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Posts Tagged ‘aggravante’

Muore folgorato per rubare rame… ma loro pensano a “cercare il complice”.

11 gennaio 2014 Lascia un commento

Poi si muore anche così…
si muore per rubare fili di rame, si muore per provare a campare, si muore perchè a malapena si sopravvive.
Quando leggo queste notizie, che di solito occupano massimo 5 righe di qualche giornale locale, rimango basita:
la rabbia mi assale totalmente.
Perché non si può morire di lavoro: ne’ di quello che ti vede timbrare un cartellino tutti i giorni, in fabbrica o in un ufficio,
ne’ di quello “clandestino”, del grande mondo dell’illegalità per vivere, per campare, perché sì!

Roberto Sechi, disoccupato di 45 anni (papà di due bimbi) è stato trovato morto sul lungomare di Balai a Porto Torres, in provincia di Sassari: il suo corpo è stato segnalato da una telefonata anonima poco prima della mezzanotte e così è stato ritrovato, sulla pista ciclabile.
Pochi metri lontano, sono stati ritrovati 200 kg di rame, ed altri sarebbero stati se Roberto non fosse stato folgorato da una scarica elettrica impressionante, che l’ha ucciso sul colpo.

Ora la stampa parla di altro però: non di un uomo morto perché per campare rubava rame di notte,
ma perché devono trovare il suo “complice”, che ha fatto la chiamata anonima per segnalare la morte del suo amico.
Ci fanno sapere che l’hanno appena preso, come se a noi ce ne fregasse qualcosa.

Noi salutiamo Roberto, morto anche lui sul lavoro, il suo.

Senza dimenticare che nel DDl fatto in fretta e furiacon la scusa dell’emergenza Femminicidio nel 2013, tanto applaudito,
è stato modificato l’articolo 625 del codice penale, con l’introduzione dell’aggravante del reato di furto (articolo 624) la sottrazione di componenti metalliche e altri materiali da infrastrutture energetiche nonché da infrastrutture di comunicazione e di altri servizi pubblici gestiti, anche da privati, in regime di concessione pubblica.
Ed eccoci qua..

Aggiornamenti dopo la rivolta di Ponte Galeria

15 marzo 2010 1 commento

Ieri(13 marzo), alle ore 22.30, sono rientrati in cella i ragazzi che durante il presidio erano saliti sui tetti del lager di Ponte Galeria.
Dopo la protesta sono stati picchiati brutalmente dalla polizia.
Uno di loro non riesce più a muovere la mascella e sembra che un altro si sia tagliato un braccio come atto per scongiurare ulteriori pestaggi da parte dei burattini in divisa.

Successivamente la violenza è proseguita con la perquisizione nelle celle riservate agli uomini, ancora da accertare in quante sezioni sia avvenuta. Il giorno seguente (14 marzo) i/le reclus* riferiscono di essere in sciopero della fame.
Seguiranno aggiornamenti riguardo la protesta e l’adesione a questa.

Nella tua città c’è un lager, chiudiamo il C.I.E di Ponte Galeria!
Solidarietà a tutt* i/le reclus* in lotta!
Chiudere tutti i C.I.E!
Fuoco a tutte le gabbie!

Ponte Galeria in rivolta, una “bella” a Torino e la riacquistata libertà per i compagni torinesi! Che giornate!!

13 marzo 2010 1 commento

Mentre c’era chi sceglieva di scendere in piazza con una sciarpa viola, mentre c’era chi ascoltava Di Pietro, chi si sbrodolava per Travaglio,
mentre c’era chi ha preso pulmann per far da pubblico pagante al peggio che la storia della “sinistra” è riuscito a tirar fuori,
mentre gli ex girotondi, aspiranti “secondini” e carcerieri del paese intero, riempivano la vuota (di contenuti totalmente) piazza romana,

i compagni autorganizzati, le realtà di movimento e tutt@ coloro che portano solidarietà ai migranti reclusi nei Centri di Identificazione ed Espulsione, erano sotto i cancelli di Ponte Galeria ad urlare con tutto il fiato in gola la loro rabbia e il loro sostegno alla lotta dei migranti in stato di detenzione senza aver commesso alcun reato, in uno sciopero collettivo della fame terminato pochi giorni fa.
Dopo il tam tam telefonico l’iniziativa fuori dal CIE è stata seguita da una rivolta all’interno del centro di detenzione…alcune decine di migranti sono salite sui tetti e lì sono avvenute diverse cariche di polizia e carabinieri.
Senza troppe parole sprecate, è meglio ascoltare direttamente le corrispondenze effettuate da Radio Onda Rossa
1- I Detenuti salgono sui tetti ASCOLTA
2- La celere carica i migranti sui tetti ASCOLTA
3-  Ancora cariche sui tetti di Ponte Galeria ASCOLTA

Dopo le molte ore passate sotto il CIE di Ponte Galeria i/le compagn@ hanno ripreso il treno per Roma. Arrivati alla Stazione Trastevere è partito un corteo spontaneo che ha attraversato tutta Viale Trastevere fino al Lungotevere, con un ingente dispiegamento delle forze dell’ordine in assetto anti-sommossa.

