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Per Renato Biagetti, 31 agosto-1 settembre 2012
31 Agosto_1°Settembre 2012
Renoize 2012
27 Agosto 2006 – 27 agosto 2012.
Il 27 agosto 2006 Renato veniva accoltellato ed assassinato in un’aggressione di natura fascista.
Ma la storia di Renato non è solo la sua storia.
Non è solo un ricordo dell’intimità dei suoi parenti o amici, non è il privato dolore o la solitudine che può rendere impotenti. La storia di Renato è la storia di tutti/e noi che abitiamo questa metropoli e che, nelle sue vene, vediamo scorrere il sangue sempre più avvelenato della paura che genera diffidenza, intolleranza e odio.
E’ la storia di Valerio Verbano, Dax, Carlos; ma anche di Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi e di una lista ancora troppo lunga di nomi.
E’ il veleno delle parole mortifere del neo-fascismo, sono le aggressioni dell’intolleranza omofoba, l’arroganza della violenza di apparati dello Stato.
La nostra storia è un ingranaggio collettivo, in cui le dinamiche sviluppano legami solidali, in cui i sogni di Renato hanno costruito progetti collettivi e le lacrime per la sua morte si sono unite alla passione delle battaglie di verità e giustizia. L’ingraneggio collettivo è la capacità di leggere il passato e il presente per immaginare il futuro, come è avvenuto a Genova 2001; quello che sapevamo allora è quello che si avvera oggi.
Per questo abbiamo deciso di anticipare Renoize con una giornata in cui proietteremo un film che racconta una parte di Genova2001 ma, soprattutto, ci confronteremo su come si rilancia di fronte al monito dello Stato che, con le condanne di devastazione e saccheggio, lancia un avvertimento a chi prova a costruire prospettive diverse. Chi prova a far girare quell’ingranaggio.
E poi ci saranno il sudore per allestire Parco schuster, ci sarà la musica compagna di viaggio di Renato, ci saranno le parole e i video: ci saranno le relazioni, i sogni e la cooperazione che si faranno politica costituente.
Quella che immagina un futuro diverso, con Renato per mano.
E naturalmente contro il fascismo.
Venerdì 31 agosto
@Ex-Cinodromo, via della vasca navale 6
“Genova 2001 non è finita”
ore 19 Apericena per la campagna 10X100
ore 21 Proiezione del film “Diaz”
Sabato 1°Settembre @Parco Schuster (Basilica San paolo)
dalle 17 – Spazio giochi/Diretta audio di ROR87.9/ Bar/Cibo/Ristoro/Mostre/Info point
dalle 18.00 – Concerto:
– Cheers!Monkey
– Rapnoize & Artemigrante/mangrovie
– Giulia Anania
– Rancore
– Elio Germano
– Squartet
– Bestie Rare
– Funkallisto
– Canto d’inizio_Piccola orchestra di musica popolare
Porta un fiore a Renato … 5 anni dopo il suo assassinio
Ero in un vicoletto di Damasco quando m’è arrivata quella maledetta telefonata,
5 anni fa, che sembra ieri, che sembra un’eternità.
Ero in vicoletto della mia amata città, pronta a correre a lezione, spensierata come mi sentivo in ogni mia giornata damascena.
Ma la telefonata mi raccontava di un altro pezzo di carne volato via,
di un fratello ammazzato, di fascisti, di lame, di una serata di musica finita come mai sarebbe dovuta finire.
Ancora mi sembra di stare lì, in quel vicolo che è esploso col mio grido di rabbia.
5 anni son passati, dall’assassinio di Renato Biagetti … sangue nostro
OGGI (27 agosto ) A FOCENE, PORTIAMO UN FIORE A RENATO.
SABATO PROSSIMO, COME OGNI ANNO, PAROLE E MUSICA LO RICORDERANNO AL PARCO SCHUSTER.
CONTRO IL FASCISMO, QUALUNQUE FORMA ABBIA.
Antonio Salerno Piccinino… cinque anni fa
Cinque anni che sei volato via.
Nel cuore mio sei sempre qui, sempre allo stesso posto.
Ciao Anto’, occhi belli!
Qui invece, un ricordo di un po’ di tempo fa, un po’ di scatti, un’intervista a Franca
Loa Acrobax: Morire di Stato, 14 novembre 2009
Morire di Stato
Salutare un figlio. Rivederlo morto.
E’ il dramma di Patrizia, madre di Federico Aldovrandi, ucciso da quattro poliziotti durante un fermo.
E’ il dramma di Ornella madre di Nike Aprile Gatti, morto nel carcere di Sollicciano (Firenze),
E’ il dramma di Maria, madre di Manuel Eliantonio,morto nel carcere di Marassi a 22 anni.
E’ il dramma della mamma di Stefano Cucchi, morto in carcere a Roma dopo un arresto per pochi grammi di droga.
Uno stato che sottrae un figlio e lo restituisce morto, negando ogni possibilità di avvicinarlo, di esercitare il diritto di ogni madre di constatare la salute e le condizioni del proprio figlio, anche di chi si trovi in carcere.
In ricordo di Renato, accoltellato per odio e intolleranza nel 2006, le Madri per Roma Città Aperta vogliono interrogarsi su questi eventi, su queste maternità negate che calpestano i diritti dell’individuo e rappresentano un gravissimo segnale di deriva della nostra democrazia.
Anche queste morti appartengono al tema della sicurezza.
Sicurezza anche dei cittadini quando hanno a che fare con le istituzioni repressive e carcerarie. Per questo come madri non vogliamo dimenticare Nabruka Mimuni, la donna che si è tolta la vita nella notte tra il 6 e il 7 maggio di quest’anno nel lager di Ponte Galeria, alle porte di Roma.
Abbiamo contestato ai vari sindaci la risposta xenofoba e repressiva delle istituzioni a fenomeni di grave disagio e precarietà, che ha alimentato episodi di razzismo e violenza, opponendo, praticando e sostenendo la cultura della diversità e del rispetto.
Vogliamo affrontare il tema della sicurezza portandolo anche dietro le mura di un carcere o di un CIE. Vogliamo riproporre il tema dei diritti dentro la città e soprattutto nei luoghi dove sembra che rappresentanti dello Stato possano esercitare un diritto di vita e di morte su cittadini italiani e stranieri.
Come le madri argentine di Plaza de Majo, le madri cinesi di Piazza Tien-a-men e le madri iraniane hanno chiesto giustizia e verità per i loro figli, le Madri per Roma Città Aperta vogliono sostenere e dar voce ad ogni madre che voglia rivendicare la dignità e i diritti dei suoi figli strappati alla vita.
Comitato Madri per Roma Città Aperta
madrixromacittaperta@libero.it
Sabato 14 novembre ad Acrobax (ex Cinodromo), Ponte Marconi ore 17,30
– Incontro con avvocati, operatori del carcere, associazioni
– Cena per sostenere la famiglia di Manuel Eliantonio
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