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Gezi Park un anno dopo “They call it chaos, we call it home!”


Gezi Park un anno dopo avrà la stessa colonna sonora dello scorso anno.
Avrà una massa incredibile di persone che già sono in piazza, che non son proprio mai tornate a casa,
avrà lo scrosciare a pressione dell’acqua dagli idranti, le pallottole di gomma che fischiano e uccidono,
gli scoppi dei lanci di lacrimogeni, poi tosse, tosse, vomito, urla, cariche e ancora resistenza. Le immagini delle mascherine piene di sangue dello scorso anno non le dimentichiamo: Istanbul dodici mesi fa era quella città dove bastava respirare per sanguinare copiosamente.

Istanbul è di nuovo in strada, Istanbul non è mai tornata a casa da quella lunga giornata di 365 giorni fa.
Istanbul non è più quella di prima e sembra non voler far altro che dimostrarlo, ad Erdogan e ai suoi servi armati di tutto punto.
Istanbul e il popolo di Taksim, è lì sottobraccio a chi è stato ucciso,
Come è stato sottobraccio alla mamma di Berkin, uscito per del pane, nei 269 giorni di coma che l’hanno tenuto sospeso tra vita e morte.
“se andrete lì le forze di sicurezza vi arresteranno” Erdogan ha usato queste parole per dare il benvenuto a chi voleva commemorare quest’anniversario di lotta, e riceverà in cambio migliaia di persone contro qualunque divieto. Le cariche oggi non si son mai fermate, il numero degli arresti continua a salire (inizia a sfiorare i 100) e nessun anche oggi sembra voler tornare a casa…
Le immagini e la brutalità della polizia non stupiscono, ma lasciano sempre comunque attoniti: la bellezza delle vostre barricate apre il cuore e fa venir voglia di vomitar lacrimogeni con voi…
passo dopo passo con voi.

GEZI PARK, un anno fa:
La giornata dell’11 giugno: mattina /pomeriggio / sera
Racconto per immagini
Gli altri post di questi giorni:
Si respira e si sanguina
Taksim / NoTav: una faccia, una piazza
La brutalità della polizia, per immagini
Le ultime parole di Abdullah
I primi morti / Che poi son 3
La rivolta dilaga nel paese
Il comunicato della piazza / La risposta NoTav
Istanbul: è guerriglia in difesa del verde
Gli aggiornamenti del 31 maggio
Le immagini e gli aggiornamenti del 1 giugno
Le richieste della piazza

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