SOLIDARIETA’ CON TUTT@ I/LE RECLUSE NEI CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE PER MIGRANTI
LIBERTA’ PER TUTT@

Da Torino invece due BELLE NOTIZIE
Tutti liberi gli arrestati
nell’operazione del 23 febbraio scorso: nessuno dovrà più stare in galera o ai domiciliari, anche se qualcuno avrà l’obbligo di firma. Dopo due settimane, si iniziano a vedere le prime crepe nel castello di accuse malamente costruito dal PM Padalino (in un ritratto) e dal capo della Digos Petronzi (nella foto).

Ma la storia senza dubbio più emozionante è l’evasione di un gruppo di reclusi dal Cie di Torino. Avremmo voluto raccontarvela in anteprima, ma qualche agenzia di stampa ha già battuto la notizia: nella notte tra giovedì e venerdì sono riusciti a scappare almeno in otto, sembra attraverso dei buchi scavati da tempo, e fino ad ora sono ancora tutti liberi.

In culo alla Polizia, agli alpini, alla Croce Rossa e a tutti i magistrati, politici e giornalisti razzisti. Viva la libertà e chi se la conquista!

macerie @ Marzo 13, 2010

Dal sito Macerie, un po’ di aggiornamenti da Parigi, Torino e Milano

4 dicembre 2009 Lascia un commento

Parigi Torino e Milano, in breve
Diario

 @ Si è tenuta, il primo dicembre scorso al Tribunale di Parigi, la prima udienza del processo per l’incendio di Vincennes. Intanto, la domanda di scarcerazione di Nadir, l’ultimo dei ribelli in carcere, è stata respinta, come è stata respinta la richiesta degli antirazzisti di potergli far visita. E sono

L'incendio dopo la rivolta. Vincennes, France

state respinte pure le richieste degli avvocati di prendere visione di tutte le videoregistrazioni della rivolta e non solamente della sintesi preparata – ad arte – dalla polizia. In aula erano presenti un bel numero di solidali, alcuni dei quali hanno occupato, successivamente, l’ufficio che concede i permessi di visita. Il processo continuerà il 25, 26 e 27 gennaio prossimi, e per la settimana precedente sarà indetta una settimana internazionale di solidarietà con gli arrestati.

 @ A Torino, al processo per i fatti di piazza Rebaudengo, sono stati ascoltati i testimoni della difesa. Nulla da segnalare, se non l’astio evidente e incontrollato del Pubblico ministero Padalino nei confronti degli imputati e di alcuni dei testimoni. Astio oramai quasi maniacale, che lo ha portato a richiedere preventivamente alla Digos di analizzare i tabulati telefonici del cellulare di uno dei testimoni proposti dalla difesa, per scoprire esattamente dove il testimone fosse al momento dei fatti: peccato che quel cellulare, in quel momento, fosse spento. Anche questo procedimento continuerà nel 2010.

 @ Al Tribunale di Milano, per finire, il processo per la seconda rivolta di Corelli, quella del 7 novembre. Udienza lunga, con molti solidali in aula. Sono stati interrogati alcuni testimoni e alcuni degli imputati. A metà udienza è emerso un particolare inedito: i quattro arrestati non sarebbero stati arrestati totalmente “a caso”, come si sospettava all’inizio. Al contrario: si è trattato di una ritorsione per aver tentato di fuggire, soltanto un paio di giorni prima. La prossima udienza sarà il 17 dicembre, e a testimoniare ci sarà l’oramai famosissimo Vittorio Adesso, ispettore capo del Centro.

Rivolta al CIE di Bari

1 dicembre 2009 Lascia un commento

Tocca al Cie di Bari Palese chiudere degnamente questo mese di rivolte che hanno segnato i Centri di tutta Italia.
La dinamica dei fatti non è ancora chiarissima, ma da quel che hanno potuto ricostruire fino ad ora i compagni baresi tutto sarebbe nato questa mattina da un litigio tra un recluso e i funzionari dell’ufficio immigrazione.
Litigio culminato con il lancio di una sedia e con il fermo del recluso.
Solo a quel punto, per difendere il fermato, un’intera sezione del Centro sarebbe insorta: vetri spaccati e materassi bruciati.
Non si sa quanto siano stati ingenti i danni, ma alla fine i soldati del Battaglione San Marco hanno trasferito in carcere due prigionieri, forse tre, mentre altri due sarebbero in ospedale. Secondo un lancio di agenzia, inoltre, tre poliziotti e due soldati sarebbero stati leggermente feriti negli scontri.

Ascoltate la ricostruzione fatta da una compagna barese: http://www.autistici.org/macerie/?p=23183

macerie @ Novembre 30, 2009

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