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Francia: cariche e lacrimogeni dentro i bus NoTAV. Il comunicato.
Cosa è successo oggi a Lyon? Ve lo raccontiamo noi
Da un lato c’erano i governi delle crisi economiche dall’altro lato l’europa dei popoli, dei cittadini e delle lotte. I primi hanno firmato l’ennesimo protocollo privo di contenuti e inutile che non smuove un euro verso alcuna opera. I secondi hanno provato a manifestare il loro pensiero, la loro contrarietà verso queste scelte.

La polizia francese accoglie i NoTav, mortacciloro
Partiti alle 6 del mattino giunti a Lyon alle 3 del pomeriggio. Poi la sorpresa, in piazza le libertà finiscono sulla scaletta del pulman. Qui, a Lyon comanda la polizia del governo Hollande ed ogni tipo di corteo è vietato come lo è allontanarsi dalla piazza anche solo per andare ai servizi. Vietato abbandonare la piazza! Questo l’ordine perentorio, poi però alle 18 si fa buio e per la Police è ora di far rientrare i no tav a casa e così uomini donne anziani e bambini vengono caricati a freddo con manganelli, spray urticanti e lacrimogeni verso i pulman. Quindi i pulman vengono poi sequestrati dagli agenti che salgono e menano chiunque si alzi dal seggiolino. In un caso l’autista viene anche brutalmente sostituito da un agente di polizia che guida lui il pulman verso il confine. In un altro caso gli agenti saliti sul pulman spruzzano lo spray al peperoncino provocando il malore della quasi la totalità dei passeggeri. Ogni pulman viene quindi scortato sotto minaccia sull’autostrada e dopo il casello vengono ancora bloccati (alle 20:30 sono ancora lì). Queste le notizie che ci giungono da oltre confine. Due facce dello stesso problema? No assolutamente no. Da un lato, dentro i palazzi carnefici burocrati che in nome delle banche e della crisi sono disposti a passare sui corpi delle persone anche a costo di vedere scorrere del sangue. Dall’altro l’Europa dei popoli, della gente semplice, dei cittadini che nonostante le violenze, i soprusi e in questo caso anche i furti che da anni subisce, continua e continuerà a lottare. Non è un problema che presuppone una mediazione è semplicemente una parte quella sana che deve vincere sull’altra, quella malata.
MOVIMENTO NO TAV
Moriremo democristiani, massoni e difensori di boia: una dedica alla Guardasigilli
Eccolo!
Rompete l’anima da una vita che nemmeno ricordo più quanto, ora siete contenti?
Da oggi c’è un nuovo governo, un governo che sembra più un golpe della massoneria, di quella democrazia cristiana stretta a braccetto col vaticano che quasi c’eravamo dimenticati: insomma non c’è nessuna aria di nuovo in questo governo.

Gilberto Caldarozzi, "illustre" assistito del neo ministro della giustizia, noto torturatore (ah NO! scusate: non è un torturatore eh! Solamente uno che ha assistito a tutto il pestaggio della Diaz, ai denti saltati, alle ossa spaccate a bastonate e calci e poi ha pensato bene di far tutto quel che era in suo potere per occultare i fatti. Non un torturatore quindi, fate voi)
Avevo 12 anni quando Berlusconi è salito al potere, pensare che ci son voluti 17 anni per finire peggio di prima è quasi divertente, se non fosse realmente una tragedia.
Oggi c’era un orgasmo multiplo nella rete, soprattutto femminile.
Tutte felici ed eccitate, soddisfatte ed appagate da 3, TRE, tre donne ministro: fino a poche settimane fa erano addirittura 5, ma se glielo dici ti rispondono che noooooo, quelle son puttane (proprio così, che solo la parola vomito), queste invece sono donne che stanno lì per meritocrazia, per la strada che hanno percorso, per i titoli, per la bravura, per non so che altro.
Bhè, quelle facce vorrei tanto fossero di perfetti e magari illustri sconosciuti, ed invece non è così.
Perché alcuni di questi personaggi si conoscono eccome, soprattutto una donna, una che per il fatto di esser donna trasmette fiducia e speranza nel gentil sesso italiota di cui farei parte anche io.
Parlo del neo ministro della giustizia.
Parlo di lei perché non mi interessa ora mettermi a fare l’elenco dei “titoli” degli altri ministri, mi basta notare che nessuno s’è laureato ad un’università statale, ma vengono tutti da Cattolica, Bocconi, Luiss e così via.
Ma lei, parliamo di lei. Del primo ministro della giustizia donna, nella storia di questo paese.
La donna che ha difeso l’indifendibile nell’arco di TUTTA la sua carriera, una donna che dovrebbe farci vergognare di esser donne come lei, visto che boia è e quanti ne ha protetti, tutelati, difesi.
Paola Severino, è il vicedirettore dell’Università Luiss “Guido Carli”, ha difeso Cesare Geronzi, quel buon uomo di Caltagirone ma anche quell’altro brav’uomo di Salvatore Buscemi, capofamiglia mafioso di Passo di Rignano,condannato all’ergastolo nel processo per la strage di Capaci, e poi ancora nel processo sui fondi per la gestione della tenuta di Castel Poziano, in quello Cirio, in quello Imi-Sir.

Le pareti della scuola Diaz, dopo l'arrivo di quelli che il nostro ministro della Giustizia ha difeso strenuamente in aula
Non c’è processo italiano dell’ultimo ventennio dove la nostra nuova guardasigilli non ha difeso i peggiori elementi.
Però non abbiamo finito: titolare di cattedra di diritto penale nella scuola ufficiali Carabinieri e per 4 anni vicepresidente del Consiglio Superiore della magistratura militare ( è durante quest’incarico che “vince” la classifica dei menager pubblici più ricchi: nel ’98, poverina, ha dichiarato un reddito di 3 miliardi e passa delle vecchie lire, briciole probabilmente rispetto al suo attuale reddito).
Ma siamo tutti felici, è donna.
Era donna anche quando ha difeso Gilberto Caldarozzi, ex vice capo dello SCO (Servizio Centrale Operativo) che nella notte del 21 luglio era all’interno della scuola Diaz, quella passata alle cronache come la macelleria messicana di Genova, nell’ultima giornata delle mobilitazioni contro il vertice del G8, nel capoluogo ligure.
Lei lo ha difeso, ha difeso uno degli uomini che hanno massacrato, o dato l’ordine di massacrare, decine di ragazzi che dormivano all’interno della scuola: spesso i denti, le mandibole, le parti di ossa craniche, son saltate proprio senza che riuscissero nemmeno ad uscire dai sacchi a pelo in cui l’hanno trovati.
Gilberto Caldarozzi, per quel massacro schifoso è stato condannato a 3 anni ed 8 mesi: lei, il nostro nuovo ministro della giustizia, lo difendeva.
Ma e’ donna, è preparata, quindi starete gioendo un po’ tutti no?
Che paese a rotoli, non c’è neanche più la capacità di capire che questo governo ci farà piangere lacrime e sangue, che sarà dura, sarà lunga, sarà senza pietà…anche grazie a queste tre donne, scelte con il lanternino, per il loro esser parte di un sistema infame composto da banchieri, massoni, ciellini, democristiani e anche difensori di torturatori e quant’altro.
Sono tanti quelli che si sentono tranquillizzati dalla presenza femminile così dotta e preparata: io vi auguro mille signore Tatcher, mille Golda Meir…perché ve le meritate.
Auguri Italia, stiamo nella merda!
“Non possiamo che esprimere apprezzamento per il livello professionale e intellettuale
dei ministri che entreranno a far parte del governo Monti” (Oliviero Diliberto)
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