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Posts Tagged ‘emergenza abitativa’

Sgomberi al Laurentino

19 aprile 2011 Lascia un commento

Laurentino 38, V ponte. Nella tarda mattinata di venerdì 15 Aprile carabinieri e tecnici dell’ACEA danno vita all’ennesima operazione repressiva volta a colpire una ventina di immigrati (alcuni in possesso di permesso di soggiorno e altri sprovvisti), che da tempo avevano ricavato un alloggio attraverso l’occupazione di alcuni locali abbandonati.
Una volta sgomberate le abitazioni, alcuni degli immigrati sono stati immediatamente trasferiti alla caserma dei carabinieri della Cecchignola per l’identificazione e l’avvio delle procedure previste dal caso.
Dietro questa operazione, l’ennesima che ricade sulle vite degli immigrati, c’è anche un primo avvertimento rivolto a tutti gli altri nuclei familiari occupanti del V e del VI ponte, per far capire le intenzioni del governo della città e delle imprese private come l’ACEA: l’emergenza abitativa continua ad essere un problema da affrontare esclusivamente attraverso l’intervento delle forze dell’ordine, gli immigrati sono i primi a pagarne le conseguenze, poco a poco toccherà a tutti gli altri.

Foto di Valentina Perniciaro _mani di ogni colore_

Nel pomeriggio della stessa giornata veniva inaugurato invece il Centro Polivalente Elsa Morante, un luogo che a parole dovrebbe essere destinato alla diffusione della cultura, ma che nei fatti rappresenta, anche in questo caso, una fonte di guadagno per diverse imprese, tra cui Zetema, che ne ha ricevuto la gestione direttamente dal Comune di Roma attraverso il solito sistema clientelare di amicizie e scambio di favori tra politici e imprenditori.
Un gruppo di occupanti del V e del VI ponte, cogliendo l’occasione della presenza di diversi rappresentanti istituzionali, tra cui il presidente del Municipio XII Calzetta e del sindaco Alemanno, decide di presentarsi all’inaugurazione pubblica di questa struttura, ma viene bloccata dall’abbondante presenza di polizia, carabinieri e digos, che hanno minacciato di arrestare il gruppo, composto da famiglie ed attivisti del quartiere, nel caso in cui la cerimonia fosse stata rovinata.
I fatti parlano già di per sé abbastanza chiaro: da una parte, di nascosto e lontano dai riflettori mediatici, si mostra, attraverso l’uso della forza e del ricatto, il vero volto dei poteri politici ed economici della città nei confronti delle fasce economicamente più deboli della popolazione, mentre dall’altra, con la scusa di fornire il quartiere di nuovi servizi, si consumano le più becere menzogne circa l’impegno delle istituzioni nei confronti dei quartieri di periferia come Laurentino 38.
Vergognoso, disumano ed infame è stato lo sgombero delle famiglie immigrate occupanti del V ponte, portato avanti senza tenere minimamente in considerazione le necessità di vita che queste portano, come pietosa è stata la vetrina innalzata in occasione dell’inaugurazione (militarizzata) del Centro Culturale Elsa Morante, fatta di pagliacci, banda dell’esercito e bandierine tricolori distribuite tra i (pochi) partecipanti.

Guardie, politicanti ed aguzzini vari fuori dal quartiere.

L38 Squat/Laurentinokkupato

Occupazione di via Papareschi: arrivano i plotoni

26 marzo 2011 Lascia un commento

I MANGANELLI FERMATI DALLA DETERMINAZIONE E DALLA RESPONSABILITA’ DEI MOVIMENTI

Centinaia di carabinieri e poliziotti antisommossa questa mattina a Roma hanno militarizzato l’intero quartiere  Portuense –  Marconi, schierandosi a difesa di privilegi consolidati e di nuovi profitti da realizzare, pronti ad intervenire per sgomberare circa 300 nuclei familiari e decine di attivisti dei movimenti per il diritto all’abitare che ieri avevano occupato l’ex deposito militare di via dei Papareschi abbandonato da anni, e minacciando l’intervento contro le altre occupazioni presenti in città

