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Verso e oltre il processo per i fatti del 15 ottobre, “Nè spettatori, nè vittime”: fate girare
Vi giro e vi chiedo di spammare questo comunicato.
Perché quella è stata per tutti noi una giornata importante, che ha segnato chi ne ha fatto parte volente o nolente:
una giornata che ha sicuramente mutato equilibri e affinità, che ha fatto male al cuore e allo stesso tempo è stata una boccata d’ossigeno.
Una giornata che non è finita, perché ce la vogliono far pagare cara.
Qui il comunicato della Rete Evasioni: spammate!
Tra lunedì 20 e mercoledì 22 maggio si è svolta all’università La Sapienza di Roma una tre giorni di dibattiti e discussioni, che si è poi conclusa, la settimana successiva, con una serata musicale a sostegno degli imputati e delle imputate per i “fatti del 15 ottobre” 2011.
Le discussioni hanno visto la partecipazione di diversi gruppi e collettivi, di ragazzi e ragazze, compagni e compagne di Roma e di altre parti d’Italia.
I collettivi autorganizzati di Scienze Politiche e Giurisprudenza, la Fucina 62 e la Rete Evasioni, hanno proposto dibattiti intorno a temi quali il carcere, le pratiche di piazza e l’organizzazione del controllo
poliziesco e statale nel suo assetto attuale. È stato un momento importante per parlare a distanza di tempo del 15 ottobre, sia rispetto alla repressione che ne è seguita, sia per scambiarsi sensazioni e riflessioni che quella giornata ancora suscita in molti di noi; si è avuto inoltre modo di misurare complessivamente l’inasprimento della repressione nei confronti dei movimenti di lotta.Un’opportunità per discutere, incontrarsi e per organizzare quella solidarietà che, per chi lotta quotidianamente contro questo sistema, diviene ormai una tappa fondamentale e una pratica da assumere
collettivamente.È stata anche l’occasione per ribadire la necessità di supportare la “cassa di solidarietà 15 ottobre”, indispensabile per affrontare le prossime scadenze processuali e le spese di chi è ancora detenuto.
Il prossimo 27 giugno si terrà presso il tribunale di Roma, a Piazzale Clodio, la prima udienza del processo del terzo troncone di indagini a carico di 18 persone accusate, tra le altre cose, di “devastazione e saccheggio”. Invitiamo tutti e tutte a partecipare numerosi, per far sentire le nostre voci e ribadire ancora una volta in modo determinato la nostra solidarietà e complicità.
Sentiamo forte l’esigenza di continuare, e possibilmente allargare, questo percorso: organizzare una rete solidale che sia in grado di affrontare al meglio, su un piano materiale e politico, i prossimi passaggi che riguardano il processo del 15 Ottobre e non solo.
L’accanimento poliziesco e giudiziario che nell’ultimo periodo si è scagliato contro ogni forma di conflitto non deve passare. Esige invece una risposta all’altezza della situazione.
Lanciamo un appello generale, rivolto a coloro che come noi ritengono necessario tenere alta l’attenzione rispetto alla questione della repressione, per dare inizio a un percorso determinato che sia in grado
di rilanciare in modo efficace la solidarietà e la complicità nelle lotte. Invitiamo tutti e tutte a partecipare all’assemblea che si terrà dopo il presidio, il 27 giugno all’università La Sapienza alle 17,00.Sarà un momento di confronto per aggiornarci rispetto il processo per il 15 Ottobre e decidere insieme quali iniziative intraprendere nei prossimi mesi.
Tutte libere, tutti liberi!
