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A dieci anni dalla morte di Veronelli
Con piacere pubblico quest’appello de La Terra Trema,
collettivo con cui da anni costruiamo il nostro pellegrinaggio contro l’ergastolo al carcere di Santo Stefano.
Vi invito a leggere tutto il materiale a riguardo: perchè su quello scoglio c’è un mondo intero e Veronelli l’aveva capito.
Un mondo intero da scoprire, un mondo intero: libertario
– Adotta il logo contro l’ergastolo!!
– L’ergastolo e le farfalle
– Un fiore ai 47 corpi
– Aboliamo l’ergastolo
– Gli stati modificati della/nella reclusione
– Il cantore della prigionia
– Piccoli passi nel carcere di Santo Stefano, contro l’ergastolo
– La lettera scarlatta e la libertà condizionale
– Perpetuitè
– Il cerchio e la linea retta
– Con gli occhi di Luigi Settembrini
La Terra Trema anno 2014 a dieci anni dalla morte di Gino Veronelli ch’accadde il 29 Novembre 2004.
10 anni.
Incontrare Veronelli Gino, uah, leggerlo, ascoltarlo, studiarlo, valutarne le opinioni, le scelte, riguardare alla sua storia, ai suoi viaggi è stato per noi stendersi sotto il globo celeste di un planetario e cominciare a osservarle le rappresentazioni del cielo e scoprire d’un colpo una parte di universo grande. Fame di conoscenza che chiamava altra fame ci animava, ingorda e spudorata. Fame di conoscenza ci anima ancora.
Gli anni sono volati. 10 sono moltissimi. Nel bene e nel male siamo andati avanti, sulle nostre gambe abbiamo percorso le strade e il tempo e Gino l’abbiamo incontrato ancora numerose volte, nelle contraddizioni, nel piatto, nella bottiglia, a Santo Stefano, nella pacciada, nei sorsi d’olio. Con lui altri, certo.
Ora ripensando alla nuova edizione ritorniamo a quel giorno distesi sul pavimento a pensare di stelle. All’inizio. Al nostro big bang. BANG! Alla seduzione dello sguardo a quella volta stellata che fu varcare una soglia, a caderci nelle storie enormi di donne e di uomini che lì dentro si svolgevano. Un lavoro di ricerca e analisi elevato a potenza che ogni volta s’apriva a nuovi passaggi. A voi.
Vignaiole e vignaioli che l’avete conosciuto e frequentato, contadine/i, amiche/i che l’avete amato, sgridato, sfidato; cuori infranti, occhi e papille, vi chiediamo: mettete mano alla penna, dita alla tastiera, buttate giù di stomaco, di panza, il vostro pensiero al Big Bang Gino se lo è stato, se no, scriveteci un ricordo, non un tributo, parole, considerazioni sulla vostra storia e Lui. Il (G)astronomo.
È un invito da condividere, se riterrete, è un invito a scrivere di Gino ma principalmente è un invito a tornare alle riflessioni ai temi di Gino, alle strade che si sono aperte, che abbiamo aperto insieme in questi 10 anni, senza di lui, un invito a ribadire che altre vorrebbero chiuderli certi passaggi. È un invito a parlare di agricoltura, di vitico(u)ltura, di T/terra, di semi della terra e di resistenza territoriale, di agricoltori e di agricoltrici, di vini e i di vignaioli/e; di resistenze, cibo, cucina, saperi e i sapori condivisi, di economia e di devastazione (ambientale, economica, sociale) fuori/dentro questo cielo stellato. Stassentire.
La Terra Trema
www.laterratrema.org
È un invito aperto a chiunque abbia desiderio di mandare il proprio contributo (a info@laterratrema.org nel caso si voglia).
Le narrazioni su Gino (e man mano pubblicheremo le altre pervenuteci):
R.Esistenza Bustrenghiana | di Daniele Marziali
Un alfiere della biodiversità | di Teodoro Margarita
Prima di salpare per il cimitero degli ergastolani, una serata contro il fine pena mai!
Venerdì approderemmo alla nostra Mecca, per raggiungere il giorno dopo il carcere borbonico sullo scoglio di Santo Stefano e il suo cimitero di ergastolani. Ancora un fiore, ancora un grande gruppo di persone che andranno simbolicamente a riportare dignità, colore e profumi in quel piccolo cimitero del Fine Pena Mai.
