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Doppio incendio al centro sociale “La Strada”

Poi ci son pure ‘ste merde qua…
Due volte in pochissime ore…
e allora la rabbia della prima volta si trasforma in un silenzio attonito, che deve durare il tempo di un secondo,
per poi trasformarsi in reazione, in movimento, in una forza dirompente che non solo ritirerà su tutto in poco tempo,
ma spazzerà via tutto ciò. Un “tutto ciò” che ha la parvenza di qualcosa di mafioso, di intimidatorio,
di pesante: un “tutto ciò” che comunque tornerà dalle fogne da dove è venuto.
Garbatella non è un quartiere per fascisti,
Garbatella non è un quartiere per mafiosi
COMUNICATO STAMPA
Nuovo attacco incendiario al Csoa La StradaQuesta notte un nuovo incendio è stato appiccato nei locali del CSOA La Strada.
Fortunatamente questo nuovo episodio non ha prodotto danni rilevanti, eppure è la riprova che, sin dal primo momento, ci troviamo davanti a un tentativo doloso di minaccia nei confronti del centro sociale e della comunità territoriale che gli ruota attorno.
Sin dal primo attentato incendiario eravamo scettici sulla natura accidentale dell’innesco del rogo. Per senso di responsabilità non abbiamo gridato ad allarmi infondati, ma avremmo voluto aspettare le dovute perizie tecniche per trarre conclusioni.
Gli eventi che si abbattono su di noi precedono i riscontri tecnici, di cui siamo ancora in attesa, e rivelano la natura intimidatoria e di stampo mafioso dell’escalation violenta nei nostri confronti. Riteniamo infatti sia possibile escludere una matrice politica di queste azioni per la modalità dei fatti.
La storia ventennale del nostro spazio parla di lavoro nel territorio, di contrasto all’emarginazione e al degrado sociale. Le modalità intimidatorie e di stampo mafioso con cui si stanno susseguendo gli eventi non ci impediranno di proseguire il percorso intrapreso che, anzi, porteremo avanti con più entusiasmo e motivazione.
Perciò sabato pomeriggio invaderemo le strade di garbatella con un corteo colorato e festoso che si concluderà con un ‘assemblea pubblica in Piazza Bartolomeo Romano (davanti al teatro Palladium).I compagni e le compagne del CSOA La Strada
I sogni non si sgomberano, figuratevi le “montagne”
Una settimana lontana da questo blog,
l’avevo quasi rimosso oh, ci si riesce!
E allora, prima di tornare a infastidir la rete, che tanto non riesco a non farlo,
vi REGALO, perchè è straordinario, questo disegno/lettera di un bambino,
un giovane scalatore milanese che s’è ritrovato minacciato nella sua libertà di imparare a camminare sui muri, sulle montagne,
infilandosi in ogni buchetto capace di sostenere il proprio peso.
Il centro sociale e la palestra popolare che vi è stata costruita dentro, sono sotto sgombero.
Bello Samuele, bello il suo disegno e lo voglio condividere con voi.
Con queste MAN DA CALLI, noi la farem vendetta: cantava la classe operaia.
Non sapete che calli sulle mani di chi rosicchia le montagne!


26 MAGGIO: Manifestazione a Reggio in solidarietà con il CSOA Cartella
[A QUESTO LINK LA CAMPAGNA DI SOTTOSCRIZIONE PER RICOSTRUIRE IL CARTELLA]
Non ci poteva essere sveglia più triste a buttarci giù dal letto ieri mattina. La notizia che la struttura, che per dieci anni ci ha visto discutere, lavorare, creare, cantare, suonare, crescere, stava andando letteralmente in fumo è stata un pugno allo stomaco, un colpo tremendo. La vista poi di quelle pareti di cemento rimaste in piedi, mentre tutto quello che c’era dentro, sopra, di lato, era stato trasformato in cenere e detriti contorti dal calore, è stato il colpo del definitivo Knock Out.