Complici e Solidali a Roma
ulteriori info e aggiornamento sul sito della ReteEvasioni
sul 15 ottobre un po’ di link:
Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:
– Delazione e rimozione della propria storia
– Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti
– Il comunicato su Giovanni Caputi
– Pin va al 15 ottobre
– Ecco la prima condanna
– Cobas contro Cobas
– Un commento di Oreste Scalzone
– Presidio a Regina Coeli
– Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
– I “terroristi urbani”
Conflitto, rivolta, autonomia e libertà: una quattro giorni a Roma
4 GIORNI A SOSTEGNO DEGLI IMPUTATI E DELLE IMPUTATE PER LA RIVOLTA DEL 15 OTTOBRE 2011
Rete Evasioni e Collettivi Autorganizzati presentano:
CONFLITTO-RIVOLTA-AUTONOMIA-LIBERTA’
– Tutti i giorni al piazzale della facoltà di FISICA, Università La Sapienza –
Lunedì 20 Maggio: ore 13.00 pranzo sociale
ore 16.00 “Decostruire il carcere” esperienze, riflessioni ed analisi su detenzione, legalità e controllo sociale
a cura del collettivo Autorganizzato di Scienze politiche
Martedì 21 Maggio: ore 13.00 pranzo sociale
ore 16.00 “Su la testa! Pratiche e forme di conflitto nelle strade che si agitano”
presentazione dell’opuscolo “prima, dopo e durante un corteo” a cura della Rete Evasioni
Mercoledì 22 Maggio: ore 13.00 pranzo sociale
ore 16.00 “Devastazione e Saccheggio, tra controinssurrezione e stato d’eccezione”
a cura del collettivo autorganizzato di Giurisprudenza e Fucina 62
Giovedì 30 Maggio: OUR POTENCIAL, OUR PASSIONS!
Al piazzale della Minerva dell’Università La Sapienza
– dalle 20.00 aperitivo, cena e proiezione video “Autodefensa”
dalle 22.00 concerto con : ARDECORE
ALTERNATIVE ROCK, una rilettura della musica popolare romana
SERPE IN SENO Hardcore rap, presentazione del nuovo disco “CARNE”
A seguire dj-set/live-set: Electro-Techno, Drum’n’bass, Break beat :
MINIMAL ROME / THC / KNS / BLACK SAM
ulteriori info e aggiornamento sul sito della ReteEvasioni
sul 15 ottobre un po’ di link:
Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:
– Delazione e rimozione della propria storia
– Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti
– Il comunicato su Giovanni Caputi
– Pin va al 15 ottobre
– Ecco la prima condanna
– Cobas contro Cobas
– Un commento di Oreste Scalzone
– Presidio a Regina Coeli
– Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
– La solidarietà di Radio Onda Rossa agli arrestati
– I “terroristi urbani”
Altre pesanti condanne per il 15 ottobre
Foto di Valentina Perniciaro _15ottobre_
Galera.
Solo galera. Non c’è altro modo di affrontare le cose in questo paese.
Ancora le parole usate solo : devastazione, saccheggio, resistenza pluriaggravata e lesioni a pubblico ufficiale.
Devastazione e saccheggio: il nuovo paradigma penale che fa penetrare le sue radici nel codice Rocco, si presenta ancora una volta,
per la prima in questo 2013, dopo che lo scorso anno c’ha portato via dei compagni.
Ora in cella, o in fuga.
Sei condanne a sei anni: sei per sei fa trentasei…
trentasei anni di galera per una giornata di resistenza,
dove migliaia di persone hanno difeso una piazza e l’incolumità dei manifestanti da folli caroselli e feroce repressione.
Ma la risposta a tutto ormai è DEVASTAZIONE e SACCHEGGIO,
che comporta un pacco d’anni minimi da far paura,
quelli che non ti danno nemmeno se stupri una persona.
Altri trentasei anni di carcere per il 15 ottobre: oltre a 30.000 euro cadauno di risarcimento danni.
Pensano di toglierci dalle strade rovinando le nostre vite, quelle dei nostri compagni e amici.
SOLIDARIETA’ AI MANIFESTANTI CONDANNATI!
Proverò ad aggiornare con maggiori notizie-
per info serguire : ReteEvasioni
Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:
– Il comunicato su Giovanni Caputi
– Pin va al 15 ottobre
– Ecco la prima condanna
– Cobas contro Cobas
– Un commento di Oreste Scalzone
– Presidio a Regina Coeli
– Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
– I “terroristi urbani”
i testi caldi 🙂 son qui:
– Delazione e rimozione della propria storia
– Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti
Due vademecum per muoversi tra piazze, cordoni, celle e domandine
La Rete Evasioni nasce all’indomani del 15 ottobre,
per sostenere attivamente e portare solidarietà a tutti e tutte coloro colpiti dalla repressione seguita a quella giornata di mobilitazione internazionale.