Prima di partire, domani, per chi vuole farsi due chiacchiere su ergastolo, 41bis, premialità e carcere e vedere i video realizzati nei precedenti viaggi, saremo tutti in Casetta Rossa, a Garbatella a partire dalle 18

Adotta il logo contro l’ergastolo.
Giovedì 20 giugno alle 18.00:
ABOLIAMO L’ERGASTOLO – Riflessioni, proiezioni e azioni per liberare la società dalla schiavitù dell’ergastolo-
Liberi dall’ergastolo è una presa di posizione da fare in tutta coscienza, come un sospiro di sollievo, che accomuna chi non vuol vivere in una società che immagina se stessa attraverso istituzioni di paura.
L’ergastolo viene comminato nei tribunali in nome del “popolo” ma ciò non esclude che porzioni di popolo possano dire: “non in mio nome”.”Riflessioni su ergastolo, 41 bis e carcere con:
Nicola Valentino (sensibili alle foglie) , avvocato Caterina Calia, Valentina Perniciaro (baruda.net) e Paolo Persichetti (insorgenze.wordpress.com)Proiezioni:
– ERGASTOLO s.m. [sec.XV] Pena detentiva a vita di Giacomo Pellegrini, Mattia Pellegrini e Letizia Romeo
– PASSAGGI DI UN VIAGGIO A SANTO STEFANO a cura del Follettto 25603/La Terra Tremaliberidallergastolo.wordpress.com
www.casettarossa.org
06/89360511
Sull’ergastolo leggi:
– Adotta il logo contro l’ergastolo!!
– L’ergastolo e le farfalle
– Un fiore ai 47 corpi
– Aboliamo l’ergastolo
– Gli stati modificati della/nella reclusione
– Il cantore della prigionia
– Piccoli passi nel carcere di Santo Stefano, contro l’ergastolo
– La lettera scarlatta e la libertà condizionale
– Perpetuitè
– Il 41 bis: se questo è un uomo
ERGASTOLO: la pena più inutile

Vi aspettiamo il 27 maggio al Cinema Mexico di Milano!
Di tutte le pene la più inutile e crudele, in Italia, è il cosiddetto ergastolo ostativo.
Si tratta di una pena che non si sconta: la si subisce e basta, come la pena di morte. Chi vi è condannato si trova nella condizione di non avere alcuna realistica prospettiva di uscire di prigione mai se non mandando in prigione qualcun altro al posto suo.
Questo orrore, che fa pensare più ad un sistema totalitario che ad uno stato di diritto, è figlio di due storture, inutili e crudeli tanto quanto: il sistema premiale dell’ordinamento penitenziario e la pena dell’ergastolo.
La pena dell’ergastolo è, per definizione, “carcere a vita”. Fine pena 99/99/9999 come è scritto nei sistemi informatici dell’amministrazione penitenziaria. Uscire prima si può: avvalendosi del beneficio della libertà condizionale. Beneficio che può essere richiesto, ma non necessariamente viene concesso, dopo aver scontato almeno 26 anni di detenzione.
La legislazione premiale, invece, prevede che alcuni comportamenti (buona condotta, ravvedimento, dissociazione, pentimento…) possano permettere al condannato di accedere a determinati benefici riducendo, ad esempio, la durata del periodo detentivo.
Alcuni detenuti condannati per reati considerati più gravi (sequestro di persona, associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e via discorrendo) possono accedere ai benefici esclusivamente se riconosciuti come collaboratori di giustizia. Poiché la libertà condizionale è considerata un beneficio sono altrimenti condannati a scontare interamente la pena, che per una condanna all’ergastolo corrisponde al carcere a vita (fine pena: 99/99/9999).
Legge 23 dicembre 2002, n. 279, Art. 1
(Modifiche all’articolo 4-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354):
1. L’assegnazione al lavoro all’esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione previste dal capo VI, esclusa la liberazione anticipata, possono essere concessi ai detenuti e internati per delitti commessi per finalità di terrorismo, anche internazionale, o di eversione violenta dell’ordinamento costituzionale,[…], solo nei casi in cui tali detenuti e internati collaborino con la giustizia a norma dell’articolo 58-ter della presente legge.Legge 26 luglio 1975, n. 354, Art. 58-ter
(persone che collaborano con la giustizia):
1. I limiti di pena previsti dalle disposizioni del comma 1 dell’articolo 21, del comma 4 dell’articolo 30- ter e del comma 2 dell’articolo 50, concernenti le persone condannate per taluno dei delitti indicati nei commi 1, 1-ter e 1quater dell’articolo 4- bis, non si applicano a coloro che, anche dopo la condanna, si sono adoperati per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori ovvero hanno aiutato concretamente l’autorità di polizia o l’autorità giudiziaria nella raccolta di elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l’individuazione o la cattura degli autori dei reati.
