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Gianicolo: desideri davanti al tramonto
Mi piacerebbe farti vedere questo panorama che sfiori da quando sei nato,
Mi piacerebbe donarti quest’aria fredda e questi colori caldissimi,
Insegnarti a distinguere il dolore dalla vita,
Dare ai tuoi occhietti curiosi e da combattente, un orizzonte lontanissimo e profumato.
Mi piacerebbe, piccolo uomo dal nome di una stella, prenderti per mano e camminare scalzi sulla sabbia, sulla terra, sull’erba bagnata; inserire i tuoi polpastrelli nelle fessure di una falesia, vederti sorridere e poi ridere e poi ancora ridere.
Vorrei donarti il mondo tutto, questa luna timida,
queste lucette che si illudono di trasformare questo presente di amputazioni in “festività”..
Vorrei vederti felice, innamorato, ubriaco, arrabbiato… Vorrei milioni di piccole cose, e come una cretina le vorrei ora, le vorrei subito, le vorrei capaci di lenire tutto ciò.
Sei la più bella delle stelle cadute in terra, sei di una forza sovrumana, che spero saprai insegnarmi.
Sei la vita mia, e malgrado tutto, riesci a renderla bellissima…
Pillole neurologiche:
– Il monitor
– Il pianto neurologico
– La caduta degli angeli
– Gianicolo e desideri
– Verso il ritorno
– Calabroni in neuroriabilitazione
– La mozzarella che strappò i sorrisi
– Imparare a contare
La caduta degli angeli… quotidianità di una vita al Bambin Gesù
Ancora uno…
mi basta vedere il cancello della catena aperto per sentire un brivido lungo la schiena
che ogni volta si ripete uguale.
Anche oggi quel cancello maledetto era aperto per uno dei bimbi che ho amato in questi mesi di vita che vita non è,
in questi mesi di monitor, camici, allarmi, geni e germi, encefali e ventricoli, cuori che esplodono.

Pablo Picasso, maternità su sfondo bianco
Oggi il cancello della camera mortuaria era aperto di nuovo: ancora una volta quel bruciore in testa che sembra letale,
le parole che non escono, gli abbracci che son tutto un tremore muto e inarrestabile.
Ho sempre trovato parole per tutto ma non ne trovo una per descrivervi quel posto, quelle nostre vite appese a qualche linea in corsa su un monitor..non ho parole per raccontarvi le pieghe del dolore e quel che avviene attorno ad esso.
Chi lo nutre, chi se ne approfitta, chi semplicemente cerca di prenderci confidenza per imparare a conviverci per la vita, chi invece incontra al volo quello della morte lancinate ed immediato.
C’è chi muore, c’è chi ormai pensa che la morte sia un lusso.
Ti avevo promesso il nostro di cuoricino in uno dei momenti più disperati,
piccolo angelo appena volato. Quando non vedevo altro che il buio più nero, mentre parlavo con la tua mamma,
mi metteva pace pensare che magari potevamo essere la svolta per te… te lo ricordi? Quasi mi ha dato uno schiaffo quando gliel’ho detto, ed ora sento la pelle bruciare come se me l’avesse dato, riascolto dentro di me quella conversazione da quando ho visto quel cancello aperto.
Non hai fatto in tempo, nessun cuore è venuto a dar fiato al tuo futuro… tra poche ore tornerai tra le montagne che ti appartengono e che non hai mai nemmeno visto da lontano.
Noi continuiamo a combattere invece, chissà per arrivare dove… ma tu ci manchi già al nostro fianco, in quel colle dai passeggini sempre vuoti,
dagli occhi gonfi e dai troppi santini.
Pillole nosocomiali:
– Il monitor
– Il pianto neurologico
– La mozzarella che portò via il sorriso
– Gianicolo e desideri
– Verso il ritorno
– Calabroni in neuroriabilitazione
Solidarietà a Lander Fernandez Arrinda : concessi i domiciliari
AGGIORNAMENTO ORE 11.45: CONCESSI i DOMICILIARI A LANDER!
EVVIVA!
annullato il presidio di Sabato pomeriggio a regina coeli!
BENE!!!
Questa mattina alle ore 9.30 presso la quarta sezione della corte d’appello, città giudiziaria di piazzale clodio ci sarà l’udienza per la convalida dell’arresto di Lander.
Intanto, per rompere il muro dell’isolamento, il solo mezzo è inviare telegrammi:
Lander Fernandez Arrinda
Via della Lungara 29
00165 Roma
LANDER ASKATU!
Segui: Un Caso Basco a Roma
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