Ieri 3 piazze a Roma: la più partecipata? Il Flash Mob in stile coreano!

Piazza del Popolo, due anni fa
Bisogna prendere atto di quel che accade.
Bisogna prender atto sì, che non vuol dire rassegnarsi, però almeno contestualizzare la propria esistenza, i propri desideri di ribellione,
quella folle convinzione che una condizione sociale ed economica come quella che viviamo porti inevitabilmente ad uno scontro di classe,
ad un’alzata di testa.
E nella storia, anche quella del nostro buon vecchio Novecento, abbiamo visto che ad alzare la testa son le classi subalterne e sfruttate,
e sono i giovani, gli studenti, coloro che hanno tutto il desiderio e il diritto di vivere e costruire una società diversa,
adatta ai loro bisogni e ai loro desideri.
Ma a quanto pare bisogna mettere in conto altro.
A quanto pare abbiamo avuto, noi compagni, la superficialità e la spocchia di non prendere in considerazione una cosa come questa.
Che nasce spontanea e autorganizzata come dovrebbe esser la rabbia e il desiderio di altro,
Sono 30.000 persone, il doppio di quelle previste: a riempire Piazza del Popolo in una giornata in cui Roma era divisa tra due importanti appuntamenti.
Uno, da tempo organizzato, tutto loro: un imponente corteo in difesa della scuola, che aveva come obiettivo quello di assediare il Miur per avvertire che ulteriori tagli all’istruzione non potranno essere accettati.
Un altro appuntamento, un presidio antifascista, contro una pagliacciata tutta celtiche e saluti romani, che andrebbe estirpata con un po’ di derattizzante.
Nè il desiderio di partecipare ad una giornata di lotta in difesa dei propri diritti, per imparare a vivere collettivamente l’idea di cambiamento,
né un desiderio tutto comprensibile di ricacciare nelle fogne dei rigurgiti fascisti che si aggirano con sempre più insistenza nelle nostre strade.
Niente di tutto ciò: quel che ieri ha attratto 30.000 giovani è stato il flash mob,
“GangGnam Style”, il tormentone coreano che da mesi impazza in rete con qualche decina di milioni di condivisioni.
Surreale? Nemmeno tanto, realtà vera e propria.
Nessuno slogan, nessun pugno al cielo per chiedere e pretendere ALTRO:
ma solo cellulari sincronizzati a mandare la canzone all’unisono e un solo grande urlo
“Posizionatevi dove volete e ballate rivolti verso il Pincio!”
così è.
Famosele du’ domande
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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ciao,
non tieni il blog per sentirti dire brava
però lo dico lo stesso molto brava
esatto è proprio così
un* non nasce imparato
e quindi se qualcun* se la sente cerca di insegnare
2 anni fa’ p.za popolo
1 anno fa’ p.za san giovanni
non dico i metodi, figurati, dico lo spirito… la tendenza
e cazzo niente
solo ed esclusivamente il deserto il nulla
il benessere nel solo possesso di un gadget tecnologico e nella stima di due amici
e basta
peccato
avanti da soli, va bene lo stesso, per me
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tre risposte: 1)co’ sti cerebrolesi nun c’ho nulla da sparti’ oggi,2)un ce l’avevo a 40 anni(20 anni fa) 3)a 20 anni (40 anni fa) se lo vedevo avrei creduto fosse un film amerikano… MO famose altre quattro domande: A) macchi ce lo fa’ fa’? (de fasse carcera’ sfonna’ tortura’ massacra’) pe’sti 30.000 decorticati? che magara han pure versato con la carta prepagata 40 Dracme per la majettina con il logo? B) il 15 ottobre sebbene avessi ancor solo 58 anni e mezzo me so’ divertito molto ma molto di piu…chiedemose che tristezza questi cucciolotti solàti quando se so’ aritrovàti da soli come pantegane la sera davanti al pc:almeno NOI arimedievamo un bacio come minimo:spessissimo tornavamo a casetta tenendoci abbracciati(masculi co’ li masculi fimmine co’ le fimmine pansessuali co’ li pansessuali e tutto pure arimischiato, ma eravamo FELICI.) Mo nun me aricordo piu le altre domande …dateme una mano. E TENIAMOCI PER MANO. VE AMO. …nun se famo cojona’ ….
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Bresci dopo che ebbe ucciso il re, mentre veniva trascinato via dai carabinieri, una folla inferocita avrebbe voluto linciarlo lì, sul posto, senza neppure aspettare un processo. Saranno stati solamente ricchi aristocratici più realisti del re, qualcuno obietterà, tuttavia il proletariato, la sua classe sociale d’appartenenza, quello che forse alberga più nelle nostre suggestioni quando immaginiamo il 900, quel proletariato spese in maggioranza il suo tempo a pregare in parrocchia dietro alla coda di un prete, piuttosto che condividerne almeno idealmente il gesto.
Il Potere è tale perchè esercita l’egemonia “culturale” sulla massa che governa. Senza quella non c’è potere. Egemonia culturale che sarà ad un tempo l’elite intellettuale che indica i percorsi ideologici da seguire ad una società (che può essere la progettazione della banda larga e i canoni di comunicazione massmediatica), e “oppio” da distribuire ai popoli: un tempo il timore di Dio, (di Manzoniana memoria) e la magnificienza luminosa dei re (di Schakespeariana memoria) per tenerli buoni. Ci sono sempre riusciti.
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