Foto di Valentina Perniciaro ---plotoni in avanzamento---

L’iniziativa dei movimenti nasce dentro la necessità di aggredire l’immobilismo dell’amministrazione comunale attorno al problema della casa. Un vaso stracolmo e traboccante di un’emergenza abitativa che ha raggiunto proporzioni oramai esplosive. La scelta di occupare una delle caserme che il Campidoglio ha inserito nella delibera di “valorizzazione” (e già  contabilizzate come entrate nel bilancio), voleva dimostrare che è possibile  e necessario sottrarre spazi alla rendita e alla speculazione immobiliare  resituendoli alla città come servizi e case popolari.  3 anni di tensione e di mobilitazione, fino alla sottoscrizione di un protocollo di intesa siglato dal sindaco Alemanno lo scorso 21 febbraio, rischiavano di trasformasi, infatti, in un drammatico nulla di fatto.
Questa mattina, grazie all’intervento dell’Assessore alla Casa Antoniozzi e al senso di responsabilità dei movimenti, si è evitato in extremis che la situazione degenerasse, costruendo sul posto un incontro nel quale si è stabilito un percorso chiaro e definito nei tempi per l’attuazione delle misure previste dal protocollo. All’incontro a cui hanno partecipato, oltre all’assessore alla casa e ai rappresentanti dei movimenti, anche il delegato del sindaco all’emergenza abitativa Berruti e quello alla sicurezza Ciardi, l’amministrazione si è impegnata a:

– Richiedere oggi stesso l’apertura di un tavolo di confronto con il Governo e la Regione Lazio per affrontare il tema degli sfratti, degli inquilini degli enti previdenziali, della necessità di realizzare un piano straordinario di edilizia popolare.

–  Verificare entro lunedì la possibilità di  emettere direttamente un’ordinanza di blocco temporaneo degli sfratti anche per le categorie non ricomprese nelle attuali tutele ed in modo particolare per le situazioni di morosità incolpevole.

– Predisporre e presentare in un prossimo incontro fissato per Giovedì 31 alle ore 10,00 presso l’assessorato alla casa, il testo di una delibera finalizzata a riconoscere l’emergenza abitativa presente in città garantendo soluzioni certe  ai nuclei familiari costretti a vivere in situazioni abitative precarie ed inadeguate.

Movimenti per il diritto all’abitare
Roma, 25 marzo 2011

Info:
3458365942
3497117095

UNA CORRISPONDENZA DI RADIO ONDA ROSSA

Nuova occupazione abitativa: LA CASA SI PRENDE!

24 marzo 2011 2 commenti

Mentre la propaganda avanza a passi da gigante, con i racconti delle stragi di Misurata (io aspetto ancora le prove delle armi di distruzione di massa di Saddam, ma so’ fiduciosa eh?!), degli aerei abbattuti dai puntualissimi jet francesi, del fatto che il racconto dei civili morti a Tripoli sarebbe “costruito probabilmente dalla propaganda filo Ghaddafi” (Tg1 qualche secondo fa) … bhé mentre mi incazzo come una belva davanti a tutto ciò, mentre leggo le notizie assurde che arrivano dalla provincia siriana dove risiede il mio cuore da quasi un decennio….
vi metto un comunicato, che ha radici a Roma ma parole universali..BRAVI COMPA’!