Pesanti, pesantissime le conseguenze legali per molti giovanissimi dimostranti,
che dati in pasto alla stampa (soprattutto grazie al meticoloso lavoro infame di La Repubblica) si sono visti sbranare dai tribunali, con richieste di carcerazioni pesantissime,
molte immediatamente effettive.
La Rete Evasioni, appunto, nasce in un clima estremamente sfavorevole non solo alle persone colpite ma a tutti coloro che hanno vissuto e analizzato quella piazza come qualcosa di nuovo, da conoscere ed affrontare,
con cui muoversi spalla a spalla, malgrado differenze e metodologie.
Questo è quel che abbiamo pensato mettendo in piedi questa rete: il portare solidarietà, un aiuto effettivo in aula, in cella e in qualunque luogo di privazione della libertà;
a coloro considerati, anche da buona parte del movimento italiano, “sfasciacarrozze”.
In quest’anno di governo tecnico il livello di repressione nei confronti di chi manifesta è aumentato vertiginosamente,
così come la partecipazione dei giovanissimi, che riempiono le piazze spesso senza rendersi conto della violenza dei manganelli che si trovano difronte.
E così sono stati prodotti due libricini,
due piccoli libretti che provano ad essere un aiuto tascabile,
per i nuovi masticatori di marciapiedi e conflitto,
ma anche per chi avrà la sfortuna di essere acciuffato,
quindi ammanettato, incarcerato, processato e magari condannato.
Un libricino sul “come stare in piazza”, sul come muoversi tra i cordoni, sul come muoversi col proprio materiale tecnologico, sul come gestire la tensione e la calma nei momenti di panico e scontro.
Poi, un libricino sul come affrontare la galera,
un piccolo vademecum che cerca di spiegare a chi lo ignora completamente, quali sono i meccanismi della detenzione, le sue parole d’ordine, i piccolo consiglio che aiutano a gestire con lucidità la propria carcerazione.
Vi consiglio di leggerli,
di scaricarli, magari anche di stamparli e diffonderli nelle strutture, piazze, città, collettivi, consultori che frequentate….insomma, ovunque.
– PRIMA, DURANTE e DOPO il CORTEO: file PDF
– GUIDA PER CHI HA LA SFORTUNA DI ENTRARE IN CARCERE: File PDF
Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:
– Delazione e rimozione della propria storia
– Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti
– Il comunicato su Giovanni Caputi
– Pin va al 15 ottobre
– Ecco la prima condanna
– Cobas contro Cobas
– Un commento di Oreste Scalzone
– Presidio a Regina Coeli
– Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
– La solidarietà di Radio Onda Rossa agli arrestati
– I “terroristi urbani”
Il 15 ottobre e gli scontri a San Giovanni: un anno dopo
Ci sarebbe da scriverci per ore, (io ho fatto già abbastanza danni con queste due pagine a caldo : – Delazione e rimozione della propria storia – Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti)
sarebbero molte le pagine da dover riempire per valutare quella giornata, un anno fa.
Ci sarebbe anche, ancora e più di prima, da essere furiosi, per il comportamento di “tanta” piazza, di quei signori della piazza che pensano sempre di poter gestire e prevedere ogni mossa, ogni slogan, ogni pulsione di rabbia e rivolta.
Gli è andata male a lor signori,
ma è andata male anche a chi quella piazza l’ha voluta determinare da capo, spontaneamente,
senza la minima organizzazione, ma con tanto fiato in gola e petto gonfio da battiti emozionati.
E’ andata male perché dal comportamente surreale in piazza, al rientro a casa, c’è stata la scoperta della delazione,
della caccia al mostro, infiltrato o black bloc che sia.
