comunità italiana sa che i voli fecero parte dell’apparato repressivo dei genocidi. La Giustizia italiana ha, infatti, giudicato e condannato genocidi argentini e continuerà a farlo.
Berlusconi non solo ha affermato quanto qui citato sui voli della morte, ma difende anche la sua dichiarazione, facendo sapere che il ripudio delle sue nefaste parole è “un attacco calunnioso e assolutamente ingiustificato, che provoca indignazione. È questa la reazione di Palazzo Chigi alle polemiche gonfiate su un finto “caso Argentina”. Le parole del Presidente del Consiglio sono state, infatti, completamente stravolte e addirittura rovesciate, quando era chiarissimo che egli stava sottolineando la brutalità dei ‘voli della morte’ messi in opera dalla dittatura argentina di quel tempo.”(2)
L’ultima dichiarazione di Berlusconi è altamente aggravante e siamo noi a sentirci attaccati nel nostro dolore e nella nostra lotta per la memoria, la verità e la giustizia. Esigiamo la sua ritrattazione pubblica e che si informi correttamente sul tema, perché la gravità delle sue affermazioni può dimostrare solo due cose: o che non conosce l’argomento o che rivendica i “voli della morte”, cioè il fatto che dallo Stato si gettino persone in mare.
RICOMPARSA IN VITA DI JORGE JULIO LÓPEZ
CARCERE COMUNE PERPETUO ED EFFETTIVO PER I GENOCIDI, I COMPLICI E GLI IDEOLOGI
RESTITUZIONE DELL’IDENTITÀ DEI NOSTRI FRATELLI “APPROPRIATI”
H.I.J.O.S.
Hijos e Hijas por la Identidad y la Justicia contra el Olvido y el Silencio
Regional Capital en la Red Nacional argentina
www.hijos-capital.org.ar
hijos@hijos-capital.org.ar
L’UNICA RONDA E’ RIBUTTARVI NELLE FOGNE
LE RONDE? FACCIAMO QUALCOSA CONTRO TUTTO CIO’.
FACCIAMOLI RIENTRARE NELLE LORO FOGNE, FACCIAMOLI SPARIRE, MA NEMMENO A BASTONATE MA A TONNELLATE DI MERDA DA TIRARGLI. MERDA MERDA E SOLO MERDA, QUELLA IN CUI QUESTO PAESE STA AFFOGANDO.
RIALZIAMO LE TESTE COMPAGNI, STIAMO PER FARE UNA BRUTTA FINE.
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