FERMIAMO LE DIS/MISSIONI
CONTRO LA GUERRA, PER L’USO PUBBLICO DELLE CASERME
NO ALLA SVENDITA DEI BENI PUBBLICI PER FINANZIARE I PROFITTI PRIVATI E
LA GUERRA IN LIBIA: VOGLIAMO CASE POPOLARI, ASILI, SCUOLE,
AMBULATORI E SERVIZI PUBBLICI NELLE CASERME.
Mentre l’avanzare della crisi porta ad esplodere l’emergenza casa, la politica abitativa della giunta Alemanno
conferma di essere tagliata su misura per i palazzinari. Mentre aumentano a dismisura gli sfratti per
morosità, e i pignoramenti, a Roma non esiste, né è in previsione, un nuovo bando per le case popolari:
chi è in testa alla graduatoria da anni (i famosi “10 punti”) può continuare ad aspettare e sperare
all’infinito. Tutti gli altri si arrangino.
Invece di affrontare la situazione, Alemanno preferisce regalare ai palazzinari
la possibilità di edificare milioni di metri cubi di edilizia privata che,
visti i prezzi di mercato e le speculazioni in corso, rimarranno irraggiungibili ai più.
Ogni impegno che Alemanno ha pomposamente assunto è stato subito dimenticato.
E’ successo l’ultima volta in occasione della manifestazione dei movimenti di lotta contro i cosiddetti “stati
generali” dell’EUR, il mese scorso, in cui con grande enfasi il sindaco
prese impegni ben precisi dei quali si è persa qualunque traccia.
La più evidente regalia alla speculazione a spese dei cittadini è la vergognosa operazione
di valorizzazione delle caserme in disuso. Un enorme patrimonio già edificato in zone centrali e semicentrali,
viene venduto a prezzi bassissimi ai privati, che costruendo alloggi di lusso, alberghi,
centri commerciali e simili, guadagneranno una cifra stimata in decine di miliardi di euro.
Di questo fiume di soldi, la misera cifra di 500 milioni andrà nelle casse del comune.
Una parte più consistente andrà al ministero della difesa, e tutto il resto ad arricchire la rendita.
Per tutti questi motivi non è accettabile che, proprio mentre l’Italia è impegnata in una avventura neo-colonialista
in Libia tanto maldestra quanto criminale, un bene pubblico di tale entità serva a finanziare i profitti di pochi anziché a dare risposta a chi in questa città vede la
sua vita farsi sempre più difficile.
Per questo la caserma di via Papareschi ce la siamo presa da soli/sole e non ce ne andremo.
Basta regali ai palazzinari!
Nelle caserme pubbliche vogliamo case popolari, asili, scuole e servizi di pubblica utilità!

 

– Movimenti per il diritto all’abitare –
Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa
Blocchi Precari Metropolitani
Comitato Obiettivo Casa

 

Ancora sgomberi a Roma

24 febbraio 2010 1 commento

Ieri all’idroscalo di Ostia oggi a Centocelle. Le politiche abitative diventano ordine pubblico.
Questa mattina intorno alle 10.30 ingenti forze di polizia, carabinieri, finanza e vigili urbani, hanno sgomberato i nuclei familiari che presidiavano da venerdì scorso l’ex scuola Tommaso Grossi in via degli Eucalipti nel VII municipio.
Il primo gruppo di carabinieri ha fatto irruzione sfondando il cancello di entrata, per poi spintonare le persone che hanno provato a resistere pacificamente allo sgombero. Una delle donne che presidiano da venerdì la struttura è stata immobilizzata e minacciata di arresto e solo l’intervento degli altri occupanti ha impedito che questo avvenisse.
Più di dieci persone hanno raggiunto il tetto dell’edificio per proseguire il presidio a oltranza. Più di cinquanta agenti sono saliti e hanno portato coloro che provavano a resistere fuori dalla scuola, provando a dividere i migranti dagli italiani. Questa operazione non è riuscita per l’opposizione di tutti i presenti.
In un clima di continue provocazioni anche la stampa e i fotografi sono stati insultati dalle forze dell’ordine.

Questo avviene alla vigilia del dibattito in consiglio comunale è ha l’obiettivo di avvelenare l’aria e disegnare le prove generali per un piano casa che non fornisce risposte adeguate all’emergenza abitativa di questa città. Attaccare in questo modo, dopo le cariche sotto la prefettura, i movimenti per il diritto all’abitare aumenta la tensione in maniera irresponsabile. Questo avviene perché la politica sta abdicando al suo ruolo consegnando le conseguenze della crisi e i conflitti inevitabili al prefetto e al questore di Roma.
I nuclei sgomberati si riuniranno, ospitati dal Forte Prenestino in via Federico Delpino, in assemblea alle 13.30. insieme ai movimenti per il diritto all’abitare convocano una conferenza stampa per le 15 di oggi sulla piazza del Campidoglio.

