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Posts Tagged ‘aggressione aggravata’

La libertà non si arresta: presidio al carcere di Velletri

9 marzo 2012 5 commenti

Questo che vedete linkato qui sotto è un sito nuovo, che stanno costruendo compagni e compagne intenzionati ad iniziare un percorso nuovo di solidarietà attiva con tutti coloro che vengono colpiti dalla repressione dello Stato durante un percorso di lotta,
o in giornate dove la rabbia generale si scatena contro il potere, che avanza idranti e blindati sui corpi di chi manifesta o dissente.
Una rete che possa aiutare chi si trova in carcere,
una rete che possa aiutare chi è fuori e si trova a dover combattere con il carcere,
una rete che ha voglia di urlare tutto il suo amore per la libertà
e il suo odio per qualunque forma di restrizione e privazione.
E ALLORA DOMANI INCONTRIAMOCI, SOTTO IL MURO DEL CARCERE DI VELLETRI,
ANCHE PER RACCOGLIERE L’APPELLO DEL MOVIMENTO NOTAV CHE DOMENICA ANDRA’ A SALUTARE TUTTI I COMPAGNI SPARSI NELLE CARCERI DEL NORD ITALIA E QUELLI AI DOMICILIARI.
PERCHE’ LA LOTTA NON SI ARRESTA,
PERCHE’ LA LIBERTA’ NON CE LA TOGLIERETE CERTO.
per dirla come i compagni valsusini
“LE UNICHE CATENE CHE AMIAMO SON QUELLE MONTUOSE” 

http://www.inventati.org/rete_evasioni/

 Quanta rabbia abbiamo provato alla notizia della condanna di Lorenzo e Giuseppe?
Quanta altra sapendo che Giovanni doveva ancora rimanere in carcere?
Oggi come oggi, ribadire, gridare e far sentire concretamente che nessuno/a è solo/a è indispensabile.

Per Sabato 10 marzo alcuni/e compagni/e si sono fatti/e promotori e promotrici di un presidio sotto il carcere di Velletri, per portare un saluto a Giovanni, che in una delle sue lettere, ci ha detto chiaramente: “Se venite nel piazzale e vi mettete vicino ai due alberi, riesco anche a vedervi…”
Tocca fare un piccolo sforzo, che in fondo è una cazzata per chi lotta per le proprie libertà e quelle di tutti/e.
Sveglia un po’ prima e tutti/e a Velletri.
Per chi vuole c’è un appuntamento per andare insieme da Termini alle 9.30 e prendere il treno regionale delle 10.07.

Durante il presidio allestiremo un gazebo dove raccoglieremo libri, materiali, messaggi, lettere, riviste, disegni, poster, manifesti, magliette, insomma qualsiasi cosa tu voglia far arrivare ai ragazzi che sono al momento privati della loro libertà, per far sentire vicinanza e solidarietà…

Se ne colpiscono alcuni/e, per mettere paura a tanti/e ed è in tanti/e che bisogna rispondere.
Perchè nessuno/a rimanga solo/a, ci vediamo sotto il carcere di Velletri alle ore 11.

TUTTE LIBERE ! TUTTI LIBERI !

Il comunicato di Radio Onda Rossa sulle condanne per il 15 ottobre

24 febbraio 2012 Lascia un commento

Alla vigilia della manifestazione del 25 febbraio in Val di Susa a sostegno del movimento NO TAV, la magistratura ha inflitto condanne pesantissime a due imputati per i fatti accaduti durante la manifestazione del 15 ottobre 2011 a Roma:
5 anni di reclusione a Giuseppe Ciurleo e 4 anni a Lorenzo Giuliani che si vanno ad aggiungere a quelle di 3 anni e 4 mesi a Giovanni Caputi e 2 anni a Robert Scarlett, anch’essi inquisiti per i medesimi fatti.
A questo punto ogni componente del movimento non può evitare la domanda: perché la repressione opera oggi con tale ferocia?
Al di là della evidente sproporzione tra reati contestati e condanne, avvertiamo il peso tutto politico di questa sentenza. Emerge netta un’offensiva dello Stato che, nel quadro generale di costrizioni e minacce che stiamo vivendo, di attacco al salario, ai diritti e alle condizioni di vita, cerca di imporre al conflitto di classe rigide regole di comportamento.
Gli arresti del 14 dicembre 2010, del 15 ottobre 2011, del movimento NoTav sono tutte dentro questo tentativo di imposizione di regole e modelli che vogliono segnare uno spartiacque tra un “dentro” e un “fuori” delle compatibilità del quadro capitalistico di gestione della crisi.
Regole che, all’interno del movimento, hanno lo scopo di recidere ogni legame solidaristico tra i movimenti e di avallare la nauseante differenza tra “buoni” e “cattivi”. Di questo passo, per usare le affermazione del procuratore di Torino Giancarlo Caselli, gli articoli del Codice penale finiranno per essere gli unici strumenti regolatori del conflitto di classe.
Non cadiamo nel tranello, come sta avvenendo per le condanne di Genova 2001. Vediamo con preoccupazione il riproporsi di una sostanziale incomprensione di alcune componenti del movimento, pensiamo al contrario che queste sentenze, dal duro monito repressivo, non debbano passare sotto silenzio.
Radio Onda Rossa continua ad essere al fianco dei compagni e compagne arrestate per il 15 ottobre e di tutte e tutti coloro che pagano con le denunce e la galera la loro voglia di ribellione.

La redazione di ROR

Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:

Il comunicato su Giovanni Caputi
Ecco la prima condanna
Cobas contro Cobas
Un commento di Oreste Scalzone
Presidio a Regina Coeli
Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
La solidarietà di Radio Onda Rossa agli arrestati
I “terroristi urbani”
Delazione e rimozione della propria storia
Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti

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