Ma presto il senso di smarrimento, di confusione, è stato spazzato via dall’incredibile fiume di solidarietà che ci ha sommerso: dal quartiere, dalla città, dall’Italia tutta è stato un continuo chiamare, chiedere, offrire braccia, mezzi, soldi. Un abbraccio talmente caloroso da ridarci immediatamente forza, voglia, combattività. Una vicinanza talmente eterogenea quanto sincera, da essere per noi più legittimante di qualsiasi carta bollata, figlia del riconoscimento del lavoro svolto in questi anni.
“Ricostruire il Cartella, più bello e più grande di prima”, abbiamo detto nel corso di una partecipatissima assemblea, tenutasi ieri pomeriggio, vicino a quelle macerie ancora fumanti. Lo ricostruiremo noi, come abbiamo sempre fatto, con l’aiuto di tutti quelli che sono al nostro fianco, di tutti quelli che dalla Val di Susa a Palermo, dal Friuli alla Puglia, ci stanno dicendo di essere pronti a sostenerci in qualsiasi modo.
Lo ricostruiremo perché non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci a chi, con questo vile atto, pensa di poter chiudere la nostra esperienza, e soprattutto distogliere il nostro impegno politico. Se la mano che ha compiuto questo vile atto è facilmente individuabile nella bassa manovalanza fascista e mafiosa, purtroppo sempre numerosa in questa città, la mente è per noi da individuare nella tanto famosa area grigia, in tutti quei gruppi affaristici, di interesse, che considerano questo territorio una enorme speculazione, e le casse pubbliche bancomat privati. 
Vorrebbero che tutti i nostri sforzi si riversassero sulla difesa degli spazi, sullo scontro ideologico e sull’antifascismo, senza preoccuparci più della privatizzazione dei servizi pubblici, della svendita del territorio a fini speculativi, della tremenda crisi economica e soprattutto sociale in cui versa la nostra città. Se il fine è questo, hanno sbagliato di grosso!
Il Cartella è stato ferito sì, ma è vivo e vegeto.
Stiamo verificando le condizioni per una manifestazione contro ogni tentativo di far chiudere questa esperienza, per la difesa degli spazi sociali, da tenersi sabato 26 maggio.
Stiamo vagliando, insieme ai nostri tecnici e legali, le modalità per avviare al più presto la ricostruzione della struttura fortemente danneggiata, che sarà sostenuta dal lancio di una campagna nazionale di solidarietà.
Nel frattempo, confermiamo tutte le iniziative già programmate, e diamo appuntamento a tutte e tutti per sabato 19 maggio, per la chiusura delle tre giornate contro l’omofobia che l’ArciGay e gli altri promotori hanno deciso di far tenere al Cartella, e i cui proventi andranno nella cassa di solidarietà per la ricostruzione.
“Voi non potete fermare il vento, gli fate solo perdere tempo”
“Potrete tagliare tutti i fiori, ma non fermerete mai la primavera”
comunicato in PDF
La corrispondenza con Radio Onda Rossa
A Nando Biccheri, compagno nostro!
CIAO PRESIDENTE,CIAO NANDO
Vogliamo ricordare un compagno ,un compagno che molti hanno conosciuto e che con molti ha percorso le strade per la giustizia sociale e la trasformazione del mondo in un luogo di uguaglianza.
Un compagno che difficilmente interveniva nelle assemblee pubbliche ma che non si risparmiava di dirti quello che pensava ,faccia a faccia anche in modo duro e perentorio. Un compagno semplice che noi giovani abbiamo imparato a chiamare Presidente. Era un compagno autorevole,che faceva pesare quello che diceva e pensava, un compagno grande,un 68ttino,un 77ino,un autonomo, un antinuclearista, un ocupante dei centri sociali,uno dei 500.000 di Genova 2001,un compagno che al momento giusto sapeva stare con i giovani,indirizzarli ,spronarli e calmarli ”calma e gesso”,formarli ma mai sovradeterminarli.
NANDO BICCHERI era il Presidente ,il compagno di cui gli aspetti politici non si disgiungono mai da quelli personali,è difficile ricordare gli uni senza mischiarli agli altri.