Roma 24 febbraio 2010
Movimenti per il diritto all’abitare

Roma: Occupato l’assessorato alla casa

4 febbraio 2010 Lascia un commento

Da più di un’ ora oltre 300 persone tra sfrattati, assegnatari di case popolari ed attivisti dei movimenti per il diritto all’abitare stanno protestando all’interno dell’assessorato alla casa a lungotevere dei Cenci.
Dal 23 dicembre oltre cento famiglie dormono in tendopoli sotto l’assessorato per protestare contro l’inerzia di questa amministrazione comunale, che preferisce buttare milioni di euro in residence privati ed in operazioni speculative piuttosto che mettere in campo un piano reale per l’edilizia residenziale pubblica.
Il presidio che prosegue sotto continue minaccia dello sgombero delle tende dal marciapiedi davanti l’assessorato, ha deciso di portare la protesta all’interno dell’edificio.
E’ sotto gli occhi di tutti l’incapacità di dare risposte al dramma dell’emergenza abitativa rifiutando il confronto con chi questo problema lo vive oramai da troppi anni, i manifestanti chiedono la ripresa dei tavoli di discussione per l’emergenza abitativa ed il piano casa. Anticipare il consiglio straordinario sul piano casa all’8 Febbraio, chiudendo di fatto i tavoli di confronto con i movimenti e le parti in causa, dimostra quanto questa amministrazione preferisca assecondare gli interessi dei tanti senza casa a quelli dei soliti palazzinari. Il consiglio comunale straordinario sull’emergenza abitativa deve essere un punto di partenza e non un punto d’arrivo dove si comunica ciò che è stato deciso senza confronto pubblico con la città.

Roma, 4 febbraio 2010 – Movimenti per il diritto all’abitare
http://abitarenellacrisi.noblogs.org/

Presidio permanente in via del Policlinico

11 dicembre 2009 Lascia un commento

VIALE DEL POLICLINICO: PARTE UN PRESIDIO PERMANENTE CONTRO LA RENDITA

Lo scorso 4 dicembre, giornata nazionale contro gli sfratti e gli sgomberi, i movimenti per il diritto all’abitare hanno iniziato a presidiare uno stabile vuoto di proprietà della Bnl/Paribas, in viale del Policlinico 137.
Come il palazzo dell’Unicredit al civico successivo, questo edificio vuoto è l’emblema del meccanismo speculativo che consente alla rendita di trarre profitti, mentre la città vive una crisi abitativa che riguarda oltre 50mila nuclei.
Le stesse banche responsabili di una crisi economica che grava su soggetti precari nel lavoro, con contratti a nero o prossimi al licenziamento, e che rischiano di conseguenza l’insolvenza dei mutui o lo sfratto per morosità.
E mentre le banche si arricchiscono tenendo vuoti interi palazzi, Alemanno presenta un Piano Casa all’insegna del social housing, guardando agli interessi delle imprese e dei costruttori invece che ai bisogni di chi vive in emergenza abitativa. 
Nonostante le minacce di sgombero e l’annullamento dell’incontro in prefettura, il presidio all’interno dello stabile Bnl è rimasto determinato nel perseguire i suoi obiettivi: denunciare il comportamento delle banche e aprire una stagione di conflitto nei confronti di un’amministrazione che affronta la questione abitativa in termini di ordine pubblico da una parte e facendo regali alla rendita dall’altra.
La capacità di affermare con forza che a Roma “nessuno prende casa” e che è necessario proseguire insieme nella mobilitazione (unendo sfrattati, inquilini alle prese con le dismissioni, inquilini senza titolo, cittadini “depositati” nei residence, occupanti per necessità) ha prodotto la riapertura di una trattativa sul blocco degli sfratti e degli sgomberi con il prefetto, con un incontro che si terrà domani alle ore 17.
Da oggi, mentre in clima natalizio si lavora all’immagine di una città pacificata, l’iniziativa di denuncia nei confronti delle banche e della rendita proseguirà con una tendopoli in viale del Policlinico, nello spazio antistante ai due palazzi di proprietà Bnl/Paribas e Unicredit.

Lunedì 14 dicembre, in occasione dell’incontro con Antoniozzi sul piano casa del comune, ci mobiliteremo a partire dalle ore 10 con un presidio sotto l’assessorato in Lungotevere de’ Cenci.

