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Posts Tagged ‘Vincenzo Miliucci’

Mario Libero, Tutti/e Liber@: Presidio a piazzale Clodio

19 gennaio 2011 Lascia un commento

Il 23 dicembre 2010 si è tenuta la prima udienza del processo a Mario e gli altri e le altre compagne arrestati\e durante la rivolta precaria e studentesca di Piazza del Popolo dello scorso 14 dicembre 2010. Il processo è stato rinviato al 24 gennaio per dare la possibilità alla difesa di acquisire ulteriori prove testimoniali , videoregistrazioni e fotografie; al contempo i giudici hanno respinto la libertà provvisoria a Mario, motivando capziosamente la permanenza in Italia – indicando in particolare la giornata di lotta a Palermo e Milano – di un “ clima di tensione sociale”, onde per cui Mario rimane agli arresti intanto fino al 24 gennaio.
I giudici per fortuna hanno però deciso di respingere l’assurda richiesta avanzata da ALEMAGNO per la costituzione di parte civile del Comune di Roma , in quanto a Mario non è addossata nessuna “lesione dell’arredo urbano”.
Ai numerosi compagni/e presenti – studenti, lavoratori, amici degli imputati – l’atteggiamento dei giudici non è apparso né sereno, né
imparziale , costoro sono sembrati partecipi e schierati con il clima fazioso e colpevolista voluto dal governo da subito e all’indomani del 14
dicembre. All’oggi – dopo una settimana di prove documentali e testimoniali ripetutamente apparse in TV , sui quotidiani e periodici – è ormai noto alla cittadinanza che gli arrestati sono stati rastrellati a caso, con il titolo abusivo e generico del reato di “ resistenza in concorso”.
Per il resto , è fallito anche il tentativo di dividere i manifestanti in “ buoni e cattivi” sia per la compattezza del movimento , sia per la
consapevolezza di larga parte della società di riconoscere alla protesta e alla condizione diffusa della precarietà motivazioni valide e concrete, che vanno ascoltate e avviate a soluzione, piuttosto che ignorate e/o represse.
L’accanimento giudiziario non ha ragion d’essere, men che mai l’assunzione sussidiata della politica: il trasformarsi in arbitri del conflitto non compete alla magistratura , tantomeno far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei forcaioli, trasformando in capri espiatori gli arrestati del movimento solo per soddisfare i propositi di vendetta di una classe politica inadempiente e corrotte.
Tenere ulteriormente agli arresti domiciliari Mario è un abuso, una iniqua punizione, una pena affligente ancor prima della sentenza: è l’ennesima l’amara constazione di quanto dispotismo alberghi ancora nelle istituzioni, soprattutto tra coloro che dimentichi del dettato
costituzionale e della dichiarazione dei diritti dell’uomo, abusano del codice penale per perseguitare il conflitto e i suoi protagonisti.
Vogliamo Mario libero ! Vogliamo che il Movimento tutto si schieri a sua difesa e non solo le poche decine di compagne e compagni presenti ai precedenti presidi svolti a piazzale Clodio.
Mario è uno di noi, lo rivendichiamo come un nostro compagno e non può e non deve pagare per tutte e tutti: a Piazza del Popolo eravamo in decine di migliaia a difenderci dalla violenza delle Forze del Disordine !

PER L’AUTORGANIZZAZIONE SOCIALE
PER L’AUTOGESTIONE DELLE LOTTE

LUNEDI 24 GENNAIO ORE 9.30
PRESIDIO A PIAZZALE CLODIO

CSOA “MACCHIA ROSSA” MAGLIANA

A questo LINK una corrispondenza di questa mattina dai microfoni di Radio Onda Rossa