Un compagno sempre attento agli altri,era il primo a parlare con i nuovi arrivati, a confrontarsi con i proletari nelle piazze. Nando Biccheri ci ha insegnato tante cose negli anni in cui ci siamo frequentati. Ci ha insegnato ad usare il cervello in modo autonomo,forse troppo,”ognuno deve essere un partito comunista nella propria testa”. Ci ha insegnato la responsabilità verso le lotte che si affrontano, l’abbiamo conosciuto quando nel 1984 con il COMITATO PROLETARIO TRULLO manteneva l’ultimo comitato di AUTORIDUZIONE delle bollette ENEL contro il nucleare, con decine di famiglie proletarie che NANDO insieme ai pochi compagni e compagne del comitato non ha lasciato con gli staccatori dietro la porta ma ha chiuso l’intervento dopo aver conquistato un accordo vantaggioso con i proletari. Anche questo suo buon senso travestito da caparbietà ha permesso ai compagni futuri di poter girare a testa alta nel quartiere proletario dove NANDO aveva lavorato politicamente e umanamente.
NANDO BICCHERI in quel comitato ha saputo aspettare con pazienza che una nuova generazione,dopo la grande repressione del movimento, si riaffacciasse con l’esigenza del cambiamento,ed insieme a loro si è impegnato per ricostruire un nuovo protagonismo,con l’attenzione di non farci ripetere gli errori del passato ma con la fiducia incondizionata nella vitalità dei giovani,nell’ incessante necessità del cambiamento e nell’ineluttabilità della trasformazione del presente manifestata e costruita dai movimenti sociali.
Ci ha insegnato a “contare sulle nostre forze” perché dopo il corteo cittadino nel territorio ci sono solo i compagni del territorio, e insieme a lui una nuova generazione di compagni del Trullo ha occupato un Centro Sociale . Nei giorni dell’occupazione di Ricomincio dal Faro ci ha insegnato la forza dell’autorganizzazione, cosa vuol dire fare intervento in un “quartiere proletario”, come bisogna stare in mezzo alla gente e privilegiare la socialità per far stare i compagni insieme alla gente,come il duro lavoro territoriale sia più prezioso della vetrina cittadina.
Non abbiamo mai potuto distinguere l’aspetto personale,perché il suo amore per la vita lo ha sempre espresso allo stesso modo,nella lotta come nell’attenzione alla vita dei compagni,sia nei momenti difficili come nel la felicità per una notizia lieta. Insieme a lui abbiamo visto tanti posti di questo paese,conosciuto tanti compagni e tanta gente. Gli interventi che oggi i compagni con difficoltà portano avanti,sono frutto delle sue intuizioni,la lotta contro l’elettrosmog,il contatto con il mondo contadino e la formazione del gruppo d’acquisto sono percorsi che abbiamo iniziato con lui.
Ci mancheranno anche gli aspetti più spigolosi del suo carattere solare, ci mancheranno le tue uscite marchiggiane,i tuoi borbottii vivaci quando le cose non andavano,le tue bestemmie un po’ imprecazione un pòincoraggiamento, i tuoi silenzi di quando non eri d’accordo.
Abbiamo avuto la fortuna di aver conosciuto un grande uomo e un grande comunista.
Che la terrà ti sia leggera,resterai per sempre il nostro PRESIDENTE.
Un abbraccio forte a MARILU’ sua compagna di lotta e di vita ,a MARINA e MICHELE.
CENTRO SOCIALE OCCUPATO RICOMINCIO dal FARO





Attorno all’idea di Primo, dopo la sua morte, ci siamo ritrovati, conoscendosi poco o nulla, in un gruppo di compagne e compagni sia esterni che interni a Cox 18. L’abbiamo fatta nostra, perché ne condividiamo il senso per l’oggi e la proiezione futura. Inoltre, glielo dobbiamo. Per alcuni di noi la cura di questo progetto è anche una forma minima di affettuosa, necessaria “restituzione”: sullo sfondo della prossimità, della conoscenza, dell’amicizia politica.



























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