Roma, 10 dicembre 09

Coordinamento cittadino di lotta per la casa
Blocchi Precari Metropolitani

Comunicato stampa dalla nuova occupazione di Roma; Via del Policlinico 137

4 dicembre 2009 Lascia un commento

Ecco il comunicato stampa dell’occupazione / presidio permanente avvenuta questa mattina in Via del Policlinico, a Roma.

GIORNATA CONTRO GLI SFRATTI E GLI SGOMBERI. A ROMA I MOVIMENTI PRESIDIANO UNO STABILE IN VIA DEL POLICLINICO 137

Questa mattina, nella giornata nazionale contro gli sfratti e gli sgomberi, a Roma i movimenti per il diritto all’abitare hanno stabilito un presidio permanente in uno stabile pubblico vuoto in via del Policlinico 137.
Si tratta di uno delle migliaia di luoghi abbandonati al degrado e alla rendita, mentre oltre 40mila persone attendono risposte che non arriveranno dal Piano casa del comune di Roma. All’orizzonte, nei prossimi mesi, il dramma dell’insolvenza e degli sfratti, con migliaia di nuclei familiari e di singoli inquilini stressati dalla rata del mutuo o dal canone aumentato e dall’incombente arrivo dell’ufficiale giudiziario pronto ad eseguire pignoramenti e sfratti.
La risposta del governo delle regioni e del Comune di Roma consiste nella vendita del patrimonio residenziale pubblico, nell’avvio di un piano di “housing sociale” all’insegna anche stavolta degli interessi privati con case che non arriveranno mai e comunque troppo costose, e nella liberalizzazione delle procedure edilizie. A fine dicembre scade la copertura per le categorie protette che ormai riguarda pochissimi casi e così come il bonus per l’affitto, sta diventando uno strumento parziale, quasi inutile. Per opporci a tutto questo, iniziamo un presidio permanente all’interno dello stabile in Viale del Policlinico 137 per chiedere il blocco generalizzato degli sfratti e degli sgomberi, un vero piano abitativo con case popolari e il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica.

 Oggi pomeriggio, alle ore 17, ci concentreremo a piazza Vittorio, per dire ad Alemanno che Roma è di chi la abita, mentre altre città, da Napoli a Firenze, da Bologna a Milano e a Torino vedranno iniziative di lotta per chiedere il blocco degli sfratti per morosità che oggi rappresentano nella nostra città più del novanta per cento delle esecuzioni.

Roma, 4 dicembre 2009

Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa
Blocchi Precari Metropolitani
http://abitarenellacrisi.noblogs.org

MO BASTA! Manifestazione contro sfratti e sgomberi

30 novembre 2009 Lascia un commento

Alemanno sfratta e sgombera? Mo basta!
La città è di chi la abita

Lo sgombero militare dell’Horus Liberato di piazza Sempione, avvenuto lo scorso 19 novembre, è solo l’ultima tappa dell’offensiva contro i diritti e le libertà promossa dalla giunta di destra negli ultimi mesi. Il Campidoglio pensa di gestire la crisi economica colpendo quel pezzo di società che si organizza nei territori per difendere il diritto alla casa, liberare spazi dalla speculazione, rivendicare un reddito garantito contro la precarietà, costruire accoglienza e inclusione sociale.
Nella capitale degli sfratti e dell’emergenza abitativa, sono i movimenti per il diritto all’abitare ad offrire le uniche risposte a sostegno dei senza casa, degli inquilini, dei precari.
Nella capitale della speculazione e dei tagli alla cultura, alla scuola, all’università, sono i centri sociali, le reti studentesche e le associazioni di base che, attraverso l’autogestione, danno spazio a nuove forme di welfare, servizi di mutuo aiuto, sport popolare, formazione e soprattutto a un ricco tessuto di produzioni culturali indipendenti.
Nella capitale delle espulsioni, sono le reti antirazziste e dei migranti che organizzano l’accoglienza difendendo quei diritti di cittadinanza violati dal pacchetto sicurezza.