Mario Miliucci rimane agli arresti: processo rinviato al 24 gennaio

23 dicembre 2010 Lascia un commento

Mario Miliucci rimane agli arresti, il processo è rinviato al 24 gennaio

Nel primo pomeriggio di oggi si è conclusa l’udienza per 13 dei 43 compagni/e rastrellati il 14 dicembre , tutte/i erano a piede libero  tranne Mario Miliucci agli arresti domiciliari.
Il processo è stato rinviato al 24 gennaio per dare la possibilità alla difesa di acquisire ulteriori prove testimoniali , videoregistrazioni e fotografie; al contempo i giudici hanno respinto la libertà provvisoria a Mario , motivando capziosamente la permanenza in Italia – indicando in particolare la giornata di ieri a Palermo e Milano – di un “ clima di tensione sociale”, onde per cui Mario rimane agli arresti intanto  fino al 24 gennaio.
I giudici hanno anche deciso di respingere la “costituzione di parte civile “ del Comune di Roma , in quanto a Mario non è addossata alcuna “ lesione dell’arredo urbano”.
Ai numerosi compagni/e  presenti – studenti, lavoratori, amici degli imputati – ( un folto presidio stazionava all’ingresso del Tribunale)l’atteggiamento dei giudici non è apparso ne sereno, ne imparziale , costoro sono sembrati partecipi e schierati con il clima fazioso e colpevolista voluto dal governo da subito e all’indomani del 14 dicembre.
All’oggi – dopo una settimana di prove documentali e testimoniali ripetutamente apparse in TV , sui quotidiani e periodici – è ormai noto alla cittadinanza che gli arrestati sono stati rastrellati a caso , con il titolo abusivo e generico del reato di “ resistenza in concorso”.
Per il resto , è fallito anche il tentativo di dividere i manifestanti in “ buoni e cattivi” sia per la compattezza del movimento , sia per la consapevolezza di larga parte della società di riconoscere alla protesta e alla condizione diffusa della precarietà motivazioni valide e concrete, che vanno ascoltate e avviate a soluzione, piuttosto che ignorate e/o represse.
L’accanimento giudiziario non ha ragion d’essere, men che mai l’assunzione sussidiata della politica : il trasformarsi in arbitri del conflitto non compete alla magistratura , tantomeno far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei forcaioli, trasformando in capri espiatori gli arrestati del movimento solo per soddisfare i propositi di vendetta di una classe politica inadempiente e corrotte.
Tenere ulteriormente agli arresti  Mario è un abuso, una iniqua punizione, una pena affligente ancor prima della sentenza : è l’amara con stazione di quanto dispotismo alberghi ancora nelle istituzioni, sopratutto tra coloro che dimentichi del dettato costituzionale e della dichiarazione dei diritti dell’uomo, abusano del codice penale per perseguitare il conflitto e i suoi protagonisti

Ovunque,comunque , Tutti Liberi !

Vincenzo Miliucci,che ricambia con affetto le migliaia di comunicazioni ricevute per Mario e che augura un buon 2011 , a voi tutte/i e alle presenti generazioni di compagne/i perché avviino il percorso comune per affrontare l’urgenza dell’alternativa di società.

 

Comunicato di Vincenzo Miliucci, il “volscevico”!

19 dicembre 2010 13 commenti

Giù la maschera , fascisti in doppiopetto !

Negli anni ’70, nella pienezza dei movimenti di partecipazione democratica per la trasformazione egualitaria della società, i fascisti La Russa e Gasparri erano dalla parte della strategia della tensione che auspicava un regime autoritario a suon di bombe , stragi e complotti.
La mia generazione ha speso la propria gioventù per salvare l’Italia dal golpismo e stragismo : le contrade e le città italiane sono piene di lapidi che ricordano il sacrificio di centinaia di nostri coetanei , i “ nuovi partigiani”.

