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Posts Tagged ‘shabab’

Le donne di Piazza Tahrir

16 febbraio 2011 4 commenti

“Scusateci, abbiamo pensato per una vita intera che voi eravate nemiche del popolo egiziano e musulmano. Scusateci se non abbiamo capito che siamo una cosa sola, anche se diversi!”

E’ stata una delle frasi più ripetuta nelle giornate e notta di Piazza Tahrir.
Chissà che colpo per un islamico integralista, per un componente della Fratellanza Musulmana, trovarsi a vivere una rivoluzione (qui, chi è più abituè della politica parla di Intifada e non di Thaura “rivoluzione…giustamente) così spontanea e soprattutto stracolma di donne.
Per notti e giorni interi uomini e donne, velate e non, hanno dormito fianco a fianco per terra, hanno rischiato la vita, si sono divisi le pietre da lanciare per difendersi… e queste sono le loro continue scuse, sia degli esponenti che della gente che ti ferma a parlare per strada.
Mai nessuno avrebbe immaginato ci fossero tutte queste donne in Egitto, te lo dicono gli uomini con visi felici ed increduli…sono tante, sono tutte bellissime, sono diverse.
C’è stato di tutto in piazza Tahrir..gli uomini dalle barbe maomettane, integralisti sunniti, hanno dovuto convivere con quelle che hanno sempre considerato puttane, serve dell’occidente: da loro invece sono stati ricuciti, da loro hanno preso volantini, accanto a loro e ai loro capelli sciolti hanno dormito e rischiato la vita.
Questa è la più bella delle rivoluzioni che ho visto in queste ore egizie: le donne guardano dritte negli occhi, le donne prendono i megafoni e urlano, le donne alzano la voce e soprattutto ridono.
C’è una forte riappropriazione della propria libertà, in tutti i campi.
Questo è un popolo che non ha mai potuto parlare, ballare, bere e giocare, nè tantomeno organizzarsi e fare politica: è un popolo che nella sua millenaria storia ha vissuto solo oppressione e repressione.
Ora hanno cacciato via tutte le divise…
ora si riuniscono, creano movimenti e partiti, non mollano le strade, non mollano le rivendicazioni nei posti di lavoro…non mollano.
E come si potrebbe tornare indietro…ormai la libertà la stanno assaggiando, gli sguardi di un intero popolo sono cambiati.
Ora qui arrivano solo i megafoni e le urla, gli slogan e i clacson festanti e in teoria tra 2 ore inizia il coprifuoco!

Belli e soprattutto BELLE!! Buon lavoro, che non state che all’inizio!
Niente foto che tempi e connessione non me lo permettono, ma tanto vi  bombarderò di scatti, solo un po’ di pazienza

Passeggiando per una strana rivoluzione

15 febbraio 2011 1 commento

Veramente complicato aggiornare queste pagine da qui.
Siamo al-Cairo, una citta’ in pieno giubilo, una citta’ che vive per la strada da settimane e che sembra abbia vinto i mondiali, piu’ che una rivoluzione.