Per queste ragioni scegliamo la giornata della mobilitazione nazionale contro gli sfratti per promuovere una manifestazione cittadina che dice no a questa strategia di paura, per difendere le occupazioni e sostenere la battaglia per garantire un nuovo spazio all’Horus, per aprire una nuova stagione di lotte e vertenze per il recupero degli spazi abbandonati, per la cultura, per un nuovo welfare dal basso.
Partiremo da piazza Vittorio, cuore della città multiculturale, e arriveremo davanti alla prefettura. Vogliamo incontrare il prefetto Pecoraro per richiedere la fine della politica degli sgomberi, il blocco generalizzato degli sfratti e la riapertura di un confronto sull’emergenza abitativa e sulla tutela degli spazi sottratti alla speculazione.

VENERDI’ 4 DICEMBRE, ore 16,00 piazza Vittorio
MANIFESTAZIONE CITTADINA
Centri sociali e movimenti per il diritto all’abitare

ore 11 del 4 Dicembre: OCCUPATO POCO FA UN PALAZZO DEL C.N.R. IN VIA DEL POLICLINICO 137 DAL COORDINAMENTO DI LOTTA PER LA CASA. L’OCCUPAZIONE PERMANENTE E’ ANCHE IN RISPOSTA A QUELLO CHE STA AVVENENDO AL VITTORIO OCCUPATO QUESTA MATTINA.
PER AVERE AGGIORNAMENTI ASCOLTATE RADIO ONDA ROSSA
CI SI VEDE TUTT@ IN PIAZZA OGGI! 

Confermati gli arresti per i/le compagn@ della 8 marzo

21 settembre 2009 2 commenti

CONFERMATI GLI ARRESTI PER GLI OCCUPANTI DELLA 8 MARZO!

MOBILITIAMOCI SUBITO PER LA LORO LIBERAZIONE !

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Lunedì scorso, 14 settembre, le forze del dis-ordine si sono introdotte con la forza nell’edificio della ex-scuola 8 Marzo occupata di Magliana, con l’evidente intenzione di sgomberare lo stabile che ospita le famiglie di sfrattati, precari, disoccupati.

3491199801_6e19ca5a10Lo sgombero non è riuscito, grazie alla resistenza pacifica ma determinata degli occupanti e delle occupanti, così i carabinieri hanno portato via 5 occupanti che sono stati tratti in arresto.

Contro di loro sono state mosse accuse infamanti, basate solo ed esclusivamente sulle dichiarazioni false di un ex occupante allontanato dall’occupazione un anno fa per aver aggredito la sua compagna.

Queste dichiarazioni sono state riportate ed amplificate nei giorni scorsi anche dalla stampa, con il risultato di aver generato una campagna mediatica intesa a criminalizzare tutto il movimento per il diritto all’abitare, un movimento che evidentemente fa paura a questa classe politica incapace di risolvere problemi come la casa, il lavoro, la precarietà, il reddito, e che teme che queste questioni mobilitino lotte generalizzate.

 

Oggi il Gip ha convalidato gli arresti per i 4 occupanti che, quindi, rimarranno in carcere fino a che sulla loro situazione non si esprimerà il tribunale del riesame, fra non meno di due settimane. Francesca è stata addirittura trasferita da Rebibbia a Civitavecchia, allontanandola di fatto dalla sua famiglia e da tutti/e noi ancora di più.  Il quinto occupante si trova attualmente agli arresti domiciliari, che gli sono stati confermati.

 

È una scelta punitiva, che dà valore alle parole di un unico testimone, un uomo violento attualmente indagato per lesioni aggravate contro la sua ex compagna e che cova rancori verso gli occupanti dell’8 marzo e che è stato usato per montare un falso e infamante teorema politico-giudiziario contro l’Occupazione!

 

Gabriele, Francesca, Simone, Sandro e Sandrone devono essere immediatamente rimessi in libertà, perché l’unica colpa che hanno è quella di essere lavoratori precari e non potersi permettere di acquistare una casa.