FOTO DI VALENTINA PERNICIARO: Vincenzo e il totem contro le morti sul lavoro _25 aprile 2008_

Così come ha combattuto nei luoghi di lavoro e nel paese per conquistare la dignità del lavoro e un parziale stato sociale , negato da potenti corporazioni e dal padronato.
E allo stesso tempo per scrollarci di dosso il soverchiante fardello di istituzioni,ordinamenti e uomini del ventennio fascista.
Nel mentre che i fascisti La Russa e Gasparri erano parte di quel MSI sedizioso e squadrista al servizio della borghesia e che tanti lutti ha procurato tra i lavoratori, gli studenti, gli antifascisti.
L’indulgenza togliattiana e democratica Costituzione hanno permesso a questi scherani di autoalimentarsi e di fare ulteriori malefatte, ma il disprezzante giudizio storico su di loro – sul loro focoso reiterare l’appartenenza fascista – è un sentimento comune degli italiani : è scritto nelle migliaia di epigrafi che ricordano l’olocausto partigiano e le vittime delle decine di stragi impunite.
Solo il troiaio berlusconiano – la perdita di senso e valori della democrazia costituzionale repubblicana – permette a costoro di occupare posti altezzosi e di sputare quotidiane-bavose-provocatorie sentenze.
La storia non è finita ! Non moriremo Berlusconiani !!
Non è detto che costoro non tornino nei luoghi di origine, le fogne !
I Gasparri,Alemanno,Storace, si portano ancora appresso l’incubo dei calci in culo presi ripetutamente negli anni ’70 dagli antifascisti autonomi di “ via dei Volsci”. Il Presidente della Corte Costituzionale dell’epoca, Giuseppe Branca , ebbe modo di ringraziare pubblicamente gli autonomi, per l’operazione di nettezza urbana esercitata a Roma nei confronti del rigurgito dei rifiuti fascisti.

Sono orgoglioso di mio figlio Mario : equilibrato,serio,responsabile, già uomo europeo e lungimirante, nonostante il fosco avvenire che si prospetta per la sua generazione.
Mario è stato educato alla tolleranza e la rispetto soprattutto dei più deboli, alla solidarietà e alla partecipazione sociale. Il 14/12 era a manifestare , consapevole di quali e quante sfide sono addossate alla “ generazione precaria “ .

E’ stato rastrellato a caso insieme ad altre decine di giovani, a cui è stato fatto assaggiare il sadismo di celle di sicurezza gelide e sudice,il cui unico giaciglio era il pavimento lercio, lasciati senza cibo. fatti oggetto di scherno , vessazioni psicologiche e minacce “ genovesi”, di ritornelli inneggianti il nazifascismo . Il ministro Maroni se non vuole diventare l’emulo di Kossiga, prima di scagliare gli strali contro il movimento , si guardi in casa propria ! Veda e sanzioni il comportamento illegale dei corpi di polizia. Bonifichi ed espella le numerose “ mele marce” , che a Napoli e Genova nel 2001 torturarono e ferirono nelle caserme e nelle piazze , che uccisero Aldrovandi e altri ancora, che ogni anno aggiornano la statistica dei danni procurati a migliaia di giovani,diversi e immigrati. Provveda innanzi tutto alla rieducazione e alla formazione costituzionale dei “ servitori dell’ordine” , che tuttora vedono nel manifestante , nel cittadino, un essere inferiore, su cui si può infierire,vituperare,produrre prove false , “ sicuri dell’impunità”. Su Mario Miliucci pende un disegno persecutorio,quello di utilizzarlo come capro espiatorio e monito nei confronti della rivolta della “ generazione precaria” alla spudoratezza della classe politica dominante.
In quanto manifestante è reo di “ resistenza alle nefandezze del governo” , un reato a cui si sentono accomunati almeno 40 milioni di italiani !

Mario porta un cognome specchiato, integerrimo e rispettato ( anche dagli avversari e financo dai funzionari di polizia) : luoghi comuni, banalità, meschinerie e falsità possono servire solo ad influenzare coscienze tiepide e magistrati asserviti.
Mario va liberato e prosciolto, la “ generazione precaria” è un bene prezioso per la democrazia e per garantire un avvenire a questo paese.

Il “ volscevico “ Vincenzo Miliucci

MARIO LIBERO!
TUTTI E TUTTE LIBERI!