L’Unione delle Camere Penali Italiane affronterà questo argomento il 17/18 maggio nel convegno DETENZIONE E DIRITTI UMANI – Il regime del 41 bis O.P.; il reato di tortura; l’ergastolo ostativo.
Sarebbe utile che si approfittasse dell’occasione per rispondere alla domanda posta dalla più inutile e crudele delle pene non limitandosi ad aggiungere una nuova condizione (fosse anche “migliorativa”) ma intervenendo sulle due esistenti, che ne sono la causa. Agendo, per così dire, alla radice ed eliminando due storture, inutili e crudeli tanto quanto.
CONTRO L’ERGASTOLO, PER L’ABOLIZIONE DELLA PIU’ INUTILE ED ABERRANTE DELLE PENE,
UN’INIZIATIVA A MILANO: VI ASPETTIAMO TUTT@, PER L’ADOZIONE DEL LOGO CONTRO L’ERGASTOLO,
PER LIBERARE SPAZI, PEZZO PEZZO, DAL FINE PENA MAI E DAL CARCERE!
(qui tutte le info: LEGGI)
LIBERATEVI DALL’ERGASTOLO!
27 Maggio 2013: “Aboliamo l’ergastolo”, Cinema Mexico, Milano
27 maggio al cinema Mexico, via Savona 57, Milano dalle 21.30
“ABOLIAMO L’ERGASTOLO”
con
letture a cura di
Gigi Gherzi ( Attore e Regista teatrale / Drammaturgo )
interverranno:
Nicola Valentino (sensibili alle foglie)
Valentina Perniciaro (baruda.net)
Giuliano Capecchi (associazione liberarsi)
Mirko Mazzali (Presidente Commissione Sicurezza di Milano,Osservatorio Carcere Ucpi )
dalle 21.30
Proiezione di:
– “PASSAGGI A SANTO STEFANO”
a cura di Folletto 256037 /La terra trema (2012, 20 min)
– “ergàstolo s.m. [sec.XV] – pena detentiva a vita”
di Giacomo Pellegrini, Mattia Pellegrini e Letizia Romeo (2012, 7.20 min)
Il 23 giugno 2012 siamo stati al Cimitero degli Ergastolani dell’isola di Santo Stefano (Ventotene). Ci siamo andati per chiedere l’abolizione dell’ergastolo e un orrizonte liberato dalle carceri. Ci siamo andati per portare dei fiori sulle tombe e per ridare il nome alle persone sepolte. Abbiamo fatto questo viaggio insieme a un gruppo di una quarantina di persone, aiutati da uno scritto di Luigi Veronelli, che qualche tempo dopo la chiusura del carcere fece un viaggio sull’isola addentrandosi fin nel cimitero alla ricerca della tomba di Gaetano Bresci, ricostruendo anche la mappa nominale di gran parte delle 47 tombe. Poco prima di morire scrisse ancora di S. Stefano, un testamento.
LIBERI DALL’ERGASTOLO
L’ergastolo viene comminato nei tribunali in nome del “popolo” ma ciò non esclude che porzioni di società possano dichiarare: Non in mio nome!
L’ergastolo è una prigione anche per chi non vi è recluso, d’altronde lo stesso Beccaria lo prospettava per la funzione terrifica che avrebbe esercitato sull’immaginario sociale. Liberi dall’ergastolo costituisce quindi una presa di posizione da fare in tutta coscienza, come un sospiro di sollievo, per non vivere in una società che immagina se stessa attraverso istituzioni di paura.
PORTA UN FIORE per l’abolizione dell’ergastolo
Ogni anno nel mese di giugno, in occasione della giornata mondiale indetta dall’ONU contro la tortura, sarà possibile recarsi al cimitero degli ergastolani dell’isola di Santo Stefano (Ventotene) attiguo al vecchio carcere borbonico. Un luogo simbolico da vedere e far vedere perché racconta in modo emblematico, con le sue 47 tombe, non solo la spietatezza dell’esclusione degli ergastolani dal consorzio umano anche dopo morti, ma soprattutto ciò che oggi è l’ergastolo. In particolare la tortura dell’ergastolo senza speranza, quello cosiddetto ostativo, che prevede oltre alla morte sociale e civile dei reclusi, la loro effettiva morte in carcere.
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