In particolare chiediamo con forza la liberazione di Sandrone, attualmente recluso presso il centro clinico di Regina Coeli  che proprio ieri e’ stato medicato d’urgenza. Affetto da un tumore per il quale e’ in attesa di un terzo intervento chirurgico al San Camillo, dovrebbe ricevere a breve notizie sulla data dell’operazione ma il sequestro del suo cellulare ne rende difficile, se non impossibile, la reperibilità.

A questo comunicato ne seguiranno altri per invitare alla mobilitazione generale nei prossimi giorni per chiedere la liberazione della compagna e dei compagni arrestati e per difendere la 8 Marzo e tutte le occupazioni dei Movimenti di lotta per la casa!

 

 

Per adesioni:

occupa@inventati.org

 

 

Comitato d’occupazione Magliana

CSOA Macchia Rossa

Tutt@ sotto le carceri romane, per chiedere la scarcerazione dei nostri compagn@

19 settembre 2009 Lascia un commento

Libertà per la compagna e i compagni arrestati!
Presidio davanti alle carceri di Regina Coeli e Rebibbia

Lunedi 14 settembre 5 compagni di lotta dell’8 Marzo occupata di Magliana sono stati prelevati dai carabinieri in modo coatto alle ore 4.40 di mattina e portati a Regina Coeli e a Rebibbia.
Le forze del dis-ordine si sono introdotti con la forza nell’edificio della ex-scuola che ospita tutti noi: famiglie di sfrattati, precari, disoccupati; ci hanno costretto a rifugiarci sul tetto per difendere il nostro spazio.
Ci hanno detto che era solo una perquisizione, ma il modo di agire era quello di uno sgombero ben organizzato. Non ci sono riusciti e per ritorsione hanno portato via 5 occupanti. Hanno sfondato le porte della varie stanze spaventando anche i bambini che sono stati perfino costretti a saltare il primo giorno di scuola. Proseguono così il gioco e gli interessi dei consiglieri del Pdl come Luca Gramazio, Augusto Santori, Luca Malcotti e dei palazzinari romani, in primis Gaetano Caltagirone e Domenico Bonifici che usano l’arma della diffamazione mezzo stampa, attraverso “Il Messaggero” e “Il Tempo” per colpire al fianco un movimento che fa paura a questa classe politica incapace di risolvere problemi come la casa, il lavoro, la precarietà, il reddito, e che teme che queste questioni mobilitino lotte generalizzate.8marzo_striscione

Non abbiamo nulla da nascondere.
Le diffamazioni diffuse da sedicenti giornalisti, che qui non sono mai venuti a fare un’inchiesta, non ci hanno fatto recedere dalla nostra lotta perché questa nasce dalla necessità di abitare in una casa e dal desiderio di un diverso convivere, di riprenderci la vita e non sopravvivere.
Per questo, in questi due anni di occupazione, abbiamo recuperato uno spazio pubblico abbandonato al degrado da ben 30 anni, riaprendolo a tutto il quartiere. E’ così che ci siamo guadagnati la solidarietà degli abitanti, molti dei quali, oggi sotto sfratto, si sono conquistati, anni fa e con la lotta, la loro casa.
Gabriele, Francesca, Simone, Sandro e Sandrone devono essere immediatamente rimessi in libertà, perché l’unica colpa che hanno è quella di essere lavoratori precari e non potersi permettere di acquistare una casa. In particolare chiediamo con forza la liberazione di Sandrone, attualmente recluso presso il centro clinico di Regina Coeli che proprio ieri e’ stato medicato d’urgenza. Affetto da un tumore per il quale e’ in attesa di un terzo intervento chirurgico al San Camillo, dovrebbe ricevere a breve notizie sulla data dell’operazione ma il sequestro del suo cellulare ne rende difficile, se non impossibile, la reperibilità.
Questi 5 compagni rischiano di dover passare ancora dei giorni privati della loro libertà personale per un’inchiesta costruita senza nessun fondamento concreto, tanto che le accuse più gravi sono già cadute così come cadranno tutte le altre!

SABATO 19 SETTEMBRE ALLE ORE 17
PRESIDIO DAVANTI A REGINA COELI E REBIBBIA SEZIONE FEMMINILE

Per adesioni:
occupa@inventati.org

 Comitato d’occupazione 8 Marzo

 

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