APPUNTAMENTO GIOVEDI 23 A PIAZZALE CLODIO, PER IL PROCESSO A MARIO MILIUCCI

Addio Sher Khan, “tigre” dei diritti dei migranti

10 dicembre 2009 4 commenti

Sher Khan è morto stanotte ! 
Morto di freddo e di patimenti (fuori dal CIE-Ponte Galeria solo da 3 giorni , “ perché privo di permesso nonostante il soggiorno in Italia da almeno 20  anni”) in quella multietnica P.za Vittorio divenuta anche il sacello della  tragica storia del riscatto degli immigrati. 
Morire di freddo nella metropoli della storia è un infamia da gridare ai  quattro venti.

Sher Khan

Con oltre 600 chiese,centinaia di palazzi monumentali e di luoghi pubblici al coperto, 20000 appartamenti sfitti, una decina di occupazioni di case, oltre 30 spazi-centri sociali occupati , svariate sedi sindacali confederali e di base , circoli e sezioni di partito : morire di freddo a Roma è una bestemmia, 
un controsenso, l’indice barbaro della modernità che continua ad uccidere per cattiveria, qualunquismo, indifferenza.
Ne portiamo tutti la responsabilità, quella di non aver fatto abbastanza per lenire la sofferenza !
Sher Khan era parte di noi. Lo abbiamo conosciuto tra i primi, per la prestanza irriverente con cui affrontava e tutelava i bisogni-diritti negati ai suoi simili. Per l’assillo che metteva ovunque ci fosse un sopruso : con quel fiero volto, simpatico e sorridente; con quelle manone calorose e gesticolanti; con quel cipiglio da capopopolo , arringante e ritmante fluviali slogan da megafono.
Lo abbiamo aiutato e sostenuto; cazziato per alcune ingenuità ed errori , dovuti per lo più allo stato di esclusione programmata a cui le istituzioni  costringono gli immigrati per far ricadere su di loro le colpe e i misfatti della politica.
Sher Khan Addio ! Addio al tuo – di tanti – sogno di emancipazione e liberazione , di cui avvertiamo e sentiamo il peso per non essere riusciti a  soddisfare : prendiamo rinnovato impegno perché il tuo sacrificio non sia stato inutile, così che altri tuoi-nostri fratelli e sorelle potranno realizzarlo !

Addio Sher Khan , la terra ti sia accogliente .
Un saluto a pugno chiuso.

 Vincenzo Miliucci per la Confederazione Cobas

Si avvicina la scadenza del bando per il reddito sociale

22 settembre 2009 1 commento

BANDO REGIONE LAZIO PER IL REDDITO SOCIALE

Il 30 settembre scade la presentazione delle domande; moduli/consegna c/o i Municipi e centri per l’impiego : il 15 ottobre uscirà la graduatoria,affissa a livello Provinciale c/o le sedi dell’ufficio di collocamento. Sapete già che l’importo è di 580 euro/mensili(x 1 anno) a concorrenza di coloro hanno meno di 8000 euro annui ; il che riguarderà all’incirca 12.000 giovani, visto che l’impegno della R.Lazio è di soli 30 milioni di euro. 181708116_91eda464da-494baa5e23c78
A tutt’oggi, nella sola Provincia di Roma , hanno fatto domanda in 300.000. Per il 30 settembre si prevede siano 500.000 a cui vanno aggiunti almeno altri 100.000 delle altre 4 Province. Di fatto, è un primo-vero censimento della disoccupazione-precarietà, che testimonia la drammatica condizione che vivono i giovani nella nostra regione, senza lavoro né reddito!

Questa sarà l’occasione per molteplici iniziative, soprattutto finalizzate a far aprire i cordoni della borsa alla R.Lazio , moltiplicando per 10 l’intervento pubblico, alfine di dare un minimo sollievo ad almeno 150.000 giovani.La prima di queste iniziative sarà proprio il 15 ottobre c/o i Centri di Collocamento al momento dell’uscita delle graduatorie ; poi, sicuramente alla Regione responsabilizzando e coinvolgendo Enti Locali, strutture locali, il “patto di base”.

REDDITO PER TUTTI BASTA PRECARIETA’

Vincenzo Milicci-Confederazione Cobas

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