Il Cairo, 15 febbraio 2011 _Foto di Valentina Perniciaro_

Tutti a vendere bandiere dell’Egitto, cordoncini da legare in fronte con scritto ‘Io amo l’Egitto’ o ‘L’Egitto e’ al di sopra di tutto’…
i giovani, soprattutto, sono ora impegnati strenuamente nel ripulire la zona della citta’ che si e’ vissuta le lunghe giornate di Piazza Tahrir.
Secchi di vernice bianchi e neri rivestono i marciapiedi di nuova luce, le ringhiere degli spartitraffico ora puzzano e appiccicano di fresca vernice verde, le scope vengono quasi litigate dai bimbi, che spostano la polvere da un punto all’altro.
Una situazione un po’ surreale: forse sono io un po’ antica, ma avevo un altro concetto di rivoluzione, estremamente diverso.
Ma tant’e’…questo e’ quello che abbiamo davanti agli occhi in queste ore..la gente dei ‘giorni della collera’ sembra voler solo festeggiare e occupare le strade, le donne urlano slogan da sotto i loro veli coloratissimi, i bimbi si disegnano la bandiera sul volto e chiedono senza timidezza di salire sui tank, che sorvegliano quasi ogni strada.
Oggi poi, giornata di festa: e’ il compleanno di Maometto e la citta’ si sta preparando ai festeggiamenti di Said Zeinab, questa sera.
Domani proviamo a lasciare la citta’…o per il Delta e Alessandria, o per Suez, idea piu’ allentante. Il livello edllo scontro in quella citta’ e’ stato radicale: gli attacchi alla polizia e ai commisariati inarrestabili finche’ l’ultima fiammata s’e’ portata via tutto…
poi ci sono i lavoratori, a tonnellate e vorrei poter capire cosa accade da quelle parti.
Nel frattempo l’ex rais, Hosni Mubarak, sembra sia in fin di vita e che rifiuti anche le cure…pare sia questione di momenti!
Il popolo d’Egitto aspetta, affidandosi completamente al suo esercito tanto amato (proprio cosi’), soddisfatti e orgogliosi di non aver piu’ un poliziotto per le stade.
”Barra, Qalas! Fuori, e’ finita. Ora siamo liberi, puoi fotografare quello che vuoi, e’ finita”
Penso che per parlare di ‘rivoluzione’ ce ne voglia ancora…ma almeno, si stanno riappropriano giorno dopo giorno della possibilita’ di parlare, muoversi e ridere senza dover rendere conto.
Che gioia vedere questa loro gioia.

Il Cairo, 15 febbraio _Foto di Valentina Perniciaro

Tunisia: un resoconto di queste ultime ore

12 gennaio 2011 1 commento

Alle 16 il bilancio della giornata parla già di “almeno dieci morti” in tre diverse città tunisine: Douz, Dagache e Qabali. E’ difficile seguire le notizie proprio per la quantità di mobilitazioni simultanee presenti in numerosissime città del paese. Proprio a Douz è stato registrato anche il suicidio di un docente universitario dopo i due morti avvenuti, questo è quanto viene riferito dalla tv satellitare Al-Arabiya. A Sfax, dove già dalla prima mattinata sfilavano in piazza più di ventimila manifestanti, ci sarebbero due ragazzi colpiti alle gambe da pallottole esplose dai militari: la polizia si sta ritirando per lasciare la città in mano all’esercito. Nemmeno Tunisi è stata risparmiata: violenti scontri e l’uso di pesanti lacrimogeni che stanno torturando i ribelli, insieme al fischio dei proiettili che sempre più spesso taglia l’aria anche a pochi passi dalla sede del Consiglio dei ministri. Qui si è parlato per un paio d’ore di due giornalisti del Tg3 aggrediti dai manifestanti proprio nel centro della capitale, ma poco fa è stata la stessa Maria Cuffaro a raccontare all’Adnkronos che l’aggressione subita da lei e dal suo operatore è stata opera di poliziotti in borghese, che hanno preso e danneggiato la telecamera, manganellato l’operatore e lanciando a terra la giornalista.

Ben Ali, riferisce poco fa Al-Jazira, ha convocato il Parlamento per domani alle 14, per discutere della situazione. Chissà quanti altri morti ci saranno da qui a domani; le immagini che sempre più numerose affollano la rete, provengono sempre più spesso dagli ospedali che non riescono a reggere il numero dei feriti in continuo arrivo.
La nottata è stata pesante come le precedenti: retate e perquisizioni, estremamente violente, sono avvenute in molte località del paese e ancora non si riesce ad avere un numero preciso delle persone in stato di fermo o arresto. Oggi invece, il neo ministro dell’Interno Ahmad Faria, ha ordinato l’arresto di Hama al-Hamami. Ex detenuto politico scarcerato nel 2002, portavoce del Partito Comunista del Lavoro (fuorilegge nel paese) e leader della rivolta dei disoccupati:  sarebbe stato prelevato dalla sua abitazione insieme al suo avvocato, trovato all’interno dell’appartamento.
Nell’attesa di nuovi aggiornamenti segnalo una notizia da Tozeur, città alle porte del deserto del Sahara, dove da circa tre ore il tribunale è avvolto dalle fiamme.

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