E’ andata male perché l’ondata repressiva è stata veramente di portata bellica, e le condanne che son seguite a quei giorni sono pesanti, spropositata, avvolte in una nuvola di oblio dei compagni, un silenzio che non si può accettare.
Faticoso scriverne, perché la rabbia è tanta per quella giornata così speciale, sotto tutti i punti di vista.
Siamo tornati a casa tutti molto cambiati da quel corteo,
per quel che mi riguarda sento che c’è stato uno spartiacque, una pagina girata con delusione e rabbia.
Aspettando che le piazze tornino a riempirsi,
aspettando che il conflitto, in tutte le sue forme e la sua autodeterminazione, tornino a riempire le strade…
Su quelle giornate e la repressione che ne è seguita:
– Il comunicato su Giovanni Caputi
– Pin va al 15 ottobre
– Ecco la prima condanna
– Cobas contro Cobas
– Un commento di Oreste Scalzone
– Presidio a Regina Coeli
– Infoaut risponde al comunicato dei Cobas
– La solidarietà di Radio Onda Rossa agli arrestati
– I “terroristi urbani”
– Delazione e rimozione della propria storia
– Gli scontri, i Cobas e la violenza dei non-violenti
Inizia il campeggio NOTAV a Chiomonte
DAL SITO NOTAV.INFO
Inizia con una una lezione del professor Massimo Zucchetti il campeggio no tav di Chimonte. L’appuntamento è alle ore 18 alla centrale elettrica di Chiomonte dove Massimo spiegherà gli effetti dei gas CS di conclamato effetto cancerogeno usati dalla polizia nelle giornate di lunedì 27 giugno e domenica 3 luglio. In questi giorni stiamo cercando di recuperare il materiale distrutto o frettolosamente recuperato dallo sgombero del presidio no tav della Maddalena. Mercoledì e giovedì sono le giornate in cui riallestiremo il presidio presso la centrale di Chiomonte. Già in questi giorni è possibile e anzi utile soggiornare e da venerdì sarà possibile con alcune comodità in più. Buon campeggio presidio no tav a tutti!

Foto di Valentina Perniciaro _armi da guerra nei boschi della Val Susa_
introduzione alla lezione, di Massimo Zucchetti
Venerdì 15 luglio ore 18:00 a Chiomonte, alla Centrale, davanti a reti e sbarramenti, Massimo Zucchetti in: Seminario misto Poliziotti e NOTAV su “Gas lacrimogeni CS: effetti immediati e ritardati sulla salute”.Con megafono. In modo che sentano TUTTI. Classe mista di allievi NOTAV e allievi poliziotti. La lezione avra’ come supporto un piccolo quadernino di quattro pagine (tutto su un foglio A4) con i concetti principali da distribuire in qualche centinaio di copie e fare in modo che arrivino anche agli allievi poliziotti. Sara’ richiesta a fine lezione la testimonianza di allievi NOTAV che raccontino in tre minuti a testa la loro esperienza coi gas CS.
Per i nostri allievi poliziotti e NOTAV saranno predisposti dei poster A0 che illustreremo e poi lasceremo al presidio, con le principali figure e concetti. A parte, per far vedere che non scherziamo nulla, una raccolta della recente letteratura internazionale che illustra le evidenze sulla cancerogenicita’ del CS con esperimenti in vivo (su animali).Risultati freschi del nuovo modello di pericolosita’ dei CS con i modelli dell’ente ambientale americano. Il CS contiene cloruro, quindi ha le caratteristiche tipiche dei composti urticanti e rientra nella definizione di arma chimica. Contiene sostanze che producono lesioni di varia natura in via definitiva o temporanea, in più viene metabolizzato sotto forma di cianuro ed e’ cancerogeno. Quindi è un’arma chimica a tutti gli effetti, anzi un’arma di distruzione di massa. Che ne sia permesso l’uso in tempo di pace è assurdo. Anche perché la convenzione internazionale sulle armi chimiche del ’93, è stata ratificata dall’Italia nel ’95, è in vigore dal ’97 e dice che non si possono usare in tutte le guerre internazionali.
LEGGI ANCHE: Val susa, ma quali black bloc?
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