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A Christa Eckes, ora libera
Vengo a sapere oggi della morte di Christa Eckes, avvenuta il 23 maggio a Karlsruhe,
e di un flauto che ha accompagnato un lungo funerale in cui è stata salutata da tanti compagni.
Christa era una ex-militante delle RAF, che dopo molti anni di carcerazione si è trovata pochi mesi fa ad affrontare il Beugehaft, carcerazione coercitiva prevista dal codice tedesco per costringere un testimone a rivelare quanto di sua conoscenza. Tutto ciò mentre la leucemia le rosicchiava la vita e la forza che l’ha sempre contraddistinta.
CIAO CHRISTA,
CHE LA TERRA TI SIA LIEVE.
A PUGNO CHIUSO.
Un paio di link:
– No all’incarcerazione di Christa Eckes
– Christa Eckes, riflessioni di una femminista
Inizia il processo ai NOTAV: hanno inserito il turbo
Caselli atto primo:
a due giorni dalla riconferma a capo del palagiustizia di Torino nonostante lo sformanento di età ecco la prima sorpresa (poi neanche troppo sorpresa) del programmino punitivo del noto magistrato.
46 rinvii a giudizio su 46,
questa la allarmante verità che emerge dagli atti presentati questa mattina ai legali del movimento no tav.
Le accuse sono tutte confermate e così i no tav indagati si dovranno presentare, dalle loro dimore di restrizione e per quattro ancora dal carcere in aula ad inizio luglio per l’udienza preliminare. Ma le sorprese non finiscono qui ed ecco allora spuntare il calendario delle udienze vere e proprie, palagiustizia blindato e prenotato per tutte le settimane centrali del mese di luglio escluse le domeniche e i sabati.
Si chiama procedura d’urgenza ed è stata adottata in pochi casi di estrema importanza, ultimo quello del processo minotauro per le infiltrazioni mafiose nel nord Italia (ovviamente dopo aver messo al sicuro e fuori inchiesta i politici istituzionali piemontesi che spuntavano nei primi incartamenti). Ma di quale urgenza stiamo parlando in questo caso?
Urgenza movimento no tav, sì perchè il 26 luglio scadono i termini per la custodia cautelare, passati i sei mesi finalmente gli imputati in attesa di giudizio sarebbero tornati liberi. E invece no, pur di mantenere vivo un procedimento che cadeva da solo facendo acqua da tutte le parti nelle motivazioni di carcerazione e nelle prove si procede con urgenza. I commenti in questo caso li lasciamo tutti per i lettori, per il movimento questo processo diventa inevitabilmente come nel caso di nina e marianna e nel caso degli altri processi no tav un momento di lotta contro una giustizia di parte, pericolosa e inaffidabile.
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